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Autore: Ranko_    30/03/2011    9 recensioni
“Ehm... Forse... Perché mi ami” si avvicina ancora di più posso sentire il suo respiro sul mio viso.
“C.cosa!? No!” vorrei indietreggiare ma le mie gambe non sono altrettanto d'accordo.
“Tu... sei pazzo e pure ubriaco! Io non ti amo! Non... Non ti ho mai amato...” non finisco la frase perché a quel punto Damon si avvicina ulteriormente e mi sfiora una guancia con la sua mano calda. Mi fissa con i suoi occhi neri come lo Stige. Si china su di me lentamente e si ferma a due centimetri dalle mie labbra. I nostri respiri si mescolano.
“Non mentire a te stessa, piccola Bonnie.” mi sussurrai, sorridendomi debolmente. Quando sento le sue labbra premere sulle mie inspiro profondamente e avverto che ogni forma di resistenza mi sta abbandonando.
Attenzione: Bonnie è quella del libro ed anche Damon, tutta via gli avvenimenti citati sono avvenuti esclusivamente nella serie tv :)
Ovviamente Donnie:)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don't lie to your self

Don't lie to your self

Bonnie


Entro in casa Salvatore. C'è troppo silenzio. Il rumore dei miei passi sembra riecheggiare contro le pareti dell'enorme abitazione. Ho quasi paura di scoprire chi si nasconde in questa enorme villa. Entro nel salotto. La stanza è completamente distrutta: mobili rovesciati, vetri frantumati e bottiglie di vetro sparse ovunque. Vedo Damon. Ha un aspetto orribile. E' sdraiato sulla poltrona, lasciando penzolare le gambe. In mano stringe un bicchiere di cristallo, semivuoto. Ha la camicia sbottonata e i capelli spettinati. Sembra proprio un barbone. Non so se si accorge della mia presenza. Continua a fissare il fuoco che crepita nel caminetto con uno sguardo vacuo. Sento una forte rabbia montarmi dentro. Non ce la faccio proprio a vederlo in questo stato. Mi avvicino di più a lui e gli strappo il bicchiere di mano, appoggiandolo sul tavolino. Lui se lo riprende e ride, senza un motivo preciso.

Sei ubriaco.” la mia non è una domanda. Lui rotea gli occhi, esasperato. Avvicina l'indice e il pollice e mi mostra lo spazio tra loro, chiudendo un occhio e arricciando le labbra, come a volermi dire 'un pochino'. Alzo gli occhi al cielo. Prendo quel suo gesto come una chiara e triste conferma.

Damon, devi smetterla di ubriacarti per ogni minimo problema!” lo rimprovero, tentando di raccogliere tutte le bottiglie di vetro sparso per la stanza. Lui ride ancora; questa volta e una risata profonda, quasi spensierata. Mi rendo conto di quanto. Sia distruttivo il potere dell'alcool. Si alza in piedi e mi viene incontro, facendo un sorriso da venditore da aspirapolveri. E' talmente vicino che sento l'odore aspro di alcool.

Mi piace essere ubriachi. Mi fa sentire...” si interrompe per un istante.“Bene”

Hai intenzione di affogare i tuoi problemi nell'alcool per sempre?”

Penso di si... Vuoi farmi compagnia?” barcollando, mi fa segno di sedermi sulla poltrona di pelle nera e lucida, ora adornata qua e là da macchie appiccicose di whisky e... Mi copro la bocca con una mano per non urlare. Non lo avevo notato prima, concentrata com'ero sul pavimento di legno chiaro. Alla luce del fuoco, risplendevano una miriade di goccioline cremisi.

Damon... Cos'hai fatto?” la mia voce trema.

Eh!?” lui si volta verso il sangue. “Ah si, quello...” mi allontano. Non ci posso credere. Mi aveva promesso che non avrebbe più...

Ehm... Piccolo incidente di percorso...” borbotta lui, facendo un sorriso imbarazzato. Mi sento assalire dalla rabbia. Stringo i pugni. Vedo Damon che pulisce con la suola della scarpa una goccia di sangue con un gesto non curante, quasi annoiato.

Ti avevo avvertito...” sibilo, stringendo forte i pugni. Lui mi fissa.

Cosa?” risponde, trascinando ogni lettera con una fatica innata. Visualizzo nella mia mente e un secondo dopo Damon è rannicchiato per terra con la testa fra le mani. Urla e si dimena. Non vorrei farlo star male. Non vorrei, davvero. Però mi ha costretto.

Bonnie! Ti prego! Smettila!” mi implora, stringendo di più la presa attorno alla sua testa. Ma Deva pagare. Pagare per tutto.

Bonnie! Non ho ucciso nessuno! Te lo giuro! E' sangue della riserva! Non ho ucciso nessuno!” urla, ancora più forte. Interrompo immediatamente il flusso di magia, stupita. Damon si alza e si risiede sulla sua poltrona, gemendo. Ha il respiro accelerato. Le gocce di sudore che adornano la sua fronte luccicano come perle.

