Apro gli occhi nella luce del mattino, che, morbida come velluto, mi accarezza il viso; sbatto velocemente le palpebre, cercando di togliermi il sonno di dosso; vedo offuscato, sia perché non indosso gli occhiali, sia perché ancora non sono del tutto desto.
Sbadiglio silenziosamente, rimpiattando il volto contro il cuscino, ed impercettibilmente mi stiracchio, muovendo le gambe, facendo scontrare, in quest'ultima azione, la mia la mia caviglia destra contro qualcosa di morbido e caldo. Mi nasce un sorriso, una smorfia che non so trattenere mi si affaccia sopra al volto pallido, appena, e sollevandomi, prendo con le grosse mani le bianchissime e fruscianti lenzuola e le tiro verso di me, scostandole dal ciò che ho urtato.
Le lenzuola volano via, e finalmente ora posso vedere il tuo volto, ornato dei tuoi  capelli biondi e sottili come i fili dell'arpa, sparsi ovunque ed annodati tra loro che sembrano le reti dei pescatori quando tornano dal mare.
Rannicchiato, ed avvolto tra le coperte blu mare della stanza in cui dormiamo, insieme.

L'estate è cominciata, nella bollente Italia, mentre al nord ancora sbocciano le prime margherite qui cantano le cicale di giorno ed i grilli di notte, e la sera si lasciano le finestre aperte per fare entrare la brezza, e la mattina si spalancano le persiane perché il sole illunini tutto.
La luce morbida e rossiccia dell'alba rischiara il tuo volto sereno e dormiente. Non riesco a trattenermi e con un fruscio mi avvicino a te, posando una mano sulla tua guancia calda e rosata. Provo a sorridere ancora, emettendo un mugolio gutturale, e spero di non svegliarti: ammirarti è bellissimo, senza che tu ti accorga di niente. Però non mi basta ed ancora non riesco a star fermo, così infilo le mie lunghe dita tra i tuoi capelli color del miele, scompigliandogli. Così succede che, purtroppo, ti svegli.
Avrei voluto svegliarti forse con un bacio, come accade nelle favole, ma non ne ho avuto il coraggio.
Spalanchi gli occhi viola ed immensi ed io mi ritraggo, facendo finta di niente.
Sbadigli, emetti un mugolio ed apri le pesanti palpebre. Allora, io, nei tuoi occhi sorridenti vedo riflesso il mattino.
Ridi piano, ed arrossisci, le tue guance diventano rosee come il cielo all'alba.

" Sve-" sussurri, mordendoti le labbra.

"T'no ." mormoro, quasi impercettibilmente, e in attimo ti ho raggiunto, ti sono vicinissimo, e il cuore mi batte in modo vergognoso.
Ti amo più di quanto mi piace ammettere a me stesso, ti amo, amo il tuo sorriso, la tua risata, amo il modo in cui dipingi le mie giornate.
Amo il modo in cui mi strappi sorrisi sghembi e storti.
Chiudo gli occhi e senza alcuna esitazione premo le mie labbra sulle tue.
Finalmente, sono in paradiso.
Sparisco, sparisco nelle tue labbra, nel tuo cuore, dentro di te. 

Profumi di mare.