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Autore: Third Moon    21/03/2011    1 recensioni
Dean ed un maialino rosa.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«Right right turn off the lights
We're gonna lose our minds tonight
What's the deal?
»

Raise your glass – P!nk


 


 

Quando si ritorna a casa – eravamo in un motel, ma sono particolari – dopo aver passato la giornata ad esorcizzare demoni, inseguire piste più o meno plausibili e a rivoltare come un calzino la città di turno per scovare l'ennesima creatura infernale, tutto quello che si vuole è schiaffarsi a quattro di bastoni sul letto più vicino e dormire come se non ci fosse un domani.

Sì, Dean avrebbe fatto esattamente quello se avesse saputo che l'Apocalisse li avrebbe colti il giorno seguente: si sarebbe fatto una sana dormita, di quelle che ti lasciano completamente stravolti, ma che ti regalano un'immensa soddisfazione. Inoltre, se il mondo fosse finito il giorno dopo, gli effetti collaterali di qualche ora extra di sonno sarebbero stati il suo ultimo pensiero.

Convintissimo delle sue ragioni Dean si buttò sul suo letto ponderando di accendere la vibrazione del materasso, ma no... il portafogli era nella tasca della giacca che aveva lanciato sull'appendiabiti all'entrata e lui doveva dormire fino all'alba dei tempi. Letteralmente.

***
«I love when its all too much
5 am turn the radio up
Where's the rock' n' roll?
»


 

Quando il giorno successivo riaprì gli occhi, dopo aver solamente notato di sfuggita che, beh, se poteva sentire il mal di testa allora non era morto – strano come cambino le priorità facendo il suo lavoro, vero? - la sua attenzione venne catalizzata da un oggetto che, senza dubbio, la sera prima non era presente in quella stanza.

Un maialino. Rosa. Sul tavolo. Ed era rosa.

Si alzò con molta cautela - aveva sentito da qualche parte che alzarsi di scatto dal letto poteva causare gravi perdite di ossigeno al cervello- e si avvicinò al suddetto oggetto, mettendone a fuoco la reale natura: non era un vero maiale, ma soltanto un salvadanaio, almeno stando a giudicare dalla fessurina sulla sua schiena.

I maiali non hanno una fessurina nera sulla schiena, giusto?

Il suo pensiero volò all'ultima trasmissione alla “Super quark” che aveva visto e gli sembrò di avere ragione. Non ne avevano. Magari era lì che aveva sentito quella cosa riguardo all'ossigeno?

 

Scosse la testa, rendendosi conto di aver perso il filo dei suoi pensieri, oltre ad aver aumentato il dolore alle tempie con quel gesto improvviso.
Prese in mano il salvadanaio con circospezione, rendendosi conto solo in quel momento che era molto pesante; doveva essere pienissimo e lui era certo di non aver mai messo da parte un centesimo – perché disturbarsi, quando ci sono le carte di credito di un Mr. Turner qualunque? - perciò doveva essere di Sam.

Oh, quanto lo avrebbe sfottuto per una cosa del genere!

Si voltò verso il letto del fratello, pronto a svegliarlo con una delle sue battute, ma le parole si fermarono sulla punta della lingua: non c'era. Sam non c'era. Dove diavolo era andato a finire?

Non riusciva a comprendere il perché di tanta agitazione, ma sapeva che non era una cosa buona non sapere dove fosse suo fratello. Maledizione, era tutto così confuso. E se solo quel mal di testa si fosse deciso a sparire!

Non sapendo bene cosa fare, ma sapendo con certezza di non dover andare a cercarlo, prese una sedia e si sedette, studiando attentamente l'oggetto di ceramica: ere decisamente piccolo per un salvadanaio, tanto che riusciva ad afferrarlo con una sola mano e, per quanto di pessimo gusto, aveva un'espressione imbronciata che gli ricordò tanto Sam.

Spostando di poco un braccio, si rese conto che sul tavolo c'era anche una radiolina – ma prima c'era? - così la accese e quella si sintonizzò quasi immediatamente su una delle sue canzoni rock preferite. Durante un assolo particolarmente brillante, Dean prese il maiale e cominciò a muoverlo sul tavolo, facendogli improvvisare qualche passo di danza.

- Ehi, amico, poghiamo? - chiese Dean all'animaletto inanimato, ridendo da sola per l'incontenibile ironia della sua battuta.
Cominciò quindi a farlo saltellare a ritmo di musica, finendo inevitabilmente per romperlo: le mezze misure non erano proprio nella sua indole.

Restò per un attimo interdetto, pensando che suo fratello si sarebbe arrabbiato parecchio – Sam era sempre stato un tipo geloso delle sue cose - quando il suo sguardo cadde sul contenuto del salvadanaio. Sul tavolo non erano cadute tintinnanti monetine, frutto di mesi di risparmio, ma solo un cordoncino che Dean riuscì a malapena a distinguere tra i cocci.

