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Autore: Eireen    28/03/2011    0 recensioni
Dopo la lunga e dolorosa separazione dei genitori e la fine della storia che durava ormai da due anni col suo ragazzo Jerome, Roxane giovane ventenne si ritrova sconvolta. Viene lentamente risucchiata in un vortice di alcol, droga e sesso e suo padre sentendo di non poter più contenere la situazione decide di spedire la figlia in Irlanda a vivere con la nonna prima che sia troppo tardi.
Ed è proprio in Irlanda che Roxane scopre di non essere una ragazza come le altre, qualcosa nel suo sangue e nel suo lignaggio la rende una giovane donna a dir poco fuori dal comune.
(Vorrei precisare che questa storia è di genere Urban Fantasy ma dato che non c'era quella sezione ho trovato più adatto meterla in quella Fantasy. Inoltre ho deciso che publicherò i capitoli dividendoli in vari pezzi perchè altrimenti sarebbero troppo lunghi, inoltre avrete notato che ho aggiunto al titolo la dicitura prima versione. Questo perchè sto scrivendo una seconda versione di questa storia che publicherò a breve. Buona lettura a tutti!)
Genere: Avventura, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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enchanted capitolo 1 part 1

Francia, Giorni nostri.

Roxane non era mai stata una tipa mattiniera.
Aveva sempre prediletto andare a dormire la mattina verso le sei e svegliarsi alle tre, quattro del pomeriggio. Peccato che ormai il suo tempo da nullafacente era finito.
Suo padre, Richard, stufo di vedere la figlia girare per casa tutto il giorno in pigiama fino alle otto di sera e poi vederla uscire per rincasare ad orari improponibili, aveva ben pensato di trovarle un lavoro.
Almeno aveva avuto il buon gusto di trovarle un lavoro decente, peccato solo per gli orari.
Difatti alle otto in punto suo padre andò a tirarla giù dal letto con la solita poca delicatezza. Entrò nella minuscola stanza come un tornado facendo sbattere la porta contro il muro, si precipitò alle finestre e le spalancò. Meno male che era estate e c'era caldo, se fosse stato inverno Roxane sarebbe morta di freddo.
Borbottando si ritrasse sotto le coperte nacondendo la testa sotto il cuscino, c'era decisamente troppa luce per una che era abituata a vivere praticamente solo di notte.
Ma suo padre non non era certo tipo da arrendersi così facilmente. Afferò un lembo delle coperte e iniziò a strattonarle, ma la ragazza non demordeva le teneva saldamente sopra la sua testa.
-Roxy! Devi alzarti! Non vorrai fare tardi proprio il tuo primo giorno di lavoro?-
Roxanne sbuffò sonoramente e si alzò a sedere. - Non ci voglio andare! Sono stanca ho dormito solo due ore stanotte sarei uno zombie a lavorare e mi licenzierebbero comunque!
Suo padre strinse gli occhi e si mise le mani sui fianchi sbattendo un piede a terra. Pessimo segno. - Roxane Leroy! Te l'avevo detto ieri sera di non uscire e di andare a letto presto! Hai vent'anni devo ancora dirtele io queste cose? Tu adesso ti alzi ti prepari e fili a lavorare e fai in modo di farti assumere perchè se ti licenziano io non ho nessuna intenzione di mantenerti ancora! Non mi interessa se hai dormito poco!-
La ragazza accasciò sul letto e si coprì le orecchie col cuscino le urla di suo padre di primo mattino non erano il modo giusto per iniziare la giornata.
Non aveva affatto voglia di alzarsi così presto.

Se aveva capito bene il lavoro che le aveva trovato era in un bar sulla Promenade des Anglais quindi a poco più di cinque minuti a piedi da casa sua. E dato che Nizza in estate era piena di turisti il bar sarebbe certamente stato pieno di clienti. Il suo turno era dalle nove del mattino fino alle cinque del pomeriggio e come orari non era male perchè poteva uscire la sera, ma poi la mattina sarebbe stato un casino riuscire a svegliarsi.
Appena si accorse che suo padre aveva smesso di sbraitarle contro e che era uscito dalla stanza sì alzò dal letto e si infilò i primi vestiti che raccolse dal pavimento.
Guardandosi intorno si accorse che effettivamente la sua stanza era ridotta ad un porcile.
Il pavimento era ricoperto da una moquette di vestiti, la scrivania era  piena di cartacce di merendine e chewingum che non aveva mai buttato nel pattume, tutte le scarpe che aveva erano buttate alla rinfusa per tutta la stanza e seppure questa fosse molto piccola fece fatica a trovarne due dello stesso paio. Si ripromise che tornata da lavoro quel pomeriggio avrebbe messo in ordine. Una volta vestita si affacciò al corridoio e quando vide che suo padre non era nei paraggi sgattaiolò in bagno. Non voleva che vedendola riattaccasse a urlarle di quanto fosse irresponsabile alla sua età e che doveva imparare a gestirsi da sola e bla bla bla quante sciocchezze.
Lei sapeva gestirsi benissimo da sola, solo che non ne aveva voglia.
Eppure non era sempre stata così.
Fino a qualche mese prima era stata una ragazza responsabile e matura ma poi erano successe talmente tante di quelle cose contemporaneamente che aveva deciso che voleva ribellarsi.
Essersi comportata da brava ragazza non le aveva impedito di stare male quindi aveva deciso di concedersi un po' di libertà. Ovvio comportarsi da incosciente e vivere una vita sregolata non la faceva star meglio, ne tantomeno risolveva i suoi prblemi, ma almeno si divertiva, riusciva a passare qualche ora in serenità coi suoi amici e per quelle poche ore stava bene. Quindi non aveva nessuna intenzione di cambiare le sue abitudini...per ora.

   
 
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