Questa one-shot deriva praticamente da una mia entusiasmante ( *_* )
esperienza dove, invece di uno stupendo Harry, sono venuti a soccorrermi due
bei pezzi di gnocchi (se posso dirlo ^//^ ) che prima mi hanno fissato un po’
(cavoli ero sdraiata a terra, cosa stai lì a fissarmi??) e poi mi hanno chiesto
se avevo bisogno di una mano… avrei tanto voluto rispondergli come Draco ma
sapete com’è… con due fighi io non oserei mai^^!!
Adesso vi sorgerà spontanea una domanda: ma cosa kispios
ce ne frega a noi???
Ehmmm^//^… non lo so^//////////^!!! Mi era venuta l’ispirazione da questa
esperienza e volevo che sapeste per quale motivo vi è toccato sorbirmi un’altra
delle mie one-shot… perdonate i miei scleri^^. E adesso andate a leggere da bravi^^.
Buona lettura!
Tunf.
-Ahia…-
Tunf.
-Ahia!-
Tunf.
-Ma basta!!!-
Draco si alzò faticosamente
in piedi, una smorfia sul viso pallido.
-Sono stufo di stare qui a cercare di fare qualcosa che tanto non
mi riesce!! Io ci rinuncio!!!!!- sbottò con aria
furiosa, piegandosi nuovamente a terra e cercando di togliere, senza perdere
l’equilibrio, quelle fastidiose appendici.
Peccato che non era semplice
come immaginava e rischiò più e più volte di piombare nuovamente con il sedere
sul terreno.
“Non stare seduto, altrimenti
acquisti velocità e ti ripescano a valle.” Gli aveva
ripetuto mille volte quel simpaticone del maestro.
Ma che se ne
andasse al diavolo pure lui!!!
Quella brutta foca isterica
non era in grado di capire che non era nato imparato e che più gli urlava
contro più gli veniva voglia di fare l’esatto contrario di quello che diceva?
Voleva mettersi dentro la sua
brutta testa incappucciata che non aveva intenzione di restare mezzo secondo in
più a farsi umiliare in quel modo?
Ma soprattutto: volevano ficcarsi nel loro alquanto
improbabile cervello, il maestro e i genitori di Draco, il fatto che odiasse
tutto quello più dello sfregiato e tutta la tappezzeria dei suoi amici messi
insieme?
Detestava sciare, odiava gli
sci e non sopportava tutta la montagna in generale!!
Ma perché i suoi genitori non lasciavano tranquillamente
in pace, invece di trascinarlo lì ogni inverno a pretendere che imparasse ad
andare su quelle due stupide sbarre di legno?
Tanto entro
due giorni dimenticava tutto!!
Che tristezza… eppure tutti
gli anni ci andava, sentiva lontanamente il maestro emettere borbottii non distinguibili
dall’orecchio umano, cercando di eseguire più o meno svogliatamente i suoi
ordini, e alla fine tentava di ritornare nella sua bellissima
baita intero: missione alquanto complicata.
Ma la cosa in assoluto che
più gli dava fastidio era che probabilmente quella ameba
ambulante, chiamata anche Harry Potter, se ne stava seduto su una bella
poltrona al caldo nella sala comune di Grifondoro
insieme ai suoi amichetti del cuore… mentre lui era lì a faticare!
Oh, ma gliela avrebbe fatta
pagare a quel disperato, oh si se gliele avrebbe fatta
pagare!!
Un bel mese in bianco,
ecco!
Una trentina di giorni con
l’assoluto divieto di guardare anche da lontano il suo corpo… e poi il maghetto più famoso del mondo avrebbe pagato per poter
accompagnare il proprio ragazzo ad una snervante vacanza sulla neve!!!
AH!
E di sicuro non avrebbe più accampato scuse sul fatto
che non era capace, che non voleva rovinargli le vacanze con la sua ignoranza
su tutto quello che riguardava lo sci.
Draco aveva tentato di
convincerlo assicurandogli che neppure lui era in grado di stare in equilibrio
su quei cosi, che cadeva ogni tre secondi (come aveva
ampliamente dimostrato prima), ma nulla era servito.
Il serpeverde
si imbarazzava ancora pensando a quali metodi campati
per aria aveva usato pur di farsi accompagnare.
“Farà freddo. Tu ed io, soli,
davanti ad un caminetto scoppiettante e stesi su morbide pellicce… chissà quante
cose si possono fare, uhm?” aveva tentato provocante, sedendosi sulle sue gambe
e incominciando a leccargli il collo; le sue mani abili che accarezzavano la
pelle nuda sotto la maglia di Harry.
