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Autore: MiakaHongo    21/03/2011    2 recensioni
Elena,viene convocata per lavorare in una delle imprese farmaucetiche più famose del momento: l'Abstergo industries...fortuna? destino?
Ma presto scoprirà che il suò non è proprio un lavoro che si vede tutti i giorni...ma si potrà fidare?
L'abstego riserverà delle sorprese? quali saranno i veri scopi di questa azienda?...
Elena rivivrà i ricordi della sua antenata:Fiora Cavazza, attraverso l'Animus,ma presto scoprirà che la storia della sua antenata era tutt'altro che semplice...come la sua del resto...i templari...gli assassini...a chi dare ragione? Da che parte si schiereranno Elena e Fiora?
Inoltre Elena inizia ad avere dei flash...che siano solo conseguenze del frequente uso dell'animus? O sono qualcosa di più? Che Elena sia all'Abstergo per un preciso motivo?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ezio Auditore, Lucy Stillman , Nuovo personaggio, Warren Vidic
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare vi linko una foto della protagonista , in modo che potete immaginarvela http://img194.imageshack.us/img194/36/elenadickens.png
Detto questo buona lettura !
PS: se potete lasciare una recensione  con suggerimenti o pareri mi farebbe molto piacere !!!

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09 Dicembre 2010
Elena aveva appena sorpassato l'ingresso dell'imponente palazzo che le si presentava davanti, non di certo uno dei suoi stili architettonici preferiti: vetrate trasparenti, cemento, stile ultramoderno...
L'interno non  sembrava essere molto diverso:  vetrate trasparenti, cemento...
 -Che noia,sembra di stare in ospedale!- pensò Elena tra sé
"Benvenuta all'Abstergo, signorina....?" le chiese una donna dietro la scrivania posta all'ingresso, probabilmente la segretaria.
"Elena Dickens." rispose prontamente.
"Ah, si! Aspetti qui un attimo che annuncio del suo arrivo."
Elena aspettò sul posto, guardandosi nuovamente intorno per ammazzare il tempo, ma questa volta il suo sguardo si soffermò nuovamente sull'ingresso: non li aveva notati prima, c'erano due uomini alla porta che avevano tutta l'aria di essere membri della sicurezza, probabilmente erano armati.
-Che diavolo ci fanno due uomini della sicurezza in un'azienda farmaceutica?- , in effetti ora che ci pensava bene c'erano molte cose che non le quadravano: aveva ricevuto una lettera a casa che la invitava a lavorare in una delle aziende farmaceutiche più importanti di quel periodo, dicendo che lei era stata scelta in base alle sue particolari capacità e caratteristiche... LEI? Ma se si era laureata da poco! Che cosa poteva avere in più rispetto agli altri? Per non parlare dello stipendio citato, aveva fin troppi zeri per essere il primo stipendio in un'impresa.. Certo, le richieste erano abbastanza impegnative, infatti le veniva richiesto di trasferirsi praticamente all'Abstergo per tutta la durata del lavoro.. Ma per uno stipendio del genere avrebbe accettato qualsiasi cosa, anche se si era ripromessa di non firmare nulla fino a quando non avesse capito bene di che si trattava, inoltre tutti questi pensieri iniziavano ad inquietarla leggermente...

"Signorina Dickens."

La voce agghiacciante la fece trasalire e girare istintivamente verso la figura che l'aveva chiamata: un uomo in camice bianco, con una cravatta rossa e uno sguardo stranamente compiaciuto.
"Sono Warren Vidic, la stavamo aspettando, siamo felici che lei abbia accettato, la prego venga, le faccio strada."
Elena seguì l'uomo, "Ehm... Signor Vidic, è proprio di questo che volevo parlare: io non è che abbia proprio accettato, nemmeno so bene di che lavoro si tratti e poi..."
"Signorina Dickens, si rilassi! E' in buone mani e le assicuro che dopo questo primo giorno di lavoro non vedrà l'ora che arrivi il prossimo!"
