Serie TV > Gossip Girl
Ricorda la storia  |      
Autore: purplebowties    30/03/2011    7 recensioni
"Puis elle a disparu," era stata la conclusione di Louis e Serena aveva trovato curioso come il termine utilizzato (sparita era di certo una parola che ispirava dolore) e la lingua francese avessero conferito alla frase una teatralità del tutto calzante con la realtà: Louis poteva ancora non saperlo, ma Serena era perfettamente a conoscenza delle sfumature tragiche che avrebbe preso di lì a poco la vicenda, quasi fosse incappata in una sorta di dejà vu.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Louis Grimaldi, Nate Archibald, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Quarta stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Who do you belong to?

 

Timeline: Scrissi questa fanfiction appena uscirono degli spoiler relativi a Louis ed il fidanzamento di Blair
Paring: Chuck\Blair
Summary: "Puis elle a disparu," era stata la conclusione di Louis e Serena aveva trovato curioso come il termine utilizzato (sparita era di certo una parola che ispirava dolore) e la lingua francese avessero conferito alla frase una teatralità del tutto calzante con la realtà: Louis poteva ancora non saperlo, ma Serena era perfettamente a conoscenza delle sfumature tragiche che avrebbe preso di lì a poco la vicenda, quasi fosse incappata in una sorta di dejà vu.

 

* * *


La sala da ballo del Plaza era colma di gente e il chiacchiericcio frivolo ed indistinto era un detestabile ronzio nelle orecchie di Serena, i cui occhi azzurro tenue correvano rapidi seguendo il perimetro della stanza con attenzione, alla ricerca di una figura esile fasciata da un vestito avorio.

Non c'era alcuna traccia degli inconfondibili boccoli cioccolato.

Serena sospirò, lasciando passare una mano distratta tra la massa di capelli biondi lasciati liberi sulle spalle nude, e poi chiuse gli occhi esausta, maledicendo mentalmente il folle attimo in cui aveva deciso di indossare un paio di scarpe nuovissime per la serata. Era stata una mossa sciocca e sconsiderata, per la quale il dolore fastidioso che le irradiava la pianta del piede era una punizione più che meritata.

Di certo, quando Blair le aveva detto che avrebbe ufficializzato il suo fidanzamento con Louis di fronte a tutta l'Upper-East-Side, Serena non aveva messo in conto che poi avrebbe passato buona parte della serata a correre da una parte all'altra della sala ballo, alla ricerca disperata della sua migliore amica. Eppure era lì, tutta intenta a mordicchiarsi il labbro inferiore reso appiccicoso dal rossetto rosso, preoccupata di dove Blair potesse essere finita. Le momentanee sparizioni di Blair non portavano mai nulla di buono, specialmente se successive alla comparsa di Chuck Bass.

Serena lo aveva visto arrivare al ricevimento più di mezz'ora prima, accompagnato da uno stremato e quanto mai a disagio Nate: Li aveva osservati entrambi da lontano, ma le era bastata un'occhiata più attenta per intuire che il suo fratellastro doveva essere ubriaco - o se non totalmente appannato dai fumi dell'alcol (e chissà cos'altro), almeno sulla buona strada.

Dieci minuti dopo il glorioso arrivo un trafelato Louis era arrivato al tavolo di Serena con uno sguardo confuso.

"Hai visto Blair?" le aveva chiesto agitato e Serena non aveva potuto fare a meno di alzare gli occhi al cielo ed inspirare profondamente, sentendo crescere dentro di lei il germe di un sospetto tutt'altro che infondato.

"Ha detto che sarebbe andata a prendere dello Champagne," aveva proseguito con enfasi movendo le mani sotto gli occhi pensosi di Serena. "Puis elle a disparu,*" era stata la conclusione di Louis, e Serena aveva trovato curioso come il termine utilizzato (sparita era di certo una parola che ispirava dolore) e la lingua francese avessero conferito alla frase una teatralità del tutto calzante con la realtà: Louis poteva ancora non saperlo, ma Serena era perfettamente a conoscenza delle sfumature tragiche che avrebbe preso di lì a poco la vicenda, quasi fosse incappata in una sorta di dejà vu.

