Fanfic su attori > Orlando Bloom
Ricorda la storia  |      
Autore: Loribi    25/01/2006    5 recensioni
Vivien è troppo orgogliosa per sbloccare una situazione di assoluto e totale silenzio dovuto alla sua gelosia ma soprattutto alla sua insicurezza...Orlando non ha la minima intenzione di fare il primo passo.
Ma due amici ci metteranno lo zampino...
Mi raccomando, leggete la storia e fatemi sapere cosa ne pensate! E-Mail o recensioni sono graditissime!!^-^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Se questa volta non mi cerca lui per prima io non faccio nulla, è lui quello che deve scusarsi, io non di certo

THANK YOU FOR LOVING ME

 

-Se questa volta non mi cerca per prima io non faccio nulla, è lui che deve scusarsi, io no di certo!-

Vivien lo disse nervosamente, scostandosi una ciocca di capelli castani,che le era ricaduta sul viso, dietro l’orecchio.

Versò il tè chiaro appena pronto in due tazze rosse e, voltandosi, trovò Mandy che la fissava con un’aria vagamente rassegnata.

-…ed è inutile che mi guardi così, lo sai come sono andate le cose ed io mi sono scocciata di sopportare queste sciocchezze!-

Vivien poggiò talmente forte le tazze sul tavolino di legno che l’amica sbarrò gli occhi per il rumore improvviso, vedendo anche qualche goccia del liquido profumato cadere inevitabilmente sul piano.

-Io in realtà… non credo però che Orlando abbia fatto qualcosa poi di così grave…-

-Toh, figuriamoci se dicevi il contrario…tanto alla fine passo sempre io per la visionaria della situazione…- borbottò ora la ragazza bevendo quasi distrattamente un sorso di tè.

-Guarda… arrivate a questo punto secondo me un po’ visionaria ci sei eh??-

-Cosa??-

-Eh sì perché tu ti incavoli anche se solo respira quel ragazzo!-

-Certo, come no…giustifichiamolo pure , povero che è!-

-Non sto dicendo questo…insomma, vuoi calmarti un secondo?-

Mandy sbuffò rumorosamente, era da circa un’ora che andava avanti quella conversazione che però non era ancora riuscita a farle arrivare ad un punto d’incontro…

-Cioè dico…ma l’hai visto l’altra sera o no? L’hai visto per caso come faceva lo stupido con quella…e che sbruffone poi…-

Meno male che le aveva detto di calmarsi…

-Sai bene che è il suo carattere, non lo fa apposta…-

-Appunto, lo so proprio bene, è sbruffone di natura!-

In quel momento a Mandy sfuggì un sorrisetto perché, in fondo in fondo, forse Vivien non aveva tutti i torti, Orlando era un po’ così…un po’ egocentrico, forse anche narcisista, permaloso …ma quello era Orlando, il vero Orlando…prendere, o lasciare.

Ma nonostante questi difetti, era anche un ragazzo profondo e attaccato ai veri valori della vita, amante della vita stessa, magari dall’esterno non traspariva questo lato del suo carattere, ma c’era; c’era eccome.

E Vivien aveva saputo scorgere queste doti in lui, era innamorata di Orlando anche se era solo da qualche mese che stavano insieme, e soprattutto, anche se lei stessa faticava ad ammetterlo…infatti aveva cercato di non farsi coinvolgere troppo da quella relazione, temeva di soffrire irrimediabilmente, di starci male…ma secondo Mandy, e non solo Mandy, praticamente tutti coloro che le erano intorno, era già troppo tardi.

Vivien amava Orlando.

E lo amava fino al punto che era capace di ingigantire anche la più piccola cosa…proprio come era successo al Diamond Party, circa una settimana fa; quando gli aveva fatto una partaccia, essendosela presa perché, almeno per lei, aveva tampinato troppo una tipa della festa, probabilmente un’attrice anche lei…o forse una della tv; al momento, in effetti, quella era la cosa che meno interessava a Vivien che quella volta, forse aveva proprio esagerato.

Dopo quella sera né lei, né lui si erano più visti e chiamati…troppo orgogliosi entrambi?

