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Autore: Giulz95    28/03/2011    0 recensioni
"Lo sguardo all'orizzonte. Lo spettacolo che le si para davanti è idilliaco: l'alta scogliera dalla quale il Blackbird decolla quasi ogni giorno si erge sull'oceano, limpido e tinto del rosso e dell'arancione del tramonto che era appena iniziato, sorvolato da gabbiani che volano liberi."
Questa è una fanfic vecchissima, che avevo scritto quando nella mia mente Chrystine non era ancora una donna, ma solo una bambina salvata da Logan.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Logan/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sguardo all'orizzonte. Lo spettacolo che le si para davanti è idilliaco: l'alta scogliera dalla quale il Blackbird decolla quasi ogni giorno si erge sull'oceano, limpido e tinto del rosso e dell'arancione del tramonto che era appena iniziato, sorvolato da gabbiani che volano liberi. Ma lei si sente comunque confusa. È seduta sulla nicchia della sua finestra. Non se la sente di continuare. Vorrebbe mollare tutto ma allora sarebbe come scappare, nascondersi e se c'è una cosa che non vuole essere è una codarda. E per andare dove poi? Chi sarebbe pronto ad accogliere una ragazzina sconosciuta che rischia di ucciderlo? Ma deve farlo, non può vivere con loro, non può dare loro il peso di vivere con lei. Si alza, prende la sua borsa e inizia a prepararla. Ad un tratto qualcuno bussa.

 

“Chrys?”

 

È Logan. No. Non vuole farsi vedere da lui così. Lascia cadere la borsa a terra.

 

“V-vieni..”

 

“Ehi.. il professore ha cercato di chiamarti ma..”

 

Il suo sguardo si sposta sulla borsa semiaperta. Poi abbassa lo sguardo.

 

“Te ne vai?”

 

“Logan io non.. Non sono così.. Non posso vivere con voi. Non posso essere normale. “

 

“Nessuno di noi è normale. Cosa hai intenzione di fare?? Di tornare allo S.H.I.E.L.D.? Credi che Nick ti accoglierà a braccia aperte dopo quello che è successo in Italia?”

 

“Non tornerò allo S.H.I.E.L.D. E non tornerò neanche al Dipartimento K!”

 

“Dove hai intenzione di andare allora??”

 

“Non lo so!!!”

 

“Quindi stai...”

 

“STO SCAPPANDO MALEDIZIONE, SÌ!!”

 

Chrystine scoppia in lacrime inginocchiandosi a terra, come se le sue fragili gembe non potessero reggere la forza di quelle urla. Logan si abbassa e la abbraccia mentre lei sussulta per i singhiozzi.

 

“Ma che ti prende....?”

 

Un pianto convulsivo. Come se stesse buttando fuori tutto quello che ha subito. L'arma perfetta in questo momento sembra una bambina, quello che è davvero. Quello che sarebbe dovuta essere.

 

“Calmati... va tutto bene...ci sono qui io ora.”

 

Ma continua a piangere. Poi lentamente quel pianto straziante si placa e quello che ne rimane è un magone. Come quelli che hanno i bambini piccoli dopo un capriccio, ma il suo non è un capriccio: il suo è dolore. Logan appoggia la mano sotto la mascella della ragazza e le alza il viso. La bocca dell'uomo si incrina leggermente formando un abbozzo di sorriso triste.

 

“Mettiti la giacca e vieni con me.”

 

Fa come dice in silenzio. Lo segue fuori dall'istituto e arrivano su una piccola scogliera che da sul lago che si vede dalla sua stanza. Stanno li per quasi mezz'ora a fissare l'acqua, poi Logan la guarda: Le piccole braccia abbracciano le ginocchia, tirate su sulla pietra dove è seduta. Gli occhi sono rossi e lucidi e fissano l'orizzonte, ma il viso è rilassato. Ora può parlare senza rischiare di farla piangere di nuovo.

