Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: danish    22/03/2011    7 recensioni
Breve racconto incentrato sulla figura di Namino Shizuka.
La storia si rifà agli ultimi episodi dell'anime del 1978.Ho cercato di vedere gli avvenimenti con gli occhi stessi di Namino, mettendo in luce i suoi pensieri ed i suoi sentimenti.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NAMINO
Sono l'agente speciale RX-Zero al servizio della regina Raflesia dell'onnipotente Mazone.
Il mio nome, per gli umani, è Namino Shizuka.
Sono stata la segretaria personale del primo ministro terrestre ma, grazie al ministro Kirita,  sono riuscita a salire a bordo dell'Arcadia la nave di Capitan Harlock con il compito  di scoprire l'identità del quarantaduesimo membro dell'equipaggio nonché di sabotare la nave dall'interno per permettere alle mie compagne di attaccarla ed eliminarla con facilità.
I membri dell'equipaggio, sebbene sospettosi, mi hanno accolta con cortesia e mi hanno assegnato come guida il medico di bordo, il dottor Zero, un uomo di mezza età con il vizio dell'alcol.
Credo che non sia l'unico a soffrire di questa debolezza.
Ho avuto modo di visitare tutta la nave in sua compagnia ed ho riscosso l'attenzione degli uomini della ciurma che si sono però dimostrati educati, nonostante il loro aspetto trasandato possa di primo acchito dare esattamente l'impressione contraria.
Sul ponte ho visto una sola ragazza,  potrebbe avere circa diciotto anni. Carina, gentile e soprattutto molto attenta e pronta ad eseguire gli ordini del capitano. Il suo nome è Yuki.
Ho incontrato anche un'altra donna. Non è terrestre, appartiene al pianeta Jura , lo stesso invaso e distrutto da Mazone molti anni fa.
Non pensavo ci fossero superstiti.
Il dottore mi ha detto che si chiama Mimeh ed è l'ultima della sua specie.
Lei è diversa dagli altri e credo che abbia intuito da subito qualcosa nei miei riguardi.
Mi ha sempre osservato con quei suoi occhi gialli in maniera inquietante ed il suo corpo diventa fluorescente quando prova forti emozioni.
O quando beve troppo, secondo quanto riferitomi dal dottor Zero.
Esplorando la nave, in compagnia della mia guida personale, ho avuto modo di filmare e trasmettere direttamente alla Regina Raflesia le immagini relative alla sala comando elettronico delle armi e quelle relative al computer centrale dell'Arcadia.
La regina mi ha ordinato inoltre di scoprire quali siano i pensieri di Harlock. Vuole conoscere il più a fondo possibile i sentimenti del suo nemico per poterlo distruggere. Almeno questo è quello che dice lei, anche se io nutro dei seri dubbi in proposito.....
Ho avuto così la brillante idea di tentare la via della seduzione fingendo di avere un malore in bagno, mentre facevo la doccia.
Harlock è passato davanti alla porta proprio in quel momento ed ha udito i miei lamenti.
Appena è entrato mi ha vista svenuta a terra, completamente nuda. Ha tolto il suo mantello e mi ha coperta.
E' stato in quel momento che ho stretto la mia mano intorno al suo braccio e mi sono girata verso di lui, sfoggiando il più ammaliatore dei miei sguardi.
Nessun uomo ha mai resistito ai miei verdi occhi languidi e allo sbattere suadente delle mie ciglia...
Poi gli ho circondato lentamente il collo con le braccia ed ho avvicinato il mio viso al suo, rubandogli un lungo e sensuale bacio......
In un primo momento Harlock non ha opposto resistenza. L'ho stretto più forte a me, convinta ormai di averlo in pugno.
Dopo alcuni secondi però lui ha gentilmente "declinato l'invito ", mi ha sollevata tra le sue braccia e mi ha portata fuori dal bagno , tutto senza proferire verbo.
Lungo il percorso abbiamo incrociato alcuni dei suoi uomini che ci guardavano con aria interrogativa.
E poi è arrivata lei, quella donna fluorescente, che ci seguiva a breve distanza continuando a chiedere spiegazioni ad Harlock.
