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Autore: Merilyn    26/01/2006    9 recensioni
mi dispiace molto per chi ha conosciuto questa fic come una long-fic, ma purtroppo Chiara, la mia amica e l'autrice della storia, ha deciso così, perciò ecco qui questa one-shot dedicata a Ron e ad Hermione-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era agosto e c’era un caldo infernale alla tana che costringeva i Weasley a farsi fresco con la bacchetta. Nel giardino, il più piccolo dei loro figli maschi aveva appena finito di ripulirlo dagli gnomi, stava seduto sul bordo di quello che doveva essere un laghetto, ma che ora assomigliava più a una pozzanghera.Teneva in mano un pezzo di pergamena…una lettera, una lettera sua. Pochi giorni prima le aveva scritto per invitarla a passare il resto delle vacanze da lui, e poi per assistere al matrimonio di Bill e Fleur. E lei aveva risposto così:

 

caro Ron,

grazie per l’invito, mi materializzerò da te alle 17.30 di mercoledì. A presto.

Con affetto

Hermione  

 

Diede la centesima occhiata alla pergamena per poi guardarsi l’orologio. Le cinque e dieci…di mercoledì… E lui se ne stava li, a petto nudo, scalzo, con solo un paio jeans

sporchi d’erba, i capelli rossi un po’ arruffati.(n.d.a. : ) !! bellissimo…). Neanche lui capiva bene quello che provava in quel momento…forse ansia? Oppure la tipica sensazione da “non vedo l’ora”…non lo sapeva con chiarezza…sapeva solo che voleva rivederla ma l’idea gli metteva un po’ di preoccupazione…l’anno passato era stato strano…molto strano… lui e Lavanda…dio…se ci ripensava gli veniva da

vomitare…ma lui era stato con Lavanda solo perché lei era li, era carina e poteva far ingelosire Hermione…e c’era riuscito alla perfezione…aveva ancora i segni di quei

maledetti uccelli(questo lo capisce solo chi ha letto il sesto libro)…poi avevano smesso di litigare, almeno per le scemenze…litigavano, certo, ma meno spesso…e poi… lui l’amava e ormai era ovvio, e l’idea di averla in pigiama nella camera accanto, ora, lo sconvolgeva più che mai…rimaneva però ’ipotesi di andare da lei e dirle:-ehi sai che ti amo?-…ma non avrebbe mai trovato il

coraggio per farlo…era la milionesima volta che ripensava a questo da quando era

arrivata quella lettera…Poi si sentì un forte “pop” e una voce…quella voce

-Grattastinchi stai fermo, ti prego, o uffa vai via…- .

Ron sorrise e si voltò… “Miseriaccia”pensò, lei  aveva un vestito celeste di cotone,corto…troppo corto per gli ormoni di Ron e per le sue orecchie che divennero bordeaux all’istante…e le bretelline sottili… scollato… troppo scollato… aveva i capelli legati ed era piena di borse e borsoni… il suo baule era arrivato poco prima di lei. Aveva un’aria un po’ shockata ma anche dolcissima. Ron decise di farsi coraggio e di parlare.

-Hermione!-

-Ron!-

Lei buttò le sue cose sul prato e gli corse incontro, appena fu abbastanza vicina gli buttò le braccia al collo e lo strinse forte. Lui rimase immobile con una faccia da pesce(dedicato a mia cugina, lei lo dice sempre) cercando di riprendersi, ma quasi subito ricambiò l’abbraccio.

-mi sei mancato…- “Ok” pensò Ron… “dille che ti è mancata, su, ce la puoi fare”

-anche tu mi sei mancata Herm…- “Wow…hai visto che non è così dura come

sembra?”. Poi si separarono e lei diventò immediatamente rossa… seguita subito da lui

che si ricordò di essere mezzo nudo. “Merda…bé meglio far finta di nulla…”

-dai entriamo…ti aiuto a portare qualche borsa…il tuo baule è arrivato poco fa, è già in

camera tua-

Percorsero il vialetto in silenzio, solo quando entrarono in casa Hermione parlò.

