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Autore: Marbella    27/03/2011    3 recensioni
"Caldo. Faceva terribilmente caldo. Le sembrava di essere avvolta in una culla rovente, morbida e...granulosa.
Trattenendo il fiato e rimanendo ancora sdraiata ad occhi chiusi, palpò leggermente il terreno sotto la sua mano: sabbia..."
Il nostro è solo uno degli infiniti mondi possibili...
E Penny lo scoprirà a proprie spese...
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti/e!

Lo so che non è molto furbo cominciare più storie pressoché in contemporanea, ma ci voglio provare lo stesso, sperando che vi piacciano!

Quindi buona lettura ^.^

Un bacione e grazie a tutti quelli che leggeranno e -spero- commenteranno,

a presto,

Marb.


 


The Travellers

Prologo


Caldo. Faceva terribilmente caldo. Le sembrava di essere avvolta in una culla rovente, morbida e...granulosa.

Trattenendo il fiato e rimanendo ancora sdraiata ad occhi chiusi, palpò leggermente il terreno sotto la sua mano: sabbia. Deglutì. Percepiva la luce abbagliante battere sulle sue palpebre serrate, ma non aveva il coraggio di guardare: qualcosa le diceva che quello sarebbe stato un brutto risveglio. Si concesse un altro paio di minuti, respirò a fondo, si sollevò a sedere e aprì gli occhi. Ok, quello era senza dubbio un brutto risveglio, il peggiore da quando tutto era cominciato.

Attorno a lei c'era solo un mare di sabbia infuocata, un deserto di dune spazzato dal vento che pareva non avere mai fine.

-Merda...- mormorò Penny cercando di non scoppiare a piangere come una bambina -Ora sono veramente nella merda!- confermò a se stessa.

-Come diavolo faccio a trovarlo?- Si maledì per aver pensato di potercela fare da sola, per essersi illusa di trovare Alex in quel casino immane che era diventata la loro vita; poi maledì Alex per avergliela rovinata, la vita, e infine pregò tutti gli dei che le venivano in mente perchè quello stronzo fosse ancora tutto intero.

Non riusciva a vedere alcunché dal punto in cui si trovava, una sorta di conca nel cuore del torrido nulla; quindi si alzò in piedi di scatto stringendo i pugni per farsi coraggio. La lunga treccia di capelli rossi ondeggiò sulla sua schiena mentre in punta di piedi, schermandosi dal sole accecante con la mano, cercava di scorgere una qualsiasi traccia nel liquido orizzonte.

-Spero solo che non sia un miraggio....- si disse strizzando le palpebre per rendere più nitida la visione. Ad una distanza imprecisabile tremolavano delle sagome di un verde intenso che potevano essere alberi, o meglio palme ... se lì esistevano le palme. Le labbra della ragazza assunsero una piega decisa, che un po' contrastava con la spruzzata di lentiggini sul suo viso; si chinò ad afferrare lo zainetto sdrucito che giaceva insabbiato accanto a lei, e lo aprì.

-Questo potrebbe andare...- estrasse un foulard di cotone dai colorati disegni etnici e lo bagnò versando pochissima acqua da una delle bottigliette di plastica che accortamente si era portata via. Raccoltasi la treccia sul capo, si fasciò completamente la testa e buona parte del viso con il pezzo di stoffa; poi si tolse la giacca a vento, la maglia a maniche lunghe e la canottiera, rimanendo in reggiseno. Frugò di nuovo nello zaino e finalmente trovò il suo vecchio maglione; con un sospiro schifato al contatto con la lana, lo indossò.

-La lana mantiene la temperatura corporea.- ribadì per convincersi di aver fatto la scelta giusta, nonstante il sudore le ruscellasse già tra le scapole. Si tolse allora anche i jeans per mettersi dei pantaloni di lino scoloriti. A quel punto, infilati gli altri vestiti nello zaino, inforcò gli occhiali da sole e si guardò sconsolata i piedi chiusi nei suoi bassi stivali di pelle marrone.

-Dio, i miei poveri piedi faranno veramente la sauna!- Ma non aveva al momento un'altra soluzione per loro, le infradito sarebbero state più dannose che utili; si mise perciò lo zaino sulle spalle e arrancando a fatica nella sabbia si diresse verso la striscia di verde luminoso in lontananza...



.....In the next episode XD

"Portandosi una mano alla bocca si accasciò sullo schienale del sedile.

-Ma che diavolo mi succede?!- si lamentò, mentre pareva che la testa volesse esploderle. Fu allora che incrociò lo sguardo di Alex: stava trattenendo il respiro ed era altrettanto pallido.

-Non è possibile...-"



  
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