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Autore: aki_penn    31/03/2011    5 recensioni
Ognuno vive l'amore paterno a proprio modo
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Franken Stein, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Spirit Albarn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come al solito è una boiata. Percheè scrivo solo cose del genere? >.> sono pessima!! Beh, comunque sia mi sono divertita a scriverla, spero voi vi divertiate a leggerla!

Nel caso aveste letto Corpo e Anima o Il Dramma del Piano, fate finta di non averle lette, questa storia si colloca prima o in un’altra dimensione XD a vostra scelta!! Ahaha!!

 

Le Premure di Papà

 

Come diavolo funzionava quell’improbabile marchingegno? Stain riusciva a metterlo in difficoltà anche senza essere presente.

Quel cannocchiale era complicato e rattoppato come il suo creatore!

Spirit ci guardò nuovamente dentro. Nulla! Non metteva  a fuoco! Nulla di nulla! La casa con la protuberanza verde non si vedeva, e lui da quelle finestre doveva assolutamente guardare, lo doveva al suo ruolo di padre di famiglia!

Smosse un po’ infernale aggeggio, puntò le colline, puntò il sole al tramonto, il negozio del pescivendolo, la casa di Lord Shinigami… niente…

Lo strapazzò, rigirò, inclinò, così tante volte, che alla fine nella foga di farlo funzionare diede un calcio al cavalletto che lo sorreggeva, il quale cascò per terra con un terribile rumore metallico, qualche pezzo saltò via rotolando per la terrazza della DMWA .

“Ah, no!no! no!” esclamò rincorrendo un pezzo meccanico che continuava a sfuggirgli impazzito “torna qui!” sbraitò come se quel cerchietto rattoppato potesse davvero sentirlo, e ubbidirgli.

Alla fine esasperato, mentre quel maledetto pezzo metallico, in barba a parecchie leggi della fisica, continuava a rotolare., gli si lanciò sopra a pesce, schiacciandolo col suo peso. Almeno l’aveva acchiappato! Per un secondo pensò, con inevitabile orrore, a cosa avrebbe potuto dire sua figlia se avesse assistito alla scena. Si riscosse pensando che in quel momento Maka era a casa, e che quindi non avrebbe potuto vederlo litigare con un cannocchiale arrampicato sulla DMWA.

Il pensiero di Maka a casa lo riportò ai suoi iniziali intenti, doveva assolutamente vedere cosa succedeva in quel posto!

Afferrò il cerchio meccanico che aveva placcato con tanta fatica, e vari lividi sulle ginocchia, per l’atterraggio sulle piastrelle della terrazza.

Rimise in piedi il cadavere del cannocchiale di Stain e poi osservò l’ingranaggio fuggiasco, intenzionato a capire dove andasse posizionato, prima di accorgersi che si trattava di un coperchio.

Deglutì vergognandosi, non aveva tolto la protezione della lente, ecco perché non vedeva un tubo.

S’infilò il tappo in tasca con noncuranza, fingendo tra sé e sé che nulla fosse successo. Grazie al cielo non c’era nessuno a guardarlo!

Appoggiò per l’ennesima volta l’occhio al cannocchiale, che era finito a puntare il negozio del pescivendolo. Spirit ci pensò un attimo su, e ragionò sul fatto che il negozio del pescivendolo era molto vicino al Chupa Cabras, che c’era di male se dava un’occhiatina a qualche bella ragazza, prima di adempiere i suoi doveri di genitore? Infondo, Maka mica scappava, Lisa e Arisa invece finivano il turno!!!

Spostò un po’ il cannocchiale, pregustando, allegro, lo spettacolo.

“Un padre di famiglia non dovrebbe fare queste cose, Senpai!” dissero alle sue spalle. Spirit trasalì, perse dieci anni di vita per lo spavento, finì per terra e ribaltò il cannocchiale per la seconda volta.

“Perché arrivi sempre all’improvviso?! Come un vampiro!!” esclamò isterico la Death Scythe da terra. Dov’era finito.

“E poi non stavo facendo niente di male! Controllare la propria figlia è uno dei doveri di noi padri! Tu non lo puoi sapere!” ribadì piccato.

Stain rimise in sesto la sua invenzione e ci guardò dentro con calma esasperante. “Ah sì? Maka abita al Cabaret Club?” domandò con la sigaretta fumante in bocca, come al solito.

“Ci è finito per caso, puntato lì! Io stavo controllando la mia Maka!! Piuttosto, come hai fatto a trovarmi? E a sapere che avevo il tuo cannocchiale? Ho mandato Azusa apposta a prenderlo al posto mio!!” esclamò incredulo.

Il suo interlocutore si voltò a guardarlo, da dietro gli occhiali, per poi dire semplicemente “Azusa ti sembra il tipo di persona che ha bisogno di un cannocchiale?”. Non ci fu bisogno di ulteriori spiegazioni.

