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Autore: Aetheriata    22/03/2011    3 recensioni
Spioler 2x16!
Appena prima delle Nazionali Kurt riceve un regalo anonimo. Ma quando scoprirà chi è il mittente, per lui sarà una sorpresa... [Kurtofsky]
[Autrice: Aetheriata. - Traduttrice: PurpleMally.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Autrice: Aetheriata
Traduttrice: PurpleMally
Rating: Verde
Desclaimer: I personaggi qui descritti appartengono al legittimo proprietario e questa fiction non è stata tradotta a scopo di lucro.
Diclaimer originale: Not mine, sadly enough… There would be so much love for Kurt if it were..
Spoiler: Dalla puntata 2x16
Introduzione: Appena prima delle Nazionali Kurt riceve un regalo anonimo. Ma quando scoprirà chi è il mittente, per lui sarà una sorpresa…
Note d’autore: Vorrei davvero tanto che Kurt cantasse “Loser like me” perché, andiamo, l’assolo di Finn è stato scritto per lui!
Link alla storia originale: eeee non esiste. Anche questa è una piccola anteprima.

Note della traduttrice: So che il mio commento potrebbe risultare di parte ma… Dio, questa è una delle storie più belle che io abbia mai letto.

Flower in glass

La sala prove era riempita da risate e voci emozionate, colorando tutto di felicità.
Kurt era tornato.
Aveva cambiato scuola per qualche ragione di cui non aveva ancora parlato e Finn si era abbastanza trattenuto ma non sarebbe importato comunque: il loro modaiolo preferito sarebbe andato con loro alle Nazionali.

Mr. Shuester li fece parlare per qualche minuto, tirando fuori idee per le canzoni che avrebbero cantato alle nazionali, prima di dar loro la notizia.
“Il preside Figgins ci ha chiesto di esibirci di nuovo in assemblea,” disse “Proprio prima delle Nazionali, penso voglia dimostrarci un po’ del suo supporto.
Allora, qualche idea su cosa dovremmo cantare?”
Parlarono tutti insieme, ma fu Finn ad alzare la mano e Mr. Shuester diede a lui il permesso per parlare per primo.
“Penso dovremmo fare “Loser like me”,” disse il giocatore di football. “È la nostra canzone e sarebbe fantastico sbatterla in faccia a tutti quei ragazzi a scuola che ci considerano solo… perdenti.”
Furono tutti d’accordo, anche Mr. Shue. Sapeva che avevano bisogno di farlo, dopo tutto, avevano scritto quella canzone per i loro bulli.
“E,” continuò Finn, “Voglio che sia Kurt a cantare la mia parte.” Sorrise a suo fratello che lo guardò con la bocca spalancata dallo stupore. “Abbiamo scritto una parte del testo apposta per te, Kurt. E siamo così felici di averti indietro con noi. Sarebbe ingiusto non lasciartelo cantare.”
Kurt lanciò uno sguardo ai suoi amici, che stavano ridendo e gli sorridevano, e dovette sforzarsi di cacciare indietro le lacrime.
Per questo non si era mai sentito a casa alla Dalton, gli era mancata troppo questa sensazione di essere in una “famiglia”.
“Grazie Finn,” disse prendendo un bel respiro. “Farò del mio meglio.”

Accanto alla porta qualcuno si girò e se ne andò velocemente. Aveva solo una settimana per finire il suo regalo…

Mr. Shue placò un po’ gli animi del gruppo. “Penso che dovremmo fare qualcosa di speciale anche per l’abbigliamento,” dichiarò. “Così ho pensato una cosa. Forse potreste dividervi in gruppi, due o tre persone insieme, e scegliere l’abbigliamento della vostra assegnazione del Glee? Che ne pensate?”
Tutti ci pensarono su. “Intende dire che possiamo scegliere qualsiasi cosa vogliamo?” Chiese Santana e lui annuì. “Esatto, per esempio, tu e Brittany potreste indossare i costumi di Thriller. O tu, Mike e Artie quelli di Kiss. Che ve ne pare?”
La stanza si riempì di chiacchiere e Will Shuester si sedette. Amava vedere quei ragazzi così felici e coinvolti. Gli ricordava sempre il perché del suo gestire il Glee Club.

