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Autore: trialbyfire__    28/03/2011    5 recensioni
Evermore è una ragazza di 28 anni, che giunge in uno strano posto dopo essere scappata dalla sua vita, quella che si era costruita con tanta fatica a New York.
Un uomo, della cui presenza non mi ero accorta, si avvicina.
“Pago io per la signorina, mi dia la 6277, per favore” - dal primo capitolo.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima Fanfiction, beh non proprio la prima..ma è la prima che pubblico :)

Spero tanto che vi piaccia, ho sempre avuto paura che la storia non reggesse. Intanto ringrazio una persona a cui voglio tanto bene :3, Valeria (si adeso puoi vantarti u.u) che mi ha convinta a pubblicarla dicendomi che la storia le piace molto.
Per il rating è Giallo, perchè tratta una tematica (seppure in modo live)  a cui alcuni potrebbero essere sensibili, ma potrebbe essere che più avanti lo alzerò..non ne sono sicura.
La storia credo diventerà più interessante dal prossimo capitolo, in questo spiego soltanto il perchè della fuga della protagonista.
Bene, basta fare la logorroica...buona lettura! :D
Ju.
P.S. = sia il titolo della Fanfiction, che il titolo dela canzone sono prese da una canzone di Adm Lambert che amo, che si intitola appunto, Aftermath.

