SOLO UN UMANO
Volava sottoforma di corvo sotto il cielo stellato. Quella notte non aveva ucciso nessuno; il mondo sembrava così bello quella sera , che far fuori qualcuno sarebbe stato come contaminare quella meraviglia . Si diresse nell’Od Wood, lì avrebbe trovato certamente un po’ di pace e serenità. Come non detto, nell’Od Wood c’era qualcuno, più precisamente qualcuno che conosceva bene. Vide dall’alto un manto rossiccio, e capì immediatamente che si trattava della sua streghetta, chi altri a Fell’s Church, avrebbe potuto avere una chioma così particolare?
<< La donzella ha smarrito la strada di casa? >> << in realtà no >> << no? Che ci fai qui uccellino? >> << è una serata così bella! E di stare in città con tutte quelle stupide cose umane che me la tolgono davanti agli occhi proprio non mi andava >>. Ma guarda un po’, avevano avuto la stessa idea eh? Damon aveva sempre trovato una certa affinità con la rossa, tanto che più volte ci aveva fatto qualche pensierino. Ma lei non era Elena. No, lei era Bonnie McCoullogh, una diciassettenne piccola, con un viso a forma di cuore, una cascata di capelli ramati, insicura, paurosa e.. assolutamente dolcissima. << lo sai, ho fatto esattamente il tuo stesso ragionamento. Per questo sono qui >> << Damon che mi parla di se? Wow, ora capisco perché il cielo è terso! >> << ma guarda! Stiamo affinando il sarcasmo? >> << sto imparando dal migliore >>. Beh, bella risposta, non c’erano dubbi. Forse era insicura, ma in fondo aveva un bel carattere, che però tirava fuori solo in pochi momenti, tipo quello. Bonnie non era come tutti la descrivevano, Bonnie non era quella che tutti ritenevano, no, Bonnie era molto di più. << Forza uccellino, vieni a sederti vicino a me, qui, su questo ramo >> << beh, io vorrei, ma.. come faccio ad arrivarci? >>. Il vampiro sospirò. << già, dimenticavo che sei SOLO un’umana >>. Detto questo scese dall’albero, e con un rapido gesto la prese in braccio, e la portò sullo stesso punto in cui si trovava prima, notando con piacere che le guance della ragazza erano diventate rosse. Bonnie si sedette, un po’ titubante data l’altezza, poi parlò: << sai, essere SOLO un’umana, non è poi così male >> << ma non farmi ridere >> << ti ricordo che anche tu, una volta, eri SOLO un umano >> << già, i peggiori anni della mia vita. Ero un’incosciente e un perfetto idiota >> << beh, non è cambiato molto allora >>. Damon si girò di scatto a guardarla arrabbiato. Come era possibile che avesse sviluppato tutto questo carattere in così poco tempo? E perché lui non faceva niente? In un giorno normale, per una cosa come questa l’avrebbe certamente uccisa. Si limitò a storcere il naso e a dire: << quante chiacchiere sta sera no? Forse troppe >>. La ragazza sorrise: << scusa Damon.. ve bene così? >> << meglio >>.
Stettero qualche minuto in silenzio, poi Damon disse: << davvero? >> << davvero cosa? >> << davvero non è così male essere… SOLO un umano? >> << vedi Damon, per noi umani la vita è più bella, più semplice che per voi vampiri >> << no, non è vero. Noi vampiri abbiamo molte capacità che ci avvantaggiano nella vita di tutti i giorni, non dimenticartelo >> << non intendevo semplice in quel senso. Noi sappiamo assaporare meglio la vita Dam. Per un umano ogni momento può essere l’ultimo, per questo siamo il più delle volte impulsivi nelle nostre scelte: sappiamo, infatti, che potremmo non avere l’occasione di ripensarci. Per voi vampiri ogni giorno è uguale ad una altro; sarete anche immortali e fortissimi, ma non sai che ti perdi! Posso affermare con certezza di aver vissuto diciotto anni della mia vita più intensamente di quanto tu ne hai vissuti cinquecento e passa! >>. Beh, di certo non si aspettava tanta profondità, non da parte sua. O forse era proprio quello che sperava, e il bello è che sembrava convinta di tutto! Ripensandoci, il suo ragionamento non faceva una piega. Ricordava i suoi anni da umano come i più belli della sua esistenza, dopo la trasformazione, era andato tutto a scemare, fino a diventare tutto uguale e monotono. E ora quel desiderio di umanità che sentiva oppresso da tanti secoli dentro di se, si faceva di nuovo risentire. << Bonnie.. >> << Damon? Tutto bene? Ti ho sconvolto? >> << più o meno >> Che faceva ora, le raccontava quello che pensava? << il fatto è che è davvero da parecchio che non ci pensavo >> Ok quella non doveva proprio essere la giornata più esatta. E inaspettatamente continuò il discorso: << hai ragione, essere SOLO un umano, ti fa sentire molto più completo >> disse avvicinandosi pericolosamente alla streghetta. “ Damon fermati! Che stai facendo la baci???!! Damon stai superando il limite, fermo, fermo!” Ma per una volta non avrebbe ascoltato quello che la sua mente malata gli suggeriva di fare, per una volta avrebbe seguito il suo istinto, la sua parte umana. Ne aveva un dannato bisogno. Aveva un dannato bisogno di Bonnie , che quella parte riusciva a risvegliarla.
Si staccò da lei, perché si accorse che Bonnie doveva riprendere fiato, così le prese il viso tra le mani, e avvicinò il suo naso alla sua guancia, sfiorandolo lentamente. Sembravano una coppietta che si scambia effusioni, sotto il cielo stellato, ma entrambi sapevano che erano molto più di quello. Anche se cosa fossero ancora era da definire.
<< Bonnie, molto probabilmente domani tornerà tutto uguale ma.. >> << shh!! >> disse la rossa, mentre avvicinava la sua bocca a quella del moro, in modo che potessero combaciare perfettamente. E lui, si lasciò trasportare a lei, come un debole, mortale, fragile, vulnerabile essere umano.
Forse essere SOLO un umano non era poi così male.