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Autore: sakura_hikaru    19/03/2011    3 recensioni
Post-Hades. Kiki scrive una lettera a Mu.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ricordo la prima volta che ti ho incontrato … ero troppo piccolo e la mia memoria stenta a ricordare quei primissimi giorni di vita. Ho solo una sensazione molto forte del tuo odore, così piacevole, che sentii la prima volta che mi accolsi fra le tue braccia. Dolce e selvaggio, straniero in qualche modo, è quella la sensazione che mi hai sempre trasmesso standoti vicino.
Ma questo non mi impediva di esserti sempre accanto, anche quando non mi avresti voluto tra i piedi, data la mia natura troppo pestifera.
Ma non mi hai mai detto nulla, rimproverato solo rare volte, proprio quando andavo oltre i limiti del sopportabile. Pensandoci ora, mi chiedo come tu mi abbia potuto sopportare con tanta pazienza a quell’età: non riuscivo a stare fermo anche quando non ero capace di camminare e gattonavo indisturbato nei posti più irraggiungibili dagli adulti.
Più di una volta rischiai di farmi male, ma, vuoi per fortuna, vuoi per il tuo provvidenziale aiuto, sono riuscito sempre a cavarmela, in qualsiasi situazione. Finché tu sei rimasto con me … fino a dieci anni fa. Mi sembra incredibile quanto il tempo sia passato velocemente, da quando tu te ne sei andato … la mia unica famiglia è scomparsa senza lasciare traccia …
All’epoca avevo solo dieci anni e, sebbene mi sentissi ancora impreparato, riuscii ad arrangiarmi e crebbi completamente solo. Le mie difficoltà non consistevano certamente nel sopravvivere alla fame … erano ben altre! Crescere non è mai stato facile, ma almeno avevo te, la tua gentilezza, i tuoi consigli … il tuo immenso affetto!
Vivere soli in un luogo desolato come questo, senza anima viva e amari ricordi nel cuore … questo è stato sofferenza!
Più di una volta mi avevi avvertito di ciò che prima o poi sarebbe successo, per destino o volere di qualche forza superiore … la mia ingenuità, o forse la testardaggine nel non voler accettare quella situazione, non mi hanno mai permesso di vedere chiaro in quella faccenda. Potevo accettare tutto, ma non quello!!
Non volevo perderti … perderti per sempre …
Ma nonostante la mia volontà, l’inevitabile è accaduto lo stesso …
Sono cresciuto, sì, ma non posso evitare di piangere ancora, la notte, nel letto, quando i ricordi riaffiorano vividi nella mente e nella gola si blocca un singulto di rabbia e dolore …
Sono sicuro che mi rimproveresti per questa debolezza, nonostante siano passati lunghi anni da quei tristi giorni.
Chi ha detto che “il tempo lenisce le ferite” si sbagliava: a volte il tempo può essere  un elemento più lancinante e doloroso. Il tempo da modo alla memoria di collezionare istanti passati e chiuderli gelosamente come ricordi. E i ricordi, seppur belli, sono seppelliti sotto una marea di sofferenza.
Chi mi conosce da anni, continua a ripetermi che sono cambiato, che non sono più lo stesso. Hanno ragione, sono io il primo a sentire la differenza da prima. Non sono più l’allegro e gioviale bambino? La piccola mascotte del gruppo, a volte in cerca di guai, che cercava di risollevare il morale altrui in qualunque modo?
No, non sono più io … sono cambiato, sono cresciuto … ma spesso, più che sentirmi vivo, mi sento come un piccolo insetto che si aggrappa ad un debole filo d’erba, cosciente che prima o poi si spezzerà. Ed io volerò via, spazzato da un piccolo soffio di vento, più forte del normale.
Sono parole amare, ne sono cosciente e questo tu, Mu, non me lo perdoneresti mai. Anzi, sarebbe forse una di quelle rare volte in cui potrei vederti davvero arrabbiato, perché il tuo piccolo Kiki non si comporta come tu vorresti.
Ma io non sono più piccolo e, anche se so che tu non mi approvi, non farò nulla per cambiare questo stato di cose. Perché non voglio e non posso … mi sento come un vecchio al quale hanno strappato anche l’ultimo soffio di vita, l’ultima ragione per rimanere su questa Terra.
Non rimproverarmi ti prego, se dico tutto ciò, ma se la vita può riservarmi soltanto questo, allora preferisco non viverla … continuare ad esistere, ma senza uno scopo, una ragione per andare avanti.
Perdonami, ti prego …
  
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