Libri > Il diario del vampiro
Ricorda la storia  |      
Autore: gaga96    25/03/2011    5 recensioni
Elena ha deciso: ama Damon! Stefan se n'è andato, Elena e Damon vivono insieme ma c'è qualche complicazione!
Oh, mi raccomando: è una Donnie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caro diario,
come sempre, eccomi qui, puntuale la sera, per raccontarti le mie avventure...o meglio, in questo caso disavventure. E' successa una cosa orribile! Insomma, ora Fell's Church è al sicuro, i kitsune sono stati distrutti e dovremmo vivere per sempre tutti felici e contenti, ma non è così...nonstante tutto, ci sono dei cuori infranti e dolori infiniti che popolano il mio gruppo di amici...E il primo, senza ombra di dubbio è Stefan...povero Stefan, so benissimo cosa significhi un amore non corrisposto! Sono ancora sconvolta della scelta di Elena! Come diamine ha potuto, dopo tutto questo tempo, dopo tutto questo amore condiviso, alla fine, scegliere Damon? Insomma, Stefan l'ha sempre protetta, l'ha sempre amata, ha sempre vegliato su di lei anche nei suoi periodi più bui e lei, dopo tutto questo, scopre di essere innamorata del mio Damon? Ancora non ci credo! Tra l'altro la scena è stata orribile! Eravamo tutti in salotto della casa di Stefan, quando all'improvviso Elena si era alzata dal divano con uno sguardo agitato e afflitto. Con voce tremante aveva mormorato:
—Stefan...Io...devo dirti una cosa molto importante!— Stefan, premuroso come sempre, le aveva preso la mano e l'aveva guardata negli occhi, sul volto un'espressione alquanto preoccupata.
—Dimmi, tesoro mio!— le aveva detto, dolce come sempre, mentre io e Meredith ci eravamo scambiate un piccolo sorriso di compiacimento per le parole appena dette. Damon era appoggiato al muro di fianco al divano dove c'eravamo io e Meredith e, a giudicare dal suo sguardo perso (ma alquanto affascinante!), avevo pensato fosse immerso nei suoi pensieri.
—Stefan...io ti...ti voglio molto bene e tu lo sai questo...— si era interrotta e a quel punto mi ero un po' insospettita.
"Ti voglio molto bene? Da quando si dicono solo questo e non 'ti amo'?" avevo pensato, aggrottando le sopracciglia, mentre lo sguardo di Meredtih si faceva più ombroso.
—Io...non voglio più farti del male! Mi dispiace tantissimo, ma...io...io penso...penso di essermi innamorata di Damon!— aveva sputato fuori all'improvviso, a velocità fulminea, tanto che subito non avevo realizzato il significato delle sue parole...qualche secondo dopo, avevo capito ciò che voleva dire e il tempo per un momento sembrava rallentare, mentre il mio cuore cadeva in profondità, rallentando il suo battito. Mi erano venuti dei brividi di freddo intenso e avevo spalancato la bocca. Cosa? Elena...innamorata...di Damon? Ma no! Non era giusto! Elena doveva stare con Stefan! Insomma...No! Ero ritornata in me quando avevo sentito gli occhi lucidi e così avevo ripreso conoscienza, e avevo sentito il mio cuore spezzarsi nel vedere lo sguardo di Stefan. Quella smorfia di dolore che tanto provo io ogni giorno e che sentirò ancora di più d'ora in poi. Il dolore di un amore non corrisposto, il dolore che la persona con cui hai condiviso tutto, persino il tuo sangue, oltre ad averti tradita, ti sta dicendo che non ti ama più e che non sei abbastanza per lei...il dolore di non essere all'altezza per lei. Ecco cosa avevo capito dallo sguardo di Stefan, rimasto immobile, mentre