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Autore: telesette    19/03/2011    5 recensioni
Nel momento in cui le loro labbra si unirono, Sirio ebbe l'impressione che il tempo si fosse fermato. Per quanto fosse un Cavaliere consacrato ad Atena, perfettamente conscio dei suoi doveri e pronto a qualsiasi sacrificio in nome della propria causa; il suo cuore apparteneva comunque a quella dolce innocente fanciulla, così come lei gli aveva donato il proprio. Sapevano entrambi benissimo che la gioia di quel bacio era solo un momento, che altri nemici e nuove battaglie prima o poi li avrebbero separati di nuovo, ma il loro amore era qualcosa che apparteneva loro e a loro soltanto... Per sempre!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dragon Shiryu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Shiryu x Shunrei'
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Sconfitto Arles, Pegasus e i Cavalieri di Atena abbandonano il Grande Tempio. Durante il viaggio di ritorno, tutti sono allo stesso tempo felici e tristi, ma la vittoria conforta comunque i loro animi. Solamente Sirio Dragone ha la mente rivolta verso un unico pensiero costante... Anche se, dopo lo scontro con Cancer, il Maestro dei Cinque Picchi lo ha tranquillizzato sulla sorte di Fiore di Luna; Sirio non può ugualmente dimenticare il dolore straziante che aveva invaso il suo animo, nel momento in cui l'aveva creduta morta. Ora che era tornata la pace, sentiva il bisogno di vederla e di assicurarsi che stesse bene, non poteva resistere oltre al desiderio di starle accanto.

 

- Cosa farai ora, Sirio ? - domandò Pegasus.

- Chiederò a Lady Isabel il permesso di tornare ai Cinque Picchi - rispose Sirio, con lo sguardo assente. - Almeno per qualche tempo...

- Ti capisco - fece l'altro comprensivo. - Beh, ti auguro proprio buon viaggio allora!

- Grazie Pegasus - sorrise Dragone.

 

***

 

Tre giorni più tardi, Sirio era di nuovo nei luoghi che avevano visto il suo addestramento e la sua nomina a Cavaliere dello Zodiaco. Il sole splendeva luminoso e l'aria dei Cinque Picchi lo fece sentire bene, in pace con sé stesso.

 

- Finalmente - mormorò. - Sto arrivando, Fiore di Luna, aspettami!

 

La strada che conduceva alla dimora del maestro era la stessa di poco tempo addietro, ma ogni passo sembrava sorprendentemente più lungo al cuore ansioso del Cavaliere. Finalmente giunse in vista della sua meta e, nonostante il peso dello scrigno dell'armatura sulle spalle, si accinse ugualmente ad accelerare il passo.

 

- Sirio, bentornato!

 

Improvvisamente la voce squillante del piccolo Kiki lo salutò colma di affetto. Sirio vide il ragazzo venirgli incontro con gioia, e non poté fare a meno di sorridere anche lui.

 

- Sirio, Sirio - gridò il ragazzo, abbracciandolo. - Bentornato!

- Come stai, Kiki ?

- Siete stati fantastici al Grande Tempio, mio fratello mi ha raccontato del vostro scontro con Arles...

- Fiore di Luna è in casa ?

- E' andata a portare da mangiare al maestro, ma tornerà presto!

- Ho capito - esclamò Sirio, chiaramente sollevato nell'apprendere che tutto era alla normalità.

- Non vuoi riposarti ? - domandò Kiki.

- No, andrò a salutare subito il maestro!

 

Kiki si strofinò l'indice sul naso, con espressione furba.

 

- Il maestro... o qualcun'altro ?!?

- Ma che spiritoso - fece Sirio, assestandogli un lieve buffetto sulla nuca.

- Ih ih...

 

***

 

Il maestro di Sirio si trovava come sempre sulla cima della roccia posta dinanzi alla cascata. Seduto in compagnia di Fiore di Luna, entrambi mangiavano e contemplavano quella pace, col cuore pieno di calma e serenità.

 

- Hm - sorrise a un tratto il maestro, con aria assente. - Il cuore dei giovani è sempre troppo impaziente, me ne rendo conto ogni istante che passa...

- Maestro ? - esclamò Fiore di Luna, alquanto sorpresa.

- Dovresti vergognarti, Sirio - continuò il maestro, senza voltare la testa. - Non ci si avvicina in silenzio alle spalle di una persona anziana...

