Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: allaboutme    02/04/2011    0 recensioni
Roxanne, è una ragazza intelligente e anche bella, le piacerebbe vivere una storia tipo romanzo ma non andrà così. Avrà mai quello che ha sognato? Le persone cambiano?
Nicholas sarà il ragazzo destinato a lei? sarà vero amore o è solo una presa in giro?
Nonostante gli ostacoli Roxanne riuscirà a sopportare il dolore?
Leggete vi prego :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
grazie mille per aver recensito e seguito la mia storia. Spero ci sia sempre più gente man mano che vada avanti, perchè vi assicuro mi sono venute delle idee stupende *-* (certo xD) un'altra cosa vi avverto alcune cose sono veramente ierrealistiche tipo l'ambientazione ùù comunque Buona Lettura!


Ok. Ora basta non sopportavo più la situazione pure quello sconosciuto mai visto rompeva! Mi dileguai senza rispondere, non avevo voglia di mettermi a discutere, avevo paura di piangere e la situazione sarebbe, di conseguenza, potuta peggiorare.

La scuola che tanto odio, è un Liceo Delle Scienze Sociali, in sè è molto bella, è collegata ad altre tre tipologie di scuola superiore, come ragioneria, meccanica e linguistico. Purtroppo la gente che la frequenta la disonora, anche se non è tutta gente del liceo, dato che sono in comunicazione durante le pause tutti gli alunni si riuniscono a parlare, insultare, fare compiti, discutere, allenarsi eccetera... è un unico comprensiorio, si affaccia ad un giardino enorme e molto curato, dove appunto gli alunni s'incontrano. C'è chi come me preferisce stare da solo: mi ritrovavo sul prato a leggere, in una di quelle pause orripilanti, dove non potevi mai stare tranquilla, io però avevo il mio posticino dove nessuno mi trovava... ecco dove mi rifugiavo.
Era il giorno dopo il primo giorno ed era stato uguale al primo almeno non più orrendo, ma non era ancora finito. Avevo passato la notte a piangere, non ero riuscita a tenermi tutto dentro.
Mia madre non lo sapeva, perchè se l'avrebbe saputo avrebbe voluto portarmi da qualche psicologo o da qualche altra parte e io, onostante la difficoltà ad ammeterlo, non volevo.
Suonò la campana, entrai in classe, ora di religione (una vera fortuna non c'era mai nessuno in classe), mi sedetti al mio solito posto, presi il libro e appoggiai la testa sul banco ( prima che arrivasse la prof). Chiusi gli occhi; li riapri e mi ritrovai di fronte a degli occhi meravigliosi... Mi spaventai e alzai il viso: era di nuovo RRt. Lo guardai male: - Che Vuoi? - - di sicuro da te niente - - allora perchè sei qui? - - non per te - girai il mio volto dall'altra parte scocciata. Entrò la prof, e di procedura i pochi in classe ( per grazia divina intelligenti ) si alzarono. Vidi che RRt era ancora lì, strano di solito il gruppo degli idioti marina l'ora di religione, era da solo in fondo alla classe che giocherellava con il suo i-phone - Jonas potresti alzarti per nostra grazia? - disse la prof al cosidetto Jonas che si alzò disapprovato. passò metà dell'ora a leggere il libro, e poi iniziò il tempo - rifletti - . Iniziammo a parlare dell'amore, innamoramente, cotta eccetera... - Roxanne, sembri tu scalpiti dal dirci la tua - vedendomi attenta. - ok prof, ci proverò - - cosa ti colpisce in un ragazzo - - bè...vediamo...il rispetto, la dolcezza e il fatto che sia lui, non lo so, non potrai mai sapere di chi t'innamorerai...- - Cavolate! - un voce dal profondo abisso emerse. - lo sai - continuò. - si certo, invece di dire stupidate continua a giocare al tuo strastupido celluare. - - inutile che ti fai tanto figa, sei solo una sfigata. - campanella. - fottiti - corsi in bagno, e iniziai a piangere silenziosamente...Asciugai le lacrime con un fazzoletto e uscì, in quel momento entrarono Jane e Mary, che non si erano più viste dall'incontro sull pullman: ed erano le mie migliori amiche. - ciao ragazze, non vi vedo da ieri mattina, dove siete finite? - - senti Pierce, non ti possiamo stare appiccicate tutto il giorno! - disse Mary, mentre si posizionava davanti allo specchio per truccarsi. - da quando mi chiamate Pierce, mi chiamo Roxy!? - - Fa lo stesso, ti lamenti soltanto, è dall'inizio dell'anno che continui a lamentarti solanto perchè non ti fila nessuno, adesso basta! -Rispose Jane. - ma...io non capisco perchè mi state trattando così? Noi siamo migliori amiche, noi ci diciamo tutto io mi fido di voi!. - - davvero quanto sei lagnosa, anche noi abbiamo una vita! amiche per sempre come le bambinette...mi fai ridere. - rispose sbuffando Mary. - Va bè ciao Pierce ci si vede - e uscirono.
Rimasi paralizzata non sapevo a che pensare, le uniche persone su qui potevo contare veramente, o almeno pensavo, si erano rivelate delle stupide ochette, e ora cos'avrei fatto? Non riuscì a reggere la situazione, chiamai mia madre e le dissi che non mi sentivo bene, aspettai qualche minuto all'ingresso e arrivò. Giunta a casa, andai in camera mi svestì e mi gettai sotto il getto d'acqua calda proveniente dalla doccia... rimasi così quasi tutto il pomeriggio, poi mi vestì indossando vestiti casalinghi piacevoli, quelli che ti fanno sentire a casa. Chiesi a mia madre di poter cenare in camera, e così feci, lasciandomi trasportare da quella sensazione di stanchezza gradevole fino a portarmi nelle mie lenzuola...

