18/03/2011
6 recensioniCupido, fa il favore, scordati di me …
Delusa. Ecco come mi sentivo. Delusa. Da lui, dalla vita, dal mondo intero. Fosse per me, sarei rimasta chiusa in camera mia tutto il giorno, riparata sotto il pesante piumone azzurro che mi faceva da barriera, da scudo al mondo esterno: Che mi proteggeva dalle sofferenze che egli comportava. Perché la verità era che la vita faceva schifo. Che l’amore faceva schifo. Che la realtà faceva schifo. O almeno, era quello che credevo a 17 anni. Ma adesso no, adesso era tutto diverso; Ero io quella diversa. E non mi guardare così, con quegli occhi dolci da cucciolo abbandonato. Non mi fai più alcun effetto … Smettila! Non ci provare nemmeno a singhiozzare. Non attacca, mi dispiace. Sei stato tu a scegliere, a decidere di mettere fine a quello che per me era un sogno. Sei stato tu a distruggermi, disintegrarmi, annullarmi. E’ solo colpa tua, ed ora ti tocca pagare le conseguenze della tua scelta perché io non ho intenzione di tornare a soffrire. Non ne avrei la forza. Sono orgogliosa di me, sai? Si, perché nonostante il mio cuore sia stato trafitto da almeno cento spilli, nonostante tu l’abbia calpestato, spezzato, fatto a pezzi. Io sono ancora qui. Le cicatrici ci sono e ci saranno sempre, segni indelebili di quello che sei stato per me, ma io posso andare avanti, posso … No, non posso dimenticarti, sarebbe impossibile, una vera eresia. Ma posso fingere che tu non sia mai esistito, esattamente come faccio da quattro anni a questa parte:
- Va via. – Il mio tono? Perentorio, non ammetto repliche. Il tuo sguardo? Il riflesso di quello che è stato per tanto tempo il mio.
- Bella, ti prego .. – Che inutile cosa le scuse. O almeno sono le tue a non avere valore. Sospiro, stanca di questa messa in scena. Oggi sono tornata tardi dall’Università, e indovinate un po’ chi mi sono ritrovata in camera da letto? Già, credo proprio che abbiate capito. Chi non capisce è lui. Le cose sono cambiate, sono cambiata io. Della timida ragazzina goffa ed impacciata non c’è più neanche un capello … Ma questo lui non lo sa. E non lo sa perché non c’era.
- Sta zitto – Lo interrompo annoiata. Sono distrutta, l’unica cosa che voglio adesso è fare una bella doccia calda e mettermi a letto.
- Risparmia fiato tesoro. Che cosa vuoi ? – Il mio tono è sicuro, non s’incrina, non ha esitazioni. Anzi, è anche vagamente tagliente, con un ché d’ironico. Anche se alla fine non c’è proprio niente da ridere.
- Cosa ti è successo amore mio? – Amore mio? Tzé, ma questo dove ha vissuto fin ora? A quel punto però, non riesco a frenare le parole. Perché nonostante la colossale delusione subita in passato, amo l’amore. Amo il sentimento che ti trasmette, le emozioni che ti fa provare. E lui non è degno neanche di pronunciare quella parola.
- Sta. Zitto. – Sibilo di nuovo, ma stavolta infuriata.
- Dell’amore, tu non sai nulla – Cerco di mantenere la voce salda e bassa, quando in realtà, vorrei soltanto gridare. Ma non posso mostrarmi fragile davanti a lui, potrebbe approfittarne ed io non lo sopporterei. Non posso abbassare le mie barriere.
- Bella, ti prego, ascoltami: Hai ragione. Dell’amore non so niente, e quello che so me l’hai insegnato tu. Isabella, io ti amo. Dirti che non ti volevo più è stata una terribile bestemmia*, l’unica cosa che volevo era che tu avessi una vita umana, una vita normale senza presenze soprannaturali, che crescessi, che avessi dei bambini … L’unica cosa che volevo era renderti felice … -
- Ero felice – Lo interrompo con le lacrime agli occhi. Di nuovo. Stavo piangendo di nuovo. E di nuovo per lui. erano quattro anni che non versavo una lacrima .. Mi ero ricreata una specie di corazza protettiva, una corazza che escludeva sentimentalismi di sorta, e di nuovo lui era riuscito a farmi piangere. A farmi riscoprire quelle emozioni che credevo ormai sopite, quella sensazione di farfalle nello stomaco, quell’intercedere del cuore.
- Ma tu, tu hai deciso anche per me. Non hai idea. Di quello che .. Che ho dovuto sopportare io. Ma tanto a te .. a te che importa? Non ti sei voltato indietro, sei andato via. Ed ora, dopo quattro lunghissimi anni, ti ritrovo qui. In casa mia, a chiamarmi “amore” come se non fosse successo nulla. Ma chi cazzo ti credi di essere?! Non sono più la stupida ragazzina a cui facevi perdere la testa con un sorrisetto! – Le mie parole erano di ghiaccio. Mi fermai quasi ad ogni sillaba, esprimendo il concetto più a me stessa che a lui, come se volessi auto-convincermi delle mie stesse parole. Non dovevo cedere. Dovevo essere forte. Dovevo … Cosa dovevo fare? Non permettergli di rimescolare le carte. Non permettergli di mettere di nuovo a rovescio tutto il mio mondo, tutto quello che avevo costruito con così tanta fatica e dedizione.
- Sono cresciuta Edward – Il cioccolato dei miei non abbandona il dorato dei suoi … Ad un certo punto però, divenne davvero troppo da sopportare. Non ce la facevo più .. Mi sembrava di annegare in quel pozzo d’oro fuso, e non potevo permetterlo, non potevo farmi incantare da lui.
- Perdonami – Un mormorio colmo di sofferenza, di mancanza, di pentimento. Ma io non posso.
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Saaaalveeee!!! Allora, da dove esce fuori questa … Ehm, schifezza? Non lo so, mi è venuta in mente e l’ho scritta. Ma non è finita qui … E’ una mini fic di due capitoli, il prossimo credo lo metterò domani :) Non so se sarà un futuro prologo, ma non credo, ho già troppe fic. da portare a termine ... Chissà, forse più in là .. Beh, cominciate col dirmi se vi piace !! Mi farebbe verametne taaaanto piacere un commentino .. Me lo lasciate? Mm? Piccino Picciò!! XD Ora vado a nanna che ho un sonno: Recensiteeee !!! BiteBite rrrossi <3