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Autore: Susi Echelon Hu    30/03/2011    2 recensioni
"Pensi a me quando ti scopi Archibald?"
"Sei un cazzone"
"Come ci si sente ad essere la sostituta di Serena?"
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chuck Bass, Jenny Humphrey
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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 Titolo: Always Wanted But Never Was
 
Pairing: Chuck, Chuck/Jenny (menzionati anche Nate/Jenny e Blair/Chuck)
 
Raiting: Arancione
 
Disclaimer: Io non possiedo niente. Il titolo proviene da Heart dei The Pretty Reckless
 
Ndt: Ciao a tutti^^ Non avete assolutamente idea di quanto sia stato difficile tradurla, perché in inglese è tutto molto più facile, si possono omettere i nomi e i “lui” e i “lei” perché esistono “his” e “her”, in italiano invece non si capisce se si riferisce a Chuck o a Jenny >_< comunque, premetto che ODIO da morire il pairing Chenny in quanto resterò sempre nella ferma convinzione che Chuck si sia approfittato della sua fragile psiche u.u ma questa fanfiction mi è piaciuta perché aveva delle frasi e dei significati che mi hanno colpita molto, sperando di esser riuscita a mantenere il loro senso…
Ringrazio chiunque leggerà questa fic; alla prossima^^
Susi Echelon Hu.
 
 
Chuck non prova niente. O almeno non più.
A volte, quando sta sveglio la notte, gli occhi spalancati,nessuna lacrime pungente nelle iridi, il bruciore del rum che gli pizzica la gola, pensa al torpore nella quale il suo corpo sta soccombendo, un torpore che affligge il suo cuore da anni.
 
Per renderlo più facile: lui dentro è morto. Alla fine non c’è storia. È solo così.
 

 
Blair se n’è andata. Si era stancata di impegnarsi così duramente perché avvenisse l’impossibile.
 
Prima d’ora non c’era niente che lei non potesse fare e sistemare. Ma niente era Chuck Bass.
 
Ricorda le sue promesse, infrante e sparse sul terreno. Le guance bagnate dalle lacrime, fiumi di mascara, gli occhi pieni di tristezza. I capelli scarmigliati che le ricadevano sulle spalle, che lo respinge con rabbia; aveva preso la sua decisione.
 
Questa volta è per sempre, lo sa.
 
(non è colpa sua; è sempre e solo sua.)
 
I fiori si appassirono e infine morirono; i petali caddero via. È il cerchio della vita.
 
È il cerchio della morte, che lo aspetta dietro le quinte.
 

 
Serena ignora le sue chiamate. Il telefono squilla due volte prima che parta la segreteria telefonica.
 
Non prova un’altra volta. Ha scelto di stare dalla sua parte.
 
(è sempre stata dall’altra parte)
 
Non può incolparla. Blair è la sua migliore amica; si sono scambiati braccialetti, parole incavolate e fatto pratica di baci durante i loro esclusivi e personali pigiama party, intrecciandosi i capelli a vicenda.
 
Lui è solo Chuck Bass.
 
Non ricorda quando questa frase è diventata una maledizione invece che (una contorta e corrotta) benedizione.
 
Tutto sfuma insieme.
 

 
La sua anima si accartoccia nel suo petto, un massiccio buco nero che cerca di succhiare la vita a tutti coloro che entrano nel suo radar.
 
(Sarai sempre una puttana, Serena
 
Come ci si sente a conoscere meglio il laico Humphrey, Nate?
 
Andiamo, Blair. Non ti ho mai amato)
 
Cioè, come dire che lui ha un’anima.
 
Probabilmente era un’illusione, un trucco di luci.
Ha tentato di strapparselo fuori, innaturalmente e malsanamente, graffiandosi con mani instabili fino a quando non era reso conto che non risiedeva neppure lì.
 
Però il tessuto cicatriziale rimase.
 
È tutto troppo reale.
 

 
Nate è stato il primo a perdonarlo.
 
Perché è un’idiota. Perché lui è la versione per Chuck di Serena.
 
Ritornarono ad essere coinquilini, ma i suoi giudiziosi occhi e le sue rigide labbra indicavano l’odio che ribolliva sotto la superficie.
 

 
Nate gli comunica che andrà a cenare fuori con Jenny.
 
Annuisce, dal basso della sua ultima vodka e prendendo a calci i piedi del tavolino da caffé.
 
(Riprenditela pure se vuole ritornare ad essere innocente.
 
Nate scuote la testa, la rabbia che gli brucia negli occhi. L’odio sempre presente gli zampilla in gola mentre rauca fuori un soffocato Buonanotte, Chuck).
 

 
Blair si fidanza con un qualche bastardo compiaciuto, il sorrisetto stampato in viso rivolto a lui, nella prima pagina del giornale.
 
