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Autore: Nagini    20/01/2006    2 recensioni
Ho sussurrato parole e parole alle sue orecchie, l’ ho coccolato come non avevo mai immaginato di esser capace di fare. Ricordo che le sue guance presto non erano più bagnate, e il suo respiro era tranquillo e regolare…ho vegliato su di lui sino a che il sole non è penetrato prepotentemente nella stanza, sino a che la luce non è tornata e non mi ha strappato via da lui. E poi, la luce s’è diradata nuovamente, e mi sono ritrovato in un enorme prato…e li ho visti: erano sotto un vecchio salice in riva ad un lago. Lei aveva la testa appoggiata sul suo petto, i capelli rossi mossi leggermente dal vento. E lui rideva e le accarezzava teneramente una guancia. Mi sono avvicinato a loro, che si sono accorti subito della mia presenza.. - Ti aspettavamo, Felpato.- ha esclamato James, sorridendo come solo lui sa fare.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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..:: L’ultima volta ::..
di Nagini

Disclaimer: Post OOTP

01.
Non c'è altro che luce attorno a me.
Percepisco parole e suoni lontani, incomprensibili, eppure da un tono terribilmente importante.
Non riesco a ricordare nulla all'infuori di questo bagliore: tutto è avvolto da una spessa cortina di nebbia; non riesco ad avvertire null'altro all'infuori del mio corpo e di quelle voci lontane.
I sentimenti, le emozioni ed i vecchi ricordi...tutto è scomparso di fronte a questa luce, tutto è andato perduto.
Sento di non essere che io. E non c'è altro, all'infuori di me.
…eppure non ho ricordo alcuno del mio nome, della mia voce, del mio aspetto.
Ogni cosa è scomparsa.
Eppure so di aver perduto qualcosa di importante…
Echi lontani mi urlano la mia condanna…e non riesco a comprenderli nella loro completezza, posso solo percepirli confusamente, mentre il candore di questo luogo mi annulla lentamente.
…mi aggrappo disperatamente alle ombre dei miei ricordi, cercando di vedere quei volti ed udire quelle voci a cui un tempo potevo dare un nome.
I miei ricordi…so che saranno loro a salvarmi, alla fine.

Non so quanto ci sia voluto: neppure il tempo sembra avere il potere di penetrare questo intenso bagliore.
Eppure ora riesco a vederli, mentre qualcosa di indefinito mi solletica gli occhi, sconvolgendo il mio cuore ed il mio ventre.
Sono poco più che ombre offuscate, poco più che resti di resti di ricordo. Ma ci sono, sono qui, per me.
Ricordo il suo volto stanco, i suoi occhi verdi ed i capelli corvini. 
Riesco ad avvertire qualcosa, ma è ancora troppo distante dalla mia comprensione. I ricordi si allontanano, e la luce non fa che aumentare ogni volta che il mio pensiero verte su quelle domande che premono una risposta: dove sono, perché ci sono…
E poi questo chiarore mi annulla nuovamente, mi riporta all’ignoranza, ed io non posso far altro che tentare di recuperare nuovamente i miei ricordi.
Ormai non faccio altro che vedere lui nella mia mente, e so che questo vuol dire qualcosa, ma non riesco, non riesco, non RIESCO A CAPIRLO.
…sto impazzendo.

Ho avvertito un leggero flusso di ricordi penetrare nella mia mente; poi, improvvisamente, si è fatto più prepotente, ed ha invaso la mia testa come un fiume in piena.
Ci sono poche cose che non riesco a ricordare…le più importanti, come il mio aspetto ed il mio nome; molte ombre hanno avuto finalmente un volto ed una storia. 
Anche quelle domande non hanno avuto risposte, ma non ho il coraggio di cercarle nuovamente.
Non so quante volte sono stato vicino alla comprensione, e poi alla pazzia.
Questo bagliore niveo non vuole che io sappia il dove, il come ed il perché; posso sopportarlo, adesso, perché ho ricordato e compreso il resto.
La chiave, so che la chiave di tutto è lui, quel ragazzo dagli occhi verdi a cui penso continuamente.
Ricordo il suo nome. E so che quando riuscirò a rimembrare il mio, potrò vedere la porta, l’uscita di questo dannato luogo.
Se solo sapessi dov’è lui…