"Ma..." Elena stava per continuare la frase quando fu interrotta da ciò che le si parò davanti agli occhi: una stanza enorme , con piccoli divisori trasparenti, a mò di uffici, con delle strane macchine attaccate ed un enorme fessura sulla parete a forma di croce, da cui filtrava la luce.
Sempre in tono sereno e gioioso, Vidic aggiunse "Si accomodi pure alla sua postazione." Disse indicandogliela. "Stia tranquilla signorina Dickens, ora che anche lei è arrivata posso fare un discorso generale e iniziare subito con una prova diretta, così avrà chiaro ogni dubbio!"
Detto questo Vidic salì le scale che portavano alla piattaforma rialzata all'interno della stanza, "Vorrei l'attenzione di tutti i presenti per favore"
Solo allora Elena notò che in ogni "ufficio" era presente almeno una persona, ed ognuno si alzò in piedi ad ascoltare le parole dio Vidic.
"Siete tutti qui riuniti oggi per uno stesso motivo! Alcuni di voi già lavorano con noi da tempo e sono fidati e stimati colleghi, altri sono appena arrivati qui e si chiedono probabilmente per quale motivo... Ebbene un motivo c'è:  voi siete DESTINATI a fare questo lavoro! Il motivo risiede nel vostro DNA... Esatto il DNA! I nostri scienziati hanno scoperto che in esso risiedono non solo ricordi legati agli istinti primordiali di ogni essere vivente, ma anche i ricordi dei propri stessi antenati.
Quindi voi siete qui per vivere un'esperienza unica: ognuno di voi ha accanto una macchina, quella che noi chiamiamo ''Animus''.
L'Animus permette di risalire ai quei ricordi insiti nel nostro DNA e a poterli rivivere.... Lo so, probabilmente molti di voi adesso mi prenderanno per matto o per folle,ma è proprio per questo che voglio subito farvi provare l'Animus: ad ognuno di voi è stato assegnato un membro del nostro staff per questa prova, che vi aiuterà con i preparativi, se avete ulteriori domande porgetele dopo la prova grazie..... Ah! Ci tengo a precisare che l'Animus non è affatto pericoloso in alcun modo e che eventuali giramenti di testa saranno normali all'inizio, ma non è nulla di grave, dopo qualche uso il vostro corpo si abituerà alla macchina e non avrete nessun problema!"
Elena era rimasta totalmente perplessa dal discorso di Warren e pensava che adesso probabilmente ci capiva meno di prima.
"Elena potresti stenderti sulla macchina per favore?" Disse una voce femminile, infatti al suo fianco era comparsa una donna, sempre in camice bianco, con un blocchetto in mano ed intenta a scrivere.
"Posso chiamarti Elena vero?" Chiese la donna, vedendo che Elena era rimasta immobile, senza battere ciglio.
"C-certo, mi scusi è che è tutto così strano..."
"Tranquilla Elena, non c'è nulla di cui aver paura, vedrai che ti piacerà." Disse la donna, non alzando lo sguardo dal blocco.
Seppur molto titubante Elena si sdraiò sulla macchina, ma il cuore le pulsava a mille, neanche lei sapeva il perché, ma si sentiva terribilmente agitata e preoccupata.
"E' una cosa sicura come dice il dottor Vidic vero? Non farà male?"
La donna alzò per la prima volta lo sguardo dal blocco, per fissare Elena negli occhi, la quale notò per la prima volta che erano azzurri, come i suoi.
"Tranquilla Elena non sentirai nulla! Chiudi gli occhi e rilassati!"
La donna azionò la macchina, davanti al viso di Elena comparve un monitor, una voce metallica dalla macchina disse "Benvenuto nell'Animus".
Sullo schermo comparve l'immagine di un DNA e un nome: "Fiora Cavazza"
"Bene lei è l'antenata di cui rivivrai i ricordi! Pronta?"
Elena fece un respiro profondo, socchiuse gli occhi e cercò di capire i motivi per cui lo stava facendo, probabilmente tutti quegli zeri nello stipendio erano un valido motivo, anche se iniziò a pregare con tutte le sue forze che non ci fosse una fregatura e che non stesse per scoprirla!
