25/03/2011
4 recensioniL’inizio di tutti i guai
James Potter, se ne stava placidamente sdraiato sul suo letto a baldacchino, all’intero del Dormitorio. I suoi occhi, di un caldo nocciola, fissavano circospetti il soffitto circolare.Era irritato, confuso e scioccato. Si, scioccato era il termine esatto.
Se non avesse assistito a quella scena, in prima persona, non ci avrebbe mai creduto.
Eppure… eppure era successo.
Analizzò lentamente le sue esperienze in merito, partendo dall’infanzia, alla ricerca di un episodio simile, ma nulla. Si soffermò qualche minuto in più su sua madre, ma anche in quel caso non vi trovò nulla. Un gesto del genere, da parte di sua nonna poi, era semplicemente impensabile. Le sue maestre, nonostante il carattere “giocherellone”, lo adoravano e non avrebbero mai fatto una cosa del genere. Addirittura la McGranitt, nonostante le punizioni, non si era mai permessa di farlo. Forse, la sua anziana vicina si era macchiata dello stesso crimine, ma in tal caso non era sicuro di poterla includere nella categoria. Insomma, quella vecchiaccia, non poteva essere considerata una donna, aveva anche i baffi, per Merlino!
No, Mrs Rottweiler non faceva testo.
Il suo sguardo, abbinato al suo sorriso, era stato sempre la sua arma vincente, eppure quel giorno qualcosa era andato storto. Per la prima volta, infatti, aveva ricevuto un no secco da una donna (in quel caso, una giovane ragazza), e in quel momento stava cercando di capire il perché.
Dal suo arrivo a Hogwarts, le sue richieste al gentil sesso erano cambiate, questo seppur vero non bastava a giustificare la cosa. Neanche in quel campo, anzi specialmente in quel campo, aveva avuto un no come risposta.
Che cosa era andato storto? Dopo tutti quei successi, per quale motivo aveva fallito?
Forse la ragazza, la Evans, aveva avuto una giornata difficile? Oppure aveva litigato con un Professore? Possibile, che avesse preso un brutto voto? Nah. E, se proprio in quel momento era stata colta da un improvviso mal di testa? Certo, sembrava in salute, ma non poteva esserne certo.
Ad ogni modo, si convinse che sicuramente un fattore esterno avesse influenzato la sua risposta.
Insomma, quale ragazza, sana di mente, gli avrebbe detto di no? Nessuna!
Sicuramente la Evans, in quel momento, si stava maledicendo in tutte le lingue, per l’insana risposta.
Sorrise, rassicurato dalla sua teoria, e in un atto di grande bontà, decise che avrebbe concesso alla Evans una seconda possibilità.