Il giorno dopo. Mia madre mi concesse di arrivare un'ora dopo a scuola, arrivai all'ingresso di scuola: corridoi vuoti, un piacevole silenzio, la scuola sembrava deserta e poi...la campanella. Disastro totale studenti che come formiche uscivano dal loro formicaio dirigendosi in altre aule o fermandosi a parlare...restai a guardare la scena per qualche minuto e poi mi diressi nell'aula di matematica, poi inglese eccetera...
Quel pomeriggio stesso avevo appuntamento dal dentista: riassumendo la giornata è stata alquanto normale, ovvio i soliti idioti ma niente di più; escluso quello feci la solita strada per arrivare dal dentista, mi accolse come sempre Angela - Ciao, come stai? - - Insomma... - dissi malinconca accendando forzatamente un sorriso. - Ma come? Una ragazza come te? - Annui. - Va bè vai pure a sederti ti chiamo io. - Entrai in sala d'attesa e mi ritrovai quell'essere obrioso di 'Jonas?. Mi sedetti facendo finta di niente, e mi misi ad osservare il pavimento, lo trovavo adorabile. - Ciao a quanto pare siamo destinati ad incontrarci ovunque. - Alzai lo sguardo, e vidi che 'Jonas' mi stava parlando?! Non risposi, e continuai ad osservare il pavimento. - Comunque potrei sapere il tuo nome? Ho scoperto pure che siamo compagni di scuola. - S*****o, - Cosa vuoi? Dopo avermi insultato mi rivolgi la parola? Mi vergognerei al tuo posto. - - Come vuoi, comunque questi sono tuoi... - Una mano molto attraente mi porse dei fogli stropicciati, li presi e li guardai. I miei testi! - Devo dire che sono molto belli...ma a cosa servono? - Non capivo cosa gliene fregasse, in fondo mi aveva dato della sfigata.. - Grazie...in che senso? Sono dei testi, scrivo musica...- abbassai la voce e lo sguardo. - E allora? Perchè ti comporti così? - Ma era scemo? - Non capisco nulla quando parli! Semmai dovrei chiedertelo io! Mi dai della sfigata e poi ti metti a chiedermi che cosa sono? Tanto non te ne frega, lo so che poi vai a dirlo ai tuoi amichetti del ca**! . - - Si, è vero hai ragione...- disse convinto. Ma che cavolo voleva e chi era?  - Roxy tocca a te! - Me ne andai. Mi tolsero un altro dente, il secondo.
Durante il viaggio di ritorno pensai a quel 'Jonas' chi era? Cioè come si comportava? Ma stava bene? E poi che cosa voleva dai miei testi?
Il pomeriggio passò velocemente, feci compiti, mangiai, lessi un pò e andai a dormire. Ormai erano giorni che non scrivevo più nulla, e non ne sapevo il perchè, prima di dormire pregai di Dio affinchè la mia famiglia stesse bene.

Stavo passando in corridoi per la scuola: le prime ore erano passate normalmente, ormai stava andando tutto bene escluso il fatto che non avevo amici e anche se c'erano un sacco di persone da conoscere, non me la sentivo; certo le solite frecciatine cretina ormai erano una routine, tra l'altro c'era da sopportare il fatto che Jane e Mary stavano sempre insieme a Selena e Rebecca, cosa un pò più difficile da sopportare. Mentre camminavo, passai di fianco a Joyce, Alex, Lucas e Justin e il misterioso 'Jonas', andai avanti per la mia strada quando qualcuno mi salutò chi era? JONAS! - ciao - risposi incerta e un pò in ritardo...era strano il fatto che qualcuno del grupetto si azzardasse a salutare una del gruppo sfigati, anche perchè di procedura veniva escluso eccetera...

Due settimane dopo.
-Non mi devi più parlare capito? Non sei nessuno! Non ti voglio ascoltare! Non voglio più sentire le caz*** che dici? Nessuno le vuole sentire le tue noiosità! - e se ne andò.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: allaboutme