Ehi, che ne dici di ascoltarmi la prossima volta prima di friggermi il cervello!?” biascica, sarcasticamente, leggermente scocciato. Lo guardo male. Sono un po' imbarazzata: ok, forse ho reagito in modo troppo avventato.

Chi mi dice che non stai mentendo?” azzardo, inarcando un sopracciglio e mettendomi le mani sui fianchi.

Lui solleva le spalle. “Nessuno, ovviamente.” eccolo lì. Dopo un momento di dolore, rieccolo, sbruffone ed antipatico come sempre. Sospiro e mi accuccio sul divano, il più lontano possibile dalla poltrona insanguinata e dalle gocce sul pavimento.

Mi devo fidare?” Damon inclina la testa di lato, socchiudendo gli occhi.

Essere o non essere? Questo è il problema, mia piccola Streghetta.” la sua voce profonda e distorta dall'alcool rimbomba tra le pareti della casa vuota.

Ok, quando tornerai lucido e la pianterai di recitare pessimamente Shackspere, forse ti aiuterò a ripulire 'sto casino di bottiglie vuote e depressione opprimente e...”

Nessuno ti ha chiesto di farlo, sai?” mi interrompe bruscamente. In questo momento, vorrei sprofondare nel pavimento. E' vero. Nessuno mi ha obbligato ad andare in quella casa. Nessuno mi ha obbligato a non ucciderlo quando avevo visto il sangue. Erano bastate poche parole pronunciate da quell'insolente vampiro per fermarmi. Accidenti a me e accidenti a lui!

Hai ragione! Nessuno.” con un movimento brusco, mi alzo e facendo il giro della stanza per evitare il sangue, mi dirigo verso la porta.

Ecco brava! Non ho bisogno di te!” lo sento urlare dal salotto, mentre percorro a grandi passi il corridoi buio. “Non ho bisogno di nessuno.” mi blocco all'improvviso, preoccupata dal tono di quella frase appena sussurrata. Sono immobile sulla porta, indecisa se tornarmene a casa mia e fregarmene altamente di lui o andare a controllare se quello che ho santito è realmente quello che sembra. Il suono si ripete, più chiaro questa volta... Damon sta... Sbatto la porta e ritorno sui miei passi, quasi correndo. Lo trovo ancora sdraiato sulla poltrona, ma la sua espressione è completamente differente da prima.

Damon...” mi avvicino cautamente. “Damon, che succede?”

Non riesco a crederci. Sono inginocchiata su un pavimento sporco di sangue umano davanti a Damon che non la smette di piangere. Lentamente allungo una mano e gli sfioro un ginocchio.

Damon... Cosa c'è?” ripeto, leggermente preoccupata. Il suo sguardo è disperato. Per me è un pugno dritto allo stomaco. Quegli occhi lucidi e profondi... rovinati dal dolore. Per quanto Damon sia crudele, non si merita tutto questo dolore. Non se lo merita nemmeno lui.

Rose è morta.” sussurra, tra le lacrime. I suoi singhiozzi si fanno più intensi: quel suono mi arriva dritto al cuore. Mi fa tanto male vederlo così. Non mi sembra vero vederlo piangere, non lui. Vorrei fare qualcosa. Ma ho paura di come potrebbe reagire. Damon non è famoso per la sua sensibilità. Non mi sono mai sentita più impotente prima d'ora. Mi guardo intorno e vedo tutto da un altro punto di vista. I mobili non li ha rotti per gioco e questa non è una delle solite bevute. Damon sta male. Sta soffrendo e non riesce a sfogarsi in nessun altro modo, o quasi. All'improvviso non sono più tanto sicura che abbia detto la verità riguardo il sangue, ma non mi importa. No, perhé in questo momento non riesco a pensare ad altro che a questo viso stupendo distorto dal dolore. A questi singhiozzi. A queste lacrime. E, non so come, mi ritrovo a stringerlo tra le mie braccia, come farei con un bambino spaventato da un incubo. Gli asciugo le lacrime con la manica della maglie e tento di consolarlo. Il suo profumo è rovinato dall'odore acro dl liquore ma è comunque buonissimo. Sa di notte, di pioggia e di acqua di colonia. Un profumo speciale. Un profumo che solo Damon può permettersi di avere. Nella mia testa una vocina mi suggerisce che sto abbracciando un vampiro, un assassino, un bugiardo e che probabilmente domani, al telegiornale, annunceranno la misteriosa scomparsa del proprietario del sangue su cui sono inginocchiata. Sì, sono più che sicura che succederà e domani, quando vedrò gli annunci della polizia sparsi per Fell's Church, ricomincerò ad odiare Damon Salvatore e a progettare di ucciderlo. Ma non adesso. Adesso lui non è il vampiro assassino e io non sono la strega con il compito di annientarlo. Siamo solo Damon e Bonnie. Restiamo abbracciati finché i singhiozzi non si calmano e smette di piangere. Quando vedo che sta meglio, mi allontano un po' imbarazzata. Anche lui non sembra a suo agio e si schiarisce la voce più volte prima di alzare lo sguardo su di me.