-ehi ma siamo soli in casa?-

-è una cosa piuttosto rara ma è così- disse Ron continuando a salire le scale traballanti

della tana. –sai mamma e Ginny sono con Fleur, per sistemare alcune cose su

Gin…. al matrimonio farà la damigella… e papà Bill, Charlie e i gemelli sono a

lavoro-

-oh…bè hai ragione…è strano, questa casa è sempre stata piena di gente-

arrivarono davanti alla porta della camera di Hermione, che Ron aprì con scarsa

delicatezza, entrarono e posarono tutti i bagagli sul letto.

-ma scusa, se qui c’è tutta questa roba, che ci hai messo nel baule?-

-libri, soprattutto- Ron fece un grande sorriso poi arrossì di nuovo…erano soli in una

camera da letto, lei col quel mini vestito e lui con solo un paio di jeans… “merda, è

meglio che io esca subito di qui”pensò.

-bene, ti lascio sistemare le tue cose…e bè…io…io devo ricompormi un pochino- si

avviò alla porta.

-ehm, già, giusto, certo…bene ci vediamo tra un po’ …credo che mi farò un riposino-

-bene a dopo allora- le fece un ultimo sorriso prima di chiudersi la porta alle spalle.

Se ne tornò in camera sua e si buttò sul letto. “miseriaccia…” poi si girò a pancia in su.

-qui ci vuole una doccia fredda…ghiacciata-

 

 

 

 

 

Ron stava camminando da un’ora avanti e indietro davanti la porta della camera di Hermione. “Entro o no? Si…ma se ha ancora quel microvestito? No non entro… si entro e facciamola finita…su Ron bussa…” avvicinò il pugno chiuso alla porta e bussò, finalmente.

-Ehi sono io…posso?-

-Certo, vieni-.

Aprì la porta. “Cazzo”. Lui non sarebbe dovuto entrare, no, decisamente no. Semplicemente per evitare di dare luogo a scene vietate agli under 18. Hermione stava sistemando la sua roba nell’armadio. Aveva l’aria assorta e concentrata su quello che faceva.“da quando usa top striminziti e calzoncini di jeans,aderenti, e lunghi appena sotto il sedere?” Ron si trovava decisamente in difficoltà. Decise di sedersi e di calmare i bollenti spiriti. Si sentiva le guance e le orecchie completamente rosse. Lei con molta disinvoltura si sedette per terra davanti a lui in una posizione che…be…diciamo che poteva ostacolare il vano tentativo di Ron di controllare i suoi istinti.

-bene…che si fa?-

-n-non saprei…una partita a scacchi?-

-nah…sai che sono una a schiappa, a giocare con te non c’è gusto!-

-mhn…una passeggiata ti va?-

-siii! Che bella idea…qui intorno c’è una campagna bellissima!- Sembrava molto entusiasta. Si avviò alla porta, e quando ormai la stava aprendo Ron si risvegliò dal suo stato di shock.

-M-ma esci c-così?-

-si…perché, sto male?-

-n-no assolutamente…- ma da quando la dolce e indifesa secchiona se ne andava in giro conciata così?

 

Uscirono dalla Tana rapidamente e arrivarono in silenzio fino al limitare del bosco.

-bene, conosci il sentiero, vero?-

-si..-

-bene, allora, si parte-

Avanzarono ancora per un po’…si stava facendo buio, e poi non è che Ron lo conoscesse così bene il sentiero di quel bosco… Si sentì uno sparo ed Hermione sussultò stringendosi forte a Ron, che avvampò di colpo e cercò di tranquillizzarla.

-credo che da queste parti ci siano quei babbani… sai quelli che uccidono gli animali…i ciaciatori…-

Hermione sorrise contro il petto di Ron.

-cacciatori, Ron…-

-si, si…- rispose lui imbarazzato. Erano rossi tutti e due. Lei pensava che sarebbe potuta restare abbracciata a Ron per sempre, le piaceva quella sensazione, la faceva sentire protetta… lui invece aveva dei pensieri leggermente più allarmati. “cazzo cazzo cazzo”. Decise di allontanarsi da lei. Le prese la mano e indicò il ruscello davanti a lui.

