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Autore: MarsLove    20/03/2011    2 recensioni
Una pagina di diario scritta da Andromeda l'ultimo giorno di scuola del settimo anno.
[Questa storia si è classificata decima al contest L'Olimpo]
[Ha partecipato al Un prompt al giorno... leva il contest di torno]
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Un sogno

 

 

    10 giugno 1971
ore 11 p.m.

    Caro Diario,

oggi è l’ultimo giorno di scuola. Ma non di un anno qualsiasi, come ben sai. Questo è stato il mio settimo anno ad Hogwarts.
Sono appena tornata da una festa che il Preside ha organizzato per noi studenti dell’ultimo anno. C’era anche Ted, abbiamo ballato.
Per fortuna quest’anno non c’è più Bellatrix, sai quanto lei sia contro me e Ted. Ricordi che ti ho descritto la scenata che mi ha fatto l’anno scorso quando ci ha visti insieme a “I Tre Manici di Scopa”? Ho avuto davvero paura per Ted quella sera!
Bellatrix mi ha fatto promettere di non vederlo più, di dimenticarlo. Ma era finito il tempo in cui mi sottoponevo ai suoi ordini!
Questo è stato l’anno migliore di tutti: Narcissa era troppo presa da Lucius Malfoy per notare che, nei momenti liberi, sono sempre stata con Ted. O forse ha solo fatto finta di niente… sta di fatto che ho amato Hogwarts con tutta me stessa in questi ultimi mesi.
Ma domani tornerò a casa e là Bellatrix sarà l’ultimo dei miei pensieri: i miei genitori, loro sì, sono da temere!
Non sospettano ancora niente, per fortuna, e mai dovranno farlo. Sono pienamente cosciente di ciò che mi accadrebbe, ci ha pensato Bellatrix a ripetermelo più volte l’anno scorso.
Mi rimane solo un sogno, che ormai mi rincorre non solo la notte ma anche da sveglia. A volte penso a come sarebbe non appartenere alla famiglia Black, poter passare la vita con la persona che amo, Purosangue o Natobabbano che sia.
Eppure, che mi piaccia o no, domani farò ritorno a Londra, nella villa della Nobile e Antichissima Casata dei Black. E da lì non rivedrò mai più Ted.
È come abbracciare l’ombra e correre dietro al vento, voler dar retta ai sogni…
Ecco, guarda, sono la solita pasticciona: con le mie lacrime sono riuscita a rendere quasi illeggibili le ultime righe.
Tanto meglio! In questo modo nessuno potrà sbirciare le mie pene, men che meno mia sorella, mia madre e mio padre.
Ma ora, caro Diario mio, voglio andare da Ted nel Sotterraneo di Tassorosso. È la nostra ultima sera e sento che anche lui mi sta aspettando.
A presto, mio muto e prezioso confidente, ti racconterò poi come andrà!

Andromeda  


 

Spazio autrice:
Ciao a tutti! Questa storia si è classificata decima al contest L'Olimpo indetto da vogue91.
Ecco a voi il giudizio della giudicia:

10°Classificata
Andromeda Black “Un Sogno”

-Grammatica: 10/10
-Stile e Lessico: 9.5/10
-Originalità: 13/15
-IC: 15/15
-Attinenza al tema: 9.5/10
-Giudizio personale: 9/10
Totale: 66/70

Comincio dalla parte formale: la grammatica è pressoché perfetta, non ho riscontrato errori né a livello sintattico né morfologico; sia lessico che stile sono abbastanza buoni, lineari e semplici (forse anche troppo): niente che salti all’occhio, ma comunque un buon utilizzo di entrambi, dato che si tratta pur sempre di una pagina di diario.
L’originalità non è il massimo, visto e considerato che la narrazione verte sul semplice racconto di Andromeda sui suoi sentimenti nei confronti di Ted, argomento che è stato più e più volte esposto; certo l’artificio del diario è abbastanza piacevole, sotto questo punto di vista, ma le manca quel certo je ne sais quoi che catturi del tutto l’attenzione del lettore.
E, sempre parlando del diario (perdonami se ci torno sempre su, ma è il punto di spicco della storia), di certo è quello che ha fatto sì che i pensieri di Andromeda risultassero verosimili, accessibili e che la rendono assolutamente IC, dato che è innegabile che potessero essere proprio queste le sue sensazioni nel pensare a Ted, nel riflettere su quello che avevano passato e sulle poco rosee prospettive per il loro futuro.
Buono l’inserimento della citazione, dato che il suo senso rende perfettamente l’idea di quello che è la storia fra loro due, di quanto sia difficile per loro andare avanti; l’hai inserita insomma in modo fluido, tanto che non stona in seno alla narrazione. Più sbiadita la presenza del prompt, che viene citato in modo indiretto e quasi di sfuggita, ma il cui inserimento non appare comunque forzato in alcun modo.
Insomma, si può dire che la storia mi sia piaciuta. Non mi ha lasciato un’impressione fortissima, ma è comunque piacevole da leggere, uno spaccato sui pensieri di Andromeda che la rendono assolutamente viva, realistica e che danno voce ai suoi sentimenti nei confronti di Ted.

Questa storia ha inoltre partecipato al contest Un prompt al giorno... leva il contest di torno di Bethpotter. Ecco il suo giudizio:


Un sogno – Andromeda Black

Grammatica: 10/10 
Stile e lessico: 10/10 
IC: 10/10 
Originalità: 9,5/10 
Attinenza al prompt: 10/10 
Parere personale: 9/10 
Totale: 63,5/10 

Devo dire che ho fatto una fatica allucinante a dare un giudizio su questa storia. In primis, perché è stata l’ultima che ho valutato. In secundis, perché ero terribilmente indecisa. 
La grammatica è ottima, lo stile anche. L’originalità... ho molto apprezzzato la forma diaristica, che nel concorso non ho mai visto. 
Però manca di quel pizzico di particolarità, che fa rendere una storia davvero originale. 
Il prompt e l’IC sono rispettati appieno. 
Il parere personale... C’è poco sentimento. Sembra una storia vuota, come dire, deficiente. Deficiente, dal verbo deficiere, mancare. 
Non offenderti eh, ma è l’unico aggettivo che mi viene in mente. Manca di qualcosa, questa storia. D’emozione, di passione. Lascia un po’ l’amaro in bocca, ecco. 

   
 
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