#1 - Bianco
“Il bianco muove.”
Sorridendo soddisfatta, Camilla spostò la sua pedina sull’ultima fila della scacchiera, dalla parte di Cyrus. Poi, pronunciò le fatali parole:
“Scacco matto.”
Con un gesto di esasperazione, Cyrus spazzò via tutte le pedine dal tavolo. L’abilità di Camilla negli scacchi gli faceva più volte dubitare della sua prodigiosa intelligenza. Ma una cosa era sicura: essere messo in scacco da lei non gli dispiaceva per niente, soprattutto se perdere voleva dire poter vedere il suo sorriso raggiante per molte ore.

#2 - Sabbia
“Forza, non fare il bambino, è solo sabbia!”
Cyrus lanciò uno sguardo obliquo a Camilla, stesa comodamente su un telo da mare, che gli faceva cenni di incoraggiamento.
“Mi dà fastidio, si infila ovunque.” – recitò per l’ennesima volta, senza una particolare inflessione nella voce.
“Questo perché tu ti ostini a venire al mare vestito!”

#3 - Luna
Cyrus poggiò la fronte contro il vetro, osservando la luna piena risplendere placida nel cielo. Quel cerchio dai colori così sfuggevoli gli ricordava in modo impressionante gli occhi di Camilla. Grigi sì, ma screziati da minuscole sfumature, che brillavano ogniqualvolta sorrideva, o quando, in una lotta di Pokèmon, capiva di avere la vittoria in pugno. A ben pensarci, tutto in Camilla ricordava la luna, dalla carnagione pallida alla punta dei lunghissimi capelli biondi. Cyrus sapeva che lei non aveva un colore preferito, e adesso conosceva anche il motivo: il “colore di luna” non era ancora stato inventato.

#4 - Musica
Aveva sempre liquidato la musica come un altro dei frivoli passatempi umani, e l’aveva mentalmente inserita nella lista delle cose da eliminare – subito dopo le emozioni, per la precisione. Ma solo ora, ascoltando la melodia proveniente dal pianoforte che Camilla stava suonando, capì che la sua avversione nasceva da un’equazione molto semplice: la musica provocava emozioni. E quelle che al momento si agitavano prepotentemente in lui non erano poi così spiacevoli. Anche se non l’avrebbe mai ammesso.

#5 - Cioccolato
Non ebbe dubbi sul mittente, quando trovò fuori dalla sua porta un peluche a forma di Gible, a cui era legata attraverso un nastro una graziosa scatola decorata. Anche perché solo Camilla era capace di comprare peluche a forma di Gible. Doveva solo ringraziare che non avesse mandato direttamente Garchomp a fare da postino. Non gli piaceva particolarmente il cioccolato – né in realtà qualsiasi altro dolce – ma mangiò quello come un viandante che si è perso nel deserto può bere l’acqua di un’oasi insperata.

#6 - Cuscino
Osservò la donna accoccolata sul divano e spense la televisione davanti alla quale Camilla si era evidentemente addormentata. Gettando da parte il telecomando, si avvicinò alla figura rannicchiata e le posizionò meglio la testa sopra il cuscino. Non aveva mai desiderato tanto essere quel cuscino.

#7 - Occhi
Cyrus aveva più volte chiesto a Camilla perché si ostinasse a tenere il lato sinistro del viso celato da una consistente – e irritante – ciocca di capelli; e ogni volta si era sentito dare la stessa identica risposta.
“Vedo benissimo anche con un occhio solo.” – rispondeva lei piccata, con un tono da “non parliamone più”.
Così un giorno, mentre lei leggeva un libro seduta di fronte a lui, Cyrus, spazientito, si sporse appena verso di lei e con un gesto sorprendentemente delicato le scostò finalmente i capelli dal viso, rivelando uno sguardo palesemente furioso.
Per niente turbato, si giustificò dicendo: “Hai due occhi. E sono bellissimi entrambi.”

#8 - Fantasia
Camilla alzò improvvisamente un braccio, indicando un punto imprecisato sopra le loro teste, in quel blu terso e immenso che era il cielo quel giorno.
“Guarda, non trovi anche tu che quella nuvola assomigli ad un Togekiss?” – esclamò, entusiasta come una bambina.
Cyrus si voltò a guardarla, inarcando un sopracciglio. Dal canto suo, lui nelle nuvole non ci aveva mai visto niente, ed era fermamente convinto non vi fosse niente da vedere, perciò replicò in tono scettico:
“Certo che ne hai di fantasia, tu.”

#9 - Visione
Camilla era bella, e questo era un dato di fatto, una certezza che tutti quelli che la conoscevano prendevano per buona. Ma nessuno di loro l’aveva mai vista come in quel momento Cyrus aveva la fortuna di vederla, né la guardava come lui la sapeva guardare: immersa nella calda luce arancione del tramonto di Arenipoli, con il sole che delineava la sua figura snella e i raggi che si scomponevano sui suoi capelli in migliaia di sfumature differenti, lei non era solo bella, no. Assomigliava più ad una visione.

#10 - Sonno
Cyrus l’aveva sospettato, ma adesso ne aveva praticamente la certezza matematica: Camilla aveva scelto un film particolarmente lungo e noioso solo per poterglisi rannicchiare contro e usarlo come cuscino – non che in effetti la cosa gli dispiacesse realmente.
“Ho sonno” – mormorò infatti lei, posandogli la testa su una spalla.
Cyrus si rimangiò il commento sarcastico che gli era salito alle labbra: “Sì, adesso si chiama così…”

Rieccomi ad infestare questo fandom :D Non ho molto da dire, credo di aver già spiegato tutto nell'introduzione. L'OOC è segnalato, prima che qualcuno evidenzi l'ovvietà, e cioè che entrambi i personaggi qui descritti si distanziano molto dai loro alter ego dei videogame (perchè nel caso non si fosse capito, questa fanfiction è basata sui videogames D/P/Pt). Tutti i Pokèmon citati fanno parte della squadra di Camilla - anche Gible, dato che fa parte della linea evolutiva di Garchomp. Camilla suona il pianoforte, lo fa vedere nel videogioco, e si capisce anche dalla musichetta che parte quando entri nella stanza del Campione, alla Lega (che, per inciso, è anche la mia suoneria xD) Se avete letto e me lo volete fare sapere, mi fareste molto felice, sia che questa cosetta vi abbia fatto schifo o meno!