Elena piangeva e singhiozzava, tentando di scusarsi di tutto, ma una scusa non serviva per quel genere di torto. Stefan l'aveva guardata negli occhi e aveva sciolto il suo intreccio di mani, per poi scostare lo sguardo verso di noi, o meglio, il viso era verso di noi, gli occhi erano in un punto lontano... Avrei voluto abbracciarlo in quel momento, ma ero pietrificata. Poi, avevo lanciato uno sguardo per notare l'espressione di Damon e lo avevo visto piuttosto scosso, gli occhi, di solito di un bel nero lucido (mozzafiato!) erano improvvisamente diventati opachi. Non capivo il motivo di quell'effeto.
—Stefan, ti prego, guardami! Parlami! Dimmi qualcosa!—lo implorava Elena e, per la prima volta, avrei voluto chiuderle la bocca! Improvvisamente, avevo inizato a sentirmi di troppo e dallo sguardo imbarazzato e dispiaciuto di Meredtih, avevo capito che lei pensava lo stesso. Poi, Stefan aveva iniziato a parlare:
—Va bene, Elena. Se è lui che ti renderà felice, lo accetto. Spero solo che vivrai contenta, con lui.— le aveva detto, con calma molto controllata, tanto che avevo trattenuto il respiro. Poi, le aveva accarezzato una guancia.
—Abbi cura di te!— poi, rivolto a Damon —Non farla soffrire. Hai avuto quello che volevi! Spero siate felici!— aveva esclamato in tono davvero sincero. Ci ero rimasta di stucco, così come il resto delle persone nella stanza. Damon era tornato improvvisamente impassibile e Elena era immobile, mentre osservava Stefan uscire dalla stanza.
Ecco come è andata. Non abbiamo idea di dove Stefan sia finito, non abbiamo ancora sue notizie. Fatto sta che Elena mi ha veramente delusa. Come ha potuto farlo? Povero Stefan! Intanto, io ho il cuore a pezzi...mi sento morire ogni volta che penso a ciò che è successo, ma non per Stefan...per il fatto che un mese fa, in questo letto, dove ora ti sto scrivendo, ho passato una notte indimenticabile con lui, mio caro diario. Con la persona che mi spezza il cuore e che mi fa passare notti insonni. Sì, con Damon. Una notte piena di peccato e lussuria, in cui io e lui ci siamo lasciati alle spalle tutti i nostri problemi. Mi ricordo ancora i tocchi gelidi, ma bollenti delle sue mani sulla mia pelle. Mi ricordo la sensazione di importanza e piacere provati in quella notte, tramutati poi in pianti e dolori. Sì, perchè io credevo fosse la notte di svolta, quella dove lui capisce che lei è la sua amata e dove le giura amore eterno. Stupendo no? Peccato che non andò così. Anzi. La mattina dopo la notte più indimenticabile della mia vita, arrivò il momento più brutto di essa. Mi ero svegliata sola. Accanto a me non c'era più il bel ragazzo moro della sera prima. C'erano solo delle lenzuola sparse per il letto e la finestra aperta. Ero stata una di tante ragazze, quella notte. Una scappatella dalla realtà, dai brutti pensieri, dalle resposabilità. Un giocattolino usa e getta. Quanti pianti, mio caro diario...quanto male che ho patito. Scoprii addirittura di aver perso la mia collana, quella col cuore che mi aveva regalato mia nonna per il mio compleanno. Poi, nei giorni successivi, pareva non fosse mai esistita quella nottata. Forse per lui...ma non per me! Ora, due settimane dopo, lui passa le sue nottate con la sua Principessa delle Tenebre e non con la sua Streghetta. Ma devo accettarlo. Devo! O non riuscirò più a...Oh, scusa diario! Qualcuno ha suonato alla porta! Vado! Ti aggiorno più tardi!