Vuoi un goccio?” mi chiede, porgendomi il bicchiere mezzo vuoto.

Se lo bevo io, non lo bevi tu...” e con un sospiro, prendo il bicchiere e butto giù tutto d'un fiato il whisky rimasto.

Già...” sussurra lui. Nella sua voce ci sono ancora deboli tracce del pianto appena concluso. Sembra così fragile...

Ti va di parlarne?” domando, speranzosa.

Lui mi guarda negli occhi. “A dir la verità no, Bonnie.”

Mi mordicchio il labbro. Non voglio farlo piangere di nuovo, ma so che ha bisogno di parlare con qualcuno di quel che è successo.

E... pensi che questo ti aiuterà?” indico il bicchiere di cristallo e la piccola montagna di bottiglie vuote ammicchiate lì vicino. C'è ne di tutti i tipo: vodka, liquore, whisky persino il rum.

Sai... L'alcool mi stordisce. Non sento tanto il dolore. Tutto è più facile con un bicchiere in mano.” si china a raccogliere una bottiglia che ha ancora un po' di liquore sul fondo e, con una smorfia, finisce anche quello.

Non potevamo mica lasciare quel ben di Dio a marcire sul fondo di quella bottiglia, no?” borbotta, tra sé e sé.

Guardo il pavimento, imbarazzata. “Immagino di no...” rispondo, atona, mentre sposto le bottiglie allontanandole dal braccio penzolante di Damon. Scende il silenzio. Damon è immobile, con gli occhi chiusi, sembra addormentato, e io non riesco a muovermi per paura di svegliarlo. Però, una cosa la so. Scopro dentro di me, una strana voglia. Mi sporgo verso di lui e gli bacio la fronte. Lui non si muove. Rimango a fissarlo, rossa sulle guance. Dopo un po', però, mi fanno male le gambe e, dato che Damon non accenna a voler muoversi o parlare, decido di non insistere e tornarmene a casa. Facendo il minor rumore possibile, mi allontano, ma quando passo accanto alla poltrona lui mi afferra il polso. Sussulto per lo spavento.

Ti chiedo scusa.” ha sempre gli occhi chiusi come se fosse profondamente addormentato. Abbozzo un sorriso.

Non importa. So come ti senti.” lui fa una smorfia, ma tenta di ricomporsi quasi subito.

Quanto ho bevuto?” mi domanda, a voce bassissima. Mi guardo intorno, calcolando ad occhio il numero delle bottiglie sparse per il salotto. Damon stringe ancora il mio polso.

Ad occhio e croce, una quindicina di litri... Dio, Damon, se fossi...”

Se fossi umano, sarei morto, lo so. Ma non lo sono! Sono quello che mi hanno costretto ad essere! Non quello che gli altri vorrebbero che io sia!” adesso ha gli occhi spalancati da spiritato. La stretta sul mio polso è una morsa d'acciaio. Mi fa male.

Damon...” cerco di liberarmi ma lui non mi lascia andare. “Damon!” lentamente, lui allenta la stretta, senza però lasciarmi.

E' colpa mia. Era venuta per me. Quella bastarda era venuta per me! Rose non centrava niente. Non doveva morire! Ho dovuto farlo, capisci? La città era in pericolo. L'infezione l'avrebbe fatta impazzire! Le avrebbe distrutto il cervello e non sarebbe più stata in grado di ragionare. Lei non avrebbe voluto essere così! Mi implorava, Bonnie. Mi implorava di ucciderla. Diceva che voleva morire perché non sopportava più il dolore che la stava consumando ed io... Io l'ho fatto. Non potevo guardarla mentre soffriva, così... L'ho uccisa, Bonnie. E' colpa mia se è morta! Dovevo esserci io, al suo posto!” ha il respiro affannato. E' distrutto, ma sta cercando di nascondere il suo dolore sotto una maschera di brutale rabbia. Tutto d'un fiato mi racconta del lupo, del morso, del dolore...

Mi dispiace...” è l'unica cosa che mi sento in grado di dire, vicina come sono ad un vampiro ubriaco ed incazzato. Il suo respiro si fa via via più regolare. Ad un tratto si accorge che mi sta ancora stritolando il polso e molla la presa all'istante borbottando parole incomprensibili. Poi sorride tra sé. Non riuscirò mai ad abituarmi ai suoi improbabili sbalzi d'umore. Adesso sembra tranquillo e rilassato, come dopo ad una passeggiata in giardino. Si alza agilmente dalla poltrona e mi fa segno di seguirlo, mentre si abbottona la camicia. Saliamo le scale fino al piano di sopra ed entriamo in una stanza enorme con un grande letto al centro.

