Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |       
Autore: Abirthofbrokendreams    19/03/2011    4 recensioni
Evelyn, una giornalista Echelon a Los Angeles. Jared e Shannon, finalmente a casa, si godono le vacanze. Cosa succederà quando le vite dei tre si incroceranno?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer:   Non scrivo a scopo di lucro, i personaggi di questa storia non mi appartengono, a parte Evelyn che è di mia fantasia. Non conosco Jared Leto o Shannon Leto (purtroppo) e non intendo insinuare niente sul loro carattere.
Scusatemi se non sono una scrittrice eccellente, non scrivo da molto ma questa storia ce l'ho in testa da un po' e volevo assolutamente scriverla. Buona lettura <3



 

Here we are at the start.


Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe accaduto se quel giorno non lo avessi incontrato, o se addirittura non avessi mai saputo chi fosse. Ho spesso immaginato la mia vita senza la sua presenza, la sua voce, la sua musica e quella della sua band. Ho visto solo buio. Vuoto. Qualcosa di indescrivibile. Perché lui è parte della mia vita, sebbene non tutti accettino questa verità. E se non lo avessi mai conosciuto, non sarei la persona che sono ora, perché per quanto possa sembrare assurdo, ha cambiato la mia vita e non posso che essergli grata per tutto ciò.
 