E poi, notando che quella tattica non serviva,
semplicemente usò lo stratagemma da lui preferito: le minacce.
“Dico alla McGrannit che hai delle fantasie
sessuali su lei nuda insieme a Vitius!”
“Oddio, no! Draco, non fare
il bambino!”
“Dico a tutta la scuola che hai delle ciabatte a forma di coniglietto rosa!”
“No!!!!”
“Ma
uffa!” aveva brontolato imbronciato alzandosi dalle comode gambe di Harry e
incrociando le braccia.
“Non è giusto! Io devo
sorbirmi i miei genitori e tu, in qualità di mio
fidanzato, devi soffrire con me!!”
Il grifone si era stretto il
mento tra le dita, pensoso.
“Bah guarda, io non saprei… che ne dici se tu vai e io soffro da qua? Ti sarò
molto unito con il pensiero!”
Quella sera il giovane signor
Potter non aveva dormito nello stesso letto, nella stessa stanza, nella stessa
camerata e nello stesso castello di Draco Malfoy; o almeno questo era il volere
del suddetto che invece si era lasciato abbindolare da qualche coccola dal
furbo Harry che alla fine si era coricato accanto al ragazzo, stringendolo tra
le proprie braccia.
“Ti adoro quando fai
l’arrendevole…” gli aveva sussurrato nell’orecchio.
“Umpf.”
“Anche
io ti amo, Draco.”
“… e se dico in giro che sei
il presidente del ‘Mirtilla-Malcontenta-for-ever’ fan
club?”
“No, buona notte Draco.”
“Umpf.”
Tutto era stato vano.
La sua aria da cucciolo
indifeso e abbandonato, la promessa che avrebbero
passato quei giorni a fare solo una cosa (“sesso, sesso, sesso, Harry!!!
Possibile che questa parola non ti dica niente????”), l’assicurazione sul fatto
che non avrebbe visto neanche di sfuggita i suoi genitori tanto sarebbero stati
impegnati… e il risultato si poteva vedere.
Draco, solo soletto, che correva come meglio poteva verso il bar,
cercando di tenere in mano gli sci e le racchette e, possibilmente, senza
cadere.
Se possibile, ovvio…
Ma non lo era,
infatti a meno di dieci metri di distanza scivolò, precipitò
sulla neve (cosa che gli altri definivano morbida… bah) e fece quell’ultima
distanza sul sedere.
Ma non era tutto, no! Perché
quando ti aspetti il peggio, questi arriva con gli interessi!!
Draco cercò con le sue fini e
delicate mani di trovare un appiglio (che naturalmente nella neve non c’era) e
di non andare a sbattere contro il cartello che, neanche facendolo apposta,
centrò in pieno.
-Evviva.- biascicò alzandosi
seduto da quell’intruglio che si era formato con le racchette, gli sci, gli
scarponi e il suo corpo. E il cartello.
-Ehi, serve una mano?- chiese
qualcuno che sicuramente aveva visto il suo bel
spettacolino.
-Oh, no, ti ringrazio!! Sto
qui perché mi piace stare per terra!- esclamò al
limite supremo del sarcasmo.
Ma tutti gli imbecilli dell’universo doveva beccarli
lui? Pensò, sollevando lo sguardo e fissandolo sulla persona che si era offerta
di aiutarlo.
E rimase spiazzato.
No, lui non beccava tutti gli
imbecilli esistenti sulla faccia del pianeta, lui ne trovava solo uno, il più grande, che bastava per tutti: alias Harry Potter,
il bambino sfortunatamente sopravvissuto.
-Allora? Tu che ci fai qui?- domandò un po’ pungente.
Eccheccavolo, aveva tutto il diritto di trattarlo male dopo che lo
aveva abbandonato per una settimana in completa balia dei
Malfoy senior!
Ma allora perché si sentiva così in colpa? Forse perché
aveva intimamente sperato una sorpresa del genere da parte del proprio ragazzo
e questi lo aveva esaudito in pieno?
-Sono
venuto perché non ce la facevo a
stare senza di te, Draco.- gli rispose lui dolcemente, ignorando il tono del serpeverde.