Giovedì sarebbe stato il giorno dell’assemblea, avrebbero preso il volo per New York di venerdì, le Nazionali invece si sarebbero svolte di sabato.
Will Shuester guardò la lista che aveva tra le mani e poi si rivolse agli studenti ancora vestiti normalmente davanti a lui.
“Allora, confermiamo: Mike e Artie hanno scelto il costume di Kiss.”
Entrambi i ragazzi annuirono.
“Puck and Mercedes – Umbrella. Ottima scelta, vi stava veramente bene. Sam e Rachel i costumi dalla sfida “Maschi contro femmine” dove avete interpretato canzoni generalmente interpretate da persone di sesso diverso. Fantastico. Tina e Brittany… Rocky horror? Okay, bene. Lauren, non sei con noi da molto, quindi è fantastico che tu voglia fare Thriller, insieme a Finn. Il look da zombie vi starà benissimo.”
La possente ragazza sorrise. “Già, lo so.”
Risero prima che Mr. Shuester continuasse. “Quinn and Santana… i costumi da Lady Gaga, è fantastico. E per ultimo Kurt…”
Alzò gli occhi dalla lista, sorpreso. “Empire State of Mind? Kurt, pensavo avresti scelto qualcosa di più… stravagante.”
Kurt sorrise. “Ammettiamolo, Mr. Shue. Io sembro sempre stravagante.”
Tutti risero di nuovo e Kurt continuò: “Ho pensato che avrei sorpreso di più quegli uomini di Neanderthal se avessi scelto qualcosa di inaspettatamente casual. E sinceramente… adoro i miei capelli sparati in alto.”
Will sorrise a sentirlo. “Bene, allora è deciso. Preparatevi ragazzi, pronti entro un’ora.”

***

“Amico, dove sei stato?”
David si sedette accanto ad Azimio e alzò le spalle. “Ho dovuto forzare un armadietto.” Disse piano e il suo migliore amico lo guardò in modo strano. “Allora… non intendi darglielo personalmente?”
David si meravigliò della facilità con cui il suo amico ne parlava. Aveva dovuto fare outing con Azimio – e solo con Azimio – proprio un paio di settimane prima, sicuro che l’altro avrebbe dato di matto. E sì, lo aveva fatto, ma solo per un momento.
“Sei il mio migliore amico, coso.”Aveva detto semplicemente Azimio e si era stretto nelle spalle. “Non cambierà nulla solo perché improvvisamente vai dietro ai ragazzi. Ma se provi ad avere una cotta per me anche solo una volta ti do un pugno.”
E questo è tutto. Anche quando Dave gli aveva detto di Hummel, il suo amico aveva semplicemente sospirato, gli aveva dato dell’idiota e aveva continuato a giocare ad Halo.
Dave non aveva idea del perché fosse così spaventato di fare outing con il suo migliore amico. Quando aveva parlato della sua idea, Azimio lo aveva anche aiutato a prendere il materiale da imballaggio e il resto.
In quel momento, mentre sedeva accanto al suo amico e aspettava che l’assemblea iniziasse, scosse la testa.
“Non lo accetterebbe, e lo sai. No, lo troverà nel suo armadietto, lo adorerà e poi forse gli darò il resto di persona.”
Azimiò annuì. “Okay, allora. Buona fortuna.”
Si sorrisero a vicenda quando il preside Figgins arrivò sul palco.

“Salve, studenti. I bidelli mi hanno chiesto di dirvi di smettere di lanciarvi matite nei bagni, a quanto pare i rumori della raschiatura sono insopportabili per la maggior parte dello staff. Inoltre, le macchine per granita saranno pulite la prossima settimana, quindi niente granite. Non piangete, per favore, torneranno presto.”
Si passò una mano sulla fronte e si schiarì la voce.
“Bene, arrivando al punto. Il Glee Club della nostra scuola ha vinto le Regionali e sta per andare a New York City per le Nazionali domani. Voglio che facciate tutti un bell’applauso per i New Directions e la loro canzone inedita!”
Alcuni applaudirono e David si tirò su quando Figgins si tolse dai piedi.