“Più che altro invece… come hai fatto a convincere Azusa a farti un piacere del genere?” domandò sinceramente curioso di saperlo.

“Le ho promesso che non avrei più fatto il Casanova dentro le mura della DMWA, ma solo in luoghi dove lei non potesse vedermi” spiegò la Death Scythe, ancora seduta per terra.

“Il giusto compromesso” commentò tranquillamente Stain guardando la città col suo cannocchiale rattoppato.

“Perché volevi spiare Maka, senpai?” domandò ancora.

Spirit si fece rosso e lacrimoso, tutto d’un tratto, ricordandosi cosa l’aveva spinto a un gesto simile. Gli scocciava raccontare una cosa tanto personale a uno come Stain, ma aveva assolutamente bisogno di parlarne, ora che era stato riesumato il ricordo.

“L’altro giorno” cominciò faticosamente “mentre frugavo di soppiatto nell’armadio della mia Maka, mentre lei era scuola, per sapere qualche cosa di più sulla sua vita…” fece una pausa drammatica che non impressionò per nulla lo scienziato rattoppato, che del canto suo rimase a fissarlo con le mani in tasca.

Il signor Albarn estrasse con eccessiva enfasi un sacchettino trasparente che conteneva della biancheria intima piuttosto minima, ignaro del fatto che quello fosse un suo regalo.

“Oh… come sulla scena del delitto” ironizzò Stain piatto, alludendo all’asetticità del sacchetto dove era stato messo il vergognoso reperto.

“Io l’ho detto che quel Soul Eater era un teppista! Sta portando la mia dolce Maka sulla cattiva strada!! Anzi, fammi vedere!” esclamò con grande furore afferrando il telescopio. 

Focalizzò l’immagine, ancora fissa sul Chupa Cabras, e senza esitazione, pervaso da una quantità incredibile di amore paterno, lo pilotò fino alla casa con la protuberanza verde, per poi individuare la finestra della cucina.

C’erano entrambi, stavano vicino al lavandino e parlavano. Spirit inorridì vedendo la scena, perché in un momento del genere, in cucina, davanti a un lavello dovevano stare così vicini? Che bisogno c’era? Cos’era? Un giochino? Lui aveva intenzione di spruzzarla con l’acqua per poi dare vita a una cascata di smancerie?

L’uomo mollo il cannocchiale, il suo povero cuore non poteva reggere a una scena simile. Stain, vedendo la reazione dell’amico, si affrettò, curioso, a guardare cosa stesse succedendo in casa AlbarnEvans, ma scorse solo un ridicolo Soul Eater in grembiule da cuoca e guanti di gomma, intento a lavare i piatti.

Quando si voltò a chiedere spiegazioni lo trovò che ballava intorno a un falò, acceso senza esitazioni sulla terrazza della DMWA. Quando Kid fosse venuto a conoscenza del fatto gli sarebbero venuti diversi infarti, tutte quelle piastrelle rovinate dal fuoco!

“Che stai facendo?” chiese sempre più perplesso.

“Sto mandando a Maka l’aura mantieni la tua purezza fino al matrimonio!” spiegò lui.

Stain sbatté qualche volta le ciglia “Ne hai davvero uno per ogni occasione di questi balletti… va bene… fai pure…” concesse prima di andarsene. Non aveva più nulla da fare lì, Spirit sapeva rendersi ridicolo anche senza il suo aiuto.

 

Non molto lontano da lì, Soul sbuffò esasperato “Devi proprio starmi così vicina? Non ci sto coi gomiti!”

“Ti devo controllare!” esclamò la ragazza bionda mettendosi le mani sui fianchi.

“Cribbio! È successo solo una volta!! Non c’è bisogno che tu stia qui in attesa che mi caschi un piatto, per poterlo afferrare coi tuoi strabilianti riflessi da Maister!” esclamò vagamente sarcastico, prima di ricevere una librata.

Il ragazzo si massaggiò la testa con il guanto insaponato.

“Sei un po’ tesa in questo periodo o sbaglio?” chiese un po’ preoccupato.

La ragazza abbassò gli occhi “Sai… forse ti parrà stupido… ma mi sento osservata…è come se qualcuno seguisse i miei movimenti, e poi oggi mi sono accorta che il completo intimo che mi ha regalato Papà è scomparso!” ammise.

Soul alzò le spalle “Secondo me il regalo del vecchio porco l’hai buttato via perché non ti piaceva, ma non ti ricordi di averlo fatto! Certe cose è meglio rimuoverle dalla memoria!” rispose lui.

Maka sospirò “Sì probabilmente hai ragione!” rispose piuttosto sollevata.

 

 

 

 

 

 

 

Quando Stain parla di scena del crimine si riferisce al fatto che nei film/telefilm gialli i reperti vengono sempre messi in quelle bustine trasparenti ermetiche.  ^.^ Grazie mille per aver letto fin qui!

Aki_Penn

 

 

 

   
 
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