Voi ultime gocce che vi aggrappate alle foglie,
per non cadere nella dolce e piatta superficie
del cristallino lago, dopo la tempesta,
che sapete
che la foglia è l'unica cosa che vi trattiene,
l'unica cosa che permette di distinguervi,
di avere un'identità, una vostra.
Sapete che verrà il momento per voi
di cadere, e quel momento è vicino:
anche voi, come tutte le gocce passate su queste foglie,
sarete costrette a perdere la vostra unicità:
una goccia non si distingue in un mare di gocce.
È una goccia nell'oceano. È la pace dopo la tempesta,
che rimette tutto a posto, e porta le gocce dalle gocce.
E come voi, che disperatamente
lottate perchè non vi si dimentichi,
perchè non siate solo gocce
come altre, in un mare di queste,
noi uomini, poveri esseri umani
ci aggrappiamo alle nostre foglie,
per non cadere nell'enorme massa di uomini
che pensa e fa solo in un modo,
solo nello stesso modo.
Io disperatamente invoco qualcuno,
qualcosa, che mi permetta di non cadere e
che mi faccia essere la goccia nell'oceano,
e non una delle tante.
Ma conoscendo il vostro ed il mio destino,
io qui mi rassegno, con la sola speranza
che del lago, mare, oceano lo sdegno
di avervi ed avermi con loro,
che nulla desideriamo se non evitarlo,
ci allontani così da trovare pace,
e della mente etrno ristoro.