L’intero Club era vestito in modo diverso: riconobbe il costume di Thriller, certo, e quello alla Lady Gaga. Aveva anche visto il costume di Kiss, ma gli altri? Brittany e la tizia asiatica sembravano Magenta del Rocky Horror, la Berry sembrava una rocker e Evans indossava una tuta… Jones indossava un impermeabile e Puckerman un gilet e uno strano cappello… e poi c’era Kurt.
David quasi soffocò. Si ricordava quel vestito, la semplice maglietta nera con scritto New York, la catena d’oro, i guanti da ciclista… e i capelli. O Dio, i capelli. Dave aveva fatto sogni su Kurt per settimane dopo averlo visto con quei capelli nell’esibizione all’aperto.
Azimio gli sorrise e gli chiuse la bocca – che era spalancata – con il dito indice.
“Mi sta uccidendo,” sussurrò Dave. “E non se ne rende nemmeno conto.”
In quel momento la Berry cominciò a cantare. David ricordò che si trattava di una canzone inedita, quindi prestò attenzione al testo.

Yeah, you may think that I’m a zero
But, hey, everyone you wanna be
Probably started off like me
You may say that I’m a freakshow

But, hey, give me just a little time
I bet you’re gonna change your mind


La sua bocca si spalancò ancora e la chiuse a forza.
Il testo era… perfetto.
Perfetto per i New Directions e la personale considerazione che aveva di loro, che era radicalmente cambiata dopo lo spettacolo di Thriller.


All of the dirt you’ve been throwin’ my way
It ain’t so hard to take, that’s right
‘Cause I know one day you’ll be screamin’ my name
And I’ll just look away, that’s right

David guardò Kurt in quel momento e sentì una lieve stretta al cuore.
Sarebbe probabilmente successo un giorno, no? Kurt sarebbe stato lì, ad accumulare successo e lui, Dave Karofsky, non sarebbe riuscito nemmeno ad avvicinarsi.

Just go ahead and hate on me and run your mouth
So everyone can hear
Hit me with the words you got and knock me down
Baby, I don’t care
Keep it up, I’m tunin’ up to fade you out
You wanna be
You wanna be
A loser like me
A loser like me

Azimio guardò il suo migliore amico, preoccupato. Davvero, sembrava che quella canzone fosse stata scritta per Dave. Azimio sapeva quando il suo amico volesse unirsi al Glee club ma non trovasse la forza di farlo.

In quel momento Kurt fece un passo in avanti, probabilmente per cantare qualche frase come assolo e gli occhi di Dave si illuminarono come stelle.
Quando sentirono il testo entrambi risero: gli ricordò molto cioè che Kurt gli aveva detto più di una volta. Forse aveva scritto quelle particolari frasi da solo?

Push me up against the locker
And hey, all I do is shake it off
I’ll get you back when I’m your boss
I’m not thinkin’ ’bout you haters
‘Cause hey, I could be a superstar
I’ll see you when you wash my car

 

All of the dirt you’ve been throwin’ my way
It ain’t so hard to take, that’s right
‘Cause I know one day you’ll be screamin’ my name
And I’ll just look away, that’s right

 

Just go ahead and hate on me and run your mouth
So everyone can hear
Hit me with the words you got and knock me down
Baby, I don’t care
Keep it up, I’m tunin’ up to fade you out
You wanna be
You wanna be
A loser like me
A loser like me
A loser like me

Il pubblico era letteralmente ai loro piedi, esultate e in quel momento Dave non riuscì a fermarsi, sì unì a loro. Quella canzone era divertente e perfetta e lui continuò a fissare Kurt, che sembrava così felice.
Se non fosse stato per la mano di Azimio sulla sua spalla, sarebbe potuto scoppiare a piangere in quel momento.

Hey, you, over there
Keep the L up-up in the air
Hey, you, over there
Keep the L up, ’cause I don’t care
You can throw your sticks, and you can throw your stones
Like a rocket, just watch me go
Yeah, l-o-s-e-r
I can only be who I are

 

Just go ahead and hate on me and run your mouth
So everyone can hear
Hit me with the words you got and knock me down
Baby, I don’t care
Keep it up, I’m tunin’ up to fade you out
You wanna be
You wanna be
A loser like me
A loser like me

 

Just go ahead and hate on me and run your mouth
So everyone can hear
Hit me with the words you got and knock me down
Baby, I don’t care
Keep it up, I’m tunin’ up to fade you out
You wanna be
You wanna be
A loser like me (A loser like me)
A loser like me (A loser like me)
A loser like me

 

