SADNESS,
SUFFERS, SORRY... SIN.
"Cough!
Cough!"
Sento in bocca il sapore del sangue.
Non è la prima volta, certo.
Ma tutte le altre volte il sangue non
era mio.
Ora lo è e fa male.
Mi porto una mano al petto e stringo
ciò che resta dei vestiti.
La mia mano incontra una ferita.
Uno squarcio profondo sulla mia
pelle bianca.
Cavoli, non pensavo facesse così
male.
Riesco a voltare lentamente il mio
viso da una parte, appoggiando una guancia nel lago di sangue
che mi circonda.
E' finita, lo so.
Ho sempre saputo che sarebbe andata
così.
Ho avuto dei dubbi, dei
ripensamenti.
E sono stata punita.
Dopotutto non è
nemmeno sbagliato... ho esitato.
Io, Mathild,
la Ragazza Zucca, ho esitato.
Non credevo di poter tremare in quel
modo al pensiero di uccidere. Perchè io ho ucciso
molto. Ancora e ancora.
Però l'ho fatto, e ho pagato con la mia
vita.
Ma non sono pentita di ciò che ho
fatto.
Sono felice di aver fermato il mio colpo prima di vibrarlo, sono felice di essere stata
forte.
Perchè lo sono stata,
potete scommetterci. Ho avuto la forza e il coraggio di risparmiare una
vita.
Però allo stesso tempo sono triste.
Perchè per la prima volta qualcuno ha
dimostrato di volermi bene.
Ha lottato al mio fianco con tutte
le sue forza, insieme a me.
Ma abbiamo perso... e...
"Ragazze...!"
I due corpi sfocati distesi accanto a me formano altre pozze di sangue.
Ormai questo liquido scarlatto si è
mischiato con il mio fino a diventare una cosa sola con esso.
Una cosa sola. Quello che avremmo dovuto essere noi tre.
Marion... Kanna...
Quante volte abbiamo combattuto
insieme?
Quante volte abbiamo portato a
termine missioni impossibili una affianco all'altra?
Quante volte ci siamo concesse ad Hao insieme senza peccato?
Quante volte...?
Quante occasioni abbiamo
avuto per volerci bene?
Eppure siamo state sempre così vogliose di
uccidere, di torturare, di gustare il sangue delle nostre vittime, di diventare
le puttane di Hao... da non accorgerci che in noi è
maturato un sentimento nuovo.
E sta volta non è un sentimento
malato.
E' puro.
Puro come ora so che sono sempre stati i miei
occhi.
Per questo quando mi è stata
affidata una missione individuale ho fallito.
Ma è stato un bene.
Perchè abbiamo capito di ottenere una
all'altra!
E non me la sento di dirvi che avete
fatto male a seguire il mio destino.
Esistiamo noi tre,
nessun altro.
Anche se il primo
sarà l'ultimo...
E l'unico sentimento puro della nostra
vita ci ha portato alla rovina.
Mathild.
***
Vedo gli occhi di Mathild chiudersi inesorabilmente.
Una goccia d'argento cade dalle sue
iridi infinite prima che le palpebre si abbassino per
sempre.
Vorrei urlarle di non andarsene, di
non lasciare questo mondo.
Ma sarebbe inutile oltre che stupido.
E comunque
non riesco a parlare.
Tutto quello che riesco
a fare è tendere debolmente una mano verso di lei.
Non ci arrivo, maledizione!
Siamo troppo lontane.
Lo siamo sempre state.
Perdonami, ero troppo occupata a stilare
sofferenza dai corpi nemici per accorgermi dei nostri sentimenti.
Ma non importa perchè
tra poco ti seguirò.
A differenza di Mathild,
io non ho mai vacillato.
Sono rimasta scandalizzata quando ho
saputo che lei aveva risparmiato il suo nemico.
Però quando Hao
le ha squarciato il petto senza che quel suo sorrisetto
ipocrita subisse alcuna incrinazione
non sono stata più me stessa e mi sono scagliata verso di lei, verso il suo
corpo esamine.
Mi sono rivoltata verso il mio
stesso io.
Contro il padrone della mia mente e
del mio corpo. L'uomo che avevo seguito finora senza
mai voltarmi indietro come un cagnolino fedele slinguazzante
corre appresso ciò che ritiene l'essere perfetto senza tuttavia riuscire a
raggiungerlo.
