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Autore: Ashtart    24/03/2011    13 recensioni
Nonostante ciò, non so ancora cosa siamo. Glie lo chiedo.
Lui si volta verso di me e mi bacia: “Siamo uno scherzo del destino.” Risponde.

Cosa dire su questa One-shot, se non che l'idea me l'ha fatta venire una mia amica dalla mente assurdamente sclerotica, facendomi ascoltare una canzone assurda, durante un'ora assurda come quella di Arte? Quindi, come poteva non essere su un pairing assurdo e mai visto prima nella storia delle fanfiction?
Non so neanche se classificarla come AU o semplicemente come What If... sappiate solo che in questa One-shot Sennar non esiste, o quantomeno lui e Nihal non si sono mai conosciuti, e Oren si è, ehm... dimenticato di dodicennizzare Aster. Detto ciò, se non siete ancora rimasti sconvolti da questa presentazione assurdamente lunga, leggete e lasciate un commentino :)
[AsterxNihal]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aster, Nihal
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Song-fic Mondemersiane.'
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*Monster*
 

 

[Look at him
Look at me
That boy is bad
And honestly
He’s a wolf
in disguise
But I can’t stop staring
in those evil eyes]
Lady GaGa - Monster

 

Non ricordavo neanche quando avessi realmente iniziato ad odiare il Tiranno.
Probabilmente da sempre, dato che la sagoma della Rocca aveva segnato la mia vita sin dai primi giorni, o forse, più semplicemente, da quando avevo scoperto di essere l’ultima mezzelfo, e che la mia razza era stata brutalmente sterminata dall’uomo che si faceva chiamare in quel modo.
Ricordavo, però, cosa avevo provato quando l’avevo visto per la prima volta.

Se, quando ero soltanto una ragazzina che frequentava l’Accademia per diventare Cavaliere di Drago, qualcuno mi avesse detto che colui che si faceva chiamare il Tiranno non era altri che un mezzelfo egli stesso, l’avrei guardato con scetticismo.
Se quel qualcuno mi avesse detto che, quando avrei poi incrociato i suoi occhi, non vi avrei visto traccia alcuna di malvagità, non gli avrei creduto.
Se, oltretutto, mi avesse riferito che l’uomo che rappresentava il simbolo stesso dell’incarnazione del male aveva le fattezze di un ventenne e le sembianze di un angelo oscuro, gli avrei riso in faccia.
Ma, soprattutto, se mi avesse preannunciato che un giorno avrei diviso il letto con lui, lo avrei mentalmente schedato come un pazzo. “Sei più fuori di un balcone.” Avrei decretato, dimenticando le sue parole per sempre.

Non ricordavo perché non l’avessi ucciso subito, il Tiranno, e avessi invece ascoltato le sue parole, le sue ragioni.
Sapevo solo che, da quando avevo incrociato quegli occhi verdi come le foglie in primavera, qualcosa era cambiato per sempre.

Non ricordavo perché l’avessi lasciato andare, ordinandogli di sparire e guardandolo allontanarsi senza fare niente per fermarlo. Ricordavo solo di aver mentito a tutti, dicendo che era morto. D’altronde la Rocca era crollata, la guerra era cessata. A cosa serviva turbare gli animi gioiosi della gente?

Poi lui si era presentato a casa mia, anni dopo, nel cuore della notte. Era infreddolito e affamato, e io l’avevo accolto, avevo saziato la sua fame e gli avevo dato un tetto sotto il quale dormire.

Non so cosa scattò tra di noi, quella prima notte in cui facemmo l’amore.
So solo che da quel momento, le nostre vite furono inevitabilmente ed indissolubilmente legate.

Non so cosa eravamo all’inizio, come potevamo definirci.
Amanti, forse? Compagni? O forse solo due anime sperdute che cercavano solo di trovare nel sesso un’ora o due di sollievo dal peso di essere noi stessi.*
So solo che mi sentivo bene, quando lui, lascivo, si muoveva sopra di me. Era l’unico momento in cui riuscivo a non pensare a niente.

Non so quando abbiamo iniziato ad amarci, forse semplicemente dal primo momento in cui ci eravamo visti, e non ce ne eravamo resi conto, o forse è successo pian piano, senza che ce ne accorgessimo.
Non so cosa siamo ora.
Innamorati?
Probabile.
Felici?
Beh, forse no, ma quantomeno sereni.

Non so cosa siamo ora, ma so cosa è lui per me. Tutto.
E forse so cosa sono io per lui:
Sono colei che ha saputo ascoltare il suo dolore, il dolore di un’anima sperduta, e comprenderlo a fondo, sono quella che gli ha ridato la vita, quando credeva che gli fosse preclusa per sempre, sono l’artefice e l’unica testimone dei suoi amplessi, sono colei che al mattino si sveglia al suo fianco, sono la sua ancora di salvezza.

Nonostante ciò, non so ancora cosa siamo. Glie lo chiedo.
Lui si volta verso di me e mi bacia: “Siamo uno scherzo del destino.” Risponde.


 


*Amore e altri rimedi


 
Note inutili:
Ok, Sennar e Kiara stanno già progettando il mio linciaggio. E anche Aster e Nihal. Tranquillo, Sennar, Nihal ama solo te e nessun altro, e bla bla bla... Buffo come io abbia concepito questa Shot, visto che adovo Nihal e Sennar insieme, e anche Aster e Kiara (Chi segue "Gli eroi del mondo emerso", sa.)  Nonostante ciò, questa fic mi piace da morire.
Non so, penso che in fondo, ma molto in fondo, Aster e Nihal non sarebbero male come coppia.

PS: Aster è ancora ventenne per via del sangue elfico, e per amor di trama xD
 

  
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