Anime & Manga > Shaman King
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Autore: Mao chan    23/01/2006    5 recensioni
E' inutile pensare che qualcuno come noi abbia un futuro...
Ci chiamano streghe.
Uccidiamo e torturiamo.
Godiamo nel vedere la sofferenza negli occhi del prossimo.
Chi mai l'avrebbe detto che sarebbe finita in modo tanto stupido?

Noticine: Questa fanfic NON è una yuri. Dedicata a yukina_chan!^^
Per chi adora il Trio Hanagumi, e per chi lo detesta profondamente.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Trio Hanagumi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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SADNESS, SUFFERS, SORRY

SADNESS, SUFFERS, SORRY... SIN.

 

"Cough! Cough!"

 

Sento in bocca il sapore del sangue.

 

Non è la prima volta, certo.

Ma tutte le altre volte il sangue non era mio.

 

Ora lo è e fa male.

 

Mi porto una mano al petto e stringo ciò che resta dei vestiti.

 

La mia mano incontra una ferita.

Uno squarcio profondo sulla mia pelle bianca.

 

Cavoli, non pensavo facesse così male.

 

Riesco a voltare lentamente il mio viso da una parte, appoggiando una guancia nel lago di sangue che mi circonda.

 

E' finita, lo so.

 

Ho sempre saputo che sarebbe andata così.

 

Ho avuto dei dubbi, dei ripensamenti.

E sono stata punita.

 

Dopotutto non è nemmeno sbagliato... ho esitato.

 

Io, Mathild, la Ragazza Zucca, ho esitato.

 

Non credevo di poter tremare in quel modo al pensiero di uccidere. Perchè io ho ucciso molto. Ancora e ancora.

 

Però l'ho fatto, e ho pagato con la mia vita.

 

Ma non sono pentita di ciò che ho fatto.

 

Sono felice di aver fermato il mio colpo prima di vibrarlo, sono felice di essere stata forte.

 

Perchè lo sono stata, potete scommetterci. Ho avuto la forza e il coraggio di risparmiare una vita.

 

Però allo stesso tempo sono triste.

 

Perchè per la prima volta qualcuno ha dimostrato di volermi bene.

 

Ha lottato al mio fianco con tutte le sue forza, insieme a me.

 

Ma abbiamo perso... e...

 

"Ragazze...!"

 

I due corpi sfocati distesi accanto a me formano altre pozze di sangue.

 

Ormai questo liquido scarlatto si è mischiato con il mio fino a diventare una cosa sola con esso.

 

Una cosa sola. Quello che avremmo dovuto essere noi tre.

 

Marion... Kanna...

 

Quante volte abbiamo combattuto insieme?

Quante volte abbiamo portato a termine missioni impossibili una affianco all'altra?

Quante volte ci siamo concesse ad Hao insieme senza peccato?

Quante volte...?

 

Quante occasioni abbiamo avuto per volerci bene?

 

Eppure siamo state sempre così vogliose di uccidere, di torturare, di gustare il sangue delle nostre vittime, di diventare le puttane di Hao... da non accorgerci che in noi è maturato un sentimento nuovo.

 

E sta volta non è un sentimento malato.

 

E' puro.

 

Puro come ora so che sono sempre stati i miei occhi.

 

Per questo quando mi è stata affidata una missione individuale ho fallito.

 

Ma è stato un bene.

 

Perchè abbiamo capito di ottenere una all'altra!

 

E non me la sento di dirvi che avete fatto male a seguire il mio destino.

 

Esistiamo noi tre, nessun altro.

 

Anche se il primo sarà l'ultimo...

 

E l'unico sentimento puro della nostra vita ci ha portato alla rovina.

 

Mathild.

                                                                ***

Vedo gli occhi di Mathild chiudersi inesorabilmente.

 

Una goccia d'argento cade dalle sue iridi infinite prima che le palpebre si abbassino per sempre.

 

Vorrei urlarle di non andarsene, di non lasciare questo mondo.

 

Ma sarebbe inutile oltre che stupido.

 

E comunque non riesco a parlare.

 

Tutto quello che riesco a fare è tendere debolmente una mano verso di lei.

 

Non ci arrivo, maledizione!

 

Siamo troppo lontane.

 

Lo siamo sempre state.

 

Perdonami, ero troppo occupata a stilare sofferenza dai corpi nemici per accorgermi dei nostri sentimenti.

 

Ma non importa perchè tra poco ti seguirò.

 

A differenza di Mathild, io non ho mai vacillato.

 

Sono rimasta scandalizzata quando ho saputo che lei aveva risparmiato il suo nemico.

 

Però quando Hao le ha squarciato il petto senza che quel suo sorrisetto ipocrita subisse alcuna incrinazione non sono stata più me stessa e mi sono scagliata verso di lei, verso il suo corpo esamine.