 

“Se te ne vuoi andare fallo.. Non sarò certo io ad impedirtelo. Ma non puoi tornare dalle persone che ti hanno fatto del male. Quello sarebbe da vigliacchi..”

 

“Io non.. Non voglio stare qui Logan, te l'ho detto. Non sono fatta per questo. Forse dovrei tornare a vivere come prima.”

 

“Sai benissimo che quello non era vivere.”

 

Lei abbassa lo sguardo.

 

“So come ti senti.”

 

“No.. non lo sai.. Non sai cosa vuol dire vedere le proprie mani sporche di sangue innocente e sapere che l'hai causato tu. Non sai cosa significa essere chiusi in una stanza con una persona e farla a pezzi, usandola come un manichino: ascoltare le urla strazianti che ti implorano di fermarti e non riuscire a fermarti, ed infine vedere la luce degli occhi di un essere umano che si spegne, dopo averti fissato con odio e paura..”

 

Parla con sguardo fisso all'orizzonte, poi abbassa la testa appoggiandola sulle ginocchia. Le spalle iniziano a muoversi a scatti. Sta piangendo di nuovo, ma questa volta piano. Quasi come se cercasse di soffocarlo.

 

“So perfettamente quello che si prova mentre si uccide, forse non so come ci si possa sentire ad essere costretti a farlo. Forse non so spiegarti quanto odi profondamente le persone che ti hanno fatto questo. Forse però tu dovresti cercare di decidere che cosa fare.”

 

Sospira e si asciuga le lacrime con le maniche della maglia.

 

“Da quando riesco a ricordare sono sempre stati gli altri a dirmi cosa fare, a darmi ordini. Io non..non so scegliere.”

 

Logan la fissa, ammirandone l'innocenza ed allo stesso tempo la forza.

 

“Prenditi il tuo tempo. Fai un viaggio magari, ma poi ritorna. Questa gente ti può aiutare.”

 

“Come fai ad esserne così certo?”

 

“Perché l'ho provato sulla mia pelle”

 

“...”

 

Lui si alza.

 

“Pensaci. E fai la tua scelta”

 

Poi gira le spalle e se ne va.

Lei rimane ancora lì a fissare le acque. Una lacrima le cade su un masso lasciando una macchia. Non ha mai pianto così, mai così tanto e mai in assoluto davanti ad una persona. Poi sorride. Ha deciso. Ha scelto.

 

 

 

Logan è nella sua stanza e sta sistemando le ultime cose prima di partire per Genosha. Poi sente il rombo di una moto. Si affaccia alla finestra. Chrys prende il casco in mano, sembra esitare per un minuto. Poi si gira e i loro sguardi si incontrano. Logan fa un piccolo cenno e gli sorride. Lei abbozza timidamente un sorriso. Sapeva che sarebbe stata la sua scelta. In effetti.. Potrebbe anche decidere di tornare. Ma sarà lei a scegliere, visto che ora, finalmente, ha ricominciato a farlo.

 

Chiude piano il portone di ingresso cercando di non farsi vedere, soprattutto da Logan. Sembra stano ma anche se tre ore prima piangeva davanti a lui ora morirebbe al solo pensiero di farsi vedere così. Se ne sta andando via dalle uniche persone che la potevano aiutare e si vergogna a morte. Si avvicina alla moto che ha trovato nei box della villa e prende il casco. Lo sta per indossare ma proprio in quel momento sente il suo sguardo: sapeva che sarebbe successo. Non poteva cavarsela così. Si gira e lo guarda anche lei. Logan è li. La fissa con aria rassegnata. “Ora scende e mi dice di restare” pensa. Invece no. Con suo grande stupore Logan le sorride e annuisce con la testa. Il corpo va da solo. Anche lei gli sorride ma piano. Si infila il casco che gli copre totalmente i capelli a caschetto e, con un ultimo rombo, sparisce in lontananza.

  
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