Tra cervello e fisico

Chissà perche aveva deciso di fermarsi per assistere all'operazione. Non era il suo ambito, eppure qualcosa lo aveva costretto a rimanere con il sedere incollato alla poltrona bianca. Guardava Mark che apriva il petto di una donna pronto per l'innesto di una protesi. La sua mano si muoveva veloce, sicura e Derek non riusciva a staccare gli occhi da quella scena, tanto scioccante quanto terribilmente perfetta nella sua esecuzione.
Il suo migliore amico aveva davvero una manualità invidiabile da chiunque, era fantastico e più lo guardava meno si rendeva conto di essere slittato fino al bordo della sedia, pronto ad alzarsi.
Passarono le ore e finalmente Mark si diresse verso l'uscita della sala operatoria. L'avrebbe raggiunto, almeno per fargli i complimenti: era anche per merito suo se l'ospedale andava a gonfie vele, anche nell'ambito della chirurgia estetica.
Corse giù per le scale, facendo anche più scalini alla volta, rischiando più volte di inciampare e rompersi il naso. Bella figura per il primario del Seattle Grace. Girò l'angolo giusto in tempo per incrociare il suo migliore amico, investendolo con la sua furia.