E'... camera tua?” borbotto, leggermente emozionata. Non ci ero mai entrata prima d'ora.

Risposta esatta, uccellino.” risponde, con un tono stranamente allegro. Lunatico di un vampiro! Fatico a stare dietro ai suoi cambiamenti di umore.

Mi serve un consiglio. Pantaloni neri o jeans?” indica i vestiti ordinatamente piegati sul letto.

C-cosa!?” lui alza gli occhi al cielo esasperato.

Pantaloni neri o jeans? Devo andare a trovare una ragazza e voglio essere perfetto. Allora?”

Jeans.” rispondo, senza pensare, troppo scocciata dalla notizia dell'appuntamento misterioso di Damon in un momento come questo. E comunque, lui sarebbe perfetto anche vestito di stracci.

Ottimo” risponde lui, poi si blocca ed ammicca, alzando un angolo della bocca.

Ti dispiacerebbe voltarti? Non vorrei traumatizzarti, ragazzina.” arrossisco violentemente e mi volto.

Braaavaa” ridacchia lui, alle mie spalle. Sento il rumore dei pantaloni che si afflosciano sul pavimento e arrossisco ancora di più, mordicchiandomi il labbro inferiore.

Ok, puoi girarti.” mi autorizza lui. Sembra un modello con i jeans e la camicia semi sbottonata. Si passa una mano tra i capelli spettinati.

Come sto?” mi chiede, facendo un giro su sé stesso.

Mhh... Non male.” borbotto, troppo orgogliosa per ammettere che sembra più un dio che un vampiro.

Lui sorride. “Lo prendo come un 'Damon sei davvero figo', ok?”

Alzo gli occhi al cielo. “Come ti pare.”

Ooh, coraggio! Non ti interessa neanche un pochino dove vado? Sai da chi vado? Lo sai?” gli effetti dell'alcool tornano a farsi sentire. Sembra davvero un cretino.

Deglutisco, imbarazzata. “Ehm...”

Be', te lo dico io. Vado a trovare Jules. Le strapperò il cuore ancora pulsante e glielo faro ingoiare, a quella bastarda di una cagna.” sibila, ed un lampo di dolore balena nei suoi occhi per un secondo. Con un ghigno sulle labbra si avvicina all'ampia finestra e scosta le tende.

Oh, guarda! Niente luna piena! Peccato!” già si sta precipitando fuori dalla camera, giù per le scale, fischiettando con le mani in tasca. Lo afferro per un braccio un momento prima che possa aprire la porta.

No! Cosa stai facendo?”

Che c'è ora?” domanda annoiato, dopo aver sbuffato sonoramente.

Vuoi farti ammazzare per caso? Non si può trasformare, ma sarà comunque armata, Damon! Non puoi andare da solo! Parliamone con Stefan, ok? Aspetta che torni e...” lui mi interrompe con un eloquente e brusco gesto della mano.

E perdermi tutto il divertimento aspettando il divieto di mio fratello? Ehm... Grazie per la generosa offerta, ma... NO!” si divincola dalla mia stretta, ma lo riacciuffo all'istante.

Se non mi vuoi ascoltare, sarò obbligata ad impedirti di uscire da questa casa con un incantesimo.” gli dico, stringendo di più la presa sul suo braccio. Appena finita la frase, mi accorgo dell'errore che ho fatto. Pessima mossa. Damon mi fulmina con un'occhiata di fuoco.

Fammi capire. Mi stai minacciando, per caso?” inarca le sopracciglia, nella sua solita espressione crucciata. Si, decisamente una pessima mossa. Deglutisco.

Ci sarà di sicuro un'altra soluzione. Potrei trovare qualche incantesimo contro i lupi mannari nel grimorio. Alaric potrebbe darti qualche consiglio o addirittura aiutarti e Stefan potrebb...” mi interrompe di nuovo.

La smetti!? Sei ripetitiva...” alza le sopracciglia e arriccia le labbra, assumendo un'espressione antipatica. Tutto lo stess causato dai suoi scatti di rabbia riaffiora all'improvviso. Vorrei prenderlo a schiaffi. Mi trattengo a stento.

Ah! Sarei ripetitiva, eh? Ok, vai! Puoi andare dove vuoi! Vai a farti ammazzare da Jules! Nessuno problema! Non me ne frega!” la mia voce stridula rimbomba per tutto il corridoio. Vedo dalla sua espressione sorpresa che non si aspettava di certo una reazione del genere. Dopo una frazione di secondo, ritorna a sorridere con aria da superiore.

Stai mentendo.” mi dice, scrutandomi da dietro le sue lunghissime ciglia. Lo guardo, scocciata.