La folla impazzì completamente quando la canzone finì e prese d’assalto il palco.
Se Dave ricordava bene, quella fu la prima assemblea che non finì con una rivolta dopo l’esibizione dei New Directions.
Applaudì entusiasta come gli altri, ma non lasciò il suo posto. A cosa sarebbe servito andare lì sopra, comunque? Kurt si sarebbe solo spaventato nel vederlo.
Azimio si avvicinò. “Sai, Karofsky? Se riuscirai a fare in modo di piacere ad Hummel, pensi di potergli chiedere di sistemarmi con la sua amica Jones? È sexy in quell’impermeabile.”
Dave rise e diede una pacca sulla spalla al suo amico. “Certo, sicuro, Az. Come vuoi.” Se ci riuscirò mai…

***

“È stato fantastico, non credete?”
Kurt annuì mentre lui, Brittany e Mercedes camminavano verso il suo armadietto. “Un vero successo. Non riesco ancora a crederci. Forse la scuola potrebbe realmente stare dalla nostra parte alle Nazionali.”
Aprì il suo armadietto e si accigliò. C’era un pacchetto all’interno, con una busta sopra.
Mercedes guardò oltre la sua spalla e urlò. “Oh Kurt, cos’è? Un regalo? Da parte di chi?”
Il ragazzo prese la lettera. “Per me, sembra… come Gaga è riuscito ad aprire il mio armadietto?”
“Forse sa quando è il tuo compleanno?”
Guardarono Brittany che li riguardò confusa. “Tutte le combinazioni degli armadietti  non sono la data di nascita di chi lo possiede?”
Scossero la testa e Kurt aprì la busta.

Hey, Kurt.
Uhm, prima di tutto, scusa per aver scassinato il tuo armadietto. Non sapevo in che altro modo darti il regalo. Non ho rubato nulla, promesso.
Beh, uh… buona fortuna per le Nazionali. Tanta merda (è così che si dice?). Sono sicuro che sarete fantastici e che vincerete. Io credo in te. Beh, in tutti voi, ma in te specialmente.
Comunque… ti darò il resto del ragalo lunedì, dopo la vostra vittoria.
Perché voi vincerete, ne sono sicuro.
Uhm… ci vediamo lunedì.

Fissò la lettera mentre Mercedes si stava lanciando in una serie di “awwww”.
“Seriamente, Kurt, è così dolce. Un ammiratore segreto, non pensi?”
Kurt sorrise, confuso. Non aveva idea di chi potesse aver scritto quella lettera.
Prese il regalo e rimase a bocca aperta quando notò il suo peso. “È pesante” disse e lo aprì facendo attenzione.
Dentro c’era una palla di vetro divisa in due metà e chiusa da una serratura. Dentro la palla di vetro c’era una rosa, anch’essa fatta di vetro. Kurt fissò il regalo, senza parole.
“Bellissimo.” Sospirò Mercedes e Brittany annuì. “Davvero grazioso.”
Kurt se lo rigirò fra le mani. Entrambe, la palla e la rosa sembravano essere perfetti. “Fantastico…” sussurrò. “Vorrei davvero sapere chi me l’ha dato.”
Mercedes gli diede una piccola pacca sulla spalla. “C’è solo un modo per scoprirlo.”
Quando lui la guardò interrogativamente, lei rise. “Vincere le Nazionali, certamente!”
Si unì alla sua risata e mise il regalo e la lettera nel suo zaino facendo attenzione.

***

Dave fu ansioso tutto il weekend. Azimio finalmente aveva rinunciato all’idea di distrarlo e lo aveva lasciato da solo nel suo brodo. Dave guardò la chiave sul suo comodino, prendendola e poi rimettendola di nuovo al suo posto.
Cosa avrebbe fatto se i New Directions non avessero vinto? Oh, beh, il regalo è bello lo stesso e posso dargli la chiave per il suo compleanno…

Sabato sera si sedette davanti alla tv, teso come una corda di violino. Un programma locale avrebbe strasmesso le Nazionali, dato che una delle loro scuole era in competizione.
Non vedeva l’ora di vedere Kurt lì sopra, anche se non poteva essere lì con lui in prima persona.
Strinse la chiave con la sua mano così stretta che fece male ma lui ignorò il dolore, permettendo agli altri gruppi di lasciarlo indifferente.
Si ricordò dei Vocal Adrenaline ma li ignorò. Aspettava solo Kurt.

