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Autore: angelikakiki    26/03/2011    10 recensioni
James Potter alle prese con un Harry di quasi un anno. Ce la farà a non mettersi nei guai? E chi l'aiuterà a risolverli?
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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“ James!” urlò la mia adorabile mogliettina intenta ad uscire di casa.
“ Si amore della mia vita nonché mia adorabile urlatrice preferita?” domandai.
“ Vado da Bathilda Bath, vedi di non fare danni con Harry!” disse praticamente fuori dalla porta. Uscii dalla cucina.
“ Perché, che dovrei combinare?” chiesi con in mano una barretta di cioccolato. Lei si avvicinò e mi baciò.
“ Tu combini sempre qualcosa, James Potter. E non dare a Harry quel cioccolato! Lo sai che gli fa male ai dentini!” disse. Annuii un po’ sconfitto. Lei uscì. Un sorriso malandrino mi invase le labbra e mi avviai subito verso la cameretta di Harry, come un felino pronto a balzare sulla preda. Entrai di soppiatto, pensando che dormisse. Ma no, eccolo lì quel Malandrino. Tutto suo padre, c’era poco da fare. Mi guardò con quegli occhietti verdi mentre mi avvicinavo a lui con una barretta di cioccolato in mano in segno di pace. Non volevo che si mettesse a piangere come quando vedeva Lily con in mano gli omogeneizzati.
“ Vengo in pace!” dissi con un fare solenne. Lui mi guardò un po’ scandalizzato. Ok, forse lo stavo davvero spaventando. Ma quando vide quella barretta di cioccolato si mise a ridere contento. Gliene staccai un pezzetto.
“ Se osi dire a tua madre che te l’ho data io, giuro che non ti darò mai il Mantello dell’Invisibilità!” affermai. Lui prese dalle mie mani il pezzo di cioccolato divorandolo all’istante con la stessa rapidità di un Mocciosus che legge un libro di Pozioni. Mi sedetti sul divanetto accanto al suo lettino con tanto di sbarre. Sembrava un carcerato, poverino. Lo presi e me lo misi sulle ginocchia. Ecco, così sembrava un po’ più felice. Guardava con desiderio la barretta nelle mie mani. Gliene staccai un altro pezzo.
“ Ehi, questa in teoria è mia!” dissi. Ma lui non mi diede ascolto e mangiò lo stesso.
“ Oh, ultimamente stai prendendo un po’ troppe cose che sono mie!” constatai.
“ Prima mia moglie… che, te lo concendo, è fantastica, ma dai sta più tempo con te che con me!” ammisi sorridendo. Lui si limitava a fissarmi sbigottito. Povero bambino. L’avrei traumatizzato.
“ Poi il mio cognome! Cioè, l’unico Potter ruba cuori di Hogwarts sono io, chiaro? Tu non potrai rubarmi il titolo…” dissi.
“ E poi anche il mio migliore amico! Sirius sta sempre a giocare con te!” confessai. Harry rise.
“ Eh, beato te che ridi!” esclamai. Ma non smetteva di ridere. Una risata troppo contagiosa.  “ Ok, va bene, te lo concedo, hai stile nel ridere. Ridi come un Malandrino. Ora però non ti montare la testa!” dissi. Ok, era ufficiale, stavo parlando da solo.
“ Ah, e poi sono sicuro che batterai ogni mio record di Quiddich… hai più da fare tu con quella scopettina giocattolo che Mocciosus con le sue provette da chimico. Bene. Allora, analizziamo la questione: tu mi privi di mia moglie, il mio migliore amico, il mio titolo e i miei record di Quiddich. Che altro vuoi dalla mia vita?
Harry indicò la barretta di cioccolato. Gliela porsi tutta.
“ Bene. Ora sì che mi sento meglio! Schernito anche da mio figlio! Il mio primogenito…” dissi con una vena drammatica. Ma Harry non mi ascoltava. Era troppo concentrato sulla barretta.
“ Ok, lo ammetto, sei in gamba piccolo. Cioè, neanche hai un anno e già mi disobbedisci. Io ti stimo!” confessai. Poi mi venne in testa uno scherzo.
“ Harry, omogeneizzato!” esclamai per vendetta. Lui assunse un’espressione corrugata del faccino. Risi come un matto, forse facendolo anche spaventare.
“ Ahahahah! Lo so che scapperesti con la stessa velocità di un Mocciosus davanti a un flacone di shampoo!” affermai. Lui incominciò a giocare con la carta della barretta, tutto sporco di cioccolato.
“ Ok, come faccio a lavarti?” domandai. Lui scosse la testa. Bene, anche mio figlio mi girava le spalle. Grandioso. Se Lily l’avesse scoperto mi avrebbe ucciso. Con una morte lenta. E dolorosa. Wow. La prospettiva era allettante, ma no, grazie. Dlin dlon. Andai ad aprire a Sirius, mezzo disperato.
“ Siriussssss!!!” esclamai mostrandogli Harry tutto sporco di cioccolata. Sirius cominciò a ridere.
“ Lily ti spezza le gambe” osservò guardando il pargolo. Grazie, fratello.
“ Come faccio?
“ Aspetta… em… Gratta e Netta!” disse Sirius. I vestiti tornarono puliti. Ma Harry era comunque sporco in faccia e nei capelli radi.
“ E per questi?” chiesi preoccupato.
“ Un bagno!” disse Sirius. Annuii. A mali estremi, estremi rimedi. Riempii la vasca e immersi il piccolo un po’ stile Teti e Achille, tenendolo per una gamba a testa in giù.
“ Guarda! Si sta divertendo!” disse Sirius. In realtà Harry stava cominciando a piangere.
“ Ok, calma… Harry! Harry, guarda… em…” Sirius gli fece delle boccacce. Niente.
“ Che si fa?” domandai. Sirius scosse la testa.
Dlin dlon. Non pensavo che l’ora della mia morte fosse così melodiosa.
“ SIRIUS! Tu porta Harry a letto e cerca di farlo addormentare, io intanto apro casa!” dissi scendendo le scale e mollando il marmocchio a Sirius. Aprii cercando di darmi un contengo.
“ Amore mio!” esclamai abbracciandola e baciandola. Ovviamente prolungai quel bacio strategicamente. Passarono un po’ di minuti. Lei si staccò.
“ A cosa devo tutto questo affetto?” chiese compiaciuta.
“ Io… em… Sirius sta su e em…
“ Cosa è successo a Harry?” domandò lei con la rabbia negli occhi. Arretrai.
“ Io… no, em… tranquilla…” si diresse verso la sua camera. Ma quando l’aprì trovò Sirius sulla sedia, e Harry che dormiva nella culla. Sospirai rilassato. Lei anche si rilassò.
“ Oh… meno male… non è successo nulla… con voi due in giro…” commentò e andò a poggiare il giaccone. Harry appena la madre fu uscita, cominciò a ridere. Sirius mi guardò allarmato.
“ Questo diavoletto è peggio di noi, te lo dico io, Ramoso!” esclamò. Guardai Harry negli occhi.
“ Certo che sei proprio uguale a me, eh? Fai tutto il buono per conquistare Lily, freghi Sirius… ma bravo… complimenti…” dissi. Harry sorrise. Un sorriso malandrino. Era proprio mio figlio.  

  
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