Sì, decisamente sì.

Ma era un peccato quella situazione, nata poi da una vera e propria stupidaggine; ecco perché Mandy, carissima amica di Vivien, stava cercando di fare da mediatrice affinché quei due testoni la facessero finita…

E proprio per questo la ragazza, esausta, ripensando a quelle cose,  si alzò spostando rumorosamente la sedia, prese il telefono e lo porse a Vivien senza troppi giri di parole, di parole, dopo un’ora buona ormai, forse ne erano state già dette abbastanza;

-Chiamalo-

-Cos…non se ne parla nemmeno!!-

 

Dall’altra parte della città….

-Stai scherzando vero?-

Con un sopracciglio appena sollevato e uno sguardo decisamente poco conciliante, Orlando osservò prima il cellulare che Dom gli aveva dato in mano, poi Dom stesso che, con un gesto di stizza, subito dopo se l’era ripreso e rimesso nella tasca del giubbotto di jeans.

-Basta Orlando, io non so proprio più che fare…-

-Quindi hai finito di riempirmi la testa di chiacchiere?-

-Sì, tanto sembra che sia solo fiato sprecato…-

Pochi secondi di silenzio…

-…no, e invece no!!-

Dom accelerò il passo, e raggiunse deciso Orlando che ora aveva stampata sul viso un’espressione quasi ironica; l’amico era davvero incorreggibile…

-Ma vi rendete conto della str***ata che state facendo tutti e due?? E’ così difficile premere due tasti di questo dannato cellulare e chiamare Vivien?? Sì???-

-Ma allora perché ca**o lo devo fare io dato che è così semplice?? E’ lei che deve scusarsi, io non ho fatto proprio nulla! Cosa dovrei dirle secondo te?? “Scusami Vivien…scusami tanto se ho osato PARLARE con quella ragazza, ti giuro che non farò mai più una cosa del genere…”?? Perché alla fine è questo che è successo! Assolutamente NIENTE!!- sbottò Orlando gesticolando teatralmente.

Solo allora Dom sembrò rendersi conto che, in realtà, lui non sbagliava…e da parte sua Orlando, sentendosi incoraggiato da questo silenzio, continuò il suo sfogo…

-C’eri anche tu alla festa, mi hai visto fare qualcosa di equivoco con Lynda??-

-Ah…è Lynda che si chiama eh? Beh…a questo punto…non è che avresti il suo numero di telef-

-Dom sto cercando di arrivare ad una conclusione!!-

-Sì…ehm…hai ragione, scusami…- disse il ragazzo alzando le mani in segno di scusa.

-Dicevo…tu credi che io abbia fatto qualcosa di sbagliato? L’ho toccata? L’ho baciata? Me la sono data a gambe con lei? Dimmi…ho fatto solo una di queste cose??-

Il tono di voce di Orlando era piuttosto alto, anche se i rumori dei clacson e delle auto della Londra all’ora di punta lo attutivano un po’, o comunque lo mascheravano, almeno per quanto era possibile.

-No, in effetti no…-

-Benissimo…e quindi, dov’è il problema?-

-Sappiamo che il problema è che Vivien è eccessivamente gelosa ma…-

-…ma è meglio che se la faccia passare questa gelosia, Dom…che è anche una gelosia del tutto infondata tra l’altro, è questo poi che mi fa andare in bestia!! Sapessi la scenata che mi ha fatto quando l’ho accompagnata a casa, la sera stessa; dovevi vederla…mi ha trattato come il peggiore dei traditori…guarda, chi la capisce è bravo.- disse Orlando interrompendo ancora una volta Dom che era da un po’ che cercava di parlare;

-Io vorrei chiamarla però…-

-E allora fallo per la miseria, che cosa stai aspettando, l’illuminazione divina per caso??- gli rispose Dom con un sarcasmo esasperato.