-tieniti, dobbiamo superare quel ruscello-

Lei fece una smorfia, imbarazzata. Strinse di più la sua mano. Appena furono di fronte la sponda del fiumiciattolo Hermione disse:

-Ehi, io non credo di riuscirci…-

-tranquilla ti tengo io-

Lei non poté fare a meno di pensare che era proprio quello che la preoccupava…insomma quando c’era Ron nelle vicinanze le sue ginocchia tremavano senza che lei potesse farci nulla… chissà perché poi… intanto aveva assunto una espressione ancora più nervosa…sentiva il calore della mano di Ron ancora nella sua…abbozzò un sorriso.

-okay adesso salto io…- detto questo le lasciò la mano. –poi salta tu- indietreggiò qualche passo e saltò con molta disinvoltura fino all’altra sponda del fiume.

-okay ora dammi le mani…ecco…poi metti un piede li…si brava…poi…salta!-

Era stato più semplice di quanto pensasse, anche se alla fine era stata completamente sollevata di peso da Ron, che ora la teneva stretta e non accennava a lasciarla… “poco male” si ritrovò a pensare lei. Si allontanò dopo vari minuti d’imbarazzo e la guardò pensieroso…

-aspetta…ma non c’era mai stato un ruscello sul sentiero!-

Hermione si allontanò da lui all’istante e lo guardò torva.

-TU- sibilò indicandolo, furiosa. –tu, dove diamine mi hai portata?!-

-m-ma i-io…cioè…aspetta…guarda lì…c’è un rifugio andiamo a chiedere indicazioni-

-si…- Hermione gli lanciò un ultima occhiataccia e lo sorpassò a passo spedito. Arrivati in silenzio davanti alla casetta Ron bussò. Nessuna risposta. Dopo vari “toc toc” Hermione si spazientì.

-chi ti aspettavi che abitasse in questa catapecchia, eh? Il fantasma di Haidi?-

-chi? Fantasmi?-

-oh, lascia perdere…ce l’hai la bacchetta?-

-no…non pensavo servisse…e tu?-

-ti sembra di vedermela addosso?- Ron arrossì.

-in effetti…- rispose imbarazzato. Anche Hermione arrossì sotto lo sguardo di Ron.

-bene ora è troppo tardi per tornare indietro…è buio…-

-guarda…la porta è aperta…-

-su, entriamo allora…-

 

Nella casetta non c’era nessuno. Giusto un letto matrimoniale sgangherato, un tavolo e due sedie, e un pacco di crackers aperto…

-dobbiamo farci trovare, Ron. Non ho intenzione di dormire qui!-

-come speri di riuscirci?-

-che ne so! vabbè…io sto morendo di fame-

- tò, mangiati quei crackers-

-…-

-…-

-non credo che gioveranno alla mia salute-

-Hermione, sembrano ancora buoni. Se hai fame mangia, sennò li mangio io-

-okay…-

Sgranocchiarono i crackers in silenzio, poi Ron parlò.

-scusami…non credevo che…insomma l’ho fatta un sacco di volte quella strada e che forse mi sono distratto…- “chissà cosa mi distraeva”

-oh…non preoccuparti…sarà divertente no?-

Da quando Hermione riteneva divertente essere in una vecchia casa, nel bosco, di notte, senza cibo e senza magia?

-ho sete…-

-…-

-prendo l’acqua al ruscello aspettami qui…-

- no Ron, ho paura di restare qui da sola…-

-dai, ci metto un attimo….passami quella bottiglia di plastica-

-tieni…-

 Dopo un po’ tornò con la bottiglia piena. Si sedette al tavolo e la porse a lei.

-grazie…-

-di niente- Hermione ne bevve un sorso, poi la passò a lui.

-posso berci?-

-oh si, non sono particolarmente schizzinosa-

Bevve anche lui. Hermione fece un grande sbadiglio poi disse:

-Ron, sono stanchissima…-

-dormi allora…-

-dove?-

-nel letto, no?-

-e tu?-

-per terra-

-non se ne parla proprio…possiamo dormire benissimo nello stesso letto, no?-

-se a te non da fastidio…-

-diciamo che posso sopportarlo-

-allora okay-

Si sdraiarono nel grande letto, girati ognuno dalla parte opposta. Si prospettava una nottata interessante…

 

