Questa flashfic si
è classificata prima al Three
Days Contest – Choose Your Pairing indetto
da Queen_of_sharingan_91 sul Forum di EFP
Tu sei tutto. Ma lo sai che sei
tutto? You are everything, everything! Tu sei la prima donna del primo
giorno della creazione. Sei la madre, la sorella, l'amante, l'amica,
l'angelo, il diavolo, la terra, la casa... Ah, ecco che cosa sei: la
casa.
(La Dolce Vita – Federico
Fellini)
Dimidium Animae Meae
È una placchetta di
metallo, acciaio forse. Somiglia a una di quelle che i militari Babbani
portano in missione: una lunga catena da appendere al collo, e un
piccolo rettangolo dai bordi arrotondati come ciondolo. Ma non riporta
nessun nome, nessun gruppo sanguigno, nessuno segno di riconoscimento.
No. Solo un’incisione: dimidium animae meae.
Harry ancora non sa cosa vuol dire.
Non ha fatto in tempo a chiederglielo.
Gliel'ha appesa attorno al collo,
la sera prima del colpo alla Gringott una Hermione tesa, stanca e anche
piuttosto ostile - per via della Polisucco, della bacchetta di
Bellatrix e di tutto il resto. Ma Hermione
è sempre stata la sua roccia.
“Tieni” ha
detto, prima di imporgli, zelantemente, un po’ di riposo.
“Tieni e cerca di dormire. Per favore.” Non gli ha
dato neppure il tempo di pretendere spiegazioni. Tieni: dimidium animae meae.
Fischia il vento. Soffia leggero.
È un mormorio di bambini, che la notte di Natale aspettano,
impazienti, i loro doni. La notte di Natale. Gli
mancherà, anche la notte di Natale.
Sta per morire. Mentre il vento
fischia, i Mangiamorte sono intorno a lui, e Voldemort è
pronto a scagliare l’ultimo anatema. Sta per morire. E ancora
non sa cosa significhi.
--
Gli
gettò le braccia al collo.
“Ma
Hermione!”
“Harry... tu
sei un mago bravissimo, lo sai?”
“Non quanto
te” […].
“Io!”
disse Hermione. “Ma figurati: soltanto libri... e un po' di
furbizia! Ma ci sono cose più importanti di questa:
l'amicizia, il coraggio e... Oh, Harry! Ti prego, sta'
attento!”
Hermione alzò la
bacchetta, disegnò un cerchio nell'aria e una corona di
elleboro sbocciò davanti a loro. Harry la prese e la
posò sulla tomba.
Non appena si
alzò, ebbe il desiderio di andarsene: non riusciva a stare
lì un momento di più. Cinse le spalle di
Hermione, lei gli passò il braccio attorno alla vita, si
girarono in silenzio e si allontanarono attraverso la neve.
--
Fischia il vento. Sul Lago Nero, il
maggio fresco piega fiori e alberi al suo volere. È
così allegra l’aria tutt’intorno che
sembra una grande beffa. Quanti sono andati via? Nel
vento, sussurra una voce. Via. In pace,
forse.
Hermione continua a fissare i
giochi di luce che il sole riflette nell’acqua. È
tutto così stranamente calmo. Tutto
è calmo dopo la tempesta.
Harry è seduto accanto a
lei, la schiena contro il grande faggio nel giardino della loro vecchia
scuola; gioca con un filo d’erba, perso in chissà
quale corso di pensieri. Forse, sta ricordando uno ad uno i corpi che
hanno seppellito quel mattino. Forse, avrebbe voluto seguire Ron, e
Ginny, e tutti i Weasley alla Tana. Forse, cerca ancora qualche ombra
evanescente, laggiù, nella Foresta. C’è
tutto questo e molto altro, nel suo sguardo.
“Che vuol
dire?” Le solletica il volto col filo d’erba.
“Cosa?”
Hermione finge di non aver capito. Harry libera i primi due bottoni
della camicia, e tira fuori la catenina. Il suo regalo. Il suo
‘ricordati di me’.
“È
latino” cerca di chiarire lei. Ora, d’un tratto, ha
di nuovo paura. Paura di rivelargli davvero il
significato di quella piccola placchetta. “È
quello che ha scritto Orazio di Virgilio. Sono due poeti …
latini … era il suo modo per ringraziare l’amico,
riconoscendo in lui …” Harry non sa nascondere un
sorriso quando sente partire il tono ‘enciclopedia’
di Hermione. Con la sua stretta morbida, ferma la mano di lei che ha
appena iniziato a giocherellare troppo col
ciondolo.
“Cosa vuol dire,
Hermione?” È serio. Stramaledettamente serio. La
fissa negli occhi. E Hermione, accidenti, non ha mai saputo gestire lo
sguardo diretto di Harry.
“Metà
dell’anima mia” soffia, avventata e fragile, sulle
labbra di lui. Soffia leggera. Come il vento.
Harry ride: è a casa.
Finalmente a casa.