Orlando tirò un lungo respiro, passandosi una mano tra i capelli, sembrava pensieroso…

-Non posso…sarebbe inutile; Vivien deve prima capire che ha sbagliato…poi, quando lo avrà fatto, se lo avrà fatto, verrà da me…e solo allora sarò pronto a parlarle e a chiarirmi…è così che la penso, sto sbagliando? Non lo so, può anche darsi…ma ho deciso così e niente e nessuno mi farà cambiare idea, chiaro?- finì ora Orlando guardando allusivamente Dom, che stava cercando di convincerlo a fare il primo passo.

-Chiaro, messaggio ricevuto …fai un po’ come ti pare…-

Orlando annuì spostando lo sguardo verso il marciapiedi polveroso

 

Vivien si strinse nel cappotto e strofinò appena il naso contro l’ampia sciarpa di lana nell’invano tentativo di scaldarsi mentre si guardava intorno, in cerca di Mandy tra la folla di passanti; le aveva dato appuntamento all’oramai solita cioccolateria all’angolo, la cui insegna dorata illuminava la strada davanti a lei, e ora la stava aspettando.

-…con un freddo così una bella cioccolata fumante da Molly è proprio quello che ci serve!-

Le aveva detto poco fa, cosa che non era stata affatto programmata, anzi a dirla tutta Vivien credeva che quella sera Mandy avesse il turno serale nella libreria dove lavorava…ma forse si era sbagliata, non ci pensò poi su più di tanto. E proprio quella sera Vivien, che si era in un certo senso rassegnata a rimanere a casa, non aveva tanta voglia di uscire, ma l’amica aveva così insistito, chissà perché poi, che alla fine aveva ceduto a tanto entusiasmo…ed ora si faceva anche aspettare??

La ragazza diede uno sguardo veloce al suo orologio; le 19.45, mentre l’appuntamento era stato fissato per più di un quarto d’ora fa…non sapeva se chiamarla o meno, cioè, se ci fosse stato qualche contrattempo l’avrebbe fatto senza dubbio Mandy, non era il tipo che si faceva aspettare inutilmente; ma allora?

Vivien si voltò in fretta, immersa nei suoi pensieri, ma andò a scontrarsi per caso con una persona:

-…mi scusi… – disse lei con gli occhi bassi, un po’ imbarazzata, pensava di non aver fatto proprio una bella figura.

-No mi scusi lei non…-

I loro occhi poi si incrociarono;

Vivien era senza parole.

Orlando lo stesso.

Orlando e Vivien finalmente erano riusciti ad incontrarsi…pura casualità?

Ci fu solo qualche istante di silenzio, che però a Vivien sembrò lunghissimo…non sentiva Orlando da più di una settimana ormai, e vederselo lì davanti così all’improvviso le fece un effetto stranissimo…il cuore cominciò ad accelerare la sua corsa…perché?? Perché quel ragazzo aveva quel maledetto potere di farle perdere il controllo della situazione? Lei, proprio lei…lei che era così calma e serena, quando si parlava di Orlando…beh, la sua mente andava praticamente in tilt…pensieri razionali? Neanche a parlarne; Vivien non riusciva più a ragionare lucidamente, il fatto è che si lasciava sopraffare dalle sue emozioni; emozioni  che in quel momento però, anche se a primo impatto i sentimenti erano stati altri, le fecero ritornare alla memoria ciò che era successo tra di loro…

-Che ci fai qui?!- gli disse la ragazza con un tono decisamente stupito, ma non proprio carino, mentre poco a poco cominciava a rendersi conto dell’assurdità di quella situazione.

-Ciao eh?? Oh sì Vivien…anche a me fa molto piacere vederti sai??- le disse sarcastico Orlando chinandosi verso di lei, visibilmente deluso dalla sua reazione;

-Spiritoso come al solito…-

-E tu acida come al solito…-

-Come hai detto scusa??-

-Hai capito benissimo tesoro…- le rispose a tono Orlando con un sorrisetto beffardo molto simile a quello che le aveva rifilato lei un attimo fa.

-…e non chiamarmi tesoro!!-

-Per favore, guarda non cominciamo eh?? Non ho alcuna intenzione di innervosirmi stasera…-

-Come vuoi, perfetto…ci si vede!!-

Vivien, stizzita, con le braccia incrociate si girò dalla parte opposta dandogli le spalle, fece poi qualche passo in avanti con la speranza di vedere Mandy sbucare da qualche parte e di andare via …ma che fine aveva fatto??? Se fosse arrivata prima quell’incontro non sarebbe accaduto e ora lei non sarebbe stata lì ad arrovellarsi il cervello.