- Sirio...

 

Prima ancora di pronunciare quel nome sottovoce, Fiore di Luna si voltò di scatto così da incontrare il volto del giovane dai lunghi capelli scuri, il quale ricambio con uno sguardo colmo di affetto.

 

- Sirio - ripeté Fiore di Luna, piangendo lacrime di gioia.

 

Prima che se ne rendesse conto, era già corsa tra le braccia spalancate del Cavaliere, il quale sorrise felice nel vedere l'espressione dei suoi occhi.

 

- Sei stato bravo, Sirio - esclamò il maestro. - Ti sei comportato bene al Grande Tempio, hai combattuto come un vero Cavaliere!

- Mi dispiace di averle disobbedito, maestro - ammise Sirio, scuotendo tristemente la testa.

- No, non ti devi dispiacere: se tu non avessi usato la "Pienezza del Dragone", non avresti avuto alcuna speranza contro Capricorn... Hai agito correttamente, non per orgoglio, per questo non devi rimproverarti!

 

Così dicendo, l'anziano maestro si alzò lentamente e si voltò verso Sirio e Fiore di Luna, ancora abbracciati l'uno all'altra.

 

- Mi rendo conto di essere di troppo, in questo momento - disse il vecchio, con un sorriso enigmatico. - Sarà meglio che torni dove un "vecchio" come me non sia d'impiccio...

- Ma maestro, io veramente... Noi...

 

Subito Sirio e Fiore di Luna si staccarono dal loro abbraccio, entrambi rossi in volto, tuttavia il vecchio si allontanò da loro senza dire una parola. Per alcuni istanti i due giovani non dissero nulla, poi però Sirio decise di rompere quel silenzio imbarazzante.

 

- Come stai, Fiore di Luna ? - domandò il Cavaliere, con voce sottile.

 

La ragazza, troppo timida per guardarlo direttamente, si limitò ad annuire col capo e a mormorare qualcosa in risposta... Ciononostante, non appena la mano di Sirio si posò sulla sua spalla, non poté fare a meno di sollevare gli occhi verso di lui.

 

- Mi sei mancata molto - fece Sirio sottovoce.

- Oh, Sirio...

 

Quante volte aveva pianto e supplicato gli dei, perché assistessero il giovane nelle sue lotte. Le sue preghiere erano state ascoltate e lui era tornato, sano e salvo, dopo una battaglia durissima. Ora era lì, con lei, e di questo Fiore di Luna non avrebbe mai saputo ringraziare abbastanza il cielo e tutti i numi tutelari delle stelle.

 

- Fiore di Luna - sussurrò Sirio, guardandola negli occhi.

 

Il pensiero di quel fragile corpo così vicino al suo, scaldò l'anima e il cuore del Cavaliere, a testimonianza di tutto l'amore che provava per lei. Fiore di Luna lo percepì chiaramente, nel momento in cui la sua testa si appoggiò al petto di Sirio e al battito del suo cuore, avvertì chiaramente ciò che provava perché era ciò che provava anche lei.

 

- Ho pregato tanto per te, Sirio - mormorò lei, tra i singhiozzi. - Ho pregato... con tutta l'anima che tu tornassi!

- Lo so - rispose lui, accarezzandole i capelli dolcemente. - Anch'io ho pregato tanto... di rivederti!

 

Entrambi dunque si guardarono intensamente. Negli occhi grandi di lei, Sirio parve scorgervi la stella più luminosa di qualunque costellazione; i suoi capelli, raccolti nella lunga treccia, morbidi e profumati; e la sua pelle, candida e vellutata, come i petali dei fiori che si posano sulle acque del fiume in primavera...

 

- Sirio...

- Fiore di Luna...

 

Nel momento in cui le loro labbra si unirono, Sirio ebbe l'impressione che il tempo si fosse fermato. Per quanto fosse un Cavaliere consacrato ad Atena, perfettamente conscio dei suoi doveri e pronto a qualsiasi sacrificio in nome della propria causa; il suo cuore apparteneva comunque a quella dolce innocente fanciulla, così come lei gli aveva donato il proprio. Sapevano entrambi benissimo che la gioia di quel bacio era solo un momento, che altri nemici e nuove battaglie prima o poi li avrebbero separati di nuovo, ma il loro amore era qualcosa che apparteneva loro e a loro soltanto... Per sempre!

   
 
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