 
Gettai il mio diario sotto il letto e corsi giù ad aprire la porta. Ciò che mi si parò d'innanzi mi stupì assai.
—Elena? Che succede?— esclamai alla vista della mia migliore amica in lacrime.
—Bonnie...oh, Bonnie! Non hai idea di ciò che è successo!— singhiozzò. Io spalancai gli occhi e presi un bel respiro.
—Su, su tesoro! Dai, vieni dentro e raccontami tutto!— le sussurrai, cingendole le spalle e chiudendo la porta dietro di lei. La feci accomodare sul divano. Mi faceva pena vederla così!
—Ok, ora con calma, raccontami cosa è successo.— le mormorai, cullandola, anche se di solito era il contrario, cioè venivo Io cullata da lei. Singhiozzò di nuovo, aggrappandosi alla mia maglietta del pigiama.
—Bonnie...i primi giorni in cui abbiamo vissuto insieme io e Damon...— mi investì una sensazione di gelosia tremenda e di tristezza, che, fortunatamente, riuscì a contenere chiudendo gli occhi e mordendomi le labbra talmente forte da farle diventare bianche! —...era tutto perfetto! Sì, insomma, la sera eravamo assieme e tutto il resto del giorno. Ma lui era diverso...non so come spiegartelo! Era quasi...assente. Ogni giorno è andata sempre peggio, fino a che, una mattina, è scomparso! Sono due giorni che non torna a casa da me, sono due giorni che non stiamo insieme, che non lo vedo! Mi manca,  Bonnie, e non sapere dov'è mi distrugge! Poi, quando la notte stavamo assieme, sembrava quasi non ci fosse, come se pensasse ad un'altra! Mi capisci, Bonnie?— mi implorò, affondando ancora di più il viso contorto dal dolore nel mio petto. Rimasi un po' di sasso a quella dichiarazione disperata, per poi risponderle in un sussurro:
—Meglio di quanto immagini...— non riuscivo ad alzare il tono di voce, perchè avevo la gola bloccata da un singhiozzo, ma non per quello capitato ad Elena, ma perchè sentivo le stesse sensazioni che avevo provato la mattina dopo quella notte. Lui che pensava ad un'altra mentre stava con me...Poi però, ripensai alle parole di Elena e tornai stranamente felice. Distaccato? Freddo? Forse, la loro convivenza non era così passionale e amorevole, dopotutto. Almeno per lui...
—Bonnie, non so cosa fare! Ti prego, aiutami! Non puoi fare qualche incantesimo per ritrovarlo? Sono davvero preoccupata!— mi supplicò. Sospirai, accarezzandole la testa.
—Mi dispiace, Elena, non sono abbastanza potente per ricercare un vampiro...— O forse sì. Non ne avevo idea! Sta di fatto che le chiesi se voleva rimanere qui a dormire, per questa notte.
—Sì, grazie Bonnie! Penso che mi farebbe bene!— disse, guardandomi negli occhi, il trucco sbavato e un sorriso malinconico. Le sorrisi anche io, in modo un po' tirato.
—Ok! Fatti una doccia. Vieni ti dò tutto l'occorente!— esclamai, trascinandola su per le scale e dandole un mio pigiama e la biancheria intima.
—Bonnie?— mi chiamò, prima di chiudere la porta del bagno.
—Sì?— domandai, voltandomi. Lei sorrise.
—Sei davvero un'amica!— concluse. Le sorrisi di rimando e tornai giù in cucina. Sentii l'acqua della doccia cominciare a scrosciare e mi rilassai. Non sapevo se ero stata abbastanza convincente e abbastanza dispiaciuta con lei, perchè effettivamente, sotto-sotto, pensavo che se lo fosse meritato tutto questo. Non può sempre avere tutto e tutti sotto il suo comando. E, soprattutto, ero un po' contenta che Damon fosse stato distaccato con lei! Dovrei essere triste e compatire Elena, è la mia migliore amica, dopotutto, ma Damon è il ragazzo che amo e la cosa è ben diversa. Soprattutto se la mia migliore amica ci sta insieme. O forse, ci stava insieme? A quel pensiero, un involontario sorriso mi apparve sul volto.
—Diamine Bonnie, mostra un po' di compassione!— ridacchiai, ma era più forte di me! Tentando inutilmente di riprendere il controllo di me stessa, preparai del thè con i biscotti, fino a quando non sentì la voce di Elena dal piano di sopra.
—Bonnie, potresti portarmi un altro pigiama, questo è troppo piccolo!—
—Sì, arrivo subito!— sospirai. Saltellai su per le scale, fino ad arrivare alla mia camera, tenendo accesa solo la luce del corridoio. Pescai il pigiama più largo che avevo e stavo per portarlo ad Elena, quando mi accorsi di una cosa luccicante sulla mia scrivania. Mi avvicinai lentamente e accesi la piccola luce li di fianco e in quel momento il mio cuore perse un battito, mentre lo stupore si prendeva possesso di me. Iniziai ad agitarmi e il cuore iniziò a galloppare, mentre un calore che ben conoscevo mi stava investendo! Sulla mia scrivania, con accanto un foglietto, c'era la mia collana, quella che avevo perso quella notte e vicino una piuma nera e luccicante. Mi si riempirono gli occhi di gioia e lacrime, mentre un sorriso mi riaccese il volto e un entusiasmo misto a felicità mi stavano invadendo, così forti e puri che mi si creò un groppo in gola per trattenerli e le budella mi si restrinsero a contatto con quella piuma nera. Con mani tremanti, lessi il biglietto, ovviamenente scritto con calligrafia molto elegante, tipica di Damon. In italiano, c'era scritto:
"Sei tu! Per sempre!"
Non compresi il significato di quelle parole, ma sapevo che avevano un grande valore! Mi venne da piangere! Domani mi sarei presa un dizionario italiano, poco ma sicuro!
—Bonnie! Il pigiama!— gracchiò Elena dal bagno. Nascosi in un posto sicuro la piuma e il biglietto in uno dei miei libri di magia, mentre mi rimisi al collo la mia collana ritrovata, anzi, riportata. Sorrisi, radiosa. Corsi verso il bagno e diedi a Elena il pigiama.
—Grazie, tesoro! Ma...ehi! Hai ritrovato la tua collana! Contenta?— esclamò.
—Non puoi neanche immaginare!—
 
 
 
 
 
 
 
Ciaoo! Eccomi tornata con una nuova one-shot! Che, dite? Vi piace? Fatemi sapere! Grazie a tutti! Un bacione!
 
gaga96
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: gaga96