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Autore: aoimotion    28/03/2011    8 recensioni
"... Ok, cambiamo strategia. Spanner, conosci il concetto di giustizia?"
"Mh? Perché me lo chiedi?"
"Perché? Perché anche io ho il sacrosanto DIRITTO di sedermi sul divano, ogni tanto! Non dico sempre, va bene? Ogni tanto, maledizione!"
"Shoichi, calmati. Potrebbero imploderti i capillari."
[Spin-off della serie 'Che gran coppia di amiconi'.]
[For Milli's big head ♥]
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shoichi Irie, Spanner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Che gran coppia di amiconi'
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"Spanner, togliti."
"No."
"Togliti."
"No."
"TOGLITI!"
"No."
"... Ok, cambiamo strategia. Spanner, conosci il concetto di giustizia?"
"Mh? Perché me lo chiedi?"
"Perché? Perché anche io ho il sacrosanto DIRITTO di sedermi sul divano, ogni tanto! Non dico sempre, va bene? Ogni tanto, maledizione!"
"Shoichi, calmati. Potrebbero imploderti i capillari."
"Sì, hai ragione, potrebbero. E a quel punto, sai di chi sarà la colpa? Lo sai?!"
"Tua, che non ti sei calmato quando te l'ho fatto notare."
Silenzio.
"Spanner, crepa. No, davvero, crepa. Muori. SCHIATTA!"
"Eccolo che ricomincia..."
"Non trattarmi come se fossi una donnina isterica! Non te lo permetto, hai capito? Non te lo permetto! Guardami, cazzo! Guardami!"
"Sì, ti vedo. Non sei cambiato molto dall'ultima volta, Shoichi."
"WAAAAAAARGH!"
Shoichi si prese la testa fra le mani e cominciò ad aprire e chiudere la bocca nel magro tentativo di far partire un colpo di raggio laser volto a distruggere il soggetto alieno di fronte a lui.
Il suo amico Spanner. Una chiave inglese difettosa, un OGM radioattivo, un coinquilino birichino.
Molto birichino. Troppo birichino. Soprattutto quando, la domenica sera, avveniva la lotta per il territorio.
Un divano.
Ed era come mettere a confronto una tigre e un tapiro, solo a personalità invertite. Nessuna possibilità di ribaltare un risultato già scritto, ovviamente. Nessun pronostico, nessuna scommessa. Così come la costante di gravità spinge gli oggetti a cadere verso il basso, allo stesso modo la costante di sfiga spinge Shoichi a soccombere tutte le volte al cospetto di Spanner, altero ingegnere dall'aspetto buzzurramente maligno.
Ed è una disfatta allucinante tutte le volte.
"Via, via, non c'è bisogno di fare così" tentò fintamente di consolarlo lui, agitando una mano "coraggio, vieni a sederti accanto a me."
Shoichi si paralizzò di colpo, voltandosi verso di lui con una lentezza esasperante. Dall'alto delle sue provate sinapsi, tentò di valutare quell'invito senza lasciarsi andare a debolezze di alcuna sorta.
"Non ci casco. Stai sicuramente tramando qualcosa. Lo sento."
"Ma figurati." Fu la risposta, pronunciata guardando il vuoto e ridendo sommessamente in maniera oltremodo sospetta.
"Ecco, lo vedi? Lo vedi?! Stai ridendo!" Gridò, indicandolo con disperazione "Sei, sei... un millantatore!"
"Che offesa madornale" constatò lui scuotendo il capo e simulando cordoglio "come vivrò, adesso? Shoichi, sei un buzzurro."
Pronunciò quelle ultime parole guardandolo dritto negli occhi, azzurro nel verde, così intensamente che lo costrinse ad arretrare in preda a bollori di dubbia natura. Rabbia? Imbarazzo? Cuperosi? MISTERO.
Eppure... Shoichi non poté fare a meno di capitolare miseramente, come tutte le altre volte. Abbassò i braccini esili che si erano agitati fino a qualche secondo prima, e con esso il capo, rosso in viso. Mugolò qualcosa che sembrava lontanamente una protesta e poi... mosse un passetto verso di lui.
Spanner ridacchiò, tutto contento, e lo osservò avvicinarsi verso di lui con timida rassegnazione.
"Come sei piccolo" disse, quando ricadde sul cuscino e si rannicchiò offeso da un lato. Shoichi sussultò, ma non gliela diede vinta.
"Non ci voglio parlare, con te." Mormorò, ma sentiva un forte calore arpionargli lo stomaco, e magari anche un po' più in basso. La sua pelle era tutta tesa, come se da un momento all'altro si aspettasse un assalto o qualcosa del genere. Spanner se ne accorse, e allungò una mano verso di lui per poggiarla delicatamente sulla sua spalla, accarezzandogliela. Lui tremò, ma non si mosse.
"Non isolarti, su." Gli disse, affettuosamente, cercando di sciogliere la tensione che lo aveva fatto irrigidire "Sai bene che questo divano è piccolo, no? Non è comodo starci in due."
Shoichi si voltò allora verso il coinquilino, fissandolo da dietro gli occhiali ancor più paonazzo di prima. "N-non è che sia un problema, se stiamo un po' stretti..."
La presa sopra la sua spalla si serrò di colpò, immobilizzandosi. Spanner lo fissò, con un'espressione interdetta, e per un istante il tempo sembrò fermarsi e il mondo smettere di girare.
Poi, dopo un intervallo che parve interminabile, gli occhioni languidi di Shoichi distolsero lo sguardo e fissarono una particella di polvere immaginaria che si trovava sul braccio del divano e che gli stava dando del deficiente.
Hai ragione, pensò, divorato dalla vergogna.
Ma alla fine, si dovette ricredere. Non c'era nulla di così imbarazzante nella frase che la sua bocca aveva appena pronunciato, non quanto ce ne fosse nel fatto che Spanner gli aveva improvvisamente cinto la vita e attirato a sé con un movimento fluido e rapido, che lo fece capitolare sopra le sue gambe.
"Ecco, così non stiamo scomodi."
"Spanner!" Gridò, sorpreso, ma ottenne solo che la sua mano libera gli corresse alla chioma rossa e che cominciasse a giocare con i suoi capelli, senza ritegno.
Protestò, tentando vanamente la fuga, ma tutte le volte il coinquilino lo riafferrava e se lo stringeva sempre un po' più forte di prima, sempre un po' più calorosamente, sempre un po' più affettuosamente. Finché persino Shoichi, rigorosamente tsundere, ad un certo punto lo lasciò fare e semplicemente gli giacé addosso, con la testa appoggiata sulla sua spalla, un braccio a serrare quello di Spanner mentre l'altro gli aveva circondato le spalle e stava ripetutamente giocando con una piega della sua maglietta, mentre la sua tempia si appoggiava morbidamente a quella di lui.
Alla fine, ogni scusa era buona per stare appiccicati come cozze.
E comprare un divano così piccolo aveva finalmente dato i suoi frutti.














Note dell'autrice: fluff puro fluff <3 aw, quanto li amo insieme q___q adorabili, semplicemente adorabili <3 peccato solo che abbia la capacità di rovinare tutto TwT' ma nonostante ciò, spero vi sia piaciuta. :)
PS: se l'idea degli spin-off vi piace, potrei scriverne altri. uwu
   
 
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