È stato più veloce ed improvviso di come non avessi mai potuto immaginare: è successo non appena il ricordo del mio essere si è impossessato violentemente della mia mente.
Questa sterile luminosità sta vacillando, ombre e nebbie si stanno impossessando di questo posto.
Momenti di oscurità e di luce si alternano in questo luogo immateriale.
Questa non è altro che la mia condanna, temo. 
Ma ora almeno conosco il mio nome. E i miei ricordi si stanno facendo più chiari e precisi.
È come un macabro puzzle, e mancano pochi tasselli.
Ma sta diventando sempre più difficile sopportare tutto questo…sono in bilico su un profondo pozzo di pazzia. Se solo mi sbilancio di un millimetro, perderò me stesso ed il mio essere.
E ricomincerò a non comprendere, ad ignorare i miei ricordi…e, lo so, la luce sarà nuovamente potente.
Le domande…quelle domande…ho paura, ho paura….
Non posso rischiare…devo provare…è una situazione di stallo…
La pazzia…non posso impazzire adesso…devo…trovare…le risposte…

…forse posso chiedere a quel ragazzo dai capelli neri che è sdraiato su quel letto…

Mi sono perso. È stato…angosciante. Credevo di impazzire.
È come se fossi in balia di una magia maligna, che mi trascina su quel freddo barato del non ritorno.
Ma il calore mi ha aiutato…il calore delle sue lacrime.
Per un momento l’ ho visto. Ma non ricordavo più il suo nome, il suo essere.
Ora però lo so. Lo ricordo. Ed ho capito cosa fare.
Sono i miei ricordi che mi aiutano. E quelle domande sono la chiave. Temendo la pazzia e l’annullamento ho perso la mia battaglia contro questa luce. Ma ora so, ora comprendo. Devo trovare solo quelle risposte…devo…io sono io…io non mi perderò più, io sono io, io sono SIRIUS!

Collassa. La luce sta morendo, sta deteriorandosi. E le ombre non sono più ombre…e lui è Harry…ed io sono…sono qui perché…
…no… 
no, non è vero, non è successo…non…non può essere…io dovevo…sono l’unica famiglia che ha…no, no, no…
io non sono morto…io non sono morto…IO NON SONO MORTO! 
Ci deve essere stato un errore…io non posso essere…
…sono morto.