Serena aveva sorriso - uno di quei tipici sorrisi che riuscivano ad infondere fiducia e sicurezza, le aveva detto una volta Dan - e poi si era dileguata, promettendo che l'avrebbe cercata lei stessa.

"Oh, sono certa che è semplicemente andata in bagno," aveva risposto coinvolgente.

Peccato che Blair non fosse in bagno, ne nei corridoi adiacenti alla sala, ne in nessun altro posto: era davvero disparu, come aveva detto Louis.

Poi, in mezzo alla folla, Serena scorse Nate - i capelli biondi che disegnavano una strana forma sulla fronte simile a porcellana- che avanzava verso di lei a passo spedito, guardandosi intorno.

"Serena!" Il lungo braccio di Nate rivestito di Armani si agitò in segno di saluto e Serena rispose con un cenno piuttosto tiepido, preoccupata del fatto che Nate fosse privo della compagnia con cui era arrivato.

Il sospetto che aveva nutrito all'inizio crebbe dentro di lei in modo fastidioso.

"Per favore, Nate. Dimmi che Chuck è con qualche sgualdrina nel bagno degli uomini," lo supplicò non appena Nate fu abbastanza vicino per sentirla parlare a voce bassa.

Le sue speranze furono comunque tradite: Nate scosse la testa con aria assente. "Non ho idea di dove sia," ammise quasi sconsolato. "Lo cerco da una ventina di minuti, è..."

"Fammi indovinare: è sparito?" chiese Serena retorica, il verbo pronunciato con enfasi, bloccando sul crescere la frase di Nate, che le rivolse un'occhiata curiosa.

"Già. Come facevi a saperlo? Lo stai cercando anche tu?" domandò Nate pacato. "E' abbastanza ubriaco. Spero che non importuni Blair davanti a Louis, sarebbe..." proseguì, per poi lasciar morire la frase, incapace di trovare un aggettivo adatto.

Audace, epico, ridicolo, assurdo, strano, vergognoso, giusto, sbagliato, scorretto, divertante: tutti termini pienamente compatibili con il rapporto che Blair e Chuck avevano - e fingevano, a periodi alterni, di non avere. Quella festa di fidanzamento, a cui Nate aveva accettato di partecipare solo perchè voleva sinceramente bene a Blair e per limitare l'impeto di Chuck, era il modo in cui Blair gridava a tutti loro che era il suo turno di fingere. Sospirò, intercettando lo sguardo preoccupato di Serena.

"Grandioso," commentò lei, ed il sarcasmo non era certo una nota nascosta nel suo tono di voce. "Sai, Nate...anche Blair è sparita," terminò Serena, che ormai era sul punto di ridere nervosamente.

Nate le rivolse un'occhiata confusa, probabilmente senza cogliere il nesso. Tuttavia, qualche secondo dopo, quando ebbe finalmente trovato il legame tra le due scomparse alzò chi occhi al cielo e poi chiuse le palpebre.

Fu con un moto di delusione e rabbia che Blair si concesse di confutarne l'inevitabile fascino. Louis aveva tratti perfetti, quasi disegnati, ma che nulla avevano a che fare con l'unicità di quel volto. Rabbrividì.

"Che cosa c'è di tanto importante che non potevi dirmi davanti a tutti?" chiese infine Blair stizzita.

Chuck le rivolse un sorriso amaro e triste, ma non rispose: non c'era traccia del solito ghigno superbo nel modo in cui le labbra si erano incurvate.

Blair sentì gli occhi bagnarsi di lacrime clandestine, ma chiuse le palpebre in tempo per trattenerle.Quando le riaprì Chuck aveva fatto girare la chiave nella serratura.