Sono serissima!” ribatto.

No, non è del tutto vero, lo sai.” mi si avvicina, ciondolando leggermente.

Se andassi dalla lupacchiotta e lei mi conficcasse un paletto proprio qui,” mi prende una mano e se l'appoggia sul petto. “nel cuore, non te ne fregherebbe niente? Seriamente, Bonnie, la mia morte è un problema per te.” mi sussurra, con un voce troppo dolce.

Ah si? E perché ne sei così convinto? Ti ricordo che ti ho quasi ucciso io stessa più di una volta. Perché dovrebbe interessarmi la tua morte?” cerco di mantenere un tono sprezzante ed acido, ma il risultato che ottengo non è un granché. Non provo nemmeno allontanare la mano dal suo petto scolpito. La verità è che non voglio farlo. La sua presenza a pochi centimetri da me mi confonde e distrae.

Ehm... Forse... Perché mi ami” si avvicina ancora di più posso sentire il suo respiro sul mio viso.

C.cosa!? No!” vorrei indietreggiare ma le mie gambe non sono altrettanto d'accordo.

Tu... sei pazzo e pure ubriaco! Io non ti amo! Non... Non ti ho mai amato...” non finisco la frase perché a quel punto Damon si avvicina ulteriormente e mi sfiora una guancia con la sua mano calda. Mi fissa con i suoi occhi neri come lo Stige. Si china su di me lentamente e si ferma a due centimetri dalle mie labbra. I nostri respiri si mescolano.

Non mentire a te stessa, piccola Bonnie.” mi sussurrai, sorridendomi debolmente. Quando sento le sue labbra premere sulle mie inspiro profondamente e avverto che ogni forma di resistenza mi sta abbandonando.

Le labbra di Damon sono calde ed esigenti, mi tolgono il respiro e mi fanno girare la testa. Vorrei fondermi insieme a lui e restare così per sempre, persa nel turbine delle sensazioni che lui mi suscita.

E' lui che si ritrae per primo. “Ti ho mentito.” mormora, posandomi le mani sulle spalle. “Non voglio che te ne vai.” comprendo a mala pena le sue parole: i miei sensi sono colmi dell'aroma della sua pelle, del gusto dolce delle sue labbra.

Allora rimango.” sussurro, sporgendomi leggermente per baciarlo ancora. Lui si ritrae ancora.

Se rimarrai, non ci metteremo a parlare.” mi avverte, gli occhi neri incupiti dal desiderio. “Voglio che tu sia mia, Bonnie.”

So che devo andarmene, ma la realtà è che non voglio. In un attimo decido: assaporerò a pieno la vita. Con Damon. Non voglio nemmeno pensare alle conseguenze. Ci sarebbe stato tutto il tempo di rifletterci domani.

Annuisco lentamente. “Lo desidero anche io.”

Ne sei sicura?” chiede lui, con un'espressione seria. “Voglio essere sincero con te, Bonnie, perché non voglio farti del male.” mi scruta attentamente negli occhi. “Non sono in grado di darti l'amore che meriti. Posso darti solo la passione.” queste sue parole mi feriscono profondamente. Davvero ho pensato che Damon potesse amarmi? Che lui potesse provare qualcosa di diverso dall'odio? Che io potessi renderlo felice? E' una pazzia. Un'assurdità di quelle proprio assurde. Deglutisco: spero che non mi si legga in faccia la delusione che sento in questo istante.

Credimi, non è l'amore che sto cercando.” ribatto io, sforzandomi di sorridere, tentando di credere alle mie stesse parole. Ma quanto sono bugiarda? Lui sorride debolmente; forse ha capito che sto mentendo. Damon mi appoggia un dito sotto il mento, facendomelo sollevare leggermente.

Hai delle labbra molto invitanti.”

Davvero?”

Mmh” lentamente, lui mi accarezza il labbro inferiore con il polpastrello, poi si china a mordicchiarlo teneramente.

Mi lascio sfuggire un sospiro. “Anche tu.” mormoro, abbandonandomi alla sensazione di quel bacio finché tutti i miei pensieri svaniscono e tutto il mio mondo diventa il vampiro che mi tiene tra le braccia. Questa volta sono io a ritrarmi per prima. Ho il respiro corto. Le sue mani indugiano sotto la mia camicetta. Mi sfiora la pancia, mi accarezza, senza essere impetuoso, ma mantenendo una dolcezza costante. Mentre continua ad accarezzarmi, mi bacia ripetutamente il collo, sfiorando con la punta della lingua la scia violacea della giugulare. Ho paura, paura davvero. Paura perché le emozioni che sento mi fanno male. Paura perché un vampiro ubriaco mi sta leccando languidamente il collo. Paura perché quel vampiro è Damon. Un gemito sfugge al mio controllo. Sento le punte dei suoi canini premere alla base del mio collo. Stanno chiedendo il premesso di entrare? Rimango immobile. Damon non la pensa allo stesso modo. Mi spinge contro il muro e mi tiene imprigionata tra il suo corpo e la parete. Si schiaccia di più contro di me. Sento la sua eccitazione premere contro la mia gamba, attraverso i jeans. Un brivido mi attraversa. Le gambe mi si fanno molli. Sto per svenire.

