I
personaggi non mi appartengono e etc, solita storia.
Ah! Questa… cosa, è nata anni fa per un LJ
riguardante le fan fiction su Morgan. Non potendo pubblicare storie su artisti
italiani e volendo molto bene a questa storia, l’ho modificata un po’ e adattata
a questa amazing
coppia.
Chiamale,
se vuoi, erezioni.
“Da
dove cominciamo?” Chiese Draco, avvicinandosi al letto a baldacchino.
Harry
lo guardò alzando il sopracciglio, con un misto di malizia e desiderio negli
occhi: si era sdraiato sul letto con fare provocante, cercando di imitare un felino.
“Io
comincerei togliendomi il maglione.” Sussurrò, avvicinandosi e afferrando i
bordi del pesante maglione verde del biondo, ricevendo in risposta solo un “Ok”
soffocato. Draco rimase immobile, evidentemente in attesa che Harry proseguisse
nello spogliarlo.
“Vuoi fare qualcosa anche tu o mi scopo da solo?” Domandò
Harry, sbuffando e aiutando il ragazzo sfilare l’inutile capo d’abbigliamento.
“Ma…” Cominciò Draco, riuscendo finalmente a far uscire la testa dal foro. “Io
credevo che… Insomma, sei tu lo sbattitore di uova, io sono l’uovo sbattuto!
Avevi detto che sarei stato l’uovo sbattuto!” Si lamentò, arrivando a sussurrare
in una tonalità di voce una o due ottave più alta del normale.
“Ma tu sarai
l’uovo sbattuto…” Lo rassicurò. “Anzi, sarai panna montata! Era solo un modo di
dire, Malfoy. Ora, vogliamo toglierci anche i jeans e i calzettoni di lana?”
Domandò, abbassandosi fino ad arrivare con le ginocchia a terra. Cercò di
slacciare i jeans al Serpeverde ma… “Malfoy. Di tutti i pantaloni che avevi,
porca troia, proprio quelli con quattro bottoni dovevi metterti? Anche la cinta,
per la miseria!” Alzò la voce, assumendo un’aria rassegnata. “Il fatto che io ci
metta più tempo a spogliarti non significa che sarai meno nudo. Nudo come un
verme, fidati.” Sorrise, riuscendo finalmente a slacciare l’ultimo bottone e
lanciando la cinta dietro di sé. Con un gesto fulmineo acchiappò i passanti dei
jeans e li tirò giù, fino a mostrare… un sensualissimo paio di mutande fucsia,
con tanto di fiocchetto.
“Sei la morte dell’ormone, Malfoy. Fattelo dire.”
Sospirò, passandosi una mano sulla fronte.
“Oh, che vuoi, mi erano rimaste
solo queste! E poi sono le mutande delle grandi occasioni!” Si lamentò,
accarezzando il fiocchetto di seta.
Harry si alzò, sospirando e massaggiandosi un sopracciglio gli ordinò:
“Togliti la maglietta.”, adagiandosi sul letto con fare provocante.
“S-sì,
la maglietta…” Balbettò Draco, togliendosela e piegandola gentilmente sulla
sedia.
Harry sospirò, cominciando a girarsi i pollici: stava cominciando a
pensare a cosa fare il giorno dopo, e quello non era un buon segno.
“Draco,
vuoi venire qui per favore? Non ti mangio, giuro. Magari dopo, ma per adesso non
ti mangio.” Sorrise sadico e Draco deglutì: si avvicinò al letto e si mise a
sedere. Un pezzo di legno.
“Ce le
vogliamo togliere, quelle?” Domandò Harry, afferrando il pizzo delle mutande di
Draco. “No!” Urlò il biondo. “Le mutande no!”
Harry si buttò indietro e si
passò una mano fra i capelli.
“Scusa tanto Harry, gioia, perché tu sei
ancora vestito e io sono nudo? Cosa sei, un voyeur?” Domandò, picchiettando
sulla sua spalla.
“Vedi, Malfoy… io, a differenza tua, sono un grande adepto
di questo gruppo, tu sei ancora in fase di ammissione. Io a spogliarmi ci metto
due secondi.” Rispose, alzandosi e rimanendo nudo in pochi istanti.
“Ma sei
un supereroe!” Urlò Draco, portandosi una mano davanti alla bocca con occhi
sognanti.
“Sì, ma questo non toglie che tu ti debba togliere le mutande.”
Sussurrò, prima di afferrare i bordi di pizzo e tirarle giù, fino alle caviglie.
“Buongiorno!” Urlò poi, sgranando gli occhi davanti a cotanta sorpresa e
abbondanza.
“Potter!” Urlò, coprendosi con un cuscino.
“Dai, era un
complimento al tuo amico! Insomma, non mi aspettavo un così bel
saluto!”
“Tu.” Disse Draco con tono minaccioso. “Tu mi hai tolto le mutande!”
Urlò, arrossendo ancora di più e coprendosi gli occhi con una mano.
“Beh, a
meno che tu non voglia farci un buco e continuare ad indossarle… credo che
toglierle sia stata la scelta migliore. E ora saluta Johnny! Ciao Johnny!”