La loro performance fu spettacolare.
Fecero una canzone di P!nk, una di Bruno Mars e alla fine Don’t stop believing, che aveva già sentito prima. (Sì, li spiava qualche volta).
Dave ringraziò il cielo che i suoi genitori fossero fuori, quella notte, così nessuno lo avrebbe visto piangere guardando alcuni ragazzi della sua scuola esibirsi.
Quando i New Directions furono annunciati vincitori, saltò in piedi, lanciando un pugno in aria e urlando, insieme a loro sullo schermo del televisore.
Non vedeva l’ora di vedere Kurt lunedì!

***

“Oh Dio, Az, non posso farlo! Lo farà a pezzi! Sto per vomitare. Che idea stupida!”
Dave era in piedi in una classe vuota, con Azimio al suo fianco con una mano sulla sua schiena.
“Datti una calmata, amico.” Disse il suo amico, divertito. “Andrà benissimo. Ha amato il regalo, è ancora euforico per la vittoria… tu vai lì, gli dai la chiave e te ne vai. Ti verrà dietro, promesso.”
Dave alzò lo sguardo su di lui, respirando velocemente. “E se non lo fa?”
Azimio ci pensò su. “Gli parlerò io.”
Dave annuì e calmò il respiro. “Ok, andiamo.”

I due ragazzi camminarono lungo il corridoio in direzione dell’armadietto di Kurt e, fortunatamente, lui era lì. Insieme alla Jones e alla tizia asiatica. Parlavano eccitati fra di loro ma si fermarono quando videro i due atleti arrivare verso di loro.

Az rimase indietro mentre Dave andava avanti, pregando di avere la forza e afferrando il polso di Kurt.
Il cantante lanciò un gridolino e così le sue amiche ma Dave lasciò solo cadere la chiave nella mano di Kurt e la chiuse attorno ad essa. “Congratulazioni per la vittoria, siete stati fantastici. Uhm… Per favore non romperlo, è stato un casino farlo. E… usa una candela lucilla.”
Lo lasciò andare e tornò indietro, mentre Az gli diede delle pacche sulla schiena e lo seguì.
Dave stava per sentirsi male, lo sapeva.

***

Kurt fissò la piccola chiave nella sua mano in stato di shock. “Non è possibile.” Sussurrò e si voltò verso il suo armadietto dove il suo regalo era stato riposto con cura. Guardò Mercedes, con uno sguardo impaurito sul volto. “Non può essere, giusto?”
Lei si strinse nelle spalle, non potendo aiutarlo. “C’è solo un modo per scoprirlo, white boy…”
Lui deglutì e rigirò la palla di vetro così da avere la serratura di fronte a sé e lentamente ci mise la chiave. La girò e emise un verso sorpreso quando la palla si aprì. “Oh mio Dio…”
Tina e Mercedes annuirono, sentendosi entrambe ancora shockate quando lui tirò fuori la rosa dal guscio. Aveva una forma perfetta e aveva un piccolo buco su un lato dove si poteva mettere qualcosa all’interno.
“Allora, una candela lucilla, uh?” Domandò e si sentì strano. “È una specie di supporto per candela… uno estremamente bello.”
I suoi occhi si riempirono di lacrime e Tina prese la rosa dalle sue mani prima che la facesse cadere. Kurt si buttò fra le braccia di Mercedes e singhiozzò. “Dio, amo questo regalo. Ma… è fatto da lui! Cosa dovrei fare?”
Tina esaminò la rosa. “Se l’ha fatto da solo è più talentuoso di quanto credessi.” Mormorò. “È perfetta. Ci deve aver messo un sacco di tempo.”
“Più o meno tre settimane.” Una voce arrivò da un lato e loro si voltarono per guardare Azimio, che aveva le mani alzate in aria per far vedere che erano vuote.
Si grattò il collo nervosamente e guardò Kurt. “Ci teneva davvero a fare questo per te e ci ha messo tanto impegno. Se non lo vuoi, non lo rompere, restituiscilo solamente. O meglio, dallo a me, lui non lo deve sapere.”
Kurt aggrottò le sopracciglia. “Non sei… beh, sorpreso che l’abbia dato a me?”
Azimio si strinse nelle spalle. “Mi ha detto tutto un po’ di tempo fa.” Spiegò, provocando confuse espressioni sui volti di Mercedes e Tina.
“Mi sta bene. È il mio migliore amico, quindi lo appoggio in qualsiasi situazione. Era davvero nervoso e non è riuscito a dartelo di persona, sapendo che non l’avresti accettato. Quindi per favore, se non ti piace e probabilmente non se lo merita… sii gentile. È davvero ridotto male in questo momento.”
Kurt deglutì ma Mercedes lo fermò prima che potesse dire qualcosa. “Cosa stai dicendo? Karofsky è gay ed è innamorato di Kurt?”
Azimio lanciò un’occhiata in giro. “Non ha ancora fatto outing quindi apprezzerei davvero che tu non lo dicessi a nessuno, zucchero.” Lo guardò a bocca aperta dopo aver sentito quel soprannome mentre lui stava guardando Tina. “Anche tu.”
Lei annuì, ancora sorpresa ma cominciando a capire finalmente alcune cose.
Kurt riprese la rosa dalle sue mani e guardò Azimio nervosamente. “Dov’è?”
Azimio indicò un punto in fondo al corridoio. “In bagno, sta vomitando. Non sapeva di avere il coraggio di darti la chiave.”
Kurt annuì, incartando la rosa e andando nella direzione che l’altro aveva indicato, lasciando le ragazze e un Azimio davvero sollevato alle sue spalle.