Significa che lei ha vinto.
 
Chuck non ha bisogno di dirlo.
 

 
Una sera Jenny passa a prendere Nate, ma lui non è ancora pronto. Le chiede di aspettare un minuto.
I suoi occhi fanno capire che gli dispiace che Chuck sia in casa.
 
Lei si dimena goffamente sulla porta, passandosi le mani su e giù lungo i bracci che mostrano una visibile pelle d’oca. È sorpreso dalla sottile riga di eyeliner marrone sulle sue palpebre, il semplice lucidalabbra rosa, le morbide onde che le cadono lungo le spalle.
 
Si rifiuta di guardarlo.
 
Lui si morde la lingua così forte da farlo sanguinare, il liquido ramato che gli riempie la bocca.
 
Più tardi, quando vomita l’anima, pensa che se non fosse ubriaco si sentirebbe ancora più solo della notte in cui si è rovinato la vita.
 
Incolpa lei. Si rialza in piedi. Il viso di Blair gli balena improvvisamente davanti.
 

 
Lo invita al matrimonio. C’è qualcosa di poetico in tutta questa crudeltà, a cominciare dal fatto che è Jenny quella che le ha disegnato l’abito da sposa.
 
(Bianco, sogghigna a sé stesso, com’è inappropriato per tutti e due).
 
Non partecipa. Sa che le darebbe troppa soddisfazione.
 
Ha smesso di giocare ai suoi giochi.
 

 
Jenny e Nate inciampano, ubriachi, stringendosi l’uno all’altro, sorridendosi disgustosamente.
 
Si masturba mentre origlia i loro gemiti; rotea gli occhi; la condensa che gocciola giù lungo il bicchiere, il sudore che gli cola sulla fronte.
 
(si parte da qualche parte nel mezzo).
 

 
(Pensi a me quando ti scopi Archibald?)
 
Inarca le sopracciglia, guardandolo sorpresa con disgusto, il piatto che gli scivola dalle mani e che va a sbattere nel fondo del lavandino. Una lunga crepa compare nel mezzo.
 
(Sei un cazzone).
 
Solleva le spalle, guardandolo con occhi freddi e scuri. Si alza dal divano fluidamente, standole davanti come fosse un gioco di forza. Lui è l’unico a giocare, questa volta.
 
(Come ci si sente ad essere la sostituta di Serena?)
 
Annulla lo spazio tra loro, facendo scorrere il dito medio lungo la sua morbida guancia. Gli schiaffeggia la faccia duramente, lasciandogli un segno rosso scuro, che gli brucia. È più forte di quanto sembri.
 
Ma si accorge del brivido che le corre lungo la spina dorsale.
 
(Getta il piatto nel cestino, che si rompe a metà)
 

 
Ha incominciato a lasciare alcuni vestiti in camera di Nate. Il suo profumo solletica le sue narici tutto il tempo. è fruttato; ma non le ricorda lei. Si chiede se la vera Jenny sia ancora lì, da qualche parte.
 
Un pomeriggio, quando Nate va a fare un po’ di volontariato- è maturato, tutto quello che Chuck continua a non essere- Jenny si prende cura di lui non appena lo sente vomitare in bagno. È troppo ubriaco per pensarci, ma non abbastanza da non piacergli. Le punte dei suoi capelli biondi gli solleticano il collo, il suo caldo respiro riscalda l’aria intorno a lui.
 
Si sente una merda.
 
(Più di quanto si sia mai sentito nell’ultimo anno).
 

 
Quando si mette alla ricerca di un preservativo per le tre-svedesi-che-non-aspetteranno-per-sempre s’imbatte nell’anello; sul comò di Nate.
 
Butta fuori le donne a calci, inala lo scotch come fosse aria.
 
L’indomani mattina Jenny gli porta un’aspirina.
 
(Tu sei migliore di questo, Chuck)
 
(No, non lo sono).
 

 
Un giorno: Mi dispiace.
 
Una seconda possibilità di perdono: Lo so.
 
La redenzione lo colpisce come un’onda, lo lava, minaccia di abbatterlo.
 
(Il battesimo è una parola troppo grossa).
 
(Jenny lo sta squartando, riempie il buco nero con qualcosa, dei punti di sutura per un cuore ridotto a brandelli da una gelida e passionale mora. Prega con tutto sé stesso di accettarlo. Solo per questa volta).
 

 
Intravede Jenny. Permanente e reale.
 
Il suo dito è ancora privo dell’anello.
 
(Chuck permette a sé stesso di esalare).
 

 
Si abitua ad averla attorno più di quanto sia disposto ad ammettere. Mangiano cibo tailandese sul divano, guardano film stranieri senza sottotitoli.
 