L’avrebbe sentita…certo che l’avrebbe sentita!

Fece per tornare sui suoi passi, ma si accorse che Orlando, invece di andare via, si era comodamente appoggiato al muretto in mattoni della cioccolateria, le mani sprofondate nelle tasche dei denim.

-Allora?-

-Allora cosa?- le chiese lui con tutta la naturalezza di questo mondo.

-Sei ancora qui??-

-Sì, sono ancora qui, ma ti sia chiaro che non lo sono per te…sto aspettando Dom, mi ha dato appuntamento qui circa una mezz’ora fa ma non si è ancora presentato…-

-Dici sul serio?-

Orlando la guardò interrogativo;

-Praticamente è la stessa cosa per me, Mandy mi ha dato appuntamento proprio qui alla tua stessa ora…e nemmeno lei non è ancora arrivata…-

Pochissimi secondi per mettere insieme i vari pezzi del puzzle…

- Ma che grandissimo str***o!! E meno male che avevo detto a Dom di non immischiarsi nella cosa!!-

-Quei due si sono messi d’accordo per farci incontrare, non riesco a crederci…-

-Lascia che mi capiti Dom fra le mani…meglio per lui se non si fa vedere più!-

-Ah ma io la soddisfazione non gliela do eh? Non ci resto a parlare qui con te un minuto di più…anche perché non ne ho, e non ne ho mai avuto la minima intenzione…- disse Vivien guardando Orlando di sottecchi…inconsciamente sapeva che quella non era la verità.

-Allora è così, non vuoi davvero più parlare con me? -

-No…non con uno che in teoria è il mio ragazzo ma che in pratica fa l’idiota con un’altra!- esclamò all’improvviso Vivien alzando per il nervoso la voce al punto tale da attirare verso di loro l’attenzione di qualche passante curioso.

-Vivien…-

-Cosa c’è ora?-

-Non urlare, siamo in strada e non…-

-E io invece urlo quanto mi pare va bene?! Non devo rendere conto a niente e a nessuno del mio comportamento né tanto meno…ehi!!-

Vivien si sentì prendere il polso dalla mano calda di Orlando e spingere lontano dalla cioccolateria;

-Vuoi sfogarti? Vuoi gridare come un’ossessa? D’accordo ma non farlo qui, non vorrei ritrovarmi su tutti i tabloid scandalistici domani, sai non è una delle mie massime aspirazioni…- le disse Orlando tra i denti guardandola dritto negli occhi e avvicinandosi senza alcun preavviso al viso di Vivien, senza lasciarle la mano, appena tentò di controbattere ancora.

La ragazza si trovò così a fissare per la seconda volta quella sera, ora da vicino, i suoi occhi castani, le sue labbra sottili…si sentì arrossire.

Si diede della stupida per ciò che le stava venendo in mente, e non solo una volta, perciò si divincolò dalla mano di Orlando, distogliendo anche lo sguardo dal suo, turbata…e si disse che forse, anzi decisamente, era meglio porre fine a quella situazione quanto meno imbarazzante allontanandosi da lui; cominciò così ad incamminarsi verso la sua auto parcheggiata poco distante dalla cioccolateria.

Orlando seguì fermo ogni suo minimo movimento, le sue espressioni, provando solo ad immaginare, ipotizzare cosa stava provando in quel momento, forse…

-Beh?- gli disse Vivien voltandosi verso di lui, una volta accortasi che non la stava seguendo, tornando ad acquistare in un secondo la sua lucidità.

Niente, era praticamente incomprensibile; solo un attimo prima le era sembrata così fragile, priva di ogni difesa…ed ora? Eccola che aveva riassunto l’aria da “dura”.

Orlando si lasciò inclinare la testa verso il basso, scuotendola…se avesse continuato nel suo atteggiamento quella ragazza l’avrebbe portato di filato ad un ospedale psichiatrico!!