Mi abbandono completamente.
Adesso ho capito.
Per tutto questo tempo io non sono
stata altro che una bambola.
Una bambola come le stesse che
manovravo, trasformandole nelle mie mani in armi micidiali.
Simbolo della mia
infanzia perduta, della mia disperata richiesta d'amore espressa attraverso il
sangue.
Non ho mai sentito il calore di un
corpo sul mio che non fosse solo per saziare un
desiderio di possessione ossessivo.
Il mio cuore non era una pietra. Non
era nemmeno freddo, nè crudele.
Era solo spento.
Se non era la gioia del guizzare del
sangue, questo mio cuore non ha mai provato sentimenti.
E' troppo tardi per pentirsi adesso.
Il mio corpo è sempre più leggero.
La mia anima malata se ne sta
andando via.
Le ustioni non mi fanno più male.
Ho preso la mia decisione, oggi, il
mio ultimo giorno ho dato un senso alla mia vita.
E non me ne frega niente se ho
fallito.
Il mio cuore non si spegnerà di
nuovo.
Mi limiterò ad essere felice per quest'ultimo gesto.
Felice e fiera.
Amiche mie, prepariamoci a dominare
le fiamme dell'inferno e a sedurre il diavolo ancora una volta.
Insieme.
No, non piegherò la testa, neanche
adesso.
Questa è Dolls
Master.
Ora e sempre.
Marion.
***
Ora sono sola.
Come voi, ho capito tardi di avere
bisogno del vostro affetto.
Per la prima volta nella mia vita ho
davvero paura.
Quando Mathild,
per coraggio o per pazzia, si è opposta ad Hao Asakura, io e Marion ci siamo
lanciate verso la morte.
Rabbia, terrore, tormento.
Morta una, le
altre la seguono.
Anche se mi fossi
dissociata, adesso, che ho imparato a temere la solitudine, non riesco a
immaginare una vita senza di voi.
Mi accontenterò di non aver mai
provato l'amore.
Il sesso non basta, ma ormai è tardi.
Mathild e Marion hanno
lasciato questo mondo col sangue e con le lacrime, e io mi preparo a fare lo
stesso.
Non ce ne siamo andate inutilmente
nonostante tutto.
Le tre dee della morte di Hao che lasciano questo mondo.
La nostra fine segna quella del
nostro padrone.
Nessuno si ricorderà di noi alla
fine di questo torneo.
Ma non ha importanza, perchè io non mi dimenticherò di voi.
Mi sento una stupida. Una bambina stupida che per la prima volta è stata invitata
a giocare con gli altri bambini.
Tristezza... Sofferenza...
Derisione... Dolore.
Ultime espressioni di ciò che è
stata la mia vita e di ciò che ci accingiamo a lasciare.
Ma non per questo perderemo noi
stesse.
Con le mie ultime forze porto una sigaretta alla bocca e l'accendo.
Dannazione... è l'ultima.
Non fa nulla, ora
ne ho bisogno.
Soffio tranquillamente il fumo verso
l'alto.
Fredda e distaccata come sempre.
Gli occhi di ghiaccio fissi sul
soffitto.
Quanto è misera la nostra forza confrontata al
mondo.
Però credo ancora fermamente nei
miei obbiettivi per quello che può valere la mia
fermezza.
Yoh Asakura!
Non m'importa niente se non saprai
mai il motivo della nostra morte o anche solo che siamo morte.
Ma non renderlo vano...!
Sconfiggi Hao!
Libera il mondo dal suo esistere.
Solo così... ci avrai salvato.
Senza rimpianti comincia il viaggio
verso il Nirvana.
Stringo le dita intorno al polso
privo di vita di Marion e una mano su quello di Mathild.
E' ora di andare.
Se qualcuno mai saprà il perchè della nostra esistenza, e nel suo essere, ci
riscatterà, non ha più importanza per noi.
Abbiamo saputo vivere e morire.
E accettiamo la fine a testa alta.
Sì.
Questa è la fine del trio Hanagumi.
Kanna.
Ho scritto questa ficcy in un momento d'ispirazione, spero che piaccia a
qualcuno dato che l'ho maturata in meno di un giorno.
Mi raccomando, ricordatevi di
lasciare un commentino anche solo per dire che fa ca**re!^^
Mao chan