(Non capisce neanche una parola, ma non è che stia prestando attenzione comunque).
 
La risata di Jenny gli echeggia in testa. Gli ricorda il suo lento, basso respiro di alcuni anni fa, le palpebre abbassate, i suoi fianchi che si inarcano contro i suoi.
 
(Non lo rimpiange, anche se dice di sì. I suoi più grandi errori furono le conseguenze, non l’atto).
 

 
Sente le urla, forti e inevitabili. Lei è senza fiato e Nate sta sospirando dalla frustrazione.
 
Jenny è la sola che trova sul divano l’indomani mattina.
 
(E lo fa sanguinare).
 

 
Continuano a litigare per più di una settimana. La sente singhiozzare in salotto.
 
Le offre un bicchiere di vodka. Fa una smorfia mentre lo butta giù. Sorride, le lacrime che ancora le rotolano giù per le guance.
 
(Grazie, sussurra).
 
Lo abbraccia, le unghie che gli scavano sulla schiena, disperatamente e duramente.
 
(Ti amo, il cuore che lei gli ha cucito ha incominciato a battere).
 
Respira profondamente, disegna goffamente dei cerchi sulla sua schiena. Non è abituato a confortare le persone (non in questo modo).
 
Dorme nel suo letto. Non ha il coraggio di toccarla, anche se la sente così vicino. Il suo cuore è dolorante.
 

 
Nate è sempre in viaggi di affari; gli occhi di Jenny sono cerchiati dalla stanchezza.
 
Quando lo bacia, sente le lacrime del suo cuore nella cassa toracica, che minaccia di lasciarlo triste e intontito.
 
(Jenny, che stai-)
 
Le sue mani s’insinuano sotto la sua camicia, il suo respiro è irregolare e gli occhi sono scuri, dilatati.
 
(Per favore, non ha bisogno di dirlo).
 
(è lei la Jenny che ricorda, le crepe incominciano a mostrarsi).
 
Non è mai stato un bravo ragazzo. Ma non si è mai sentito così cattivo come quando le tira il labbro inferiore con i denti.
 
(Sa che è la sua biografia fronte e retro. Non andrà a finire bene).
 

 
Nate si scusa. Jenny dice che dispiace anche a lei.
 
Ciò non le impedisce di avanzare verso il letto di Chuck ogni qual volta Nate se ne va, le labbra abbassate, gli occhi traboccanti di sentimenti di cui non si preoccupa di riconoscere.
 
(Sei bellissima).
 
Continua a stargli sopra e scuote via i lunghi capelli dalla fronte, madida di sudore. Odora di sesso e vaniglia.
 
(Non).
 
È l’inizio della fine. Inevitabile.
 

 
Il divorzio di Blair è su tutti i giornali.
 
(è sorpreso da quanto non gliene freghi un cazzo)
 
Jenny lo ignora per una settimana. Nate lo guardo con occhi pieni di compassione.
 
(è sorpreso da quanto lei gli manchi).
 

 
C’è uno scintillante diamante all’anulare sinistro di Jenny.
 
Entra nella stanza con cautela; si raccoglie una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
 
(E quindi; Nate?)
 
è come se la storia si stesse ripetendo: Blair aveva amato prima Nate, molto. Jenny aveva amato prima Nate, e lo amava anche adesso.
 
Ricorda a sé stesso che è stato un suo errore.
 
(Ti prego, non fare così dice con voce soffocata).
 
Afferra il suo viso, la bacia rudemente. Sente le lacrime pungergli gli occhi e si sente come se il mondo gli fosse crollato addosso.
 
(Ancora. Sempre.)
 
Jenny si allontana. Un senso di scusa risuona nei suoi occhi, un appello che lo supplica di capire.
 
(Ti prego, non fare così. Adesso tocca a lui dover supplicare).
 

 
Non partecipa al matrimonio. Quando Nate gli chiede perché, riattacca.
 
Jenny gli telefona alcuni minuti più tardi. Lascia un messaggio sulla segreteria telefonica. Lo riascolta ancora e ancora.
 
(è stato un errore, e mi dispiace. Non fare questo a Nate. Lui ti vuole bene).
 
Il significato delle sue parole è chiaro: lei no.
 

 
Il suo corpo rifiuta il cuore che gli è stato impiantato nel petto; lo lascia marcire, uccidendo anche tutti gli altri organi sani circostanti.
 
Jenny Humphrey: la ragione per cui lui ha il cuore spezzato per tutto il fottuto tempo.
 
Lei starà con Nate fino a quando la sua facciata non potrà più reggere e crollerà.
 
(tuttavia ritorna sempre da lei.
Lei è tutto).
 

 
Chuck non prova niente. O almeno non più.
 
 
  
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