Ma perché doveva essere così complicata?!

Pensando a ciò, Orlando raggiunse la sua auto, dove intravide che Vivien si era già accomodata, più agguerrita che mai, sul sedile anteriore; salì al posto di guida e aspettò che lei parlasse, almeno una sua qualche reazione…ma nulla.

-Io direi che potremmo anche discutere da persone adulte quali siamo, invece di starcene qui muti come due stupidi…- disse Orlando ad un certo punto interrompendo il silenzio pesante che si era venuto a creare.

-Parla per te…-

-Ah quindi fammi capire, sarei io il solo stupido qui? E tu invece? Sembri una bimba dispettosa!-

-Certo…come se non ti piacessero le bimbe…- gli rispose Vivien con sottile ironia, riferendosi ovviamente alla ragazza della festa.

-“Oh Orly, quanto sei spiritoso!” “ Orly, mi prenderesti da bere?”- disse subito dopo lei scimmiottando la voce di Lynda ed esagerando apposta i suoi gesti.

-Orly di qui, Orly di lì…ma che c’aveva da ridere poi?? Mah…e tu che le davi corda poi!!-

-Non è che le davo corda, si trattava di pura e semplice educazione…hai una minima idea di cosa significhi?-

-Certo che so cosa significa…secondo te allora perché non gli ho buttato in faccia il mio martini??-

Orlando non riuscì a non sorridere… lo faceva impazzire quando gesticolava così, quando faceva quelle faccette, senza paura di sembrare ridicola, buffa o altro…

-Ti una cioccolata?- gli propose lui sorridendole, inclinando un po’ la testa, dopo averla osservata per qualche istante.

-No, scordatelo, stiamo parlando…-

La voce di Vivien era risultata però poco convinta.

-Lo facciamo davanti a qualcosa di caldo…-

Vivien stava per ribattere;

-…ti prego…-

Gli occhi di Orlando e le sue labbra appena increspate però le impedirono di dire o fare altro, facendo arrendere tutti i buoni propositi di non farsi incantare;

-…e va bene, vada per la cioccolata…-

Orlando ora le sorrise soddisfatto.

-Ma levati dalla faccia quel ghigno trionfante, non abbiamo ancora risolto nulla ok, Orly??- le disse Vivien calcando con chiaro intento l’ultima parola.

-Non ho pensato il contrario nemmeno per un momento…-

-Buon per te tesoro…-

-“…E non chiamarmi tesoro!!”-

-Chi stai imitando??- gli chiese retorica Vivien cercando di trattenere una risata alla smorfia e alla voce stridula fatte da Orlando.

-Oh…nessuno di tua conoscenza, puoi starne certa…-

 

Orlando e Vivien presero la cioccolata fumante in due bicchieri di cartone colorato e cominciarono a berla per la strada non molto affollata, decidendo di fare quattro passi e di sfidare così anche il freddo pungente di quel venerdì sera…

-Certo che quei due ci hanno fatto proprio un bel tiro eh?- scherzò il ragazzo mentre guardava Vivien bere un sorso della sua bevanda calda.

-Già…ma Mandy me la paga però! Non c’era bisogno di ricorrere ad un sotterfugio del genere per…-

-Per??-

-Per farmi parlare con te, è chiaro!-

Orlando cominciò a guardarla ora con un’espressione decisamente…come dire…scettica?

-Cosa mi significa quella faccia?-

-Tu…vorresti dirmi…che se non fosse stato per questa cosa organizzata da Dom e Mandy…tu mi avresti chiamato per vederci… di tua spontanea volontà?- le chiese Orlando calcando piano le parole.

-Sì!- gli rispose d’istinto Vivien.

-Certo, come no…-

Dopo qualche istante, pensando meglio a ciò che le era stato domandato, corresse la sua risposta, titubante;

-Ehm…ci avrei pensato su, ma alla fine magari…-

-Sei sempre stata pessima a dire le bugie, è inutile…-

-E va bene, hai ragione…forse non lo avrei fatto, ma questo solo perché…-

Vivien smise ad un tratto di parlare, mentre sul suo viso cominciò a disegnarsi un sorriso che andava pian piano allargandosi…

-Cosa c’è adesso?- le chiese Orlando un po’ contrariato…stavano cercando di porre fine una volta e per tutte a quella situazione, era il momento di ridere per caso?!