"Sparisci" le avrei voluto gridare in faccia, "sei di troppo!".
 Harlock è entrato in infermeria e mi ha letteralmente lanciata, come fossi un sacco di patate, sopra al lettino  sul quale era sdraiato il dottor Zero.
"Dottore, credo che stia male" gli ha detto in tono asciutto, andandosene subito dopo.
Stavo male davvero ma non fisicamente. Il mio cuore era pieno di angoscia perché avevo appena realizzato che invece di far perdere la testa a lui, il senno lo avevo perso io.
Io mi ero  innamorata di quello strano uomo che girava per lo spazio vestito da pirata e che aveva il coraggio di affrontare da solo l'immenso esercito del regno di Mazone. Un uomo tanto valoroso e tanto nobile da non approfittare delle mie grazie, come avrebbero fatto molti altri...           
Sono andata qualche ora dopo nella sua cabina per restituirgli il mantello.
L'aliena era sempre lì, con la sua arpa tra le mani.
Ho atteso che se ne andasse e per fortuna  lo ha fatto subito. Non senza lanciarmi una delle sue occhiate inquisitorie. 
E poi ho iniziato la mia sceneggiata: ho chiesto scusa ad Harlock per quello che era successo poco prima.
"Non è stato un capriccio" gli ho detto, cercando di essere il più convincente possibile.
 Ho finto di odiare le mazoniane dicendogli che loro avevano ucciso mio fratello su Marte e che ero disposta ad allearmi con chiunque le combattesse.
In realtà in quel momento le odiavo davvero. Odiavo anche me stessa perché stavo ingannando l'uomo che faceva battere il mio cuore.
Si....perché anche le mazoniane, o almeno alcune di loro, hanno ancora un cuore.
E qui lui mi ha stupita ancora una volta, dicendo che era stato un caso imbattersi nell'esercito di Mazone e che a lui non importava delle loro intenzioni. Stava solo cercando un posto dove vivere il resto della sua vita. Ma poiché Mazone aveva intralciato il suo cammino, aveva deciso di liberarsene e combatterlo, dando così un senso alla sua esistenza.
Ha aggiunto che le mazoniane sono mostri aggressivi e crudeli e che il suo vantaggio rispetto alla regina è quello di non temere la morte.
"Chissà cosa penserebbe Raflesia se riuscisse a conoscere questi miei pensieri?!"  Ha affermato uscendo dalla cabina, lasciandosi andare ad una risata sarcastica.
In quel momento ho pensato che avesse capito tutto.
Forse ero stata scoperta.
Raflesia, che nel frattempo ha udito tutto tramite la ricetrasmittente nascosta nei miei orecchini, offesa dalle parole di Harlock ha deciso di scagliare contro di lui tutte le sue navi da battaglia.
Io contemporaneamente ho piazzato delle micro bombe nelle sale che avevo visitato poco prima, per sabotare l'Arcadia dall'interno e permettere loro di distruggerla.

Ma qualcosa non è andato come avevo previsto.
Harlock è corso nella sala del computer ed ha eliminato il congegno esplosivo che vi avevo piazzato poco prima.
Sono riuscita però a danneggiare la sala di comando elettronico delle armi e a far saltare completamente la ruota del timone.
Nonostante questo, le navi di Mazone non sono riuscite a distruggere l'Arcadia. L'equipaggio ha fatto uso del rostro di prua, trafiggendo le nostre navi da battaglia  con estrema facilità.
La regina però è riuscita ad ottenere il suo scopo, ha cioè scoperto che il computer centrale in realtà è vivo. Non so come sia possibile ma è proprio così. E' stato lo stesso computer ad avvertire Harlock del pericolo che stava correndo e lui è intervenuto eliminando la bomba. 
Raflesia mi ha comunicato tramite Cleo di procedere con il piano successivo : "K1 a  RX ZERO : 337"
Quello era il codice con cui mi ordinava di far saltare l'intera nave utilizzando il super ordigno, orgoglio di Mazone, che nascondevo all'interno dei tacchi dei miei stivali.