Non credo che riuscirò a reggermi in piedi ancora per molto.” Damon sorride. Un sorriso lento e tenero che mi lascia priva di forze. “Dove vuoi andare?”

In camera tua.” rispondo, leggermente rossa sulle guance. Lui intreccia le dita nelle mie e mi conduce su per le scale, lungo il corridoio, fino ad arrivare nella sua bellissima camera. Accende la lampada sul comodino, e la stanza si riempie di luce calda e soffusa. Come in un sogno, scosta le lenzuola dal letto. Poi, in due passi e con una velocità disumana, si avvicina a me, abbracciandomi alle spalle e attirandomi verso di sé finché non sento il suo corpo contro la mia schiena. Damon comincia ad accarezzarmi piano il ventre. Poi mi mordicchia il lobo dell'orecchio, e un istante dopo le sue labbra iniziano a tracciare sentieri brucianti lungo tutto il mio collo, strappandomi un gemito soffocato. Mi avrebbe morsa? Forse sì. Da sobrio, non lo avrebbe mai fatto. Ma è questo il problema. Damon non è sobrio. E' ubriaco e per giunta, a detta di Stefan, emotivamente instabile. Ma non riesco ad avere paura di lui. Il fatto che da un momento all'altro potrei morire, non fa che aumentare la mia eccitazione.

Damon...”

Mi piace sentirti dire il mio nome.” mi sussurra all'orecchio. “Sulle tue labbra suona così bene...”

Io lo pronuncio di nuovo: “Oh, Damon...”

Le sue mani si insinuano sotto la mia camicia, risalendo piano sul torace fino a trovare le morbide curve del mio seno. Mi sento arrossire come una stupida idiota. Mi sento anche inondare di piacere. Ogni parola, ogni dolce carezza mi riscalda, facendomi abbandonare a lui ancora di più. Lui mi fa scivolare le mani dietro alla schiena, aprendo la chiusura del reggiseno. Poi, lentamente, mi libera completamente della camicetta e del reggiseno e mi fa voltare verso di lui. Per un lungo istante, rimane a guardarmi, gli occhi brucianti di desiderio. Non mi sono mai sentita più desiderabile, più femminile.

Credevo che ti piacessero le donne formose.”

Tu mi piaci moltissimo.” risponde lui, alzando le mani per accarezzarmi di nuovo. Con dita febbrili, comincio a sbottonargli la camicia e, mentre lui se la sfilava rapidamente, gli slaccio la cintura. Infine, deglutendo nervosamente, comincio a disfare la bottoniera dei jeans. Ma lui mi ferma afferrandomi delicatamente un polso.

Faccio io. Se continui così, non riuscirò ad aspettarti.” mi dice, e si libera rapidamente dei vestiti. Io, intanto, mi sfilo i pantaloni e gli slip. Mi sento così tremendamente in imbarazzo... Vorrei infilarmi sotto le lenzuola per sottrarmi allo sguardo avido di Damon. Sembra più... affamato... Che avido. Ma lui mi ferma ancora.

Sei bellissima.” mi rassicura, guardandomi con gli occhi colmi di desiderio.

Grazie.” farfuglio, anche se non credo a quelle parole. Mi sono sempre considerata una persona normale, non certo il tipo di ragazza a cui è abituato Damon. Deve essere il desiderio fisico a farlo parlare. Questo pensiero mi ferisce un po', però è la verità.

Qualcosa non va?” mi chiede lui, corrugando leggermente la fronte.

Gli rivolgo un sorriso rassicurante. “Non lo dirai a nessuno, vero?” è la prima cosa che mi è venuta in mente, ma in realtà non ha nessuna importanza. In questo momento, niente mi potrebbe trattenere dal fare l'amore con Damon. Manderò a domani rimpianti e delusione.

Ciò che accadrà tra noi stanotte rimarrà tra me e te.” lui mi fa sollevare leggermente il mento. “Ti fidi di me?” io annuisco, senza esitare. Sopra ogni altra cosa, al di là dei suoi difetti, Damon quando vuole sa essere davvero sincero.