Qualcosa la portò a riaprire istintivamente gli occhi ma davanti a se non v'era più lo schermo dell'Animus, bensì una specie di distesa di dati bianca che a mano a mano prendeva forma: davanti a lei si iniziarono a materializzare case, strade, persone... Era tutto come in un sogno, ma era qualcosa di più rassicurante, era un ricordo! Anche se... Di qualcun'altro.


Fiora Cavazza spalancò la porta della ''Rosa in Fiore'' e vi entrò con passo deciso e sicuro di sè.
I suoi lunghi capelli castani ricadevano sulla sua veste rosa e bianca ornata di qualche pizzo, gli occhi scuri mostravano uno sguardo fiero e sprezzante.
Al suo passaggio le cortigiane della Rosa in Fiore la osservarono con invidia e iniziarono a bisbigliare tra di loro.
"Ma chi si crede di essere quella?"
"Mi ha rubato ben due clienti l'altro giorno."
"Crede di poter fare tutto quello che vuole solo perchè è bella, ma in realtà è una vipera buona solo ad aprir le gambe, non credete?"
Le altre cortigiane scoppiarono in fievoli risate, ma quest'ultima battuta fu udita anche da Fiora, che si fermò all'istante per poi rigirare lentamente lo sguardo verso la cortigiana che l'aveva insultata. Dire che l'aveva fulminata era poco. A quello sguardo la cortigiana deglutì, capendo troppo tardi che aveva alzato un pò troppo la voce.
In pochi attimi Fiora scattò verso la donna, le portò una mano al collo e la sbattè con forza contro il muro: la cortigina impallidì, sul volto di Fiora invece si dipinse un sorriso malevolo.
"Potreste ripetere cortesemente quello che avete appena detto madonna Valentina? Forse non ho afferrato bene le vostre ultime parole, ma vedo che tutti hanno gradito! Bè vorrei ridere anche io se me lo permettete!" disse ironicamente con tono di sfida.
"Bè, ecco... Sono sicura che avete frainteso Fiora... Io non intendevo offendervi in nessun modo..."
"Che cosa sta succedendo qui?" le interruppe Madonna Solari, la proprietaria della Rosa in Fiore.
"Se lavoraste come sapete raccontare bugie, sareste già ricca Valentina... Ma a quanto pare la fortuna vi arride... Per ora!"
Disse Fiora lasciando la presa, per poi rivolgersi verso Madonna Solari, la quale la sgridò.
"Fiora voi siete una delle mie migliori cortigiane ma il vostro comportamento mi disonora! Ora andate subito nella vostra camera, per oggi avete finito."
"Ma Madonna Solari io..."
"Andate ho detto."
Fiora diede un ultima occhiataccia a Valentina per poi recarsi nella sua stanza. Appena si chiuse la porta alle spalle prese un cuscino dalla poltrona e lo scaraventò violentemente sul letto, per poi buttarcisi sopra.
Non appena fece ciò, la porta della camera si aprì nuovamente e Fiora girò la testa repentina, temendo che fosse Valentina. Si rillassò quando vide che invece era Lucia, l'unica cortigiana con cui andava daccordo.
"Ah sei tu..." si limitò a dire, rituffando il viso sul letto.
"Fiora non dovevate comportarvi in quel modo... Madonna Solari è infuriata con voi..."
"Non mi interessa." tagliò corto lei, "Tanto io presto me ne andrò da qui!"
"E come?"
"Un giorno troverò un uomo che mi porterà via da questo lurido posto!"
"Fiora voi vi illudete... Gli uomini non sono fatti per amare quelle come noi." disse tristemente Lucia, sedendosi sul bordo del letto e accarezzando dolcemente i capelli di Fiora.
"Ma io sono diversa dalle altre!"
Disse Fiora alzando il capo, dopodiché si mise seduta con lo sguardo fisso oltre la finestra della camera, sperando vivamente che fosse così.


