Logical and linear
Hermione si svegliò, infastidita dalla luce che filtrava dalle tende. Si passo una mano sulla faccia fin su ai capelli da pazza che aveva rigorosamente ogni volta che si alzava; allungò una mano verso l’altro lato del letto. Ovviamente, lui non c’era; se le tapparelle erano su, voleva dire che era già in piedi. Lui e la sua maledetta mania... glielo diceva sempre: ‘Non lo faccio apposta; è il mio subconscio che me lo ordina: se io mi sveglio, non è giusto che gli altri dormano, quindi disturbo indirettamente’. Sorrise pensando a quelle parole, e si alzò, diretta in bagno.
Si sentiva strana. Felice.
Aprì il rubinetto della doccia.
Cioè, era sempre felice, adesso che tutto era
finito – Voldemort e il resto – e che stava con Ron.
Lentamente, si svestì ed entrò nella doccia.
Ma era particolarmente felice. Felice in modo assurdamente
felice, oggi.
Iniziò a lavarsi il corpo e insaponarsi i capelli, sempre
lentamente, assaporando ogni secondo del getto d’acqua calda su di lei.
Era come se dovesse fare o accadere qualcosa di
incredibilmente lieto.
Finì di lavarsi ed uscì dalla doccia.
Improvvisamente, mentre fissava il suo volto raggiante
nello specchio, la colpì la consapevolezza di cosa stava per accadere.
*
Ron stava preparando la colazione, girato di spalle;stava
gridando qualcosa contro il tostapane - ‘Ma perchè non mi tosti il pane, brutto
aggeggio malefico??’ –
Hermione lo abbracciò da dietro, i capelli umidi liberi
sulle spalle. Lui si girò improvvisamente verso di lei, con una specie di
sorriso sognante stampato in viso.
-
Ciao – stavo preparando la colazione. Cioè, più o meno.
Lei si sporse e attaccò la spina del tostapane nella
presa; lui la guardò perplesso inizialmente, poi si illuminò in viso, dicendo:
- Ah! Giusto! Bè... Non mi ci abituerò mai. –
Lei rise, e si sedette al tavolo della cucina a bere il
caffè che lui le aveva preparato; Ron era ancora girato di spalle, che frugava
nel frigorifero in cerca della marmellata. Hermione continuò a sorseggiare il
suo caffè silenziosamente. Poi, d’improvviso, decise che era il momento adatto,
e disse: - Senti, ma lo sai da quanto stiamo insieme?
Lui non si girò; sentì solamente che faceva una risata
perplessa e divertita, ancora con la testa dentro il freezer.
-
Mhm, cinque anni?
Lei sorrise, fissandolo e raschiando lo zucchero che non
si era sciolto dal fondo della tazza.
-
Ron, la marmellata non è nel freezer, quello congela
la roba... Bè, è un bel po’ di tempo, eh?
Lui chiuse lo sportello del freezer ed aprì l’altro con
uno sbuffo divertito, ma più consapevole, come se avesse capito l’intera
faccenda – dove lei voleva arrivare, insomma.
-
Sì, ovviamente.
Hermione si alzò e tirò fuori dal tostapane una fetta,
mordendola.
-
E quando hai intenzione di chiedermi di sposarti?
Finalmente lui aveva trovato la marmellata; tirò fuori
l’altra fetta di pane dall’ ‘Aggeggio Infernale’ e cominciò a spalmarla su. –
In realtà, volevo farlo domani. – disse, come se parlasse di andare a fare una
scampagnata in montagna.
Lei lo fisso stupita: - Domani? Perchè?
-
Bè, è il tuo compleanno, domani. Piuttosto prevedibile, lo
so.
-
Oh, fa niente... non sono mai stata una persona molto
romantica comunque, lo sai.
Ron sorrise. Cavolo se lo sapeva... si ricordava ancora
della prima volta che avevano fatto l’amore, e in quell’occasione decisamente non lo era stata.
Erano nel dormitorio di Grifondoro; lei gli stava
spiegando una cosa di Incantesmi – ed era abbastanza palese ce sarebbe
successo, effettivamente; insomma, nel Dormitorio a spiegare una materia? Se
non ci fossero stati degli ovvi doppi fini, sarebbero andati in biblioteca.
Comunque, ad un certo punto, in mezzo al discorso, lei si era sporta verso di
lui e l’aveva baciato, spingendolo verso il letto. Lui l’aveva fermata confuso,
ma lei aveva detto, sorridendo: - Bè, eravamo qui per questo alla fine, no? –
Lui aveva pronunciato un flebile ‘Sì’ estasiato, e lei
aveva ripreso a baciarlo...
Vabbè, non è che bisogna raccontarvi tutto, ora, no?
Ron finì in due morsi la sua fetat di pane, mentre lei ne
aveva ancora metà.
-
Però, senti... domani, fai finta di commuoverti ed essere
tutta raggiante, okay?
-
Solo se tu fingi di essere sorpreso e felice della
risposta. E comunque, sono raggiante.
Si vedeva che lo era. Lui sorrise. – Bè, e io sono
felice.
-
Bene.
-
Bene.
Si sorrisero e tornarono alla colazione.
*
- Mamma?
-
Sì?
-
Com’è che tu e papà vi siete chiesti di sposarvi?
-
... Oh. Bè... è stata una cosa piuttosto romantica... era
il mio compleanno, e papà mi aveva portato in questo ristorante favoloso, su
una terrazza illuminata sul mare... e poi, mi ha porto la scatolina
dell’anello, e io l’ho aperta, e dentro c’era una lucciola; appena la lucciola
è volata via ho visto che sotto c’era l’anello...
La bambina la guardò in estasi, poi corse leggera verso le
sue amichette, presumibilmente per raccontare la romantica situazione appena
descritta da sua madre.
Hermione si sentì toccare la spalla e si girò, trovandosi
vicinissimo il volto di Ron. Sorrise.
-
Bè, più o meno...
Ho
qualche idea per continuarla, ditemi che ne pensate, quindi RECENSITEEE!
Questa fanfiction nasce da una discussione con mia
madre...
Lollo: Mamma, com’è che tu e papà vi
siete chiesti di sposarvi?
Mamma di Lollo: (pensierosa): Bah... ma
non è che... cioè. Un giorno, ti alzi e ti rendi conto che ti devi sposare...
(Lollo guarda la madre preoccupata, che cerca di spiegarsi) non c’è stata una
vera e propria proposta. Era logico che ci dovessimo sposare, una cosa
naturale; solo, un giorno ti alzi e te ne rendi conto seriamente. Come potevo
non sposarlo? Era una cosa non razionale. Secondo me, le proposte tutte
romantiche e blabla ci sono solo nei film. (ride) Il solo fatto di sapere
che ti devi sposare con una persona, che lo senti, è romantico, no?