Bene.” lo sguardo ammirato di lui, mi da coraggio di guardarlo a mia volta. Damon ha un fisico perfetto; forte e atletico, ma snello, con il tipo di muscoli che si vedono solo sulle pagine patinate delle riviste di moda. Incerta, sollevo una mano e gliela poso sul petto, per poi farla scivolare lentamente verso il basso, sul ventre piatto e ancora più giù... Damon emette un gemito soffocato e un attimo dopo siamo sul letto, l'una tra le braccia dell'altro. La sensazione del corpo caldo di Damon sopra di me e delle lenzuola lisce e fresche sulla mia pelle infuocata non fa altro che aumentare la mia eccitazione. Bacio dopo bacio, carezza dopo carezza, mi sento precipitare in una spirale di sensazioni sconosciute. Il mio corpo non ha bisogno di direttive della mia mente per sapere cosa fare, e questo mi da un'esaltante sensazione di libertà e di leggerezza. Quando finalmente lui entra dentro di me, mi sembra di non aver atteso altro per tutta la vita. Era questo che avevo sempre voluto. Senza nemmeno saperlo.

Bonnie, amore...” sussurra lui, al mio orecchio.

Non chiamarmi amo... oh!” all'improvviso, il mondo intorno a me cessa di esistere, per un istante che mi sembra eterno.

Bonnie...” ripete lui, e lo sento irrigidirsi contro il mio corpo. Quando ritorno alla realtà, siamo ancora distesi l'uno tra le braccia dell'altro. Damon è sdraiato sulla schiena, e io ho il capo posato sulla sua spalla. Il battito del suo cuore è frenetico, sotto il mio orecchio. Mi sento riempire gli occhi di lacrime, perché ormai so che è successo: mi sono innamorata completamente, come non mi è mai accaduto prima. Sono innamorata. Pazzamente innamorata di questo stupido e crudele vampiro. Il mio angelo dannato.

Ti ho fatto male?” chiede lui, sollevandosi su un gomito per baciarmi le palpebre. Quel suo gesto è tanto dolce da lasciarmi senza fiato.
“No.” scuoto il capo, sperando che ciò che provo mi si legga in faccia. “E' solo che è passato molto tempo dall'ultima volta.” ammetto, arrossendo come un frutto maturo. Damon si ristende sulla schiena e mi accarezza dolcemente i capelli, mentre si mette l'altra mano dietro la nuca.

Mentre mi risponde, guarda il soffitto. “Anche per me.”

Per te? Damon? Il vampiro ultra sexy e mangiatore di donne in tutti i sensi?” colgo al volo l'occasione per prenderlo in giro, sperando di nascondere i miei veri sentimenti. “Non posso crederci. Perchè?”

Sono mesi che non ho voglia di portarmi a letto nessuna.” ammette, in modo leggermente brusco. Trattengo a stento le lacrime. L'idea che Damon possa far sentire ah un'altra donna le stesse cose che ha fatto sentire a me, mi manda letteralmente fuori di testa. Una strana rabbia mi monta dentro.

Lo guardo un attimo in silenzio. “Perché io?”

Non lo so” lui mi da un lieve e rapido bacio sulle labbra e mi sorride. “Ma ne sono felice.”

Anche io.” anche se lui non mi ama. Se solo... No, non ho intenzione di illudermi. E nemmeno di pensare al domani. Questa notte mi sento viva come non lo sono mai stata prima, e questo dovrebbe bastarmi.

Stiamo bene insieme.” mormora Damon. E queste sue parole mi spiazzano completamente. Quanto vorrei che potessimo stare insieme! Sarebbe la cosa che mi renderebbe più felice al mondo.

A letto, vuoi dire.” puntualizzo, giusto per essere chiara. Lui, dopo un attimo di esitazione che mi riempie il cuore di speranza, annuisce e il mio povero cuore si spezza definitivamente.

Hai ragione.” gli dico, tentando di non scoppiare a piangere. Mi chino sul suo corpo e gli bacio il petto, vicino al cuore.

Dimmi, Uccellino...” inizia lui, accarezzandomi pigramente un fianco. “Ti va di provare di nuovo?” io gli sorrido. Se questa è la vita, ho tutta l'intenzione di assaporarla fino in fondo.


Damon


Sento la luce del sole che filtra tra le mie palpebre socchiuse. Mi godo la sensazione del calore del mattino sul mio viso, sulla mia pelle, il mio petto. Dev'essere appena sorto il sole. Non mi muovo, rimango immobile per non svegliarla. C metto un attimo ad accorgermi che è inutile. Non c'è nessuno da svegliare. Mi tiro su di scatto, cercando a canto a me ciò che so già non esserci. Fisso come un'idiota il letto vuoto e le lenzuola stropicciate. Lei non c'è. Mi irrigidisco e sento una sensazione spiacevole e completamente nuova far capolinea al centro del mio petto.

Rifiuto, mi suggerisce una voce ghignate nella mia testa.

Mi sento rifiutato, ecco.

Ti ha lasciato da solo.

Quella dannata voce non mi da tregua.

Solo. Come hai fatto tu milioni di volte.

Stringo i pugni fino a far diventare le nocche bianche.