"Sai, Blair, dicono che i francesi abbiano ottimo gusto," cominciò lui vago e Blair potè chiaramente sentire che la sua voce non era del tutto lucida; conservava i suoi toni bassi e caldi, ma la pronuncia era esageratamente strascicata. Il profumo intenso dello Scotch si mischiava a quello inconfondibile di colonia maschile, facendole inaridire la bocca.

Tutt'intorno l'aria le sembrò mancare ed i suoi occhi volarono sulla porta chiusa. Era stato un grandissimo errore seguirlo.

Se Louis l'avesse scoperto, di certo non sarebbe stato contento. Era un ragazzo buono ed onesto, a modo, rassicurante e sincero. Era l'anti-Chuck e a Blair piaceva sopratutto per questo. Sposarsi le era sembrato il finale perfetto di una favola e aveva prontamente messo a tacere ogni parte di sè che le gridava che il suo cuore non era ancora libero - che non sarebbe mai stato del tutto libero.

L'amore che provava per Louis era qualcosa di platonico e puro, qualcosa che aveva a che fare con i fiori freschi che lui le portava ogni giorno e con le parole romantiche, ma che non l'aveva mai di certo fatta sentire come se galleggiasse nel vuoto, ne mai le aveva dato quell'improvvisa, tremenda, meravigliosa sensazione di cadere di schiena in un abisso. Le mani di Louis erano dolci, ma non la facevano fremere. Le sue frasi erano di miele, ma non riuscivano mai a darle l'impeto di chiudergli la bocca con un bacio improvviso.

Questo, tuttavia, non era decisamente una giustificazione al fatto che si trovava chiusa in una stanza d'albergo un piano sopra alla sua festa di fidanzamento - con un altro uomo.

Eppure quel guizzo di dolore, quell'assoluto vuoto che aveva letto negli occhi di Chuck le aveva del tutto impedito di non assecondare quella follia: Chuck Bass era in grado di farle fare di tutto e, benché Blair si imponesse con tutte le sue forze contro la sua stessa voglia di seguire le volontà di quel diavolo, non c'era modo di interrompere in modo definitivo il circolo vizioso.

"Ho bisogno di parlati," le aveva detto con la voce spezzata e lo sguardo pieno di buio e Blair non aveva potuto far altro di seguirlo con un'espressione dura, ma senza negargli quella parte di conforto che lei sentiva comunque di dovergli: tentare di salvare Chuck era qualcosa di iscritto dentro di lei, una sorta di comandamento al quale non riusciva ad opporsi.

"Devi avere pescato l'eccezione che conferma la regola: quell'anello è davvero brutto," terminò Chuck lasciando cadere gli occhi sul diamante che le vestiva l'anulare sinistro, sarcastico e spavaldo, nonostante il tremore avesse accompagnato latente tutte le parole.

Blair si riscosse dai suoi pensieri ed incrociò le braccia sotto il seno, lanciandogli un'occhiata di puro veleno. "Non è affar tuo, Chuck," gli rispose falsamente irosa.

L'anello sulla mano pesava incredibilmente, mentre Chuck muoveva qualche passo in avanti.

"Io credo di sì," sospirò lui, abbassando il tono della voce, ormai abbastanza vicino da farle sentire il ritmo irregolare del suo respiro.

Prima che potesse fermarlo, la mano di Chuck finì lentamente sotto il mento di Blair, che restò immobile, come pietrificata. Non poteva evitarlo.Sapeva di non poterlo evitare, lo aveva sempre saputo: forse lo sapeva dalla notte in cui si era innamorata di lui, da quando gli aveva detto il primo di una lunga serie di .

Il sì che aveva detto a Louis quando le aveva fatto la proposta le parveimprovvisamente un ricordo sbiadito di fronte al mare tempestoso che era ora il suo animo. Chuck la fissava con un'intensità quasi inquietante, che le faceva battere il cuore all'impazzata.