-Sei un imbranato, ecco cosa c’è…-gli disse Vivien con un sorriso tra il dolce e il divertito, mentre si allungava verso di lui…con l’indice sembrò accarezzargli il labbro superiore; poi glielo mostrò…

-Ti eri sporcato di cioccolata…-

Il sorriso di Vivien però divenne involontariamente e gradualmente un’espressione più seria, e tesa; non si era nemmeno accorta di quanto si fosse avvicinata ad Orlando…il quale, contro ogni aspettativa, le sfiorò quel dito e gli diede un piccolo bacio, pulendolo così della cioccolata…questo tutto sotto gli occhi di Vivien, che non era riuscita questa volta a toglierli dai suoi, la attraevano come calamite…

Poi Orlando, mescolando e giocando con il suo respiro, fece sì che le sue labbra toccassero gentilmente quelle piccole ma morbide di Vivien, la quale, se dapprima non rispose al bacio, alla fine si lasciò andare, chiudendo gli occhi e stringendo tra le sue le mani del ragazzo, che accennò ad un dolce sorriso…

-No, aspetta Orlando, non credo che…- disse ad un tratto Vivien, come rinsavendo dalle sensazioni che quel bacio ormai le stava facendo provare, e allontanandosi con uno sforzo enorme…

-Vivien…-

-Ti di accompagnarmi a casa, io…- la ragazza era visibilmente scossa; qual era stata la cosa che l’aveva turbata in quel modo?

-Vivien cosa c’è?- le chiese lui cercando i suoi occhi, che puntualmente sfuggivano al suo sguardo;

-Niente, davvero…-

-Guardami, ti prego…-

Orlando, fermo ma senza forzarla, dopo delle sue iniziali ma debole resistenze, le prese il viso tra le mani, e fu così che si accorse delle lacrime che avevano iniziato a solcarle le guance, lacrime che Vivien aveva evidentemente cercato di nascondere.

Il ragazzo non esitò a prenderla fra le braccia, stringendola forte a sé, non sopportava di vederla in quello stato; dalla sua parte, Vivien si lasciò abbracciare, pur non facendo lo stesso, troppo impegnata a cercare di frenare le lacrime e di calmarsi…perché?! Perché doveva crollare così? Perché doveva essere sempre così fragile?

-Tesoro…-

La tenera voce di Orlando la riportò alla realtà;

-Che frignona che sono, sto piangendo come una bambina…non so cosa mi stia prendendo…-

Vivien sembrò rivolgersi più a stessa che al ragazzo, asciugandosi gli occhi ed accennando ad un sorriso timido.

-Basta…basta piangere ok?- le disse Orlando avvicinandosi ancora a lei sfiorandole le guance per togliere via le lacrime dai suoi occhi scuri.

-Dimmi cosa c’è, cos’è che ti fa stare così; parlami Vivien…e se è tutta colpa mia…beh prendimi a sberle, dimmi che sono il peggiore degli str***i, fai qualunque cosa che possa farti stare meglio, sono pronto…- continuò Orlando vedendola sorridere alle sue ultime parole, gli occhi ancora un po’ lucidi.

-Ecco…così va decisamente meglio…- le disse con un sorriso buffo.

-Orlando io…non so come spiegarmi, è strano…ma in questi giorni ho pensato così tanto a te, alle cose che avrei voluto dirti…ma ora, ora ho la mente praticamente svuotata di ogni frase o pensiero che abbia un minimo di logica…- gli rispose Vivien guardandolo appena, ma recuperando subito la sua simpatica vena ironica…sfogarsi un po’ non aveva potuto farle che bene; non aveva mai pianto dopo il litigio. Aveva continuato a ripetersi che non ne valeva affatto la pena, che piangere per un ragazzo non era da lei, non lo aveva mai fatto e non voleva cominciare ora, aveva tenuto un atteggiamento da perfetta strafottente, del tipo “chi non mi vuole non mi merita”…ma la realtà era ben diversa. Vivien non era assolutamente la persona che in quei giorni difficili si era sforzata di essere, o quantomeno, di apparire.