Nick Autore: jaybree88
Titolo: Dimidium Animae Meae
Pairing/Threesome scelto: Harry/Hermione
Rating: Verde
Genere: Commedia, Romantico, Fluff
Avvertimenti: What if?, Missing moment
NdA: Metà del testo è in
pratica una citazione, il resto è un casino fluffoso. Non so
neanche come io sia riuscita a scriverla, ma devo dire che avevo
bisogno di un po’ di allegria romantica. Non è
forse il massimo dell’originalità, ma ha il suo
perché. Il titolo è esattamente quello che dice
Hermione, parole di Orazio rivolte al suo amico Virgilio, (Odi, Libro
I) – ho giocato sulla grande amicizia che lega Harry e
Hermione, che spesso sconfina in qualcosa di più.
L’epigrafe iniziale è da La Dolce Vita di Federico Fellini – mi
sembrava perfetta per descrivere Hermione. Le due citazioni
all’interno del testo – da Harry Potter e la Pietra Filosofale, e da Harry Potter e i Doni della Morte – le ho usate come momenti
esemplificativi del rapporto tra i due. C’è anche
un leggero accenno a La quiete dopo la tempesta di Leopardi.
I classificata: jaybree88 con “Dimidium
animae meae”.
-Grammatica e Sintassi: 4.5/5
Se non fosse per l’utilizzo di alcune virgole un
po’ a casaccio (ad esempio nel terzo capoverso), e per un
mancato segno d’interpunzione più forte prima di
‘gioca con un filo d’erba, perso in
chissà quale corso di pensieri’ (un punto e
virgola sarebbe stato perfetto prima di questa frase), la storia si
potrebbe considerare grammaticalmente e sintatticamente ineccepibile.
Sono convinta che, se le avessi ridato magari un’altra
occhiata, queste piccolissime sviste non ti sarebbero
sfuggite.
-Originalità: 5/5
Punteggio indiscutibilmente pieno. Perfetta la citazione iniziale da
‘La Dolce Vita’ (del resto è innegabile
che Hermione rappresenti tutte quelle cose per Harry), e perfette le
parole di Orazio che danno il titolo alla fic, e attorno a cui ruota
l’intera trama. L’idea è stata
sviluppata perfettamente, e non ho riscontrato alcun segno di
banalità o di ‘già sentito’
fino alla fine della lettura. Chapeau.
-Lessico e Stile: 4.9/5
Credo che in qualche modo i parametri di giudizio finiscano con
l’influenzarsi sempre a vicenda, ed è per questo
che non posso darti il punteggio pieno; infatti alcune frasi sono
vagamente appesantite da quella punteggiatura un po’
imprecisa di cui ti ho detto inizialmente, con l’effetto di
rallentare un poco la scorrevolezza della lettura. A parte
ciò, però, ho adorato letteralmente il tuo stile:
hai un lessico vasto ma mai pesante – non inserisci paroloni
a caso tanto per il gusto di farlo, per intenderci –, e
alcune scelte stilistiche sono a dir poco invidiabili. Inserisci le
metafore giuste al punto giusto, e tratti con grande delicatezza e
abilità i sentimenti e gli avvenimenti di un momento chiave
come il post-battaglia finale, cosa
assolutamente non facile. Brava, davvero.
-IC: 5/5
Personalmente mi professo una patita dell’IC, e ritengo che
quest’ultimo sia sempre un requisito fondamentale nel
risultato finale di una fan fiction; che senso avrebbe scrivere di un
personaggio già esistente travisando totalmente il suo
carattere? A quel punto, tanto vale creare un OC e attribuirgli una
personalità inventata di sana pianta.
Okay, sto divagando. Questa piccola premessa è solo per
specificare quanto ti sia grata per aver reso così
fedelmente entrambi i personaggi, soprattutto in un contesto tanto
delicato, come ho già detto sopra. Hermione è
semplicemente Hermione, così improvvisamente insicura quando
si tratta di aprire il proprio cuore, e altrettanto pronta a trincerare
le proprie debolezze dietro il suo famoso ‘tono
enciclopedia’; per non parlare di Harry, di quella sua
costanza che alla fine si trasforma in testardaggine –
perché lui deve sapere,
ovviamente, cosa significhi quella scritta. E poi è
splendido il modo in cui ciascuno dei due concede silenziosamente
all’altro la propria fiducia – Harry accettando
inizialmente la placchetta senza fare domande, e Hermione spiegandogli
alla fine, in un soffio, il suo significato. Bellissimi.
-Gradimento personale: 4/4
Potrei liquidare il tutto dicendo che le ultime due frasi mi hanno
fatta sinceramente emozionare, ma voglio esprimere un parere
più dettagliato. Pur non essendo una delle mie ship
preferite, ho sempre subito il fascino delle Harry/Hermione,
specialmente se ben scritte e se in grado di rendere giustizia al loro
rapporto così sfaccettato: e questa lo è. E ti
dirò di più: è toccante. Non so,
sarà il contesto in cui è ambientata, o le
citazioni attorno a cui ruota, ma fatto sta che sul finale mi sono
commossa. E parecchio, anche.
“Metà dell’anima mia”
soffia, avventata e fragile, sulle labbra di lui. Soffia leggera. Come
il vento.
Harry ride: è a casa. Finalmente a casa.
Sono convinta che non avresti potuto scegliere un finale migliore e
più calzante. Bravissima.
+ 1 eventuale
punto bonus in caso di scelta di una threesome.
Totale: 23.4/25
Edit 03/04/2011
– Nda2: Ho ri-modificato il terzo paragrafo. Ancora non mi
convince del tutto, ma così mi suona un po’
meglio. E … grazie a tutti!