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Autore: 48crash    24/03/2011    4 recensioni
Premetto che il mondo del rock mi ha sempre affascinato. Ho sempre trovato figure particolarmente interessanti le groupie, e ho sempre desiderato diventare una di esse. Ma documentandomi un po' sull'argomento, ho scoperto che non era affatto semplice reggere la vita della groupie. Forse qualcuno che aveva la mia stessa idea leggendo la mia ff cambierà idea.
NON è tratto da una storia vera, ma cercherò di rendere il tutto il più realistico possibile. E' la storia di una ragazza, groupie, che conoscerete andando avanti. Parla della sua vita al fianco degli Arosmith, all'inizio della loro carriera, nel periodo tra Get Your Wings e Toys In The Attic, quando la loro vita era davvero tutta "sesso, droga e rock 'n' roll", quando io avrei dato l'anima per essere lì in mezzo. Però sono qui, e non mi resta che parlare di questa ragazza, alla quale con lo scorrere del tempo mi sono affezionata, a lei e a tutti i suoi problemi, alle sue follie, alle sue passioni.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8 agosto 1974
Sono sveglia, ormai. E l'unica cosa che percepisco, oltre al lenzuolo appoggiato addosso che scanso con un movimento rapido, è un caldo tremendo. Non ho ancora sollevato le palpebre e sono già sudata fino alle ossa. E sì che non ho addosso niente se non un paio di mutande.
Apro gli occhi e vedo il soffitto bianco dell'appartamento dei ragazzi. Nella periferia di Boston, chissà se i miei immaginano anche solo lontanamente che sono qui.
Giro leggermente la testa e vedo una massa indistinta di capelli scuri, ricci e arruffati, sul cuscino. So che da qualche parte ci sarà anche un viso, quello di Joe.
Provo a sollevarmi leggermente, ma una fitta alla testa mi costringe a sdraiarmi nuovamente. Ogni tanto i postumi della sbornia (e probabilmente anche l'effetto di tutto quello che prendo la sera durante le feste e i concerti) mi impediscono di alzarmi. È dura andare avanti, certe volte. Lo faccio solo perché mi piace, e perché è la mia scelta. Comunque, non potrei tornare a casa, a questo punto.
Dall'altro capo del letto c'è sdraiata un'altra ragazza. L'ho vista di sfuggita mentre cercavo di alzarmi. Probabilmente Larissa, ma chi lo sa. Siamo sempre un po' troppi in questi letti, e Steven dice sempre agli altri che dovrebbero darsi una regolata, ma loro non lo fanno mai. Ovviamente parla anche per se stesso, e non si dà mai una regolata nemmeno lui.
Mi volto per vedere se sul comodino c'è qualcosa che io possa bere o mangiare per rinvigorirmi un po', ma niente. C'è soltanto una sveglia che segna le otto e venti.
Imploro tutti i miei muscoli di rispondere, ma non c'è risultato.
Oh, dovrei smettere di drogarmi. O almeno prendere un po' meno cocaina di quella che mi offrono.
Lo so, me lo ripeto ogni volta che ho una mattinata simile, ma cosa ci posso fare? Sto con loro perché, mi spiace, nemmeno io so darmi una regolata.
 





Nuova storia! Che ne pensate di questo "assaggio"?
Questa ff sarà un po' particolare, anche perchè io non la definirei una fanfiction vera e propria, visto che parlerà soprattutto della vita che conduce la protagonista facendo la groupie. Sarò abbastanza cruda, non mi risparmierò di descrivere anche i momenti peggiori della vita di una groupie. Per me è una sfida, e spero che vi piaccia.
Il titolo di questo primo capitolo è preso dal titolo dell'album degli intramontabili Beatles, adattissimo secondo me al contenuto del capitolo, e messo qui anche come omaggio ai 4 ragazzi di Liverpool.
Lasciatemi un commento e ditemi cosa ne pensate ;)
Lucy :***

  
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