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Autore: Rayleigh    20/03/2011    11 recensioni
Come sarebbe la vita di tutti i giorni se... foste piccoli come una formica? Costretti a vivere una vita fra mille pericoli, avvenuture e, perché no, anche un pizzico di divertimento?? Potrete scoprirlo leggendo questa storia, nella quale sono raccontate le avventure quotidiane di Sandro, il nostro "piccolo" (è davvero il caso di dirlo xDxD) protagonista che, con una dose non indifferente di ironia, cerca di guardare con il sorriso ad una vita rischiosissima per via del suo essere minuscolo... come un insettino =DDD
Dal testo:
"Ebbene sì. Il mio nome è Sandro, e... beh, purtroppo, come immagino sia abbastanza chiaro, le mie dimensioni non sono molto... normali. Infatti (ahimé), purtroppo sono piccolo proprio come una formica."
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA VITA DA FORMICA


Capitolo 2

 

 

Già, la giornata è appena cominciata... e non è certamente cominciata bene!! Beh, come al solito, dopotutto...

Davanti a me, quell'enorme tazza di latte... bah, facciamo come sempre!
Una bella rincorsa e SPLASH!, mi ci tuffo dentro. Un po' caldo, ma comunque sopportabile; e così inizio a berne un po'.

«Com'è, buono?», chiede mia madre.
«Sì... uhm... diciamo che forse doveva essere un po' più freddo la prossima volta!»

Intanto, scende mia sorella dal piano superiore:
«Ehilà, Sandro! Hai bevuto tutto il latte?»
«Cos'è, una battuta?», le rispondevo io che, come già si è ben capito, non ero dell'umore giusto per fare battute.

Mia sorella, allora, con due dita mi prende e mi solleva... proprio mentre stavo continuando a bere.

«È meglio se ti vesti se non vogliamo fare tardi, fra un po' dobbiamo andare a scuola.»
«Beh, accompagnami in bagno, no?»

E così fece: sempre trasportandomi in mano, entrò in bagno e mi lasciò sul lavandino, appoggiandomi accanto i vestiti puliti.
E lì... ouff!!, comincia una delle tante odissee.

Mia sorella fa scorrere l'acqua, e per me lavarmi è quasi come... andare a mare! Ovviamente, mentre mi lavo mia sorella va via, quindi devo fare tutto da solo: non c'è che dire, davvero il massimo, per me!
Quando ho finito di lavarmi, dopo un bel "bagno"... a nuoto raggiungo il bordo del lavandino. Qui, posso (finalmente) riposarmi un po', e asciugarmi con il gigantesco asciugamani appoggiato là accanto. E, infine, posso vestirmi... e chiamare mia sorella, per farmi venire a prendere.

«Mi raccomando, fate attenzione, voi due!!», avverte mia madre.
«Stai tranquilla, ma'... sto attenta io a Sandro!», rassicura mia sorella.

E così, mi prende, e mi infila velocemente nella tasca destra dei pantaloni, dove neanche a dirlo... "respirare" è qualcosa di trascendentale. Ma che potevo farci, è l'unico modo per andare a scuola senza che lei debba tenermi in mano tutto il tempo... e senza il rischio di perdermi!

Così, mia sorella esce di casa, e andiamo alla fermata dell'autobus. Tuttavia, quasi come accade sempre per ogni tipo di autobus, i giorni in cui passava puntualmente si potevano contare sulle dita di una mano. Quindi io, che già malsopportavo quella situazione... dovetti continuare a malsopportarla ancora maggiormente.

Già, per chi pensava che il peggio fosse appena passato, non sa ancora cosa mi aspetta nel resto della giornata...

  
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