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Autore: sydney bristow    23/03/2011    12 recensioni
Castle fa un fastidiosissimo pesce d'Aprile a Beckett...lei come risponderà a questa dichiarazione di guerra aperta?
Nella mente di Katherine Beckett si formò un piano.
Uno talmente perfetto e talmente subdolo da diventare leggenda e che sarebbe stato chiamato il "Greatest Beckett Prank" dalle generazioni future.
-Sei morto, Castle!!!-
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GREAT BECKETT PRANK

RC: 1 Aprile. Oggi si mangia pesce Beckett!
KB: No, oggi si mangia pesce Castle...



 ...



Castle, con i due bibitoni di caffè,  stava canticchiando un motivetto allegro in ascensore.
Era il primo d'Aprile.
Forse il suo giorno preferito, dopo il Natale.
Aveva preparato già tutto e si era sbarazzato delle eventuali prove, facendole scomparire letteralmente nel nulla.
Si avvicinò alla sua bellissima musa, dopo averla salutata, e le porse un bicchierone.
Lui si sbrigò a finire il suo prima di lei.
Cercando di trattenere una risata di pregustata vittoria, si mise a pensare alla faccia della sua partner dopo lo scherzo che le aveva preparato.
Di certo non sarebbe stata serena e contenta come in quel momento esatto.
Ecco pensò Castle è il momento di agire!
-Beckett, posso parlarti un secondo nella caffetteria?-
Kate lo guardò e, sebbene stupita da quella richiesta insolita, acconsentì.
Provò ad alzarsi, ma, non appena si muoveva di un millimetro, la sedia la seguiva a ruota e non la lasciava libera.
Capì subito quello che era successo, si accasciò sul sedile e chiuse gli occhi per prendere un respiro profondo. Avrebbe dovuto prevederlo.
-Katie...-  la voce profonda di Castle le rimbombava nelle orecchie ed i suoi occhi si aprirono immediatamente. -...PESCE D'APRILE!!!!!!!!!!!-
Gli altri detective si stavano mettendo tutti in fuga per nascondersi dietro alla propria scrivania, per non veder ufficialmente scoppiare la detective.
Lei lo guardò con pura furia, mescolata a quello sguardo che lei usava per indurre tutti i sospettati a confessare sull'unghia tutti i loro crimini.
Voleva urlargli contro, malmenarlo fino a farlo diventare viola!
Tuttavia, con l'intero distretto che la stava guardando, dovette trattenere la rabbia e cercare di non usare toni alti.
-Castle...come diavolo mi libero adesso?-
Lui si stava divertendo come non mai, non la smetteva di ridere come un bambino di cinque anni.
Vedere battuta e resa impotente la detective Beckett, l'Highlander del dodicesimo distretto, era una cosa che mai avrebbe rinunciato a vedere.
-Boh!Io vado a comprarti una camomilla al bar, ti servirà! A dopo!-
Amava farla arrabbiare, il modo in cui corrugava le sopracciglia era a dir poco adorabile sotto tutti gli aspetti.
Detto questo, lo scrittore si alzò e si avvicinò all'ascensore, raccogliendo gli sguardi divertiti di tutta la stazione (Montgomery compreso)
Una volta chiuse le porte e scomparso Castle dalla sua vista, Kate si guardò attorno e provò a liberarsi dalla sedia.
Nulla.
Provò una seconda volta, ma si accorse che non si sarebbe liberata...a meno che non si fosse sfilata direttamente i pantaloni.
Controllò in giro per vedere se qualcuno la stesse guardando...cioè tutti.
-NESSUNO HA QUALCOSA DI MEGLIO DA FARE?????SPARITE IMMEDIATAMENTE, O VI GIURO CHE VI FUCILO!!-
L'intero distretto, impaurito a morte dall'urlo grottesco e dagli occhi iniettati di sangue della detective, sgomberò all'istante.
Kate sospirò, finalmente era sola con il suo piano di salvataggio.
Per prima cosa si tolse le scarpe aiutandosi con i piedi, poi saltellò con la sedia per appoggiarsi al muro.
Questa sarà tosta pensò.
Si sbottonò i pantaloni ed aprì la zip, cercando di allargarli il più possibile.
Facendo attenzione a non cadere per terra con tutta la sedia, la inclinò quanto bastava per issarsi, spingendo con entrambe le mani sui braccioli.
Incominciò a dimenarsi cautamente -se non voleva sfracellarsi- ed alla fine riuscì a liberarsi i fianchi.
Fece tornare in una posizione stabile la sedia e poi, tirando su un ginocchio alla volta, uscì fuori da quel maledetto inferno di colla.
A MacGyver faccio una pista...forza me! esultò la detective.
Prese immediatamente il telefono dalla giacca e chiamò Lanie, quasi urlando.
-Becks!Ancora incollata alla sedia? Esposito mi ha detto...-
-No, ringraziando Dio!!!Ora vai immediatamente in palestra e prendimi la tuta da full contact nel mio armadietto!-
-Ma le chiavi?-
-Sono attaccate!SBRIGATI!-
Ora che era libera, un solo pensiero le passava per la testa e non le permetteva di pensare ad altro: V-E-N-D-E-T-T-A
Nella vendetta e in amore la donna è più barbara dell'uomo.
Pensando a questa piccola ed appropriata citazione di Nietzsche, nella mente di Katherine Beckett si formò un piano.
Uno talmente perfetto e talmente subdolo da diventare leggenda e che sarebbe stato chiamato il "Greatest Beckett Prank"
dalle generazioni future.
-Sei morto Castle!!!!!!!!-







*Nota dell'autrice*

Ecco la mia piccola nuova storiella da due capitoli, fatta in occasione dell'approssimarsi del Pesce d'Aprile!
Ps: qualcuno vuole provare ad indovinare il Greatest Beckett Prank?


  
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