Appoggiò la metà del maialino che aveva ancora in mano per prendere delicatamente il suo contenuto e scoprire, con sua grande sorpresa, che in realtà quella non era altro che la sua preziosissima collana. Quella che Sam gli aveva regalato un Natale di tanti anni prima, quando ancora una volta suo padre non si era presentato per festeggiare con loro, troppo occupato dai loro affari famigliari.

Come diavolo c'era finita dentro ad un maialino rosa?

All'improvviso si rese conto di non riuscire a sostenere il peso dell'amuleto con una sola mano, perciò lo afferrò con entrambe. Solo che più cercava di sostenerlo, più questo sembrava pesare di più e di più, fino a che non fu costretto ad appoggiarlo sul pavimento.

- Tutto questo è assurdo: che sta succedendo?! - si chiese ad alta voce.

Era da solo, con un salvadanaio scassato ed un ciondolo che non ne voleva sapere di rispettare le leggi della fisica. Perché mai il suo cimelio più prezioso era finito là dentro? L'ultima volta lo aveva dato a Castiel, per la sua folle ricerca di Dio – quell'idiota ci credeva veramente, ma lui se ne intendeva di padri assenti – e non glie lo aveva più restituito.

- Cas, se è opera tua, non è divertente!

- “Cas”? É così che mi chiamo?

Una vocina squillante lo colse di sorpresa, facendolo sobbalzare – ma non ero solo? - e cercò con lo sguardo la persona che gli aveva appena parlato, senza vedere nessuno.

- Ehi, sono quassù! - lo chiamò di nuovo la voce. Con sommo orrore si rese conto che proveniva dall'alto, così alzò lo sguardo e trovò un paio di occhietti neri a fissarlo incuriositi.

Il salvadanaio era di nuovo integro.
Il salvadanaio gli stava parlando.
Il maiale era vivo!

Un po' frastornato e con un vago senso d'inquietudine, si mise in ginocchio per ritrovarsi di fronte all'animale.
Ma che stava succedendo?

- Ma... tu... tu, sei vivo? - chiese stupidamente. Rimase ancora più perplesso quando il maialino inarcò un sopracciglio – ma come fa ad avere le sopracciglia? I maiali le avevano? Doveva ricordarsi di controllare – in un'espressione di puro compatimento.

- Certo che no: sono un salvadanaio! - gli rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

- Giusto. Tu sei un oggetto inanimato, senza sentimenti. - concordò.

- Senza sentimenti? Vacci piano, altrimenti mi potrei offendere! Se fossi senza sentimenti, non avrei potuto contenere un peso così grande. - disse, facendo un cenno verso la collana ancora a terra.

Dean guardò alternativamente prima l'uno e poi l'altro, ancora confuso dalla piega che quella situazione aveva preso.

- Quindi... quella collana sarebbe un peso? É uno degli oggetti più preziosi che ho. Per me è importante: rappresenta la mia famiglia!

- Appunto! - ribatté energicamente il maialino. - La tua famiglia è importante per te, solo che a volte diventa un peso che a malapena riesci a sostenere; spesso te la prendi con l'unica persona che ti è rimasta ed ogni volta che lo fai hai paura di perderlo. Tuo fratello è un peso, ammettilo.

Il fatto che fosse proprio un maiale rosa a dirgli delle cose tanto crudeli gli faceva uno strano effetto e lo infastidiva moltissimo. Sam non era mai stato un peso per lui, mai, neanche quando erano più piccoli e lui voleva a tutti i costi proteggerlo. Era stato qualcuno di cui occuparsi, ma con affetto e con devozione fraterna.

- Ti sbagli, - rispose cocciutamente. - Mio fratello non è un peso. É il mio tesoro più grande!

Dean osservò la catenella e, senza pensarci, si abbassò a raccoglierla. Quello che prima era un peso enorme, ora era tornato ad essere niente di più che un amuleto leggero. Se lo mise al collo e si girò a guardare il salvadanaio con l'aria di un serial killer dei peggiori film splatter.

- Mio fratello non è un peso e tu non puoi parlare! - concluse, sbattendolo a terra, facendo un gran frastuono.

***

- Dean. Dean... DEAN! - una voce soave lo riscosse dal suo sonno che sarebbe dovuto durare fino all'alba dei tempi.

- Sammy ancora cinque minuti! - biascicò, girandosi dall'altro lato.

- No, muoviti, dobbiamo andare!

Dean si alzò di malavoglia e lentamente si diresse verso il bagno. Si fermò all'improvviso a metà strada, per poi girarsi verso il fratello.

- Sam, ma tu ne sai qualcosa si maiali rosa?


 

«So raise your glass if you are wrong,
in all the right ways.»

Note conclusive:
- La canzone che viene citata ogni tanto si intitola “Raise your glass” di P!nk. In sé per sé non c'entrava moltissimo con la storia, ma è così movimentata e folle che ho pensato potesse essere adatta.
- One shot scritta sul prompt "Salvadanaio" di Un prompt al giorno, indetto da Fanworld.

   
 
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