Un boccolo cioccolato le scivolò sulla schiena quando tentò senza successo di tirare indietro la testa. Chuck era come una calamita troppo potente.

Lo aveva seguito per una ragione e la ragione era che sapeva perfettamente quale fosse il suo fine ultimo, sapeva esattamente che cosa sarebbe successo. La verità le scottò sulla pelle come il tocco di quella mano che conos ceva perfettamente.

Aveva seguito Chuck perchè voleva, voleva con tutta se stessa che lui la prendesse e la conducesse lontano, che le permettesse di essere nuovamente sua - se mai aveva smesso di esserlo.

"Tu non sei fatta per un principe, Waldorf," le mormorò nell'orecchio, quasi fosse un eco di un qualcosa che avevano già vissuto, e Blair sentì tutti i nervi tendersi come corde di un violino. Avrebbe ceduto da un momento all'altro.

"E per chi sono fatta, Chuck?" gli chiese allora in un soffio debole e quasi supplichevole.

Il ghigno soddisfatto ricomparve sulle labbra di Chuck e Blair seppe quello che avrebbe detto, prima che lui avesse il tempo di aprire bocca.

"Per me."

Era un'affermazione megalomane nella sua semplicità, carica di tutta la tracotanza di Chuck Bass, ma la sincerità del tono, quella schiettezza ruvida, non poteva far altro che sancirne la profonda verità: non era mai stata di nessun'altro

Fu Blair a baciarlo per prima, senza lasciare il tempo alla sua mente di formulare un lecito divieto. Le labbra si incontrarono in un momento e tutto il mondo sembrò sparire quando, i vestiti ormai abbandonati sul pavimento di legno, i loro corpi toccarono intrecciati il materasso costoso.

* * *


Serena appoggiò stancamente il suo calice di Champagne al tavolo. Aveva rinunciato alla sua ricerca da una buona mezz'ora e adesso se ne stava in disparte sperando che Louis non la trovasse.

Dopo aver fatto tre volte il giro della sala e dei corridoi, Serena aveva convenuto che non era in grado di fermare l'inevitabile, ne forse lo riteneva davvero giusto.

Nate doveva aver fatto davvero un bel lavoro di distrazione, perchè non c'era traccia ne di lui ne del nobile francese. Tuttavia, inevitabilmente, gli invitati stavano cominciando a parlottare circa l'improvvisa scomparsa della fidanzata dell'anno: Serena si lasciò sfuggire un sospiro ed una risata rassegnata.

"Serena?"

La voce di Louis la fece sobbalzare e la bionda assunse un'espressione noncurante, sebbene la tristezza con cui guardava il giovane traspariva chiaramente dagli occhi chiari. Osservandolo meglio, tuttavia, Serena si rese conto che lo sguardo del ragazzo era macchiato di rassegnazione.

"E' con lui, n'est-ce pas?* Quel Chuck Bass"

La voce di Louis era piatta e monocorde, ma non era difficile intuirne il chiarissimo dolore.

Era l'atto finale della tragedia, pensò Serena comprensiva, senza trovare davvero qualcosa da dire. Che cosa di diceva in questi casi? Di certo sua madre avrebbe trovato una frase di circostanza perfetta: Lily era una maga nelle frasi di circostanza.

In quel momento ricordò come si era sentita quando la celebre Eva le aveva posto una domanda simile, riferita però a Blair, alla Gare du Nord.

Non c'era un modo giusto di rispondere. Chuck e Blair non potevano essere spiegati, non sarebbero bastate tutte le sue parole.

Sorrise timidamente. "Mi dispiace," mormorò così semplicemente, lasciando il Principe a guardala allontanarsi.


*Poi è sparita
*Non è vero?

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Gossip Girl / Vai alla pagina dell'autore: purplebowties