Ma torniamo alla storia…

-Mi ami?-

Domanda a bruciapelo.

Orlando non glielo aveva mai chiesto, molto probabilmente anche perché non era da molto che era cominciata la loro storia.

Lei arrossì di colpo, per la seconda volta quella sera.

-Rispondimi…- Orlando le alzò il viso per far sì che i loro occhi si incontrassero;

-Sì, ti amo, ti amo…ed è questo che mi spaventa e che mi fa stare così…-

Il ragazzo le prese entrambe le mani, stringendole, come a darle forza…proprio la cosa di cui Vivien aveva più bisogno in quel momento.

-Continua…-

-Sto male perché ho paura di perderti, che un’altra possa portarti via da me…ecco perché ti ho fatto quella scenata l’altra volta; mi sono sentita minacciata, e ho reagito dandoti addosso, solo ora mi rendo conto che la mia è stata una reazione esagerata, e per questo ti chiedo scusa…ma quella ragazza era così bella, così sicura di sé…io mi sono sentita piccolissima in confronto a lei, solo una sciocca ragazzina piena di insicurezze e timori…-

Vivien si strinse nelle braccia, era riuscita a dirgli ciò che pensava…in fondo non era stato così difficile…gli aveva aperto il suo cuore; ed era questo l’importante.

Orlando, che le aveva tenuto le mani per tutto il tempo, ora se le portò alle labbra, baciandole;

-Sei la ragazza più complicata che io abbia mai incontrato, lo sai?- le disse regalandole un sorriso dolcissimo.

-Sono un disastro, lo so…-

-Forse…ma sei un’adorabile disastro…-

-Ma pur sempre un disastro…-

Orlando la guardò per qualche istante che a Vivien sembrò interminabile;

-…tu sei unica…ed è per questo che ti amo…-

La ragazza, che fissava l’asfalto grigio, a quelle parole strabuzzò appena gli occhi…aveva detto…aveva detto proprio ciò che le era sembrato di capire?

-Tu non devi sentirti inferiore a niente e nessuno, Vivien…ma guardati, sei deliziosa, intelligente, sei dolcissima…come si fa a non innamorarsi di te?-

-E quella ragazza allora non…-

Orlando le prese il viso fra le mani, facendo sì che le loro fronti si toccassero, i loro nasi si sfiorassero…con gli occhi socchiusi le sussurrò;

-Quella ragazza non è nulla in confronto a te, nulla…-

Vivien sorrise, mordendosi il labbro inferiore…forse solo allora si era resa conto che Orlando era suo, suo e di nessun’altra…lui l’amava, poteva leggerlo dai suoi occhi, trasparenti e sinceri…l’aveva accettata e se ne era innamorato con tutti i suoi pregi, sì…ma anche con i suoi difetti.

-Promettimi che da oggi in poi comincerai ad avere più fiducia in te stessa, va bene? E anche fiducia in me…perché ricorda sempre, sempre e in qualsiasi momento, che io ti amo, che voglio stare con te e che non me ne frega niente delle altre…-

Vivien annuì;

-Grazie…-

-...per cosa?- le chiese Orlando un po’ sorpreso.

La ragazza, alzandosi sulle punte, si avvicinò alle sue labbra, dando loro un lieve bacio…

-Grazie di amarmi…-

Nessuna mai gli aveva detto una cosa del genere prima, lo aveva ringraziato di amarlo; non se lo aspettava…o  magari sì, forse sì… Vivien non avrebbe mai finito di stupirlo, e in verità non avrebbe mai voluto che avesse finito di farlo.

Orlando non riuscì a resistere oltre a quegli occhi grandi, a quel sorriso, e a quelle piccole labbra che avevano voglia di lui…come non riuscì a resistere a stesso, che aveva un’incredibile voglia di lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Orlando Bloom / Vai alla pagina dell'autore: Loribi