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Autore: HarryJo    30/03/2011    15 recensioni
Tu e tuo fratello eravate sempre stati inseparabili. Una stessa anima che viveva in due corpi diversi, dopotutto eravate talmente simili che si poteva far fatica a distinguervi.
Solo una persona c’era riuscita senza troppi problemi.
Hermione Granger.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Nickname sul forum: Erica Weasley

 

Salve a tutti! Questa fic era stata scritta perCause threesome is better contest indetto da Herms nel forum di Efp. Purtroppo suddetto contest è stato annullato per la mancanza di partecipanti, e mi dispiace un sacco perché a me era piaciuto molto!

*Forse è meglio così: non ho rischiato di arrivare ultima con questa schifezza*

Posto qui la fic che avevo inviato alla giudiciA, che ringrazio comunque tantissimo <3

 

 

 

Nickname sul forum: Erica Weasley
Nickname su EFP: HarryJo
Titolo: Am I only a memory of him?
Pairing: Fred Weasley/Hermione Granger
Altri personaggi (se presenti): George Weasley
Genere (e la parola da inserire): Malinconico (Nebbia.)
Rating: Verde
Warnings: Quando parlo di un neo che differenzia Fred da George, devo ammetterlo, mi sono basata su una cosa che non c’è nei veri personaggi creati della Rowling: la differenza del neo si riferisce ai due attori che interpretano i gemelli nel film (James e Oliver Phelps). Ho scelto di riportarla nei veri personaggi per una questione di copione, e spero che non sia così grave questo cambiamento. Ok, fa schifo, ma non son riuscita a combinare niente di decentemente migliore! Perdonami!

 

 

 

Am I just a memory of him?

 

 

Tu e tuo fratello eravate sempre stati inseparabili. Una stessa anima che viveva in due corpi diversi, dopotutto eravate talmente simili che si poteva far fatica a distinguervi.

Solo una persona c’era riuscita senza troppi problemi.

Hermione Granger.

 

Quel giorno c’era la nebbia fuori. La squadra di Grifondoro aveva tentato una partita a Quidditch, ma si era arresa in poco tempo perché la spessa coltre di grigio impediva di vedere Pluffa, Boccino e Bolide. Quindi tu eri andato a cercarla, avevi voglia di parlare con lei, anche se non avevi ancora ben capito il motivo del tuo bisogno.

L’avevi – ovviamente – trovata in biblioteca, a sfiorare con la penna d’oca le righe del libro di Pozioni.

« Ehi, Hermione, quando smetterai di passare tutto il tuo tempo libero rinchiusa qui? »

« Quando tu e tuo fratello la smetterete di fare degli stupidi scherzi e di usare come cavie i ragazzini del primo anno, George » ti aveva risposto quasi senza togliere gli occhi dal libro.

« Come fai a dire che non sono Fred? » le avevi chiesto curioso.

« Tu hai un neo nella parte destra del collo, Fred no » ti aveva spiegato con nonchalance, finalmente ricambiando il tuo sguardo.

« Cioè, vuoi dirmi che quando ci rivolgi la parola controlli chi dei due ha il neo? » le avevi chiesto a dir poco stupefatto.

« Ogni tanto, ma la maggior parte delle volte non serve » ti aveva risposto arrossendo.

« E perché no? »

« Io so sempre quando davanti a me ho Fred Weasley » aveva risposto accarezzando con lo sguardo il pavimento.

 

No, lei non vi sapeva riconoscere.

Sapeva riconoscere il tuo gemello, e andava per esclusione. Quando ti aveva confessato quelle parole, l’avevi guardata per un attimo che ti era sembrato un’eternità.

Ancora non eri cosciente che cos’era quella morsa allo stomaco, non avevi mai provato un sentimento simile nei confronti di tuo fratello.

Gelosia.

Quando poi avevi capito che sentimento avevi cominciato a provare nei confronti di quella ragazza, ti eri ripromesso di chiedere aiuto a Fred appena se ne fosse presentata l’occasione. Ma, ahimè, era tardi.

 

« George! »

Quel giorno eri in sala comune, disteso sul letto; la nebbia dei tuoi pensieri ti aveva impedito di accorgerti che Fred ti aveva raggiunto. Ti eri voltato di scatto, riconoscendo l’eco di una voce così simile alla tua.

« Sono riuscito a perfezionare i Torroni Sanguinolenti, ora non rischiamo più di morire dissanguati » ti aveva detto con un sorriso.

« Su chi l’hai sperimentato? »

« Una ragazzina del primo anno, le servivano degli spiccioli per pagare la Gazzetta del Profeta e glieli ho offerti io » ti aveva risposto con una luce negli occhi. « Hermione mi ha fatto una ramanzina quando è venuta a saperlo » ti aveva detto, e lo avevi visto come se si stesse perdendo in quel ricordo.

« Ah, devo dirti una cosa su Hermione. Ma prima dimmi, ti ha denunciato a qualcuno per quello che hai fatto? » gli avevi chiesto.