Lo aiutò ad alzarsi in piedi
e poi riprese:
-Ti amo troppo, non riesco a
sopportare la tua mancanza… avevo malinconia del tuo profumo, del tuo sorriso,
della tua bellezza sfolgorante…-
A questo punto il cuore di
Draco si era sciolto in una nuvoletta e stava volando lontano nel cielo blu. Si
poteva essere tanto romantici e dolci? Che fortuna
aveva avuto ad innamorarsi di un essere tanto tenero e sdolcinato!
-… e
soprattutto mi avevi promesso due settimane di sesso! Allora, quando iniziamo? Dove?- esclamò tutto pimpante Harry.
Il cuore di Draco era velocemente
ritornato al suo posto.
-Ma niente di niente, te lo
scordi!!! Non puoi venire qua e chiedermi di fare
l’amore dopo avermi detto parole tanto dolci! Ma ritornatene pure ad Hogwarts!!!!!!- gli rispose
praticamente urlando il serpeverde, regalando al
proprio ragazzo un bellissimo e spettacolare coppino.
Harry scoppiò a ridere,
tenendosi però il collo dolorante con una mano. Fermò Draco che già se ne stava
andando e lo strinse a sé, abbracciandolo.
-Ma tesoro, io stavo
scherzando.- gli disse baciandogli una guancia -Sono venuto qui
perché mi sono sentito in colpa a lasciarti da solo e prima, quando ti ho detto
che mi era mancato… beh, non era proprio la verità: stavo morendo senza di te,
Draco. Hermione e Ron
continuavano a ripetermi che sembravo caduto in una crisi
d’astinenza tanto ero disperato!! Ho mobilitato tutto
l’ordine per poterti raggiungere…-
Gli circondò il volto con le
mani (gelate!) e gli posò un lieve bacio sulle pallide labbra.
-Mi perdoni?-
Il biondino, che si era già
accomodato nel suo abbraccio, gli sorrise e si strinse
maggiormente al suo caldo petto.
-Per questa volta si, posso
anche sorvolare… ma solo ad una condizione!- rispose.
-Ah si? E quale?- domandò
allegro Harry con uno dei suoi smaglianti sorrisi,
un sorriso che improvvisamente cambiò in paura quando
notò sul viso del suo amore un espressione minacciosa e sadica.
Tunf.
-Ahia…-
Tunf.
-Ahia!-
Tunf.
-Ma basta!!!-
esclamò un rabbioso Harry mentre fissava gli sci sperando che si incenerissero
sotto il suo sguardo di fuoco. –Sarà la ventesima volta che cado, ora basta!!!-
Una voce si fece sentire dal
bar: Draco, allegramente seduto su una sedia a sdraio, stava sorseggiando una
cioccolata calda osservando il suo amore mentre sciava.
Beh, più che altro mentre
cadeva…
-Dai tesoro, non ti abbattere! Ancora un po’ e poi andiamo allo chalet, che ne dici? Appena hai imparato bene come si
fa lo spazza neve, ok?-
Non era abbastanza vicino per sentire quello che stava borbottando il suo ragazzo ma
poteva benissimo immaginarlo dalla sua faccia contrariata e ringhiosa.
Sorrise: un minuto e poi lo
avrebbe aiutato a tirarsi fuori dagli sci e sarebbero
andati a casa, dove li aspettava una cena fumante e un camino acceso.
La macchina già li aspettava
nel parcheggio, pronta per partire… Draco aspettava soltanto che Harry fosse
cotto a puntino!
Si alzò quando il suo ragazzo
cadde nuovamente nella neve con varie imprecazioni e si precipitò ad aiutarlo.
Lo alzò letteralmente di peso
e gli tolse gli sci mentre dalla bocca del suo amato uscivano degli improperi,
non adatti ad un pubblico di minori, verso la sua persona, sul fatto che era un
aguzzino e si divertiva a vedere gli altri soffrire.
Draco rise e gli passò un
braccio sulle spalle conducendolo verso la macchina.
Nel tragitto Potter ricambiò
la stretta ma ancora un po’ offeso continuò a borbottare, soprattutto perché il
suo fidanzato non la smetteva di ridere.
Alla fine Draco poggiò a testa sulla sua spalla e con un soffio mormorò:
-Ti amo anch’io, Harry.-
Mi lasciate dei commenti per favoooooore
^*^…?
Allora, mi faccio anche un po’ di pubblicità: se vi
va, perché non andate a leggere anche una original (yaoi, of course e a più capitoli) che si chiama ENCHANTED END, please? Se
mi lasciate anche un commentino mi fareste davvero piacere…
1 bacione