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Autore: sayuri_88    28/03/2011    1 recensioni
Non ha mai rischiato tanto, ma è la prima volta che si trova in una situazione simile e ha come il presentimento che qualcosa debba accadere e così rimane a guardare.
Sa chi è quella ragazza, poco più grande di lei, vestita secondo la moda della metà dell’ottocento, oh si…lo sapeva bene.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza è nascosta dietro ad un albero, nel giardino di quella che sarà la casa della signora Damage.
I suoi occhi non si staccano dalla figura seduta vicino al laghetto, è una ragazza, che guarda assorta la Luna.
Chissà che sta pensando?
Sa che non dovrebbe essere li, sa di star rischiando molto, se la ragazza la scopre, sarà un casino.
Non ha mai rischiato tanto, ma è la prima volta che si trova in una situazione simile e ha come il presentimento che qualcosa debba accadere e così rimane a guardare.
Sa chi è quella ragazza, poco più grande di lei, vestita secondo la moda della metà dell’ottocento, oh si…lo sapeva bene.

Un rumore, come di rami rotti, la mette in agitazione e si nasconde maggiormente dietro l’albero.
Se la scoprono, è nei guai.
Vede un’ombra avvicinarsi, ha paura che succeda qualcosa all’altra ragazza.
Vede la figura, che ora distingue come maschile, dirigersi verso la ragazza seduta, vorrebbe intervenire, fa un passo verso sinistra pronta a muoversi... se solo il nuovo arrivato girasse lo sguardo verso il boschetto la vedrebbe. Fortunatamente non lo fa.
La figura cammina con calma, è tranquillo, non sembra rappresentare una minaccia. Continua ad avanzare ma l’altra ragazza sembra non essersi accorta di nulla.

Ora che lo sconosciuto è illuminato dalla luce della Luna, riesce a vederlo meglio, è un ragazzo all’incira della sua età, ha un’aria vagamente familiare, il modo di camminare, il modo di tenere le mani nelle tasche dei pantaloni e ora che lo vede di profilo sembra riconoscere anche la linea dritta del naso, gli zigomi alti. E’ sicura di averlo già visto. Si… ma dove?
Una lampadina si accende nella sua testa.
E’ lui!
Ma subito si da mentalmente della stupida. E’ impossibile, è assurdo.
 
Ormai il ragazzo è alle spalle della ragazza e la abbraccia da dietro.
La ragazza nascosta è sorpresa ed imbarazzata, si gira di scatto dando le spalle alla scena che ha appena visto e poggia la schiena all’albero.
Un momento… la abbraccia!?
Per avere una conferma di non aver immaginato tutto, riporta l’attenzione a quello che succede vicino al laghetto.
Non riesce a credere ai suoi occhi. E’ impossibile!
 Mille domande vorticano nella sua testa. Perchè non reagisce?Perchè appoggia la testa sulla spalla di lui? Perchè !perchè!?
 
In quel momento la torre-orologio suona il primo rintocco della mezzanotte.
La ragazza sa di doversi sbrigare se non vuole rimanere bloccata in quel posto per altri due giorni e domani ha scuola! Non può saltarla.
Il terzo rintocco le fa capire che è davvero tardi e dando un ultimo sguardo ai due corre nella direzione opposta, verso l’interno del boschetto. Verso le rovine, fatte ad arte, del piccolo anfiteatro.
Ha 7 minuti di tempo, deve muoversi. Maledice il suo abito e le scarpette che le impediscono di correre più velocemente.
5 minuti… inizia ad intravedere gli archi, ma sono ancora lontani. Aumenta l’andatura continuando a maledire la moda del tempo. Come facevano a indossare quelle cose si chiede la ragazza.
 
2 minuti… ansante la ragazza si ferma poco prima dei gradini. Tira un sospiro di sollievo, felice di aver fatto in tempo.
 
1 minuto… nello spazio tra gli archi centrali, il paesaggio sembra distorcersi. Arrivata di fronte all’arco da un’ultima occhiata alle sue spalle, come a voler vedere cosa stessero facendo in qul momento i due ragazzi per poi attraversare con passo deciso il passaggio.
La ragazza si sente come risucchiata in un tubo di scarico e pochi secondi dopo è nello stesso punto di prima, ma molte cose sono cambiate. I lampioni illuminano la strada e il rumore delle macchine infrange il silenzio della notte.
-allora com’è il 1852?- chiede una voce proveniente dalla sua sinistra, Sindey il suo osservatore.

- niente di che, ho partecipato a un ballo per festeggiare la firma della Convenzione del fiume Sand e come risultato ora i miei piedi piangono e sono stanchissima e anche se non sembra questo vestito pesa - dice lagnadosi.

- per quel che vale ti trovo splendida - Sindey sa che la sua viaggiatrice odia i vestiti, che siano del ‘700 o di oggi.
- comunque preferisco un bel paio di jeans, una maglietta e un paio di comodissime all strar, che vuole uno di più dalla vita?- rimane convinta che le donne del passato fossero masochiste e godevano nell’auto infliggersi certe torture.
- forza sali in macchina, domani c’è scuola- Sindey la fece salire sulla macchina e senza più aggiungere altro la riaccompagnò a casa, avrebbero parlato della missione domani.
Mentre Sidney guidava la ragazza non riusciva a scacciare l’immagine dei due giovani. Non ne avrebbe parlato a nessuno, neanche a Sindey, anche se sapeva di potersi fidare del suo osservatore, ma qualcosa diceva di tenersi per se quell’informazione, almeno per il momento.
 
Ancora, dopo essersi infilata nel letto, la ragazza non riusciva a credere a quello che aveva visto.
Aveva visto la se stessa del futuro, non molto lontano, e lui, di cui non sapeva nulla da anni.
Presto il sonno vinse sui suoi pensieri e in poco tempo si addormentò con un nome che le risuonava nella testa, ricordo di un tempo passato, dove tutto sembrava più semplice.


Gabriel.

 
   
 
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