« Fred? »

Non ti aveva risposto.

« Fred? »

Nada.

« Fred! »

« Eh? Sì, cosa, come? »

Finalmente si era ripreso dalla trance in cui era caduto.

« Avanti, spara, che c’è? Perché non mi ascoltavi? »

« Mi sa di essermi innamorato della Granger, fratello » ti aveva rivelato passandosi una mano tra i capelli rossi. Ci avevi messo un’eternità a registrare quelle parole.

« Dici che è grave? » ti aveva chiesto.

Non eri riuscito a rispondergli subito.

« N… No… » avevi mormorato.

 Te ne aveva parlato per un po’, di quanto fosse carina, di quanto gli piacesse farla ridere con le sue battute e di quanto fosse bello il suo cipiglio quando faceva qualcosa contro le buone regole della scuola e lo rimproverava.

« Ah, cos’è che volevi dirmi su di lei? » ti aveva chiesto dopo un po’.

« Non mi ricordo ».

Quella era stata la prima bugia che avevi detto al tuo fratello gemello.

 

L’amore aveva cominciando ad essere represso dentro di te. Ogni tanto ti dicevi che avevi sbagliato a tenere nascosto un sentimento così importante per te ad una parte della tua stessa anima, al tuo migliore amico, al tuo fratello. Ma succedeva molto più spesso che ti convincevi di aver sbagliato ad innamorarti di lei.

Che lei era sua.

Perciò il tuo amore cominciò a trasformarsi in nebbia, che impediva di vederti chiaramente da fuori, ma soprattutto, che impediva a te di vedere ciò che succedeva tra le due persone più importanti della tua vita, tra una risata e l’altra.

 

« George! Abbiamo una splendida notizia per te! » ti aveva gridato Fred in corridoio, raggiungendoti per mano a Hermione.

Il tuo sguardo si era soffermato a lungo nell’incastro delle loro dita, ma ti eri costretto a sorridere.

Non volevi sentirglielo dire, perciò, prima che avessero potuto proferire parola, li avevi abbracciati a te dicendo: « Era ora! » e poi a Hermione: « Certo che saprai a memoria tutti i libri della scuola, ma non capisci nulla: erano secoli che ti faceva la corte! »

Quando li avevi abbracciati un po’ d’acqua ti aveva annebbiato la vista, ma eri stato bravo a camuffarlo in una risata.

La nebbia aveva cominciato a svanire.

 

Tutto il tempo che avevano trascorso insieme tu lo avevi passato con una lotta interna continua.

Da una parte l’amore del fratello, dall’altra quello per la sua ragazza.

Della tua lotta interna comunque nessuno era a conoscenza: preferivi tenerlo per te, visto che c’erano già abbastanza problemi con la guerra.

Quando Hermione era partita alla ricerca degli Horcrux, tuo fratello si era incupito un po’ ed era sempre molto preoccupato per lei. Anche tu, d’altro canto, lo eri, ma facevi finta di nulla e cercavi di consolare Fred: così facendo consolavi un po’ anche te stesso.

Poi l’avevi finalmente rivista.

Il momento lasciava a desiderare, ma lei c’era.

E con lei, per lei, avresti combattuto mille Mangiamorte.

Anche Fred l’aveva fatto.

E quel gesto gli era costato la vita.

 

A ripensarci ora ti viene un nodo alla gola: lo rivorresti accanto, rivorresti la sua risata, gli scherzi, i botta e risposta, la sua vitalità.

Lo rivorresti anche con l’amore che aveva per lei, perché Hermione non è più la stessa dopo averlo perso.

Lo vedi, e te ne parla anche: ti dice quanto gli manca e quando tu le ricordi la sua presenza.

Sei diventato un ricordo per lei, e a volte temi che l’averti accanto le possa fare ancora più male.

Ma è lei che ti cerca, ha bisogno di te, e di lui.

Anche tu hai bisogno di lei, che non hai mai smesso di amare, nonostante tutto.

Ogni tanto, quand’è sera, ancora ti senti in colpa per questo: sei innamorato della donna di tuo fratello.

Sogni di vedere il suo sorriso, di sentire il suo profumo mischiato con il tuo. Una volta sei riuscito anche a sfiorare le sue labbra con le tue, ma in realtà lei non desiderava George, lei voleva Fred.

 

« Grazie George. » ti aveva detto quando le avevi asciugato per l’ennesima volta le lacrime.

« Figurati ».

« Me lo ricordi… » ti aveva detto facendo passare una mano tra i tuoi capelli.

E ti aveva baciato. Ti aveva stretto a sé.

« Sono solo un ricordo di lui? » le avevi chiesto.

Ma lei non era riuscita a risponderti.

 

Qual è il tuo sogno più grande?

Essere semplicemente George. Almeno per lei.

E anche uscire dalla nebbia non sarebbe male.

 

 

 

   
 
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