Ci sono un sacco di parole che non ho mai detto. Le vorrei dire, davvero. Le sento che si arrampicano su per la mia gola, arrivano fino al punto più difficile e io prego, prego perché vadano avanti, ancora più su, danzatrici sulla lingua e poi suoni nell'aria. Io le sento quasi, rimbombare intorno a me. Vedo chi mi sta intorno che sorride. E io sorrido più di tutti, guardo l'eco delle mie parole che fiocca nell'aria come polvere magica. Sono libere, non più imprigionate dentro di me. E anche io sono libera perché non devo più spingerle in basso, premerle dentro una prigione e buttare via la chiave, in attesa di dimenticarle. Posso soffiarle fuori, farle diventare barlumi di luce pulita e brillante. Se solo riuscissi.
Ma non ce la faccio. Mai.
La mia gola si chiude e le ricaccia indietro, e fa male, fa tanto male che mi viene da piangere. Sento le parole che gridano in silenzio, vogliono uscire, e quindi picchiano contro le pareti del mio corpo più forte che possono. Prima o poi esploderò, e tutte le parole che tengo dentro di me si spargeranno dovunque come le fiamme di un esplosione. Divoreranno chi mi sta intorno e mi uccideranno. Saranno malate e sporche perché le avrò contagiate del mio male segreto, perché non era così che dovevano venire fuori, perché sono sbagliata e ho reso sbagliate anche loro. Sento il loro peso nello stomaco e ogni secondo mi sembra di star per vomitare tutto.
Sono il loro carceriere.
Sto male anche io a vederle soffrire ma non sono capace di buttarle fuori, non ci riesco. Riesco solo a scriverle, ma non è come dirle ad alta voce. Non so perché mi succede, non so perché sono così.
So solo che non riesco a cambiare.