Solo...” ripeto, sussurrando. Mi pare che quella singola parola possa scavare solchi profondi nella mia carne, come se fosse verbena. Sui miei occhi cala un velo rosso sangue, come un sipario che copre una scena di un film horror. Perdo il controllo del mio corpo. Non so più cosa sto facendo. La rabbia è talmente tanta ed intensa da non farmi capire più niente. Vedo la mia mano allungarsi verso le lenzuola e strapparle, lacerarle. Il mio corpo è veloce, sembra sul punto di esplodere per le troppe emozioni contrastanti che sento dentro. Con uno scatto afferro il comodino e lo scagli contro la parete di fronte al letto. Proseguo con la libreria, trascinando i libri in proiettili che infrangono la grande finestra in un'esplosione di frammenti lucenti, illuminati dalla flebile luce del sole. Stacco dal supporto il grande televisore a schermo piatto, quello appeso al muro. Sto per scaraventarlo in giardino quando un paio di mani mi afferrano le spalle. Un momento prima sono accanto alla finestra, un momento dopo mi ritrovo sul letto. Ringhio, ascoltando il mio istinto che mi urla di attaccare, e mi scaglio contro l'intruso, sbattendo contro la parete.

Damon!” so dove colpire. Con più di un secolo di esperienza, non ho più bisogno di pensare. La giugulare è lì. Devo solo sporgermi ancora un po'. Ringhio ancora. Manca poco...

Damon! Sono io!” mi blocco all'improvviso, come se tornassi in me. Il velo rosso sparisce da davanti ai miei occhi. Con un movimento fulmineo, l'altro mi mette con le spalle al muro, tenendomi per le spalle con presa ferrea.

Si può sapere che cazzo stai facendo!?” Stefan non accenna a lasciarmi andare. Ho il respiro corto e i capelli spettinatissimi. Ritraggo i canini e sento il sangue defluire dal mio volto, che torna normale. Più... umano?

Lasciami andare.” sibilo, malignamente. La mia voce assomiglia ad un latrato. Di certo non è con questo tono che lo convincerò a smetterla di farmi da baby-sitter. Devo cercare di fare di meglio. Abbozzo un sorriso.

Sto bene, fratellino. Oh! Cosa vedo!? Hai una faccia corrucciata, Stefan! Non sarà che cominci a preoccuparti per me!?” ridacchio, deglutendo, e tentando di nascondere il dolore che sento.

Mi preoccupo se, quando sto per entrare in casa mia, piove un libro in testa.” sempre tenendomi fermo con un braccio, tira fuori un dei volumi da quel che rimane della mia libreria.

Huumm... Oggi non mi andava di leggere...” borbotto, con non curanza, cercando di far calmare il respiro. Faccio spallucce.

Certo, come no...” borbotta mio fratello, allontanandosi. “Leggi sempre nudo tu, la mattina?” chiede indicandomi. Abbasso la testa e mi accorgo di essere veramente nudo. Deglutisco di nuovo e faccio un sorriso tirato.

Solo quando mi sento particolarmente affascinante... Ma tu non puoi capire” ridacchio, passandomi nervosamente una mano nei capelli.

E il televisore cosa ti aveva fatto?” mi domanda, inarcando le sopracciglia.

Non è colpa mia” urlo “Mi ha provocato!”

Stefan rotea gli occhi, esasperato.

Ci rinuncio. Non riuscirò mai a parlare seriamente con te!” urla, passandosi le mani nei capelli e raccogliendo qualche libro qua e là per la stanza. Gli rido in faccia.

La tua passione per le cause perse è commovente, fratello. Davvero...” mi asciugo teatralmente una lacrima. Stefan, dopo aver sbuffato, se ne va, borbottando qualcosa che assomiglia a “razza di idiota”. Sorrido malinconicamente. Adesso che sono di nuovo solo, non ho bisogno di fingere. Nessuno sorriso, battuta spiritosa o frecciatina sarcastica. Solo questa maledetta voglia di ucciderla. Sorrido. Quetsa volta sadicamente. Il rosso torna ad oscurarmi gli occhi. Mi vesto velocemente. E' ancora presto, ma è meglio non rischiare. Riesco già quasi a sentire il sapore del sangue che scende lungo la mia gola. Voglio essere il primo, ad augurarle il buon giorno.

Angolo autrice: 

Salve a tutte!

Questa è una One-shot a cui tenevo molto, perché l'ho scritta con Nadiuccia :) Una mia cara amica a cui voglio un sacco di bene. Spervo che vi piaccia.

Staimo gia lavorando al seguito "Don't cry."
Cosa ha intenzione di fare il nostro Damon? O.o
Chi lo sa? IO! xD
Grazie a tute quello che leggono, recensiscono e che inseriscono tra i preferiti.

Un bacione enorme a tutti voi!

Sirenablu96


  
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