Questa è la prima storia che scrivo e spero che vi piacerà.
Leggetela in tanti mi raccomando e non deludetemi fatemi sapere come è ai
vostri occhi. Buona lettura Michihico.
I° CAPITOLO
Forse tutto non ha fine appena viene distrutto Naraku anzi forse così si ha un
nuovo inizio. Ed io sono qui per raccontarvi, Sango e Miroku hanno avuto un
bambino che si chiama Ciku e per fortuna non ha ereditato nessun strano foro
del vento ma che però ha la bellezza, le potenzialità e la forza della mamma
che da parte sua ne va molto orgogliosa e gli insegna a usare qualsiasi tipo di
armi, Kikyo si è finalmente accorta che in fondo non era solo compassione che
provava per Onigumo/Naraku e così senza tanti addii ne risentimenti lo ha
seguito nell’aldilà lasciando per sempre questo mondo che ormai da più di 50
anni non gli apparteneva. Così Kagome si accorta di avere la strada libera e l’
ha sfruttata; adesso lei e Inuyasha vivono in una casa costruita da loro vicino
al villaggio e alla fine Inu ha deciso di rimanere mezzo spettro per poterla
proteggere, lei e la piccola creatura che da gia da 6 mesi è dentro il suo
ventre.
Tutto incominciò un giorno in cui Inuyasha tornò nell’ epoca Sengoku dopo
essere stato a casa di kagome a prendere alcuni scatoloni contenenti tutta la
sua roba ma appena tornato a casa Kagome non c’era, Inuyasha preoccupato per le
sue sorti incominciò a cercarla ma solo dopo tanto si ricordò dove andava
quando si sentiva sola e corse verso il luogo del loro primo incontro, e
proprio lì addormentata tra le radici protettive del loro grande albero c’era
lei così bella che anche inuyasha si stupì di poterla anche solo guardare.
Piano piano si avvicinò e l’accarezzo con un dito per paura che una mano
sciupasse quella sua bellezza e la sua pace interiore che solo dalla sconfitta
di Naraku aveva incominciato a capire e ad apprezzare, così penso: “ un dito
basta, una mano sarebbe troppo per lei meglio non svegliarla con una carezza
intera, meglio metà.” La prese delicatamente e la riportò a casa ma appena la
posò sul loro giaciglio lei si svegliò e inuyasha fu inghiottito da i suoi
occhi che ormai consistevano in tutto il suo universo. Delicatamente la baciò
come mai prima e si accorse che le loro labbra e le loro lingue si incastravano
alla perfezione e gli venne il dubbio se anche il loro corpi si incastravano
così ma quel pensiero fu scacciato da una persona che bussò alla porta della
loro piccola casa, era Shippo che gli recapitava una lettera dal pozzo per
Kagome; poi tutto indaffarato se ne andò borbottando. Kagome aprì la piccola
lettera che sapeva di marzapane e lesse: era una lettera di sua madre che
diceva:
“ Cara Kagome, sono la mamma volevo sapere se andava tutto bene laggiù e se
c’erano problemi con il pancione fammi sapere se hai bisogno. Ti voglio bene
MAMMA!!
P.S.
Se potete venite a trovarmi te e quello scalmanato di Inuyasha che ci mancate
tanto!!
Kagome ne parlò con Inuyasha che non prendeva assolutamente in considerazione
l’idea di poter andare a Tokyo ma dopo tante discussioni Kagome come sempre
ebbe la meglio e decisero di partire la mattina dopo. Alle 8.00 del giorno dopo
tutti e due, bardati di tutto punto erano davanti al pozzo e stranamente lui
con il sorriso stampato in faccia per fare bella figura con la famiglia di lei,
ma che perché in fondo in fondo desiderava molto conoscere quello strano
ambiate che gli era del tutto sconosciuto; ma lei era triste con lo sguardo
vuoto, tanti pensieri le balenavano in mente: cosa pensava veramente sua madre,
cosa avrebbero fatto le sue amiche che la rivedevano dopo tanto tempo ma con
qualche chilo in più, cosa avrebbero pensato gli altri ragazzi: ERA PRONTA??
Inuyasha la guardò si avvicinò e l’abbraccio, fu un abbraccio pieno di amore,
poi si distanzio, la guardò, si chinò e diede un bacio sulla sua pancia e
pensare che li dentro viveva il frutto del loro amore. Kagome lo guardò e
sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori ormai senza più traccia di tristezza e si
calò insieme al suo amato in quel pozzo che gli avrebbe condotti in un mondo
pieno di bellezze ma anche pieno di giudizi.