Il ricordo si interruppe, Elena riaprì lentamente gli occhi, intravide la figura sfocata della stessa donna bionda di prima seduta accanto a lei. La ragazza provò ad alzare leggermente il capo ma improvvisamente fu pervasa da un micidiale mal di testa.
"Piano Elena, non è mai facile la prima volta." disse la donna, ponendole una mano dietro il capo e aiutandola a mettersi seduta sull'animus molto lentamente.
Elena portò istintivamente una mano alla testa, il dolore si sentiva ancora, ma almeno iniziava a mettere a fuoco le immagini.
"Allora come è andata? Quella che hai visto è Fiora Cavazza, una tua antenata!"
Ancora frastornata Elena non riuscì a rispondere... D'altronde che poteva dire? Dolori a parte, quello che aveva appena fatto le sembrava totalmente assurdo! Vedendo poi che la donna continuava a fissarla, con sguardo anche leggermente preoccupato, mugolò un "Strano...", non sapeva quanto la avrebbe tranquillizata , ma non aveva altre parole per descrivere quello che aveva appena provato.
La donna sentito questo si riprecipitò a scrivere sul suo blocco.
"Ehm ora cosa dovrei fare di preciso signorina?..." chiese Elena
"Puoi chiamarmi Lucy! Non amo essere chiamata..."
"Signorina Stillman!" gracchiò una voce alle loro spalle, che Lucy riconobbe subito, alzando gli occhi al cielo, per poi girarsi verso Vidic.
"Non la paghiamo per chiacchierare con i dipendenti! Si sbrighi, porti la signorina Dickens nella sua camera e poi venga subito da me, il 15 l'aspetta!"
"Stavo solo facendo le verifiche necessarie... E' la prima volta che entra nell'animus..."
"Sciocchezze." la zittì Vidic "Non si preoccupi signorina Dickens, la signorina Stillman è un ottima collega, ma anche fin troppo previdente! Ora vada pure nella sua camera e si riposi, stasera la richiameremo per una prova collettiva con i suoi nuovi colleghi!"
Detto questo Vidic se ne andò, Elena seguì Lucy fino ad una porta che aprì con una tessera magnetica. La stanza che gli si parò davanti era enorme: certo sempre stile ospedale, si intende.. Ma c'era ogni genere di comfort: divani, letto, tv, libri, videogames, computer... Sembrava un buon posto dove stare dopotutto!
"Bene come ti avevamo già scritto nella lettera, abbiamo pensato a tutto noi: nell'armadio troverai dei vestiti, nel cassettone la biancheria, nel bagno asciugamani e simili... Se hai bisogno di qualunque cosa basta che chiami il numero scritto sul telefono... Unica cosa: un'ora prima e un'ora dopo le sessioni di animus, cerca di riposare... Ora scusami ma come hai visto devo andare, oppure dovrò subire i barbottii di Vidic tutta la giornata!"
Disse Lucy con un sorriso, che Elena ricambiò.
Rimasta sola, Elena, esplorò la stanza. Anche la visuale dal grande finestrone non era male. Aprì poi l'armadio: a sua sorpresa era pieno di vestiti anche se notò che tutti portavano sopra il simbolo dell'abstergo o la scritta "Abstergo Industries".
Richiuse l'armadio, e ancora intontita si lasciò cadere sul letto.
-Non ci ho capito molto, ma non sembra male come lavoro... Chissà in cosa consisterà la prova di cui parlava il dottor Vidic... Speriamo bene.-
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Fine primo capitolo! Spero sia stato di vostro gradimento!
Non so perchè ma ci sono tantissime fic sugli assassini , quindi mi sono chiesta come se la cavassero invece i templari moderni....ed ecco la mia fic XD
Mi sono anche un pò ispirata al multiplayer di ACB!
Ringrazio Elena 13 la mia beta ufficiale *W* per avermi corretto i piccoli errori di punteggiatura, parole sgarrate o simili.
Spero di migliorare sempre, quindi se avete suggerimenti diteli pure !!!
Grazie a tutti per aver letto!!!!
   
 
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