Inizio col dire che
questa one shot nasce dal desiderio innato di vedere molte più
scene
Steferine nel telefilm. Sapete ormai che amo questa coppia,
che li adoro insieme e che credo ciecamente che non tutte le speranze
per loro sono esaurite. E' una missing moment, perché mi sono
immaginata così il seguito di quella fantastica scena
Datherine, in The House Guest.
Un altro dei vari motivi per cui
l'ho scritta, è che non sopporto più questa dannata
attesa per il ritorno di TVD.
Detto questo, vi auguro una buona
lettura, e recensite, anche criticando, mi raccomando!
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Maybe I should have Hope #
Stefan/Katherine
Oneshot
Katherine
uscì dalla camera da letto di Damon, particolarmente
infastidita.
Era assurdo, non se lo sarebbe mai aspettato da lui,
persona che in centoquarantacinque anni non aveva fatto altro che
cercarla.
Lo stesso uomo che cedette qualche mese prima, alla
tentazione di possederla.
Tenendosi sulle spalle una delle
camicie di Damon, vagava in giro per il pensionato, alla ricerca di
queste altre 'sei camere'. Vide provenire dalla stanza di Stefan una
luce soffusa.
Sorrise e lentamente si trascinò sul bordo
della porta, per vedere cosa stesse facendo.
Era seduto, chinato
sulla scrivania. Scriveva qualcosa, probabilmente una pagina del suo
'stupido' diario.
Lentamente Katherine aprì la porta, ed a
piccoli passi avanzò verso di lui. Egli alzò lo
sguardo, subito chiuse il diario e lo spostò infondo al
tavolo.
"Che cosa vuoi?" domandò incrociando le
braccia e sospirando.
Katherine sorrise, poi sospirò. "Tuo
fratello mi ha appena cacciata via dalla sua camera da letto, si
tratta così un ospite?" lo guardò
imbronciandosi.
Stefan scuotè la testa. "Non se non
sei un ospite indesiderato" sospirò e la guardò
rassegnato. "Se sei venuta a cercare un letto in cui dormire,
fai pure. Vorrà dire che dormirò sopra un albero"
disse acido Stefan.
Katherine come di suo solito alzò un
sopracciglio, per poi avvicinarsi di più e poggiarsi sul bordo
della scrivania.
"È un letto matrimoniale Stefan,
dovremmo sfruttarlo per quello che serve!" si morse il labbro
inferiore. "Ah, forse stai aspettando Elena"sospirò
corrugando la fronte e guardando per terra, prima che Stefan
scoppiasse in una breve e silenziosa risata.
"Quanto sei
scontata Katherine, ti facevo più imprevedibile, sai?"
egli deglutì, continuando a sorridere.
"Non ti voglio
qui, non ti è forse chiara la cosa? Ricordati che il motivo
per cui non ti abbiamo cacciato via di casa a calci in quel tuo
sedere da vampira stronza, è perché il tuo è un
aiuto prezioso, purtroppo"
Katherine rimase un po' sorpresa
da quella risposta, fece un sorrisino falso, poi diventò
seria.
"Ed il motivo per cui sono ancora qui, in questa
città fuori moda e dannatamente noiosa? La ragione per cui
devo sopportare la mia stupida doppelganger e i suoi amici
altrettanto inutili? Te li sei chiesti, Stefan? Uh?" incrociò
le braccia socchiudendo gli occhi, attendendo una risposta.
In
effetti, Stefan non lo sapeva per certo.
Forse aveva l'intenzione
di tradire tutti, non appena avrebbero sconfitto Klaus? Li avrebbe
consegnati nelle sue mani, e poi sarebbe scappata in qualche isola
deserta? Non poteva saperlo.
Si avvicinò alla finestra,
senza degnarla di uno sguardo. "Allora, sai i miei motivi?"
ripeté lei seguendolo, con le braccia incrociate.
Katherine
notò la sua reazione curiosa, e si appoggiò sul
davanzale della finestra scrutandolo.
"Perché vuoi
approfittare di noi, per uccidere Klaus" disse lui, quasi
sottovoce.
"Si dia il caso che qui dentro, l'unica a
rischiare di essere tradita sono io!" affermò lei, poteva
immaginare che quando tutto sarebbe finito, l'avrebbero colta di
sorpresa e rinchiusa in quella stupida cripta.
"Bene,
allora... Illuminami, prego" la guardò indicandola,
voleva sentire la sua versione dei fatti. Lei sospirò, e
avvicinandosi al suo viso cominciò a parlare. "Sono
rimasta qui, Stefan... per proteggerti" sussurrò le
ultime parole, e Stefan scuoté la testa ridacchiando.
"Sono
seria, stupido!" lo rimproverò, dandogli una pacca sulla
spalla.
"Da cosa vuoi proteggermi, da te stessa?"
domandò lui, incrociando le braccia.
"Voglio
proteggerti da John e Isobel, ti vogliono morto come vogliono morto
tuo fratello, e lo sai benissimo" rispose indietreggiando,
facendo un altro dei suoi sospiri interminabili.
“Uscire
dalla tomba significava essere libera, non ci ho pensato due volte...
ad una condizione però" Stefan corrugò la fronte.
"Cosa volevano?" domandò, curioso.
"Avevo
due possibilità: Restare ad aiutarvi nella battaglia anche se
a malincuore, oppure..." fece una pausa, tornando di fronte a
lui, sfiorandogli una mano. "Andarmene via da qui, fregandomene
di tutti quanti e lasciando che Isobel e John ti uccidessero"
Stefan rimase sorpreso da quelle parole.
Una parte di lui non
riusciva a crederci, l'altra sperava che fosse vero. Katherine,
dopotutto, lo amava realmente? Deglutì a fatica, e fissò
la mano di lei che leggermente sfiorava la sua. Rimase in silenzio,
attendendo che lei disse qualcos'altro.
"Questo perché
ti amo, Stefan" sussurrò, facendo un mezzo sorriso.
Stranamente però, la reazione del vampiro fu differente, non
la solita.
Sorrise a Katherine. Un sorriso sincero, dolce. "Non
so se tutto quello che mi hai detto è la verità, ma
sicuramente qualcosa in te è cambiato, Katherine" disse,
spostando la mano e continuando a sorriderle. "C'é ancora
speranza in me dopotutto... parole tue, no?" sorrise
divertita.
"Potrebbe esserci, ma non montarti la testa, sai
come la penso, e fino a quando non avrò la certezza, non potrò
perdonarti di tutto il male che hai fatto" questa volta lo disse
seriamente, indicandole la porta e provocando in Katherine
un'espressione seccata.
"Come vuoi..." sbuffò e
si guardò intorno, poi rassegnata si avviò verso la
porta. "Allora continuo la caccia al tesoro, magari nella
prossima camera trovo un terzo fratello disposto ad accogliermi tra
le sue possenti braccia!" disse sarcastica, prima di uscire
quasi completamente.
Stefan rise leggermente, poi alzò lo
sguardo. Katherine affacciò la testa. "Buonanotte,
Stefan" sussurrò e sorrise, poi canticchiando sottovoce
si allontanò dalla sua stanza, per cercare le altre cinque
camere da letto restanti.
Intanto, Stefan tornò a sedersi
e riprese il diario tra le mani. Sospirando, continuò a
scrivere.
'E se in Katherine ci fosse ancora un po' di umanità, dopotutto?'