02.
Lo vedo. La luce si è finalmente diradata. Ed io lo posso vedere, sdraiato sul letto, la testa affondata nel cuscino. Sono nella sua stanza. Tutto è così freddo, e buio. Un leggero chiarore proveniente dalla finestra aperta illumina il suo volto. Sapevo che stava piangendo. 
Vedo ogni singola lacrima uscire dai suoi occhi, solcargli la pallida pelle e morire sulla stoffa del cuscino.
Non credevo che si potesse piangere così silenziosamente. 
Mi avvicino a lui, ma non se ne accorge, non mi vede.
Questa è un’altra condanna a cui sono destinato?
Non sapevo che avesse una mia foto. Mi riconosco accanto ai suoi genitori nel giorno del loro matrimonio. 
Tiene quell’immagine sul comodino, assieme agli occhiali.
Non avevo mai visto la sua stanza, non avevo mai visto quanto poco possedesse e in che condizioni dovesse vivere. 
Non immaginavo che qualcuno potesse essere così pazzo da collocare delle sbarre alla finestra di un ragazzo.
Lo sento sospirare. Quanto dolore, quanta disperazione riesce a trasmettere quell’unico sospiro.
E lo so, so che è colpa mia. Io non avrei mai dovuto farlo soffrire così. 
-…ti odio...-.
È poco più di un sussurro, ma riesco ad udirlo. So che sono parole dettate dalla sofferenza, ma… credimi, Harry, dovresti odiarmi sul serio. Se solo avessi avuto più forza, se solo non avessi passato giorni e giorni ad auto commiserarmi , desiderando solo un’occasione di riscatto e…una stupida lotta…
Mi avvicino ancora di più, poi mi siedo sul letto accanto alle sue gambe. 
Non ho mai desiderato così tanto di abbracciare qualcuno.
Si siede sul letto, e prende in mano la mia foto. Incurva la schiena, ed una lacrima cade sul volto sorridente di suo padre. Leva con un dito tremante quella manifestazione materiale del suo profondo dolore dal volto dell’uomo che avrebbe dovuto avere accanto, e che non ha mai conosciuto.
-…vi odio tutti…-
Quanto dolore stai provando, Harry? Quanto ti senti solo?
Avevo promesso a tuo padre…avevo promesso ai tuoi genitori che ti sarei stato accanto…
Che razza di uomo sono?
-…e voi dovreste odiare me…se solo non fossi mai nato…se solo non fossi…vivo .-
Mi alzo di scatto. Se solo potessi, lo prenderei per le spalle e lo stringerei fino a fargli capire quanto è falso quello che ha appena detto.
Parla di colpa, ma non dovrebbe provarla. Dovrebbe odiare me, dovrebbe odiarmi con tutto il cuore, perché sono io, IO, non lui, la causa della sofferenza e del dolore che prova. Dovrebbe odiarmi.
Ti prego, ti prego, Harry, non odiare te stesso, odia me.
-…forse sono solo uno stupido…mi avete lasciato solo, e non potrete mai, mai, capire il dolore che sto provando…Sirius…credevo di aver trovato…credevo davvero di aver trovato una famiglia…ma ora, cosa mi resta?-
Oh, Harry…tu non sai…non riesci a capire…è proprio per te, per proteggerti che io ed i tuoi genitori l’abbiamo fatto…proprio perché…si, proprio perché ti amiamo.
Ma io, io sono stato imperdonabile, non è vero? Ti ho fatto provare l’affetto di una famiglia, ti ho fatto credere che sarei stato sempre presente per te…tu non puoi sapere quanto mi stia odiando per questo…
Se solo potessi, Harry…se solo potessi tornare indietro, se solo potessi…
Non farei altro che passare il mio tempo con te, ti resterei accanto e ti direi quanto ti voglio bene…
Un’automobile percorre per un instante la strada…una luce gialla illumina il suo volto più di quanto non faccia quel lampione là fuori…e lo vedo, oh, se lo vedo…
I suoi occhi non sono più luminosi e vivi…quanto dolore è celato dietro a quelle iridi color smeraldo…il suo volto è così pallido, la pelle sugli zigomi è tirata…
ti stai auto-distruggendo vero? 
Da quanto tempo è che non mangi e non dormi sonni tranquilli, Harry? 
Da quanto tempo è, che non piangi?
Stringe tra le dita quella foto che ritrae le tre persone che hanno significato, più di qualsiasi altra cosa, una famiglia per lui.
Sento il suo cuore urlare e contorcersi dal dolore…avverto il freddo della sua sofferenza…e odio tutto questo. 
Si sdrai nuovamente su quel letto, il cuscino è bagnato, ma non se ne cura.
Gli accarezzo con le dita le guance bagnate, come se questo leggero tocco potesse asciugarle per sempre. 
In realtà, lo spero con tutto il cuore.
I suoi occhi si spalancano, posso vederli chiaramente, vicino a lui come sono.
-…Sirius…-
Sbatto più e più volte le palpebre. Possibile che riesca ad avvertire la mia presenza? 
-Harry…- So che lui non mi può sentire, ma la mia voce ha acquistato volontà propria. 
So che chiamarlo non servirà a nulla…ma è il pianto del mio cuore a dettarmi cosa fare.
Lo accarezzo ancora ed ancora, sino a che non vedo i suoi occhi chiudersi lentamente, il respiro farsi più pesante…
Il mio cuore grida e sanguina…e non posso fare altro per lui, che accompagnarlo nei sogni sussurrando tutto ciò che desideravo dirgli non appena sono capitato in questa cella di dolore, tutto ciò che merita che io gli dica e che non si sarebbe mai aspettato:
- Basta soffrire, Harry…vai a riposare. 
Il tempo, è la chiave di tutto…presto non sarò altro che un ricordo, per te, un ricordo doloroso, certo…
Ma il tempo lenirà quel dolore, che lentamente scemerà…e quel ricordo tormentato diverrà presto malinconico…
Sarò un sussurro nella pioggia, una presenza percettibile nell’oscurità della notte; sarò con te ogni qual volta il tuo pensiero viaggerà verso ciò che ero, e che rappresenterò sempre per te; sarò con te ogni volta che piangerai, ogni volta che sentirai il bruciante desiderio di una famiglia.
E quando il tuo cuore non sanguinerà più, quando la sofferenza sarà dimenticata…nell’oscurità della notte, nei tuoi sogni più profondi farò finalmente ritorno.
E percorreremo insieme i sentieri più profondi della foresta proibita, ti porterò con me a volare verso le vette più alte e asciugherò le lacrime dai tuoi occhi . -
Il tempo è la chiave di tutto…