Ma per qualche strano motivo ogni volta che entravo nella sala del computer, qualcuno dell'equipaggio era sempre presente per ripararlo....
Sono tornata nel mio alloggio ed ho comunicato il problema alla Regina.
Lei ha intuìto subito che ero stata scoperta. Harlock ed i suoi uomini avevano capito chi fossi in realtà.
La regina mi ha rimproverata aspramente dandomi della ragazzina alla sua prima cotta che si era lasciata scoprire con troppa facilità. Ha troncato subito la comunicazione nonostante io insistessi per avere nuove istruzioni.
La sua in pratica era  una sentenza di morte.
Ero persa.
Ho deciso d'impulso di correre sul ponte di comando e di far fuoco su chiunque si fosse trovato davanti a me. Ma quando davanti a me si é presentato Harlock, non ho avuto il coraggio di sparargli. I miei colpi lo hanno solo sfiorato.
Volutamente.
Tadashi è riuscito invece a disarmarmi ed ho pensato che fosse giunta la mia fine.
Harlock invece ha ordinato ai suoi uomini di darmi una scialuppa di salvataggio e lasciarmi andare.
Perché?? Perché dopo tutto quello che avevo combinato, mi lasciava andare invece di uccidermi??
Salendo a bordo della navetta sapevo che non avrei mai potuto far rientro alla base mazoniana, sarei stata condannata a morte. Infatti poco dopo una squadriglia di navi da battaglia faceva rotta verso di me, aprendo il fuoco senza pietà.  Ma per fortuna Harlock ha deciso che non era ancora il mio momento ed ha coperto la mia ritirata sparando con i suoi cannoni in mia difesa.
Ero nuovamente a bordo dell'Arcadia. Il dottore medicava le ferite del corpo, ma quelle del cuore continuavano a sanguinare dolorosamente.....
Mi sono ripresa dopo poco ed ho deciso che dovevo fare qualcosa, non potevo accettare quella situazione. Come potevo continuare a vivere dopo essere stata usata e dimenticata dal mio stesso popolo, dalla mia stessa regina?  Era un peso insopportabile.
E a bordo dell'Arcadia ormai ero solo una prigioniera, sorvegliata a vista dal dottore.
Ho lavorato a maglia per giorni interi senza mai dormire, volevo completare un maglione da regalare ad Harlock.....
Che idea stramba!
Volevo  regalargli qualcosa di bello, affinché pensasse a me non solo come la mazoniana che era salita a bordo dell'Arcadia con una raccomandazione e che gli aveva rubato un bacio con l'inganno.
Ho colpito il dottore con un pugno e sono fuggita dalla cabina in cui mi tenevano prigioniera per dirigermi nella sala del computer.
Harlock è stato avvisato della mia fuga ed è arrivato subito dopo.
L'ho minacciato con l'ordigno che avrei dovuto piazzare qui tempo fa.
Ma è arrivato anche quel ragazzino, il figlio del dottor Daiba, che senza pensarci due volte ha fatto fuoco su di me, ferendomi ad un fianco.
No, non è questo il modo in cui ho deciso di morire...
Tadashi mi ha puntato l'arma nuovamente contro ma Harlock lo ha fermato.
"..Io avrei voluto....."  le parole mi muoiono sulle labbra.
Mi sto muovendo lentamente verso di Harlock, voglio  abbracciarlo ancora e morire tra le sue braccia.
Ecco, questo è il modo in cui deve concludersi la mia esistenza...
Credo che lui abbia compreso il mio dramma perché sta estraendo la pistola e finalmente....spara.
Il colpo fatale.
Muovo ancora qualche passo e mi appoggio al suo petto, sentendo il mio corpo scivolare verso il pavimento e le forze abbandonarmi.
Ora posso morire in pace con me stessa.
Spero solo che Harlock riesca a perdonarmi e a comprendere il mio gesto........

chiedo scusa se alcune righe risultano scritte più grandi delle altre. Appena riesco sistemo!! Grazie a chi legge e a chi vorrà lasciare un commento!
   
 
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