***

 
Quel giorno Evelyn camminava per Los Angeles senza alcuna meta. Era appena stata da suo fratello ed avevano litigato per l’ennesima volta a causa del voler cambiare vita della ragazza, che era ormai stanca di vivere secondo gli schemi della sua famiglia. Erano le tre del pomeriggio, le strade erano quasi deserte; solo qualche passante solitario riempiva i vuoti marciapiedi e il silenzio veniva a tratti interrotto dal rombare delle auto in corsa. Nella testa le risuonavano le parole che il fratello le aveva urlato quando era sulla soglia: “Non sei più la persona di un tempo. Quei tre ti hanno rovinata Evelyn. Non ti riconosco più!” Avrebbe voluto urlargli che grazie a loro invece si sentiva migliore, ma non fece in tempo a rispondere che le lacrime presero il sopravvento.
Aveva ancora gli occhi umidi per il dolore e per la rabbia che provava contro chi aveva sempre cercato di ostacolarla. Aveva imparato a seguire i suoi sogni da “quei tre”, come li chiamavano i suoi e per questo aveva potuto contare solo su se stessa. Nessuno aveva ancora capito che per lei quella band, i 30 Seconds to Mars, non era solo un trio di musicisti, ma un trio di uomini che le avevano insegnato a non arrendersi e a lottare per i propri obbiettivi. Mentre camminava, si affannò alla ricerca di un fazzolettino nella borsa, per cancellare i segni della sua fragilità. Continuava a camminare senza guardare il marciapiede e ad un tratto qualcuno la urtò violentemente facendola ritrovare ben presto per terra, dolorante. Rimase non più di un minuto per terra, frastornata, senza rendersi conto di quanto era appena accaduto.
“Mi perdoni, non l’avevo vista. Si è fatta male?” Una voce maschile la riportò alla realtà. Si alzò di scatto e sistemandosi il vestito rispose: “Si grazie, sto bene. Non si preoccupi, è stata colpa mia..non stavo guardando il ma…” Alzò lo sguardo verso l’uomo che non aveva ancora guardato in faccia e fu in quel momento che tutti i suoi pensieri si bloccarono, le sue labbra non riuscivano ad emettere alcun suono e i suoi occhi non riuscivano a staccarsi da quella figura così vera, da sembrare irreale.
“È sicura di sentirsi bene? Sembra così pallida.” Quella voce. Non poteva essere vero. A stento riuscì ad articolare una frase di senso compiuto.
“Si davvero, sto bene. Mi deve proprio scusare, ero distratta.”
“Questo l’ho capito.” L’uomo trattenne una risata. “Qual è il suo nome?” Cosa poteva importargli del suo nome? A momenti sarebbe andato via e non l’avrebbe mai più visto per il resto della sua vita.
“Evelyn Wood. Lieta di conoscerla.”
“Il piacere è mio. A parte l’urto.” Le sorrise cordialmente. “Il mio nome è Jared, Jared Leto.” Le disse tendendole la mano. Adesso ne aveva la certezza. Quella voce splendida era proprio quella che per tante notti le aveva fatto dimenticare tutti i problemi e l’aveva cullata quando non riusciva a prender sonno; quei lineamenti perfetti erano gli stessi che aveva visto migliaia di volte solo in fotografia e quegli occhi, quelle iridi di ghiaccio che la stavano guardando erano esattamente quelli nei quali per così tanti anni si era persa, potendoli solamente ammirare da uno schermo. Evelyn trovò le forze per stringergli la mano e quando la essa fu a contatto con quella ruvida e calda del cantante, un brivido le percorse la schiena.
“Già, lo so.” Gli disse timidamente.
“Oh, mi faccia indovinare..Echelon?” Le chiese lui in tono vagamente ironico.
“Esattamente.” Riuscì a dire. Il cantante le sorrise ancora. Era senza fiato per la visione che aveva davanti. Faceva caldo, come sempre a Los Angeles e lui indossava una di quelle canotte con il giro molto ampio che aveva iniziato ad usare insieme a suo fratello nei concerti. Era bianca e riportava una stampa nera sul davanti. Portava dei pantaloni stretti di colore grigio scuro che gli fasciavano perfettamente le gambe magre. Si rese conto che aveva cambiato per l’ennesima volta taglio e colore di capelli. Li aveva tagliati molto corti ed erano castani, il suo colore naturale. Era perfetto, come sempre d’altronde. Evelyn lo aveva spesso paragonato a un Dio Greco. Ma si rendeva conto che era ancora più bello.
“Beh allora mi prendo la libertà di darti del tu. Che ne diresti di prendere qualcosa da bere? Questa città è deserta a quest’ora e andare in giro da sola non è una buona idea.” E così dicendo le offrì un braccio. La ragazza vi intrecciò il suo tremando e annuì. Si chiese quante volte aveva sperato di poterlo sfiorare anche solo per un secondo ed ora lui era lì che la teneva sottobraccio.
“Sei di Los Angeles, Evelyn?” Le chiese curioso.
“Si, sono nata qui. Ma ho vissuto fino a due anni fa a Chicago per lavoro.” Rispose guardando davanti a lei.
“Che lavoro fai?” La sorprendeva il fatto che lui fosse realmente interessato alla sua vita.
“Sono una giornalista. Sono tornata per cercare un servizio interessante, ma non ho idea di quale argomento trattare.”
“Di cosa ti occupi esattamente?” Jared sembrava leggermente preoccupato. Evelyn intuì il motivo di tale tensione e sorrise.
“Oh, tranquillo, non mi occupo di gossip. Diciamo che non ho un settore. Scrivo di qualsiasi cosa valga la pena scrivere.”
Il cantante assunse un’espressione rilassata ed emise un sospiro di sollievo.
Arrivarono ad un bar di fronte alla spiaggia, nelle vicinanze del molo di Santa Monica, il che fece ricordare ad Evelyn il primo video del nuovo album dei 30 Seconds to Mars,che era stato girato esattamente lì. Jared si sedette ad uno dei tanti tavolini posti all’esterno del locale e la ragazza fece altrettanto.
“Incominciavo a temere che cercassi scoop su di me e che l’incidente, o come vogliamo chiamarlo, non fosse stato casuale.” Rise. Evelyn adorava il modo in cui lo faceva.
“Che esagerato, non ti avrei mica ucciso. Sono così terribili?”
“Oh, credimi, sono molto peggio. Prendono una frase e tirano conclusioni secondo quello che la gente vorrebbe sentire.” Disse lui con una punta di irritazione nella voce.
“Beh, ti posso assicurare che io non sono quel tipo di giornalista.” Gli disse Evelyn sorridendo.
“Lo so. Me ne sono accorto, sai. Sei una di quelle persone che ispirano fiducia a pelle, anche se non le conosci.” Le fece l’occhiolino, facendo andare completamente in fumo il suo autocontrollo. Lei abbassò lo sguardo per non arrossire, ma il tentativo fu inutile.
“Ti ringrazio. Sei il primo che me lo dice.”
“Sono un attento osservatore.” Chiamò il cameriere che arrivò subito, vista l’assenza di altri clienti. Il ragazzo prese dalla tasca un taccuino e una penna e parecchio agitato, disse:
“Salve. Cosa vi piacerebbe ordinare?” Jared guardò Evelyn.
“Prima le signore.” Disse.
“Io prendo solo un Martini, grazie.”
“Quello che ha preso lei.” Mentre parlava lui la guardava dritto negli occhi, il che la mise parecchio a disagio. Aveva un dono nello spiazzare la gente anche con un minimo movimento. Quando il cameriere si allontanò, Jared riprese a parlare.
“Dicevo che per quanto riguarda il tuo servizio, potrei avere un’idea. Sempre se tu sei d’accordo.” La guardò interessato, ma con un che di supplichevole nello sguardo, come se ci tenesse davvero ad una sua risposta positiva.
“Ma certo. Di cosa si tratta?” Chiese incuriosita.
“Per adesso è un segreto. Ti spiegherò più in là, solo se mi concederai di rivederci.” Rimase completamente spiazzata. Jared Leto le stava chiedendo una sorta di..appuntamento? Si convinse che non era così e che voleva solo tenerla sulle spine. Quello non era un invito ad un appuntamento, pensò. Poi lui disse una frase che fece crollare i suoi dubbi.
“Intendo qualcosa di più intimo di questa chiacchierata.” E così dicendo, le lasciò sul tavolino il suo numero di cellulare, poi terminò il suo drink e se ne andò senza dire altro. Anche lei si alzò e tentò di raggiungerlo, ma era sparito. Evelyn rigirò quel biglietto nelle mani: era tutto troppo inverosimile, non ci credeva ancora. Alla fine decise di prenotare un taxi e tornò a casa, con mille domande in testa.



Eccoci qui, al primo capitolo. Spero sia di vostro gradimento, è solo la seconda ff che scrivo ed è la prima a capitoli. Il secondo è in fase di scrittura, spero di finirlo al più presto. Intanto ringrazio chi la leggerà e chi recensirà, perchè ho bisogno di opinioni :D Ora vi lascio..aspetto i commenti. Bacioni a tutti, Jay.


P.S: L'immagine che vedete in alto è stata fatta da me.
Lei è una modella che rispecchia esattamente Evelyn come l'ho immaginata. 


  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Abirthofbrokendreams