Rispose entusiasta, facendo ciao ciao
con la mano al suo amichetto.
“Puoi anche stringerli la mano, se vuoi… ma magari dopo. E ora prepara la
caverna, che arriva lo speleologo!” Urlò Harry entusiasta, fiondandosi verso
Draco che, pronto di riflessi, si tirò subito a sedere.
“Un attimo, dove
vorresti metterlo tu quel coso?” Domandò, sgranando gli occhi.
“Malfoy, ti
ho spiegato come stanno le cose, no?” Disse, alzandosi e prendendo carta e
penna. “Allora, questo qui…” Cominciò, facendo uno scarabocchio sul foglio.
“Questo qui è Johnny – ciao Johnny! – Questo, invece, è… quello, Malfoy. Ecco,
Johnny va lì.” Rispose soddisfatto, ammirando il più che esplicativo disegnino e
facendo tanti cuoricini intorno al disegno di Johnny.
“Tu… tu vorresti
mettere quella specie di colonna dorica con tanto di fregio e capitello, lì?”
Domandò sgranando ancora di più gli occhi e avvicinandosi per poter guardare
meglio le decorazioni architettoniche.
“Che poi non è nemmeno tanto bello…” Sussurrò, dandogli una piccola
schicchera per farlo rimbalzare.
“Beh, bello non è mai stato. Più che altro
utile, ecco…” Rispose Harry, fissandosi a guardare anche lui Johnny.
“Ma
tornando a noi…” Sussurrò, prendendo Draco e spingendolo sotto di lui. “Vado?”
Domandò poi e Draco rise. “Cioè, dopo tutto ‘sto casino tu mi chiedi se puoi
andare?”
Potter stava quasi per visitare la grotta, da bravo speleologo,
quando…
“Eh no! Qui c’è un problema di ordine tecnico!” Urlò, alzandosi e
Malfoy ringraziò mentalmente il cielo. “Il lubrifica-a-n-te! Dove l’ho me-e-sso?
Il lubrifica-ante, dove l’ho me-e-sso?” Cominciò a girare per la stanza,
adattando quell’adorabile testo sulle note de La donna è mobile di Verdi.
“Eccolo qui!” cantò ancora, finendo con un bellissimo acuto e acchiappando il
suo orsacchiotto Puppy da sopra la scrivania. Gli staccò la testa e facendo una
piroetta ne tirò fuori un bellissimo e sbrilluccicante barattolo di…
“Lubrificante! Zan zan!”
Draco lo guardò come si guarda un gatto gigante in
perizoma sulla tangenziale, spaesato.
“Tu sei matto.”
“E tu sei fottuto,
vediamo chi sta peggio.” Sorrise. “Allora… adesso noi prendiamo questo bel
barattolino e ne tiriamo fuori questa sostanza magica. Prendiamo questa sostanza
magica e…” si bloccò d’improvviso, allontanandosi di qualche centimetro. “C’è un
altro problema di ordine tecnico. Il tuo amico non è felice di vedermi! Dobbiamo
rimediare.” Disse, prendendo un bel respiro e buttandosi in un bellissimo
dibattito orale con l’amico di Draco.
“Ma tu sei un’artista!” Urlò Draco, dopo i primi momenti di sorpresa.
“Gvrofie. O fo.”
Una volta rallegrato l’amico di Draco, Harry si fermò
per qualche istante ad osservare il lavoro svolto. “Oh! Questa sì che è
un’erezione con i fiocchi!”
Dopo essersi elogiato per qualche secondo, con
tanto d’inchino e auto-applauso, tornarono alla posizione precedente.
“Fai
spazio alla colonna dorica!” Urlò Harry, fiondandosi verso di lui.
Draco lo
guardò senza muovere un muscolo.
“Apri le gambe, Malfoy.” Si spiegò meglio
Harry, sospirando.
“No, non lo fare! Sì, ok, fallo. No! Non lo fare! Sì, ok…”
Cominciò a ripetere Malfoy e Harry gli mise una mano sulla bocca.
“Fallo.
Esatto, Malfoy. Fallo. È questa la
parola chiave.” E detto questo s’insinuò fra le strette vie della beatitudine.
“Oh…” Sussurrò Draco, sorpreso.
“Ritmo!” Urlò Harry “Ci vuole ritmo! Todo el
mundo a la pista!” Urlò di nuovo, cominciando ad ancheggiare come solo lui
sapeva fare.
“Ohhh…” continuò Draco, mordendosi il labbro. “Oh sì! Todo el
mundo, todo el mundo!” Urlò, spalancando gli occhi e sbattendo le mani in alto.
“Alza le mani, Potter!” Urlò di nuovo, come sulle montagne russe.
Quando Draco si svegliò era completamente vestito, con tanto di
pigiama di Snupie e calzettoni arancioni di spugna. Si guardò intorno e
riconobbe la camera di Potter.
Ah sì, era andato lì la sera prima per una
briscola. Sospirò quando capì che era stato solo un brutto sogno e si girò
dall’altra parte quando…
“Ti è piaciuto eh?” Domandò Harry, facendogli
l’occhiolino.
Zan Zaaaaaaan!