03.
Ho sussurrato parole e parole alle sue orecchie, l’ ho coccolato come non avevo mai immaginato di esser capace di fare. Ricordo che le sue guance presto non erano più bagnate, e il suo respiro era tranquillo e regolare…ho vegliato su di lui sino a che il sole non è penetrato prepotentemente nella stanza, sino a che la luce non è tornata e non mi ha strappato via da lui. 
E poi, la luce s’è diradata nuovamente, e mi sono ritrovato in un enorme prato…e li ho visti:
erano sotto un vecchio salice in riva ad un lago. Lei aveva la testa appoggiata sul suo petto, i capelli rossi mossi leggermente dal vento. E lui rideva e le accarezzava teneramente una guancia.
Mi sono avvicinato a loro, che si sono accorti subito della mia presenza..
- Ti aspettavamo, Felpato.- ha esclamato James, sorridendo come solo lui sa fare.
- Hai esaudito il tuo desiderio, finalmente. -
- Il mio desiderio?-
-Si, - mi ha spiegato Lily, annuendo alle parole del mio amico. – non potevi raggiungerci, sino a che non esaudivi il tuo desiderio. -
- Si, l’ ho fatto. L’ ho esaudito .-
- E’ stato doloroso, vero? –ha chiesto James, penetrando i miei occhi con il suo sguardo indagatore..
- Si, lo è stato. Ma ora l’ ho fatto. E sono qui. –
- Si, sei qui .- ha sussurrato Lily. – Avrei voluto vederlo anch’io, vedere il ragazzo che è diventato. Ma non importa. Posso aspettare. Voglio aspettare. Gli auguro di avere una vita un po’ più felice. 
E lunga. Soprattutto lunga. -
-Giusto. Possiamo aspettare…- ha mormorato James, con un velo di malinconia negli occhi.
- Si…possiamo aspettare. – ho sussurrato, appoggiando la schiena sul ruvido tronco dell’albero, assaporando quella libertà che tanto era costata, e tanto continuava a costare, ad Harry e a Remus.

04.
Il tempo è la chiave di tutto…e di tempo, adesso, ne ho davvero tanto a disposizione…
…un’eternità.

Fine.

Questo è una ri-scrittura della mia prima ff. Ho adoperato la stessa trama, aggiunto alcune cose e rivisto il p.d.v. del personaggio.
La prima "stesura" contava circa 400 parole...oltretutto, era grammaticalmente scorretta - per lo meno, più di questa. - e piena di punti di sospensione. Non so se qualcuno di voi l'aveva letta. 
La storia aveva avuto però un discreto numero di recensioni. 
Solo che, ecco, nessuno mi aveva "redarguito" sulla schifezza che avevo "creato". Per fortuna, sono abbastanza migliorata nella elaborazione e nello stile di scrittura...Beh, spero che la storia vi sia piaciuta e...ah, già. So che magari è una cosa un pò insolita, pubblicare un Post OOTP quando è appena uscito HBP, ma, se devo essere sincera, il sesto libro ha un che di...beh, non dico altro, non voglio fare spoiler. Certo è che non mi ha soddisfatto poi molto, e la traduzione italiana fa un pò schifo.

Beh, credo di aver scritto tutto...
Vi ringrazio per aver letto la mia storia, e spero di ricevere qualche commento!

  
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