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Autore: TheGhostOfYou    22/03/2011    6 recensioni
Giddy e Bre. Due ragazze italiane in vacanza a Los Angeles con un sogno: incontrare i My Chemical Romance.
Gerard e Frank. Alle prese con una fase difficile della loro vita, hanno solo voglia di ricominciare a vivere.
Una sera come tante, in un locale di Hollywood, le loro storie si intrecceranno, cambiando inevitabilmente i loro destini e le loro vite.
***
- Il mare mi fa sempre pensare a te.- le mormorò Gerard nell’orecchio, mentre lentamente le faceva scendere una spallina del vestito, per morsicarle lievemente la spalla.
- Perché?- la voce di Giddy era un sussurro, che si spezzò all’istante. Si sbriciolò, come quel minimo di forza di volontà che aveva ancora si stava sbriciolando sotto il tocco gentile ma passionale di quel ragazzo.
Lui si alzò. Qualche ciocca di capelli rossi gli ricadeva scomposta sulla fronte. Giddy lo trovò ancora più bello.
- Perché sei una boccata d’aria fresca, proprio come l’oceano.-
***
Frank la fissò a lungo, inebriato dalla sua presenza, e le accarezzò i capelli, sistemandoglieli dietro ad un orecchio.
Innamorato.
Non aveva mai provato quelle sensazioni. Faticava a staccarsi da lei, era come stare in astinenza da una droga.
No, Bre era peggio di una droga.
Era vita pura, che prendeva forma in quella ragazza che era entrata dentro il suo cuore senza nemmeno chiedere permesso.
Non trovava le parole, non era mai stato bravo ad esprimere i suoi sentimenti.
La strinse a se baciandola su una tempia.
Era possibile, volare?
Si.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I gotta bulletproof heart 
You gotta hollow point smile 
We had our run away scarves, 
Got a photograph dream on the getaway mile. 

Bulletproof Heart – My Chemical Romance.
 
