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Autore: Bellatrix Lestrange    27/01/2006    1 recensioni
in qst fic c'è una figlia che "parla" a sua madre, abbastanza simile come tipo di sfogo a quello di welcome to my life...anche questa su una canzone che amo molto. se volete dirmi cosa ne pensate mi farebbe piacere!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardi

Mi guardi.

Perché mi guardi così?

Ti sei svegliata troppo tardi.

Io cambio spesso ruolo.

Personalità.

Personaggio.

Ma bisogna saperlo fare.

Bisogna essere bravi.

Non arrivare in ritardo.

Come hai fatto tu.

14 anni di ritardo.

Paragonali ai miei ritardi a scuola, a quei ritardi che ti ossessionavano, una delle tante cose.

Una delle poche cose.

Hai passato 14 anni a preoccuparti di voti e ritardi.

Poi hai capito.

E ora vivi nel rimorso.

Di me.

Mi osservi.

Sento i tuoi occhi su di me.

Provi a scavarmi.

Il tuo sguardo scivola nelle gallerie della mia anima.

Spinge.

Ma è troppo grande.

Troppo ruvido.

Non ci passa, vero?

Fa male, vero?

Scoprire che non puoi più capirmi.

Che non puoi più comprendermi.

E ti dicono che è normale.

Che passerà.

Nessuno ha il coraggio di dirti che non è vero.

Ma nessuno si sente in colpa.

Perché tu lo sai già.

Vero?

Lo sai.

Ce l’hai scritto in faccia.

Lo hai scolpito negli occhi.

Ma ancora provi.

Disperatamente.

Fai finta che vada tutto bene.

Chi cerchi di convincere?

Me?

Te?

Entrambe?

Non lo sai fare.

Non ne sei capace.

Scappi.

 

I wish I hadn't seen all of the realness

And all the real people are really not real at all

The more I learn the more I cry

As I say goodbye to the way of life

I thought I had designed for me

 

I tuoi passi fendono l’aria in quel corridoio buio che è la tua vita.

Padre assente e venerato e idealizzato.

Uomini deboli che ti costringono a essere forte.

Figlia deludente, perché non come te.

Pochi amici.

Lavoro impegnativo.

La tua scusa preferita.

Per TE.

E provi a recuperarmi.

Mi vedi cadere lontano da te e mi afferri.

Ma io non sto cadendo.

E tu non mi stai impedendo di farlo.

TU stai cadendo.

E ti stai aggrappando a me.

Credi di essere ancora in tempo.

Ma ti sei svegliata troppo tardi.

Sei in ritardo, per la prima volta nella tua vita perfettamente puntuale.

E mi dici che ti manca quando era piccola.

Posso capirlo.

Lo posso capire. Che ti manchi la tua piccola affettuosa.

Il tuo cagnolino scodinzolante.

Il tuo pongo personale da plasmare come vuoi.

E mi getti addosso i tuoi problemi.

Ti ricordi i sogni che facevo?

Incubi terribili.

Tu.

Che mi lanciavi dei palloncini neri.

Troppi per me.

E io piangevo disperata.

Perché non riuscivo a prenderli.

E poi ho cominciato ad esistere.

E allora le carte si sono scoperte.

 Tutto quello che hai imparato finora non ti serve a niente.

Sorpresa.

Quelle che non mi facevi mai.

 

All I know

Is everything is not as it's sold

but the more I grow the less I know

And I have lived so many lives

Though I'm not old

And the more I see, the less I grow

The fewer the seeds the more I sow

 

E tutto quello che avevi preparato non c’entra niente con quello che stai vivendo.

Come è successo a me a geografia.

Mi hai sgridata perché mi è succeso sull’Africa quello che ti è successo su tua figlia.

Comico, no?

E vuoi leggere quello che scrivo.

Per capirmi.

Sei ridicola.

Non lo vedi?

Ti aggrappi  a me come una piovra.

Ma non ce la farai.

Perché la verità è salita sulla superficie della realtà come una ninfea trattenuta sott’acqua.

Lenta e inesorabile.

Mi dispiace.

Sì.

Mi dispiace di esistere come persona.

Vorresti un clone, vero?

Non posso più esserlo.

Nemmeno per te.

Tu sei una persona e io un'altra.

Devi accettarlo.

Io l’ho accettato.

Bè.

Per me era facile.

Eppure ne ho sofferto.

Ero dipendente dalla mia dipendenza.

Schiava delle nostre somiglianze.

Per colpa tua.

È solo colpa tua.

E mi picchi se te lo dico.

Ma poi dici che non l’hai fatto.

Cosa credi di fare?

Non sono più un animaletto domestico.

Non puoi più sculacciarmi se cago fuori dalla lettiera.

Non puoi più insegnarmi niente con le botte.

Non puoi più afferrarmi.

Ho spiegato le ali del carattere.

E volo via verso il tramonto, il mio.

Un giorno verrà.

Oh, lo so.

Ma non rallento.

Accellero.

Volo felice verso la mia fine divorando i giorni della mia vita.

Quelli che mi restano.

È la morte che ci fa nascere?

È la morte che ci strappa al nulla.

Non è la vita.

Perché noi moriamo lentamente, vivendo.

Corriamo o strisciamo verso la morte vera e propria.

Io corro.

 

 

All of the moments that already passed

We'll try to go back and make them last

All of the things we want each other to be

We never will be

And that's wonderful, and that's life

And that's you, baby

This is me, baby

And we are, we are, we are, we are

Free

In our love

We are free in our love

 

  
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