Capitolo n. 1 – Have you lost your way?
Eccomi qua a scappare di nuovo da tutto e da tutti. Perché sto scappando? Beh, sono vittima di stalking. Sì forse sarebbe stato meglio starsene chiusa in casa e chiamare quel numero messo a diposizione per casi del genere o sperare in un miracolo. Ma questo è stata la spinta per lasciarmi alle spalle la mia vita ormai diventata monotona e noiosa, movimentata solo da quel bastardo. Dai primi messaggi e telefonate è arrivato a veri  e propri appostamenti sotto casa. Dovrei denunciarlo, ma ho paura che una volta uscito dalla prigione vorrebbe vendicarsi facendomi del male, o peggio uccidermi. Quindi ora mi ritrovo in questo posto a me sconosciuto dopo aver corso per posti di cui ignoravo l’esistenza.  Meglio così, non riusciranno a trovarmi facilmente, probabilmente non mi troveranno del tutto. Guardandomi intorno però, mi rendo conto di essere quasi più terrorizzata da questo posto che dal mio “ammiratore”, se così possiamo chiamarlo. Per completare il tutto si era messo anche a piovere, rendendo questo posto ancora più grottesco e inquietante. Fortunata. Sono passata dalla padella alla brace, fantastico!
Devo dire però che se non voglio prendermi una polmonite è meglio che entri in quello che dovrebbe essere un hotel, ma che ha tutte le sembianze di quei castelli infestati posti su delle rupi che si vedono spesso nei film. Ho quasi paura ad entrare, non c’è nemmeno un cartello con il nome dell’hotel. Solo un’insegna che diceva:   ✰ ✰ ✰ ✰ ✰. 
Cinque stelle? Questo posto? Se fosse un hotel per vampiri potrei anche capire, ma in questo momento mi risulta impossibile crederlo. Dopotutto però, se gliele hanno date queste benedette stelle, un motivo ci sarà!
Esitante entro dalla porta girevole. Dietro di essa si nascondeva tutto un altro mondo…di lusso. Enormi lampadari sugli alti soffitti andavano a creare cascate di cristallo . Poltrone e divanetti rossi, tavolini (anche loro sempre di cristallo), vasi di orchidee; tutte cose che da fuori nemmeno ti immagineresti. Tiro un sospiro di sollievo che non mi ero nemmeno accorta di trattenere. Mi sento meglio e rilassata: il posto mi piace, ha un design moderno ma è comunque di classe.  Mi avvicino alla reception mentre mi guardo ancora intorno, devo assolutamente prenotare una camera e farmi una doccia, sto per crollare. Saluto il ragazzo, intento a sistemare scartoffie di vario genere.
‘’Buon giorno, benvenuta all’hotel Excelsior Quelle. Come posso aiutarla?’’ mi dice una volta essersi accorto della mia presenza.
“Vorrei una camera singola per favore. Solo che non so per quanto mi fermerò...”
“Guardi la voglio aiutare, lei mi paga la camera per questa settimana e io intanto la prenoto anche per la prossima. Così nel caso si voglia fermare, nessuno gliela ruba...poi se vuole andarsene prima, disdiciamo tutto.” mi propone con un sorriso.
“Perfetto! Grazie infinite...”
“Si figuri! Dia pure la sua valigia a Kevin, quel ragazzo laggiù, gliela farà trovare in camera.”
“Emh...non ho una valigia. Solo un borsone.”
Cosa pensa? Una pianifica la fuga dal suo stalker e trova anche il tempo di farsi la valigia? Mi sono detta che avrei portato solo lo stretto necessario, poi il resto lo avrei comprato qui..anche se, vallo a trovare un negozio qui nei paraggi. Va beh, ma questo lui non poteva saperlo.
Il  ragazzo mi sta guardando confuso, quanto tempo era rimasta qui impalata a fare monologhi con il mio cervello? Arrossisco, che vergogna.
Cerco il portafogli, posso pagare ora. Aaaah porca miseria! Non ho abbastanza soldi! Non potevo finire in un hotel meno lussuoso? Sbuffo rumorosamente.
“Scusi ma...non è che avete una camera meno costosa?...E’ che proprio non ci arrivo.”
Alle mie parole un uomo, della cui presenza non mi ero accorta, si avvicina. E’ abbastanza alto, ma non molto più di me (solo perché io sono molto alta), ed è molto magro.
“Pago io per la signorina, mi dia la 6277, per favore”
Che bella voce. Peccato non lo possa vedere bene, ha il viso nascosto dal cappuccio della felpa e da un paio di occhiali da sole. Ma cosa sto facendo? Un tizio mi paga la camera e io non dico niente?
6277…è anche un numero alto. Sarà sicuramente una di quelle suite megagalattiche! No, non posso lasciargli fare tutto questo.
“Grazie mille ma…non deve! Davvero. Me la caverò da sola in qualche modo…vedrà.”
“Non si deve preoccupare. Senza offesa ma, non mi sembra in ottime condizioni…voglio dire è bagnata fradicia ed ha il fiatone, una bella camera è il minimo che si merita se deve restare qui per molto.” mi risponde sorridente, mostrandomi i denti bianchissimi. E che sorriso.  Se mi ha spiazzata solo con questo chissà cosa succederebbe se lo vedessi meglio. Okay, basta Ever! Non lo conosci nemmeno, smettila di fantasticare.
E’ stato così gentile e convincente che mi risulta impossibile rifiutare, annuisco sorridendo timidamente anche io.
Lui mi sorride di nuovo, trionfante.
Jake, il ragazzo della reception, mi dice di seguirlo. Mi volto per ringraziare l’uomo prima di andarmene, ma è già sparito. Com’è possibile? Mi sono girata 2 secondi.
“Va beh, vado in camera e poi lo cerco” penso.
In ascensore vedo Jake schiacciare il tasto del 5° piano, l’ultimo. Chi sa che camera mi aspetta.
Ci fermiamo di fronte alla prima porta, non che ce ne siano molte su questo piano.
“Eccoci qui, camera 6277. Quell’uomo le ha preso una delle nostre suite più grandi, deve avere davvero un debole per lei” ride.
“In effetti non ha tutti i torti…ma per favore mi dia del tu.”
“Okay, ma fallo anche tu però..”
“Va bene..”
“Allora, queste sono le chiavi. Sono due in caso ne perdessi una. Qui invece ci sono i numeri che ti possono servire, una piantina dell’hotel,  e istruzioni varie..luci, sauna eccetera eccetera..”mi dice porgendomi le due tessere e fogli vari. Sauna? E’ praticamente una mini-casa!
“Se ti serve qualcosa chiamami pure, non farti problemi. Alla reception solitamente ci sono sempre io, ma se così non fosse chiedi di me..”
“Grazie, sei davvero gentile..”
“Di niente figurati. Mi sei simpatica, non se il classico tipo di cliente che viene qui…ricco sfondato e con la puzza sotto il naso” dice provocando la mia risata. Questo ragazzo è davvero simpatico, forse ho trovato almeno un amico in questo posto.
“Ora devo andare, il lavoro mi chiama!”
“Buon lavoro allora!”
“Grazie” mi fa l’occhiolino e scompare dietro le porte dell’ascensore. Prima di entrare prendo un respiro profondo. Al passare della tessera nella serratura un “tlack” e una spia verde mi avvisano che la porta è aperta. Entro, chiudendola alle mie spalle.  Girandomi mi accorgo che quella casa non è poi tanto mini. 

  
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