***

Quando la porta del bagno si aprì, Dave urlò. “Se non sei Azimio, fuori dai piedi!”
Kurt si schiarì la voce e Dave, che era piegato su un lavandino, alzò lo guardo, fissandolo attraverso lo specchio. Non aveva davvero una bella cera: il suo volto era rosso e bagnato dalle lacrime e dallo sforzo del vomitare.
“Ciao, David.” Disse Kurt e un calore si espanse dentro l’atleta a sentire il suo nome. “Azimio mi ha detto che eri qui.”
Dave annuì, incurvò la bocca e si asciugò le mano. “Già, scusa per quello. Aveva detto che ti avrebbe parlato se non mi avessi seguito… ma non sapevo intendesse immediatamente.”
Kurt sorrise un poco e il calore diventò fuoco che si fermò all’altezza dello stomaco.
Kurt prese la rosa dalla sua tasca e la guardò. “È bellissima,” sussurrò. “Non mi aspettavo che tu sapessi creare cose perfette come questa.”
Dave alla fine si girò e si fece un po’ indietro, con le mani in tasca. “Già, beh… Mia mamma mi ha insegnato come soffiare il vetro quando ero molto piccolo e non ho mai smesso. Ma non ho mai regalato qualcosa creato da me, eccetto ai genitori di Azimio o ai miei.”
Il significato nascosto dietro quella affermazione non era oscuro a Kurt e lui ripose la rosa in tasca, mentre faceva un passo avanti, arrivando ad essere davanti a Dave, che deglutì rumorosamente.
“Allora, sei qui per restituirlo, o…?”
“Che succede quando ci metto la candela?” lo interruppe Kurt e Dave sorrise appena. “Si illuminerà e produrrà tanti arcobaleni,” spiegò “Funziona, l’ho già provato. Ma non puoi farlo per troppo tempo o il fumo lo annerirà. E deve essere pulito ogni volta che lo usi.”
Kurt annuì lentamente. “Posso farlo.” Affermò e il sorriso di Dave diventò più ampio.
“Quindi lo terrai?”
“Certamente.” Ripose Kurt. “Non ho mai ricevuto un regalo così bello. E poi non voglio che i talenti altrui vadano sprecati.”
Alzò il suo sguardo su Dave -  non c’era molta differenza, comunque – e sorrise ancora.
“Sono felice che tu me l’abbia dato. Vorrei poter avere un nuovo inizio, David. Vorrei poter conoscere più talenti dei due che già conosco.”
Dave era confuso. “Due?”
Kurt annuì, alzò la testa e baciò Dave gentilmente sulle labbra, solo per un secondo. “Sei veramente un gran baciatore.” Sussurrò nell’orecchio di Dave, che rimase immobile, con i pensieri in delirio.
“Anche con qualcuno che non è d’accordo al momento.”
Fece un passo indietro e si schiarì la voce.
“Allora… mi offri il pranzo?”
Dave realizzò finalmente cosa fosse appena successo e il suo volto si illuminò come un albero di natale.
“Sì, volentieri.”
Poi si ricordò qualcosa. “Oh… pensi che la tua amica Jones prenderebbe in considerazione l’idea di avere un appuntamento con Azimio un giorno di questi?”  

 

 

  
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