- Bre, ti vuoi muovere? Dobbiamo prendere il taxi!-
L’accecante luce del sole americano illuminava l’ingresso del Los Angeles International Airport. Eravamo appena atterrate dopo un delirante volo di tredici ore, e io non vedevo l’ora di farmi un bel bagno caldo.
La mia migliore amica, Bre, era come sempre isterica, quando si trattava di aeroporti e valigie.
- Giddyyy! Siamo in America.-
Sorrisi. Si, eravamo in America. Un bel traguardo raggiunto per noi due, abituate alla vita di due microscopici paesini italiani, dove per la maggior parte dell’anno vedevamo solo nebbia.
La abbracciai forte. Finalmente stavamo realizzando il nostro sogno. Passare un mese in California, senza dover pensare a nulla se non a divertirci e a scoprire le bellezze dell’America.
Riuscimmo a prendere al volo un taxi.
-Newton Avenue 16, Malibù Beach.-
Mi appoggiai distrattamente al sedile posteriore, sfinita dal viaggio ma assolutamente eccitata per quello che ci aspettava. Bre mi passò una cuffia e subito sentii le note familiari di una canzone che conoscevo benissimo.
Summertime.
- Ma ti ricordi al concerto, come saltavamo con questa?-
Il concerto. Il punto di svolta delle nostre vite.
Sorrisi.
- Eccome se mi ricordo!-
- Ti rendi conto che li rivedremo ancora?-
Me ne rendevo conto, eccome. Se eravamo a Los Angeles in quel periodo, oltre che per farci una meritata vacanza, era anche merito loro.
I My Chemical Romance.
Dopo il concerto in Italia, io e la mia amica non avevamo dubbi. Dovevamo rivederli, almeno un’altra volta. E quale migliore occasione se non quella di partire per Los Angeles?
Così, avevamo preso l’aereo stringendo il nostro biglietto in mano come se fosse la cosa più preziosa del mondo, ed eravamo partite per un mese.
E non sapevamo ancora che quel mese ci avrebbe cambiato la vita.
Le strade scorrevano veloci sotto i miei occhi, e rimanevo estasiata da quello che vedevo. Los Angeles, anche vista dal taxi, era assolutamente meravigliosa. Impazzimmo quando vedemmo la scritta “Hollywood” sulle colline di Beverly Hills; da due brave studentesse di cinema, era il minimo che ci si potesse aspettare.
Aprii un po’ il finestrino, lasciando che il vento sferzasse la mia faccia e sciolsi i capelli, facendoli ondeggiare nell’aria.
A Marzo, in Italia, solitamente ci sono al massimo 15 gradi.
A Los Angeles si stava in canotta.
Era già estate, per me. E non vedevo l’ora di perdermi tra le enormi strade della città, piene di luci e colori.
Arrivammo al nostro albergo che era quasi mezzogiorno.
Una volta in camera, Bre si buttò sul letto, stiracchiandosi rumorosamente, com’era tipico di lei.
- Mamma mia come sono stanca!-
- Dai, non vorrai dormire, vero? Abbiamo un’intera città che ci aspetta!-
Nonostante la stanchezza, l’euforia e la felicità avevano la meglio su di me e mi sentivo pronta a spaccare il mondo.
Avevo la sensazione che quella vacanza mi avrebbe lasciato qualcosa nel cuore.
E avevo ragione.
Aprii la finestra del terrazzo della nostra camera, e mi inebriai del profumo del mare. L’oceano pacifico si stagliava luminoso all’orizzonte e regalava una vista mozzafiato. Quel blu intenso mi metteva sempre allegria e voglia di vivere.
In lontananza, riuscivo a vedere i surfisti e le ragazze che giocavano a beach volley.
Mentre mi accendevo una sigaretta, Bre arrivò sulla terrazza già in costume.
- California baby!- urlò, e un paio di persone che erano sul bordo della piscina dell’albergo trasalirono.
- Ma si, facciamoci riconoscere!- presi un tiro dalla sigaretta e glielo sbuffai in faccia.
Scoppiammo entrambe a ridere e ci abbracciammo.
Eravamo fatte così, prendere o lasciare.
- E tra dieci giorni, c’è il concerto!-
- Peccato non essere riuscite a trovare i biglietti anche di quello ad Hollywood.-
Spensi la mia sigaretta nel posacenere e mi passai la mano sulla pancia.
- Qualcuno qui reclama il cibo!-
Mi pettinai velocemente, e, insieme, ci avviammo verso una deliziosa caffetteria che avevamo visto in taxi.
Era proprio all’angolo della nostra via, quindi decidemmo di fare due passi.
- Quando devi vedere Helena?-
Helena aveva fatto il liceo con me, e si era trasferita a Los Angeles dopo la maturità. Inutile dire che era il mio esempio di vita.
Mi mancava molto, e ci eravamo sentite appena arrivata in California, per incontrarci.
- Le ho detto dopo pranzo. Credo ci voglia portare in spiaggia.-
Addentai il mio muffin al cioccolato, buonissimo, e bevvi un sorso di caffè. Ce l’avrei fatta ad arrivare fino a sera? Ero talmente stanca che sarei potuta crollare ovunque.
Anche Bre sembrava stanca, e, anche lei beveva caffè, cosa insolita, visto che lo odiava. Ma il fuso orario cominciava a farsi sentire, e noi avevamo un sacco di cose da fare.
Puntuale come sempre, dopo pranzo arrivò Helena, con i suoi lunghi capelli biondi che splendevano al sole.
- Dio come sono felice di vederti!-
- Anche io, Giddy! Ti trovo in gran forma!-
- Senti chi parla! Sei splendida!-
Le presentai Bre e insieme ci avviammo verso la spiaggia.
Le strade erano affollate di ragazze che andavo in giro in costume tranquillamente, volteggiando sui roller e bevendo frappè o cappuccini.
- E’ sempre così?- chiesi a Helena.
- Certo, qui nessuno si scandalizza.-
La spiaggia era affollatissima; ragazzi e ragazze con un fisico da urlo, tutti abbronzatissimi. Mi vergognai un sacco.. Io ero pallida come un vampiro.
Ci stendemmo al sole e cominciammo a chiacchierare del più e del meno.
Helena ci raccontò quello che faceva in California: studiava al college, lavorava di sera in un locale ad Hollywood e nel tempo libero stava registrando un cd.
- A proposito di locali, stasera nel mio c’è una gran festa. Sarebbe privata, in teoria, ma io posso farvi entrare senza spendere un dollaro!-
Io e Bre ci guardammo. Certo, eravamo stanche, ma un party ad Hollywood la prima sera della vacanza non poteva che farci bene.
- Credo che approfitteremo di te, Helena.-
- Non c’è problema, Bre. Vedrete, questa festa vi cambierà la vita.-
 