Pioveva. Aveva iniziato da poco. Prima di diventare un temporale,  si era spacciato per una leggera pioggerellina estiva, ma ora tuonava. “fantastico, ci mancava solo questa” pensò Hermione, allarmata. Detestava i temporali. Era passato quasi un quarto d’ora da quando si erano messi a letto, ma tutti e due sapevano che l’altro non dormiva. Ron fissava il muro, non riusciva neanche a chiudere gli occhi. Si sarebbe voluto girare, abbracciarla, baciarla e…una cosa tira l’altra… ma senza dubbio si sarebbe beccato una ginocchiata ben piazzata dove meno la gradiva…o forse no. Forse anche lei lo voleva come lui. Si dette dello scemo anche solo per averlo pensato. Hermione invece fissava il tavolo, dando le spalle alla schiena di Ron. Non dormiva, era terrorizzata dal temporale e dal fatto che Ron era lì, accanto lei. Erano soli.

Si sentì un tuono, forte, che rimbombò nella casetta. Hermione si lasciò scappare un grido. Stringendosi le ginocchia al petto. Ron parve risvegliarsi dal suo stato catatonico.

-Ehi, va tutto bene?-

-scusa, e che odio i temporali da quando sono piccola- Ron si girò verso di lei, anche lei si volse e lo guardò.

-…brutti ricordi…- aggiunse vaga. Si guardarono, poi lei continuò.

-stavo tornando da una passeggiata con mio padre…

pioveva…c’erano i tuoni e i fulmini….così ci mettemmo a correre e mentre attraversavamo la strada mi cadde il mio orsacchiotto preferito…-

Ron sorrise, lei lo squadrò per un attimo poi aggiunse:

-era il mio orsacchiotto preferito, lo adoravo e avevo tre anni!-

lui continuò a sorridere in silenzio. Tuonò di nuovo. Hermione chiuse gli occhi, raggomitolandosi su se stessa. Ron la guardò, e, senza rifletterci poi molto, l’abbracciò. Hermione si rilassò contro il suo petto e disse un debole –grazie…- per poi tornare al silenzio più assoluto.

 

Aveva finito di piovere già da un po’, Hermione si era abbandonata sulla spalla di Ron e si era addormentata abbastanza rapidamente. Lui non ci riusciva, era stanco, ma anche se avesse voluto dormire i suoi occhi rimanevano aperti e incantati a guardarla. Hermione si mosse piano nel sonno, stringendosi ancora di più nell’abbraccio di Ron.

-ehi, mi prometti che quello che ti dirò non cambierà la nostra amicizia?- sussurrò piano lui. -bene, se me lo prometti…- attese qualche secondo prima di continuare. -ti amo…ti amo come nient’altro al mondo, sei la mia vita…e ti amo…tanto…troppo…-

 Hermione si mosse un’altra volta, aprì gli occhi. “Oh merda”.

- Anch’io ti amo Ron, e non credo che questo cambierà la nostra amicizia…forse in meglio…-

Lui la guardò, lei guardò lui. Lui la amava, lei amava lui. In un secondo si trovarono ancora più vicini, le loro labbra, le loro lingue, attaccate da un filo indistruttibile. Si separarono, si guardarono di nuovo, in silenzio.

- ci credi che ci è voluta una catapecchia abbandonata in mezzo al bosco per farci dichiarare?-

-non è stato così difficile, dopotutto…-

Si addormentarono così, abbracciati e sereni, per la prima volta da “persone complete” quelle che la dolce metà non la cercano più.

 

-Ehi Fred,  George venite a vedere…-

-Si Ginny…-

-…-

-…no…non è possibile…-

-eh già, il fratellino ce l’ha fatta…-

-oddio, guarda come sono avvinghiati…-

-l’importante è che siano vestiti…- risata generale.

-meno male che abbiamo accettato di venire noi a cercarli…non mi sarei perso questa faccia per nulla al mondo…- detto questo Fred fece uscire dalla sua bacchetta un urlo acuto. Ron sussultò, aprì gli occhi e guardò i fratelli con una espressione fra il terrorizzato e l’imbarazzato.

- proprio questo volevo vedere fratellino- i gemelli e Ginny risero forte guardando Ron ed Hermione che si lanciavano occhiatine nervose e imbarazzati si alzavano andando veloci verso la porta.

  
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