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Autore: AbbyStew    18/03/2011    1 recensioni
Questa è una oneshot su Delena. Sono i pensieri di Damon nella puntata dove rivela il suo amore a Elena. Siate clementi, è la mia prima fanfiction
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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delena

L'amore non corrisposto è uno schifo.-Damon Salvatore-

-Ti amo, Elena-. Disse Damon, finalmente, liberandosi di tutto, ad Elena. La guardava dritto negli occhi. Non voleva dimenticare, almeno lui, un secondo di quello che stava accadendo.

Lei non rispose. Non disse niente, si limitò a guardarlo sbigottita e scioccata. “Come se già non lo sapesse”. Pensò Damon un po' scocciato. “Era proprio cieca”. Concluse il flusso dei suoi pensieri. Deluso.

-Ed è proprio perché ti amo- Continuò cercando di rimanere calmo e di non farsi trascinare troppo dalle emozioni.

-Che non posso fare l'egoista con te-. Ammise, questa volta, con l'amaro in bocca. Non avrebbe mai voluto concludere quel discorso così, ma doveva. Per una volta non poteva fare lo stronzo menefreghista. Non questa volta. Non con Elena.

-Per questo non puoi saperlo-. Disse tristemente. In verità la voleva più di quanto avesse mai desiderato qualcosa. Più dell'amore per Katherine. Più del sangue caldo di una bella ragazza.

-Io non ti merito-. Sospirò amareggiato. Nonostante tutto doveva accettare la realtà del fatti. La crudeltà della vita che lo aveva messo sempre al secondo posto nel cuore di ogni singola ragazza da lui amata. Sempre dopo suo fratello.

-Ma mio fratello si-. Disse. La verità delle sue parole gli piombò addosso. Gli fecero male a tal punto che, per pochi attimi rischiò di infrangere il patto che aveva stretto con se stesso. “Non devo baciarla, mi ucciderei con le mie stesse mani”. Si rimproverò, ma era troppo vicino. Le labbra di Elena, socchiuse per stupore delle parole uscite dalla bocca di Damon erano a due palmi da quelle di lui. Le sue perfette labbra chiare e serrate. Troppo concentrate a non perdere il controllo. Non riuscì a tornare indietro, però, quindi si avvicinò per baciarle, almeno, la liscia fronte.

Elena non lo voleva ammettere, ma le lacrime stavano per uscirle dagli occhi marroni da cerbiatto. Era inutile mentire a se stessa. Stava per piangere. Quella parole erano così dolci e addolorate. Dette da Damon, che non aveva fatto altro che soffrire da quando era diventate un vampiro. Prima Katherine, ora per lei. “Quanti dolori può sopportare un uomo, un vampiro, prima di perdere, per sempre, la voglia di vivere?”. Pensò affranta, non voleva che succedesse qualcosa a Damon. Non poteva dirglielo ad alta voce, sarebbe stata una stupida egoista.

-Dio, quanto vorrei che non dovessi scordarlo-. Ammise distrutto. “La voglio”. Disse a se stesso la parte più egoista di lui, ma il suo cuore, che era alle prese con una guerra tra egoismo e l'amore non sapeva da che parte stare. Poteva benissimo prenderla e portarla via. Farle dimenticare di Stefan e obbligarla ad amarlo, anche se, forse, non ce ne sarebbe stato bisogno. Lui sapeva che Elena provava, per forza, qualcosa per lui. Bastava guardare quegli occhi: ormai lucidi.

Le accarezzò una guancia con delicatezza. La sua pelle accaldata e liscia lo faceva bruciare dentro. Sentiva delle fiamme di desiderio muoversi in ogni parte del suo corpo. Scintille che arrivavano fino agli occhi, alle orecchie, e che gli dicevano: “Prendila e portala via. Falla tua. Per sempre”.

-Ma devi-. Sussurrò velocemente reprimendo quella voce interna che rischiava di farlo impazzire. Non poteva fare niente di simile. Non a lei. Una lacrime gli solcò imprevedibilmente il viso. L'emozione che aveva provato era incredibile. L'amava talmente tanto da avere la forza di lasciarla andare. Ora, però, il momento magico doveva finire. Bisognava ritornare alla realtà.

Elena chiuse gli occhi e quando gli riaprì si ritrovò nella sua stanza. Sola e con un senso di vuoto dentro. La finestra della sua camera era aperta e istintivamente si guardò il ciondolo che aveva, misteriosamente, di nuovo al collo. “Damon”. Pensò mentre delle lacrime amare le scendevano dagli occhi.

  
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