Le scure iridi si aprirono svogliatamente, infastidite da quelle luci bianche che illuminavano le pareti segnate dal sangue, schizza di sangue dannato.
Capelli sudati ricadevano sul viso, come per coprire quel volto vergognato del proprio essere.
Pallido in viso curvò la testa, debole.
Lo sguardo si posò sul braccio dolente. La siringa era ancora immessa, cinta dal un livido nero.
Saul... Saul... Saul...
Una voce stridula.
Saul... Saul...
Dinanzi a lui un mostriciattolo. Lo chiamò per nome, il suo vero.
Quel nome, gli ricordava tanto la sua infanzia...
Un eco sempre più fastidioso.
Capiva cosa volesse. Sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Una dose. Una sola, per finirla.
Paura...
Compì quel folle atto, che però era l'unica soluzione.
Il suo viso si spense. Il suo animo uscì da quella prigione, una prigione fatta di tentazioni e rimpianti.
Il suo spirito mutò in una scaltra e leggera farfalla. Volò via.
Ora era Saul. Il Saul libero, che sognava di essere... Da molto...