La porsche gialla filava veloce per l’Hollywood Boulevard. C’era una bella giornata, l’ideale per una corsetta in macchina, e soprattutto per schiarirsi le idee. I miei capelli rosso fuoco volteggiavano nel vento, scompigliati dalla velocità della macchina. Al mio fianco, il mio migliore amico mi osservava con aria preoccupata, ma non diceva nulla.
Frank aveva paura della velocità, e io stavo correndo molto veloce.
- Gerard, per favore, rallenta.-
Mi accesi una sigaretta e gli sorrisi. Se non ci fosse stato lui, non so come avrei fatto in quel periodo.
Gliene passai una.
- Fuma e rilassati, so quello che faccio..-
- Non sei nelle condizioni di poter correre veloce.- sottolineò l’ultima parola con la voce, per marcare il concetto.
Risi di gusto.
- Ma senti senti. Frank Iero che non vuole correre il rischio. Mi sorprendi, amico.-
La porsche continuò a correre beatamente, mentre imboccavo la strada per la costa. Avevo voglia di sentire il rumore delle onde del mare infrangersi contro la sabbia. Volevo distrarmi da quel pensiero fisso, che mi tormentava da giorni.
La mia piccola Bandit.
Frank continuava a guardarmi come se fossi un alieno. Fumava la sua sigaretta e mi fissava. Cazzo, odio la gente che mi fissa!
- Frankie, se non la smetti di fissarmi ti tiro un pugno sul tuo bel nasino!-
- Gerard, se non mi dici che cos’hai giuro che dico a tutti che guardi i cartoni della Disney e piangi.-
Colpito e affondato.
Mi accesi un’altra sigaretta, mentre parcheggiavo vicino alla mia spiaggetta preferita.
Ci sedemmo sulla spiaggia a fissare il sole che scendeva sempre più veloce sull’orizzonte.
- Lynz vuole portarmi via Bandit.-
Mia figlia. L’unica cosa che mi teneva vivo oltre alla band.
- Stai scherzando, vero?-
Anche Frank era padre, e poteva capire che cosa volesse dire non poter più vedere la tua bimba.
- No. Per questo vuole divorziare, perché sono sempre in giro per il mondo. E dice che non posso essere un buon padre per B, perché non sono presente.-
Non avrei pianto, perché non era da me. Avrei affrontato la situazione da uomo, lottando per tenere Bandit con me.
- Tutto questo è assurdo. Tu sei un gran padre. Tutto quello che fai, lo fai per lei.-
- Lo so.- buttai il mozzicone della sigaretta sulla sabbia e mi persi a fissare il mare. – Non mi importa se lei se ne vuole andare. Credevo fosse dive----WebKitFormBoundary5ABB6Awz3rfar vedere mia figlia è..-
-.. Spregevole, lo so.- Frank non aveva mai amato particolarmente Lynz, anzi, mi aveva consigliato di non sposarla.
I veri amici sanno sempre qual è la cosa giusta per te.
Peccato che non l’avessi ascoltato.
Mi abbracciò forte, per farmi capire che lui, per me ci sarebbe sempre stato.
- Lo sapeva anche prima di sposarti, che sei il leader di una band. Per me, è sempre stata un’opportunista.-
Gli sorrisi; ormai la frittata era fatta. E chi ci andava di mezzo era Bandit.
- Ray e Mikey lo sanno?-
Scossi la testa.
- No, Mikey è troppo affezionato a Lynz. Voglio aspettare a dirglielo. E Ray, in qualità di migliore amico di Mikey, glielo direbbe subito.-
- Stai tranquillo, con me la notizia è al sicuro.-
Gli sorrisi e lo abbracciai di nuovo. Era proprio un grande amico.
- Grazie.-
Mi sorrise a sua volta.
- Non c’è di che.. Anzi, sai che ti dico? Stasera lo zio Frankie ti porta ad un esclusivo party ad Hollywood!-
Alzai gli occhi al cielo. Odiavo le feste fighette, con le ragazze che ti si buttano addosso solo per i tuoi soldi.
- Non ci penso nemmeno!-
Frank mi fece la sua solita faccia, quella di quando voleva ottenere qualcosa. Quella da angioletto.
- E dai, abbiamo bisogno di una bella sbronza!-
- Frank, io non posso bere.-
- Ok, allora berrò solo io. Tu guidi ok?-
- Mi sembra giusto. Tu ti diverti e io ti guardo.-
- Fratello, sei tu quello depresso!-
Frank mi battè la sua mano sulla spalla, e mi sorrise.
- Vedrai, questa festa ti cambierà la vita.-


***
 
Salve a tutti, cari lettori!
Premetto che di solito scrivo  di Harry Potter, quindi mi sono imbarcata in un’impresa colossale, ma siccome amo i My Chem, per loro questo ed altro.
Devo fare un paio di appunti, su quello che ho scritto.
La prima parte è dal mio punto di vista: Giddy e Bre sono due personaggi realmente esistenti e siamo io e la mia best. Non sono mai stata a Los Angeles, quindi se sbaglio qualcosa in fatto di descrizioni, ecc, siete liberissimi di farmelo notare.
Il secondo punto di vista è quello di Gerard. Molti di voi mi odieranno per aver dipinto Lynz così cattiva, ma è necessario ai fini della storia. Dopo il terzo capitolo, il punto di vista sarà in terza persona.

Bene, ora che ho messo tutto a punto, se volete potete dirmi cosa ne pensate, ok?
Un bacio a tutti!
Ghost.
   
 
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