Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Helena Velena    22/03/2011    0 recensioni
Ulcere e rimorsi di Severus Snape nei suoi giorni da Preside, ossessionato, come se non bastasse, da un oggetto misterioso che Albus Silente gli ha lasciato in eredità.
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Horace Lumacorno, Luna Lovegood, Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
N.D.A.
Scusate il “vezzo” di utilizzare il solo nome in originale inglese “Snape”, mentre tutti gli altri sono riportati nella versione italiana. Snape mi piace di più di Piton… E' che proprio non ce la faccio…
Scusate anche il Sorbo… Lo so che la bacchetta di Severus è fatta di betulla e crine di unicorno, ma l’ipotesi che fosse di Sorbo (il legno di un arbusto poco appariscente e molto tenace) mi piaceva particolarmente.
Infine, alcuni dei proverbi di Silente sono ripresi o derivano dalle “Regole dell’Acquisizione Ferengi” (Star Trek - DS9).


Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

------------------------------------------------

Severus Snape non era mai stato un asso a volare con la scopa, figurarsi senza; procedeva a strattoni irregolari, con bruschi cambiamenti di quota e inutili scarti laterali privi di qualsiasi direzione di marcia.
"Ma, dannazione!", non poteva fare a meno di inveire mentre, più che scendere in altitudine, precipitava per un buon tratto.
"Proprio a me l’Oscuro Signore doveva riservare questo onore? Tutti dicono che mi considera la sua mano destra, e invece l'ha fatto apposta, per coprirmi di ridicolo, lui sa quanto io detesti volare. Sì, bell'onore!"
Lord Voldemort, che ormai governava quasi scopertamente il mondo magico, aveva conquistato da tempo, con la sua empia maestria, l'Arte Oscura del Volo.
Si trattava di una variante Mangiamorte del Volo Senza Scopa, resa possibile grazie alla magia del Marchio Nero. Voldemort attivava l'incantesimo del Volo Oscuro solo su chi riteneva davvero degno del suo favore speciale.
Oppure, pensava Snape, proprio adesso che lui era il più degno, e per ora anche l’unico, quel dono doveva servire a pungolarlo, una volta di più, fargli sentire per bene il morso delle redini tirate.
D'ora in poi gli sarebbe toccato allenarsi appena poteva, dovendo mirare a nulla di meno che all'eccellenza dell'assetto, per mostrarsi all'altezza di quel favore ingombrante e senza scrupoli, e al volo non ci era proprio portato: non riusciva a evitare le anatre, e l'umidità delle nuvole ormai aveva infiammato la sua sinusite.
La sensazione che dava il suo volo anomalo, a lui per primo, era quella di un impiccato che venisse trascinato per il cielo dal suo capestro.
Il cappio lo strattonava bruscamente, verso l'alto, poi di lato, mentre Snape inclinava la testa in un angolo spezzato, nella direzione opposta. Al limite della tensione della corda avveniva il rilascio, ed ecco che l'impiccato ricadeva brevemente verso il basso, con lieve effetto di giocattolo a molla.
A parte le deviazioni irregolari di quel procedere, Snape era diretto a Hogwarts: andava a usurpare il posto dell'uomo che lui stesso aveva assassinato.
La prospettiva di diventare Preside della celebre Scuola di Magia e Stregoneria, rimpiazzando Albus Silente contribuiva soltanto a peggiorare il suo umore da patibolo.
“Complimenti, Severus… hai ucciso il tuo unico amico, e sei arrivato al culmine della carriera accademica. Sei un buon partito, adesso, dovresti sposarti… con la moglie giusta da fare fuori, potresti aspirare addirittura all’Ordine di Merlino…”
Data l’orrenda piega che avevano preso gli eventi, Snape era diventato un personaggio pubblico di spicco, ovvero un convincente simbolo della perdita di ogni grazia nel mondo.
Insieme alla fiducia di Voldemort, l’ex Professore di Pozioni godeva dell’appoggio del Ministero della Magia, controllato dai Mangiamorte.
I tempi in cui il Marchio Nero imbrattava ogni cosa, a partire dal suo braccio sinistro, erano tornati di grande attualità, così Snape si era assestato per tempo dalla parte vincente del suo doppio gioco. Aveva perciò accettato la profferta del Ministero, ingoiando la carica di Preside e la sua repulsione.
Poco importava che la ragione, ancora una volta, fosse un’ostinata fedeltà verso i piani di Silente, che gli aveva schiantato addosso il ruolo della spia.
"Vedi di recitare la tua parte in modo convincente...",1 gli aveva detto. "Ho bisogno che tu resti nelle grazie di Lord Voldemort il più a lungo possibile, o Hogwarts sarà perduta.”
Hogwarts, e Potter.
E Snape aveva interpretato bene sé stesso, l’individuo sprezzante ed equivoco che la messa in scena richiedeva. La perfida ricompensa non aveva tardato a raggiungerlo: nel vuoto di quel doppio gioco si ritrovava adesso solo, senza un’ultima spiaggia e senza guida, naufragato in acque velenose con un cappio intorno al cuore.
“Ma, dannazione!” Un vuoto d’aria sembrò assecondare la sua voglia di farla finita, cui rimediò cabrando più per assuefazione alla vita che per volontà.
Quando giunse in vista di Hogwarts, Snape virò strangolandosi verso la torre nord, mirando al familiare balconcino gotico, arditamente gettato a strapiombo sul nebbioso nulla di quelle altezze vertiginose, da orrido lacustre.
Si concentrò con uno sforzo sdegnato sulla magia del Volo, affidandosi alla propria bacchetta di sorbo2, che non l’aveva mai tradito.
Comunque andasse! Non sarebbe stato nemmeno spiacevole, giustiziarsi sul balcone…
Ma l’impiccato atterrò scomposto e incolume in una macabra danza a spirale, con le gambe aperte e scalcianti.
“Piuttosto patetico, Severus…” avrebbe detto, vedendosi da fuori, e il suo mantello nero, ribaltato come un sacco, non migliorava certo il quadro.

1 HP7 - Harry Potter e i Doni della Morte

2 La bacchetta di Severus non è di sorbo, ma che lo sia è un'ipotesi che ho letto da qualche parte, e che trovo suggestiva.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Helena Velena