 

Mi sono rivoltata verso il mio stesso io.

 

Contro il padrone della mia mente e del mio corpo. L'uomo che avevo seguito finora senza mai voltarmi indietro come un cagnolino fedele slinguazzante corre appresso ciò che ritiene l'essere perfetto senza tuttavia riuscire a raggiungerlo.

 

Mi abbandono completamente.

 

Adesso ho capito.

 

Per tutto questo tempo io non sono stata altro che una bambola.

 

Una bambola come le stesse che manovravo, trasformandole nelle mie mani in armi micidiali.

 

Simbolo della mia infanzia perduta, della mia disperata richiesta d'amore espressa attraverso il sangue.

 

Non ho mai sentito il calore di un corpo sul mio che non fosse solo per saziare un desiderio di possessione ossessivo.

 

Il mio cuore non era una pietra. Non era nemmeno freddo, crudele.

 

Era solo spento.

 

Se non era la gioia del guizzare del sangue, questo mio cuore non ha mai provato sentimenti.

 

E' troppo tardi per pentirsi adesso.

 

Il mio corpo è sempre più leggero.

 

La mia anima malata se ne sta andando via.

 

Le ustioni non mi fanno più male.

 

Ho preso la mia decisione, oggi, il mio ultimo giorno ho dato un senso alla mia vita.

 

E non me ne frega niente se ho fallito.

 

Il mio cuore non si spegnerà di nuovo.

 

Mi limiterò ad essere felice per quest'ultimo gesto.

 

Felice e fiera.

 

Amiche mie, prepariamoci a dominare le fiamme dell'inferno e a sedurre il diavolo ancora una volta.

 

Insieme.

 

No, non piegherò la testa, neanche adesso.

 

Questa è Dolls Master.

 

Ora e sempre.

 

Marion.

                                                                ***

Ora sono sola.

 

Come voi, ho capito tardi di avere bisogno del vostro affetto.

 

Per la prima volta nella mia vita ho davvero paura.

 

Quando Mathild, per coraggio o per pazzia, si è opposta ad Hao Asakura, io e Marion ci siamo lanciate verso la morte.

 

Rabbia, terrore, tormento.

 

Morta una, le altre la seguono.

 

Anche se mi fossi dissociata, adesso, che ho imparato a temere la solitudine, non riesco a immaginare una vita senza di voi.

 

Mi accontenterò di non aver mai provato l'amore.

 

Il sesso non basta, ma ormai è tardi.

 

Mathild e Marion hanno lasciato questo mondo col sangue e con le lacrime, e io mi preparo a fare lo stesso.

 

Non ce ne siamo andate inutilmente nonostante tutto.

 

Le tre dee della morte di Hao che lasciano questo mondo.

 

La nostra fine segna quella del nostro padrone.

 

Nessuno si ricorderà di noi alla fine di questo torneo.

 

Ma non ha importanza, perchè io non mi dimenticherò di voi.

 

Mi sento una stupida. Una bambina stupida che per la prima volta è stata invitata a giocare con gli altri bambini.

 

Tristezza... Sofferenza... Derisione... Dolore.

 

Ultime espressioni di ciò che è stata la mia vita e di ciò che ci accingiamo a lasciare.

 

Ma non per questo perderemo noi stesse.

 

Con le mie ultime forze porto una sigaretta alla bocca e l'accendo.

 

Dannazione... è l'ultima.

 

Non fa nulla, ora ne ho bisogno.

 

Soffio tranquillamente il fumo verso l'alto.

 

Fredda e distaccata come sempre.

 

Gli occhi di ghiaccio fissi sul soffitto.

 

Quanto è misera la nostra forza confrontata al mondo.

 

Però credo ancora fermamente nei miei obbiettivi per quello che può valere la mia fermezza.

 

Yoh Asakura!

 

Non m'importa niente se non saprai mai il motivo della nostra morte o anche solo che siamo morte.

 

Ma non renderlo vano...!

 

Sconfiggi Hao! Libera il mondo dal suo esistere.

 

Solo così... ci avrai salvato.

 

Senza rimpianti comincia il viaggio verso il Nirvana.

 

Stringo le dita intorno al polso privo di vita di Marion e una mano su quello di Mathild.

 

E' ora di andare.

 

Se qualcuno mai saprà il perchè della nostra esistenza, e nel suo essere, ci riscatterà, non ha più importanza per noi.

 

Abbiamo saputo vivere e morire.

 

E accettiamo la fine a testa alta.

 

Sì.

 

Questa è la fine del trio Hanagumi.

 

Kanna.

 

 

 

 

Ho scritto questa ficcy in un momento d'ispirazione, spero che piaccia a qualcuno dato che l'ho maturata in meno di un giorno.

Mi raccomando, ricordatevi di lasciare un commentino anche solo per dire che fa ca**re!^^

Mao chan

  
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