Salve a tutti! prima che iniziate a leggere vorrei dirvi solo alcune cose quindi farò velocemente!La storia riprende quella di Jack lo squartatore ma solamente per la trama generale, infatti ho descritto Jack scegliendo tra gli indiziati ed ho scelto quello che per me sarebbe stato più adatto a fare lo squartatore, comunque alcuni fatti li ho inventati altri li ho ripresi seguendo però sempre la documentazione delle indagini. Vi auguro una buona lettura e spero che vi piaccia!

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Un urlo di terrore squarciò la notte, una tranquilla notte inglese come tante, una vecchia donna sotto il Tamigi stava piangendo in preda al terrore e continuava a ripetere la frase “è nato dall’inferno, dall’inferno, dall’inferno!” contemporaneamente nei quartieri alti di Londra un bambino nasceva, un bambino che avrebbe sconvolto la popolazione…
 
Le  fabbriche relativamente nuove che sorgevano nella periferia di Londra  erano giovani ma nonostante tutto  tutti i loro comignoli eruttavano fumi neri e densi che si spandevano a macchia d’olio sulla città conferendogli un’aria malsana e soprattutto quel caratteristico colore grigiastro che sarebbe passato alla storia come fumo di Londra, ma in città le persone sembravano ormai essersi abituati a tutto ciò ed è proprio per questo motivo che i londinesi passeggiano tranquillamente per le vie della città, tutti tranne uno, Sir William Gull noto chirurgo e medico stesso della famiglia reale il quale è solito camminare per la città con un fazzoletto bianco di lino premuto sulla bocca, evitando così di respirare quelle esalazioni per lui così nocive..

la carrozza di Sir William stava attraversando il London Bridge a velocità sostenuta per non recare fastidio ai due passeggeri diretto verso la propria dimora, al suo fianco un uomo sulla quarantina guardava fuori dal finestrino le figure delle persone intente a lavorare lungo la riva del fiume disse con un sorriso l’uomo improvvisamente i profondi occhi neri  e contornati da una ragnatela sottile di reti del barone si posarono su una donna volgare ferma sul bordo della strada, il corsetto di velluto rosso era talmente stretto in vita da poter  mettere in mostra tutto ciò che aveva da vendere, un guizzo, un barlume accese gli occhi di Sir. William, qualcosa si stava muovendo dentro di lui, negli angoli più reconditi del suo cuore quella finta calma e quel contegno costruito con anni di allenamento stava per essere spazzato via da un odio più forte di qualsiasi altra cosa, un odio irrefrenabile che avrebbe potuto guidare l’uomo a fare di tutto  ma il dottore non aveva ascoltato nemmeno una parola di quelle appena proferite dall’apprendista che accortosi dello strano comportamento del suo mentore aveva abbandonato la vista del Tamigi per voltare lo sguardo verso il barone scosso  da tremiti alla mano destra ma un cenno di assenso di quest’ultimo zittirebbe il giovane che poggiando la testa sul vetro si addormenterebbe poco dopo.